4 dicembre 2011

500

Ho superato da qualche tempo la soglia psicologica dei 500 post.
Beh, è una cifra tonda, ma non ha di per se un significato particolare.
Ha qualche significato solo dal punto di vista della vitalità o, meglio, dell'ostinazione logorroica del sottoscritto.
E' vero, l'Onda di Facebook e compagnia bella sta sommergendo il web, spazzando via molti contenitori più tradizionali.
Twitter impone pochi caratteri, Facebook parecchi di più ma non sono luoghi dove sia possibile esprimere concetti estesi ed organici in maniera trasparente e pubblica.
Questi due social network hanno la loro importanza e la loro funzione, ma non sostituiscono gli spazi in cui è possibile e doveroso analizzare le questioni in tutta la loro complessità.
Se non fosse tragica, sarebbe comica la pretesa dilagante tra i più non solo di rifiutarsi di leggere neppure una paginetta A4: per noia? Incapacità di concentrazione? Pigrizia? Fate voi... Ma anche,  contemporaneamente, di ritenersi informati sui fatti ed autorizzati ad esprimere pubblicamente opinioni basate sulla pochezza delle informazioni che si è scelto di acquisire.
Con gli ovvi ed evidenti risultati.
Se la neolingua imperante vorrebbe obbligarci alla sintesi spinta oltre l'insufficienza è mio diletto insistere ad esprimere il mio pensiero per esteso.
Continuerò, quindi, ad esprimere le mie opinioni su quel po' di geopolitica che capisco, su quel po' di Scoutismo a cui posso ancora partecipare, su GNU / Linux e su tutto quello che di interessante avrò la forza di condensare qui, su questo server.
Questo blog nel suo manifesto porta lo scoutismo e linux come temi principali.
Molti altri hanno fatto la loro comparsa e spero di avere tempo ed energie per non abbandonare questa mia testimonianza scritta.
Vediamo, quindi, un po' di numeri:
da queste parti siamo passati in 15mila dal maggio 2009.
In genere, una quarantina di lettori viene a curiosare ogni giorno.
Il Post preferito dai miei lettori è "Danza la Vita", con 620 visite, a cui seguono i post tecnici sulla Spiritiera, la recensione delle Benevole di Littel e, a sorpresa, il mio confronto - analisi tra le spese militari di Svezia ed Italia di esattamente un anno fa.
Il valore che do ai miei post, come ho scritto poco fa, è quello della Testimonianza.
Tornando a ritroso nel tempo, leggendo le cose che ho scritto in passato, è un sollievo ritrovare una coerenza di idee ed azioni che è bene sia conservata in un ambiente in cui mi è capitato di  essere accusato di aver detto "A" adducendo anche un video in cui invece dicevo "B". 
Del resto, come diceva Daniele la settimana scorsa ad Ostuni, di questi tempi, in queste lande, parlare vale di più che dire la Verità. Figuriamoci a scriverla ;)
"L'inverno e la Rosa", quindi, continuerà sulla stessa linea di sempre.
Ringrazio i 17 lettori fissi, quelli che mi seguono mediante feed rss ed i 12 lettori abbonati mediante networked blogs da Facebook.
Spero di non annoiarvi troppo.
499, 500, 1000 post, sono solo numeri.
Le parole ed i pensieri, invece, sono vita.


2 dicembre 2011

28 novembre 2011

Una Giornata Particolare: Bose ad Ostuni





Il portamessale è di pietra, al centro della Stanza intonacata di bianco.
Dietro c'è un altare semplicissimo, poco più di un tavolo, coperto da un panno verde.
Sono seduto in prima fila, a sinistra.
Di fronte all'altare, quattro monaci sono in raccoglimento dandomi le spalle.
Dietro di me, a destra, di fronte al messale, nel centro dell'Assemblea, il Sacerdote, inizia parlando direttamente nel mio orecchio destro, la Santa Messa.
E' la prima volta che assisto ad una funzione del genere.
I canti dei monaci tengono vivissima la mia attenzione.
Meraviglia, poi, quando il sacerdote si sposta dietro l'altare e tira via il drappo scoprendo una coppa di semplice argilla smaltata ed una ciotola contenente l'Eucarestia in forma di pane.
Oggi sono stato con la mia famiglia ad Ostuni, nella locale succursale della Fraternità Monastica di Bose.
Grazie a Radio Tre, grazie ad Uomini e Profeti, ho avuto il privilegio di conoscere ed ascoltare le parole di Enzo Bianchi, che di Bose è il priore.
Ho disertato, quindi, l'Assemblea Regionale dell'Agesci Basilicata, una cosa di cui mi dolgo, ma credo di aver fatto la scelta giusta partecipando, invece, all'incontro sul Tempo di Avvento tenuto da Padre Daniele Moretto, Monaco di Bose.
Il tema della giornata è "La Menzogna".
Nelle due ore abbondanti di predicazione, divise tra mattino e pomeriggio, Daniele ha affrontato con precisione di linguaggio e con passione tale da rendere il discorso avvincente questa drammatica spia della condizione umana.
Mi piace ascoltare la logica disegnata dalle Scritture, così come mi piace trovare le corrispondenze con il pensiero Laico.



Nonostante la sveglia antelucana ( ad orari scout eh eh ), le due ore di scomodo viaggio, il tempo trascorso ad Ostuni nel monastero della Fraternità di Bose è volato.
Volato.
E come potrebbe essere diversamente in una Comunità che è Chiesa vera, viva, fatta di gente e non di gerarchie?
Dopo aver ascoltato la Parola è stato il momento del pranzo comunitario, tutti assieme all'interno del piccolo monastero.
Ovviamente, per puro caso, mi sono trovato di fronte a Vecchi Scout...
La Domenica, quindi, è trascorsa tra letture della Prima Lettera di Giovanni, del Salmo 12 ( tradotto letteralmente dall'ebraico antico ) con incursioni di Dostoevskij ( I Fratelli Karamazov: Mentendo si arriva al vero Odio ) e di un filosofo di Cultura Ebraica (Vladimir Jankélévitch: la Menzogna e il Malinteso ).
Ho preso appunti a non finire e ho registrato: caso mai servissero per un percorso di Catechesi eh eh eh.
Sono stato molto contento di aver conosciuto questa realtà, una testimonianza di esistenza della Chiesa che non ci si aspetta, di una Chiesa che non è patinata d'oro e che di certo condanna solo chi sparge lacrime e sangue e non altri fluidi corporei, di una Chiesa in cui in prima fila non si affollano i potenti di turno ma che è organizzata circolarmente, con al centro la Parola ed attorno tutti i membri della Comunione.
Una Chiesa di cui non ci si deve vergognare di farne parte.
Ma tra le cui fila è possibile senz'altro rispondere: "Eccomi!"


                 

24 novembre 2011

Diritti e doveri o piuttosto Autorità e Responsabilità?

In Italia si sente parlare spesso dell'eterna guerra tra diritti e doveri di ciascuno.
Inizio a pensare che sia un confronto sterile nell'ottica di gestire la crisi del sistema, almeno a certi livelli.
Mi perdoni Heinlein se, magari, storpio il suo pensiero, ma sono sempre più propenso, invece, a considerare come prioritario concentrarsi sulla dualità autorità - responsabilità.
Esempio spicciolo: chi è responsabile per la chiusura di Termini Imerese e le sue conseguenze?
Responsabilità zero ed autorità intesa come arbitrio. Ecco l'Italia del tempo presente. Diritti, doveri, forse ci dobbiamo pensare dopo, forse prima serve che le persone possano fare quel che dovrebbero e debbano assumersi la Responsabilità di quel che fanno.

Spread

Adesso che anche i bund tedeschi sono in crisi, per quelli lo Spread con chi lo misureremo?
Kenz dice "Con l'Impero Klingon!" 
Giustamente.
Magari qualcuno si renderà conto che il problema è europeo.
Che l'attacco speculativo è all'euro e non al singolo stato canaglia.
E che la soluzione potrebbe anche passare dal rafforzamento dell'Europa in senso economico e politico:
se ci vogliono morti, sopravviviamo.
Se ci vogliono deboli, rafforziamoci.
Se ci vogliono separati, uniamoci.

In anticipo sul tuo stupore

15 novembre 2011

La Bomba degli Ayatollah: fine del problema Palestinese

Lo so, dovrei occuparmi di Spread e cronache del giorno dopo.
Ma cosa credete che siccome ora abbiamo un governo appena presentabile il peggio sia alle spalle? Forse i peggiori danni sono stati fatti, ma il loro effetto rimane e ce li dobbiamo sciroppare.
Invece credo sia di gran lunga più importante occuparsi di possibili cronache del dopobomba.
La Bomba degli Ayatollah.
Premessa: sono contrario ad un attacco preventivo alle installazioni nucleari iraniane.
Per motivi irrazionali.
Dentro di me qualcosa si oppone con tutte le forze.
Nonostante il fatto che io sappia le implicazioni del completamento del programma nucleare iraniano.
L'Orrore.



"Leggere Lolita a Teheran", non un qualsivoglia rapproto di agenzie di intelligence contiene sufficienti informazioni per rendere di probabile realizzazione l'affermazione:
"Se il regime teocratico degli Ayatollah Sciiti otterrà l'arma nucleare la userà contro  Israele. 
E la Palestina sunnita."
L'Atomica Iraniana è quasi certamente sinonimo di distruzione definitiva della Palestina.
Non solo di Israele.
Non c'è ragione per l'Iran di dotarsi di un arsenale atomico se non per usarlo contro Israele.
Vi sono altri stati islamici di cui si è vociferato che dispongano della Bomba, Arabia Saudita in primis.
Esiste il Pakistan, potenza nucleare.
Nessuno suscita in me più preoccupazioni dell'Iran.
Ripeto: non scrivo queste parole in base a 'rapporti' dell'Intelligence Occidentale o in base al recentissimo rapporto IAEA, sulla carta di estrazione indipendente.
Il problema non è a che punto sia l'Iran, il problema è che l'Iran è guidato da una teocrazia sostenuta da una base di giovani Basiji poveri e fanatici che hanno avuto ragione degli ultimi sommovimenti democratici.
Il problema è che quello che sembra fantascienza, nelle parole di Azar Nafisi, è tragica e quotidiana realtà.
Il problema è che la leadership religiosa sciita non ha gran stima della popolazione palestinese sunnita, sperticandosi in maledizioni contro il Piccolo Satana ed attestati di solidarietà spicciola ma disprezzando in privato gli eretici tanto deboli da non aver saputo schiacciare gli ebrei nel '47.
Il problema è che costoro credono.
Credono che lo sterminio degli ebrei d'israele sia cosa buona e giusta.
E lo dicono in pubblico da tempo.
Anche all'Onu.
D'altro canto Israele ha le sue cento bombe.
Suggerisco vivamente di leggere l'articolo di Wikipedia che ho appena linkato.
Ma, come disse un vecchio generale israeliano, l'arsenale nucleare di Israele è inutile: può essere usato o troppo presto ( quando Israele non è ancora minacciato a morte in maniera palese agli occhi dell'opinione pubblica mondiale ) o troppo tardi, quando, cioè, della Palestina / Israele non siano rimaste che ceneri radioattive e quindi come sterile e sanguinosa ritorsione post mortem.
Concordo con chi è contrario ad attaccare l'Iran, per ragioni evidenti ed ovvie che ritengo inutile spiegare a chi non le colga d'istinto.
Ma segnalo contemporaneamente che se l'Iran raggiunge lo status di potenza nucleare ce ne pentiremo tutti assai amaramente e la questione palestinese sarà risolta dagli Ayatollah in stile Antico Testamento.


PS:


l'immagine rappresenta gli effetti di una detonazione nucleare su Gerusalemme, al netto del fallout, che renderebbe inabitabile anche tutta la Cisgiordania.
Tanto per restare sul concreto.