17 luglio 2012

Accidia

La quantità di persone che desiderano un'Italia laica, moderna, efficiente ed equa non è facilmente stimabile ma senz'altro è più che sufficiente per innescare una massa critica di rinnovamento e conversione del Paese.
Diritti delle Persone, lavoro, reddito, energia rinnovabile, ambiente come ricchezza, decementificazione e diritto alla casa, tutele, l'elenco delle cose di Sinistra indispensabili a questo processo non è breve e non lo ripeterò qui, anche perchè c'è Pippo Civati ad averne scritto uno bellissimo per contenuti e realizzabilità.
Insomma, sono in tanti a desiderare che questi provvedimenti vengano realizzati quanto prima.
Da parte di chi?
Chi dovrebbe essere, nei consigli comunali, regionali, in Parlamento ad agire secondo questi "desiderata"?
Dov'è il Partito che rappresenta questa non piccola fetta di popolazione?
Mistero.
I risultati dell'Assemblea del Partito Democratico sono sotto gli occhi di tutti.
Il progetto per l'Italia (bello o brutto che sia) di Bersani è stato mediaticamente schiacciato dalla polemica sui matrimoni omosessuali che si sono mangiati anche la ben più cruciale battaglia per le Primarie di collegio.
Intendiamoci: io sono completamente favorevole ai matrimoni omosessuali, assai più che ai riconoscimenti delle coppie di fatto, banalmente perchè vivendo in Italia sono diventato allergico a chi accampa diritti senza doveri.
Ma non è questo il punto.
Il PD è stato mediaticamente massacrato.
Un risultato utile, per esempio, all'attuazione del matrimonio omosessuale, vero?
Mi domando se gli autori della polemica lo desiderino sul serio, questo matrimonio omosessuale.
Per fortuna, il tempo stringe.
Tra poco si vota.
E ognuno dovrà fare le sue scelte.
Vediamo un po' cari amici di sinistra che desiderate tanto, ma tanto tanto un'Italia diversa.
Chi volete che sia a realizzarla, cari bravi ragazzi di Sinistra ?
Il PD no.
E' evidente.
Non volete che sia il PD.
Vediamo un po':
volete che sia Vendola? 
Quello del supporto alla FIOM/CIGL senza se e senza ma? 
Ma non volevate un mercato del lavoro diverso che dia sollievo ai precari?
Vendola mi piace quando approva la legge sul software libero e va in TV dicendo cose di sinistra.
Mi piace un po' meno quando si parla di Sanità Pugliese o quando da queste parti vota a favore del Piano Casa cementificatore berlusconiano.
Mi piace pochissimo quando realizzi che si scrive SEL ma si legge Vendola.
Oppure Di Pietro.
Quello della guerra al Papy senza se e senza ma, sì, proprio quello di Scilipoti...
Sì, proprio lui.
Ah, ma è anche quello che si è opposto / opporrà ad una commissione parlamentare su Diaz e Bolzaneto.
Ma non volevate i numeri di matricola dei poliziotti sugli elmetti?
Già.
Per non parlare, cari amichetti che del PD Lucano avete così chiara idea, di quello che è l'IDV locale.
Oppure Grillo.
Ah, i bravi ragazzi di Grillo, quelli sì che sono onesti, puliti e con le idee chiare. Ma le battute omofobe di Grillo (che ora rilancia sul matrimonio omosessuale),  le sue affermazioni xenofobe e post leghiste in generale vi piacciono uguale? E le espulsioni via raccomandata dal suo movimento personale vi piacciono?
E fossero queste le obiezioni più gravi.
No.
Personalmente la cosa più grave è nei fondamenti.
La Partecipazione.
E' irrilevante, in fondo, di chi abbiate più o meno fiducia.
Tanto la vostra fiducia corrisponde ad una vera e propria delega politica firmata in bianco.
Fate voi.
Il PD non piace.
Ma  le le ha fatte le primarie.
Ve la potevate prendere la tessera e votare chi le cose di cui sopra aveva in cuore e mente la volontà e capacità di fare.
Mica Pippo Civati è l'unico, ci sono cento altri esempi sparsi per l'Italia.
La mia domanda è:
cosa vi ha impedito di partecipare e costruire il Partito che vi piace?
E poi:
Qual è il vostro piano per avere le cose a cui tenete tanto?
Immaginate che i provvedimenti tanto auspicati si materializzino nel codice e siano applicati per qualche forma di magia?
Poi prendete pure in giro i Cattolici perchè credono, mentre, francamente, una simile massa di attese messianico magiche di un mutamento epocale dell'italico stivale senza che ci si debba schiodare da Facebook mi sembra assai più fideistico di tutti i Dogmi della Santa Chiesa.
Buon sonno ipnotico a tutti e se vi avanza un po' di narcotico per favore datene anche a me così mi rilasso un po'.

10 luglio 2012

Fontamara




In capo a tutti c'è Dio, padrone del cielo.

Questo ognuno lo sa.

Poi viene il principe di Torlonia, padrone della terra.

Poi vengono le guardie del principe.

Poi vengono i cani delle guardie del principe.



Poi, nulla.




Poi, ancora nulla.






Poi, ancora nulla.





Poi vengono i cafoni.




Ignazio Silone

8 luglio 2012

10 COSE BUONE PER L’ITALIA CHE LA SINISTRA DEVE FARE SUBITO

Direttamente da qui, il Blog di Pippo Civati:

1. Salvare la politica. Soprattutto da se stessa: col superamento dei rimborsi elettorali, con i
tetti di spesa e i rendiconti trasparenti, e col controllo di un’autorità indipendente (la Corte dei
Conti) sui bilanci. Stop a listini e listoni bloccati, e stop anche ai vitalizi e al numero di mandati
(non più di tre).
2. Corruzione zero. Decadenza dalle cariche e ineleggibilità dei condannati in via definitiva,
anagrafe pubblica degli incarichi, degli appalti e delle consulenze, adozione dei meccanismi
internazionali contro la corruzione tra privati e l’autoriciclaggio, con il ripristino del reato di falso
in bilancio.
3. Fisco 2.0. Un nuovo patto fiscale tra Stato e cittadino, basato sulla lealtà, sulla
ridistribuzione, e su strumenti nuovi: semplificazione contabile, gestione elettronica delle
fatture, più oneri deducibili, più tracciabilità e la limitazione dell’uso del contante. E poi una
vera pressione sui paradisi fiscali (la Svizzera).
4. Il credito pubblico per abbassare le tasse. Spending review, fatta non con i tagli lineari,
ma con l’abbattimento degli sprechi e la revisione delle partecipazione statali (e locali,
soprattutto). Ristrutturazione del capitale pubblico e privato. Incubatori per le startup,
efficientamento della giustizia civile, e soprattutto il passaggio del carico fiscale dai mobili agli
immobili. E una mini-patrimoniale a progetto.
5. Uguaglianza è un po’ più di equità. I precari non sono solo di più: stanno peggio che
altrove. Contratto unico, sussidio universale e reddito minimo di cittadinanza come orizzonte,
come accade in tutta la Ue. E concorrenza leale, che è parente stretta dell’uguaglianza.
6. Una questione maschile. La nostra società deve essere a misura di donna: perciò si deve
chiedere, ancora, la parità, promuovendo al contempo la differenza. Riconoscere il tempo
dedicato alla cura (anche ai fini della pensione), porre la maternità a carico della fiscalità
generale, rendendo obbligatorio il congedo parentale per i padri per un tempo congruo.
7. Terra! Cinquant’anni dopo Le mani sulla città, di Francesco Rosi, il tema del consumo di
suolo non è ancora centrale nella politica italiana. Primo, fermare la rendita e l’uso improprio
degli oneri di urbanizzazione, secondo orientare la spesa pubblica al riuso e al recupero, terzo
promuovere l’agricoltura e la riflessione sul cibo, tema del futuro.
8. Green vuol dire democratico. Anche malgrado le battaglie poco considerate, e i
referendum snobbati. Efficienza, rinnovabili, rete e piano energetico nazionale le priorità
assolute. Una rivoluzione che muove dalle nostre città, e dal comportamento di tutti, cittadini,
amministratori, legislatori.
9. La cultura del futuro. Dobbiamo ‘mangiare’ chi dice che con la cultura non si mangia.
Valorizzare il ruolo degli insegnanti, veri alleati dei produttori. Superare il dualismo tra cultura
umanistica e tecnica: perché la ‘novità’ è che servono entrambe, al Paese della creatività, della
storia e della cultura. E l’informazione è centrale, in tutto questo, non secondaria.
10. Il paese dell’innovazione. L’Italia non ha altra scelta: la banda larga vale qualche punto di
Pil, significa occupazione, servizi avanzati, risparmi e nuove soluzioni per la vita quotidiana
della Pubblica Amministrazione, delle imprese e dei cittadini. Innovazione non è il contrario di
tradizione, ma di conservazione.

7 luglio 2012

le soluzioni dei paesi selvaggi

Sempre ieri, durante l'incontro con Andrea Semplici dedicato alla Dancalia, ho appreso un gustoso aneddoto proveniente direttamente da quella terra selvaggia ed arretrata.
Dunque, le popolazioni della Dancalia sono sia cristiane copte che musulmane e si sono fatte la guerra per secoli.
Da qualche anno, tuttavia, è in vigore una fragile tregua.
Basata su cosa?
Vediamo.
Una delle principali risorse di quella terra lontana è il Sale.
Il Sale è prezioso.
Non siamo noi forse il Sale della Terra?
Il Sale deve essere estratto con fatica dalla crosta del deserto, poi va raffinato squadrandolo e trasportato ai consumatori al di là delle montagne.
Quando vincevano i cristiani, il sale era loro. Quando vincevano i musulmani il monopolio passava a questi ultimi.
Ma cristiani e musulmani, in fine, hanno trovato un accordo.
I feroci Afar, il cui tasso di alfabetizzazione è circa del 3 % hanno raggiunto questa intesa:
i cristiani estraggono il sale, i musulmani lo tagliano in blocchi.
Così, nessuno ha il monopolio ed ognuno dipende dall'altro per la propria prosperità.
E la Pace resiste e si rafforza.
Nello scambio del Sale.
Da Cristiano a Musulmano.
Ascoltare le Parole Semplici di Andrea ti fa venire in mente strane idee.
Probabilmente impraticabili tra genti civili ed educate come le nostre.
Pensiamo, ad esempio, alla recente polemica sullo spot pubblicitario di un panificio di Altamura durante la diretta tv per la Festa della Bruna, la Festa Patronale di Matera.
Per qualche secondo mi è venuto in mente un pensiero folle:
un Pane della Murgia, in cui ad Altamura si fanno i cornetti, a Matera il Pane Alto.
O qualcosa del genere.
Venduto in tutto il mondo con un unico marchio.
Ma il pensiero si è affievolito in fretta.
Dopotutto, noi, civilizzati, cosa abbiamo a che fare con le soluzioni del deserto della Dancalia?

6 luglio 2012

Diaz è sempre: tra Giustizia e Prescrizione

No, non sono soddisfatto.
E non chiedo l'impossibile: non sarei stato comunque soddisfatto della permanenza in servizio di tanti agenti i cui reati sono prescritti.
Perchè è un dato di fatto: l'hanno fatto, possono farlo di nuovo.
Invece gli dovrebbe essere impedito.
Per sempre.
E' una questione di Pubblica Sicurezza, nè più nè meno.
Accolgo con soddisfazione la Sentenza della Cassazione, prescrizione inclusa.
E' la legge.
Ma non sono soddisfatto .
E' solo il minimo.
Ora è verità giudiziaria, oltre che storica, che la Polizia Italiana lì si è macchiata di crimini.
Mentre scrivo, ora, mi sento stanco.
Eppure devo resistere.
Ho tanta voglia di chiudere questo capitolo, di dire: "La Giustizia Possibile è stata fatta"
Di chiudere con queste parole il filone di tanti post su questo piccolo blog.
Ma ci sono le responsabilità politiche.
E quelle morali.
E le altre Diaz sparse nel tempo per l'Italia.
Siamo fermi ad un'oasi, ma c'è ancora molta strada da fare nel deserto della ferocia di Diaz e Bolzaneto.
Siamo ancora in cammino verso Giustizia e Verità per Genova.

PS: la mia memoria è fastidiosa: cara IDV, caro Di Pietro, alla commissione di inchiesta su Genova vi siete opposti voi durante il governo Prodi.
E io non me lo scordo.
Nemmeno quando fate i rivoluzionari anticasta antibanchieri e compagnia bella.
Rispetto a Diaz e Bolzaneto siete dalla parte dei manganelli.
Non da quella del sangue.

La Dancalia al CSOA Le Fucine dell'E.C.O.

Un vulcano nella notte.
Una distesa di sale multicolore.
Occhi di uomini e cammelli nel sole accecante.
In una stanza recuperata all'abbandono ed al degrado voluto scientemente da chi ha sfrattato, a suo tempo, il Teatro dei Sassi.
Una stanza che diventa Dancalia per una magica ora nelle parone di Andrea Semplici.
Questa sera siamo stati in Dancalia, una regione tra Eritrea ed Etiopia, isolata ed abitata da un popolo fiero, gli Afar.
Un popolo capace di azioni antieconomiche, secondo lo standard occidentale, ma profondamente umane: i cammellieri, imprenditori, potrebbero portare con se gli otri per l'acqua ma preferiscono noleggiarli dalle donne di un villaggio alla fine del percoso: non c'è vantaggio nel risaprmiare pochi spiccioli affamando duecento donne: proprio la Dottrina Marchionne, neh?
Seguire Andrea fino in Dancalia è facile, nella stanza dell'Eco.
Le fotografie quasi distraggono dal filo delle sue parole, ma subito la musica riequilibra il filo dei pensieri.
Ancora una serata magica, frutto concreto degli sforzi di tanti.
Un ringraziamento particolare al CSOA Le Fucine dell'E.C.O. che ha concretamente dimostrato l'importanza pratica e fisica del recupero di quegli spazi forse legittimamente sottratti dall'autorità al Teatro dei Sassi ma senz'altro, poi, malamente gestiti dalla medesima autorità.
Ciò che è giusto non sempre è legale, ciò che è legale non sempre è giusto.
Od utile.


5 luglio 2012

Campagna per il censimento degli immobili sfitti o non utilizzati

Trovo estremamente interessante questa iniziativa.
Basta col consumo speculativo di suolo, basta città di case vuote e sfitte.
Basta scambiare alberi e campi di grano per distese di cemento vuote.



4 luglio 2012

Bozza DDL "Norme in materia di adozione del software libero e open source, dei formati di dati aperti e di diritti digitali del cittadino"



Qui potete trovare la bozza del DDL su Software Libero ed Open Data aperta a contributi, commenti e suggerimenti. E' da considerarsi una vera e propria Alpha che dovrebbe trasformarsi in Beta entro l'Estate ed in Candidate Release col contributo di tutti entro l'inizio dell'Autunno. Sono ben accette critiche, aggiunte, idee e spunti vari. Vi prego, per ora, di usare il form di commento del sito di riferimento (http://softwliberoedopendataperlabasilicata.blogspot.it), stiamo lavorando ad un sistema più adeguato. La Norma è completamente ispirata ad una bozza iniziale dell'equivalente DDL della Provincia Autonoma di Trento. Confidiamo di poter presentare col contributo di tutti un DDL avanzato contenente già gli strumenti attuativi per avere la miglior ricaduta possibile sul territorio Lucano della miglior norma possibile. Grazie

29 giugno 2012

La scomoda sconvenienza della legge del tutto o del niente.

Mi sono imbattuto spesso, in questi mesi di crollo civile, in manifestazioni di aperto disprezzo verso qualsivoglia forma di collaborazione con la Politica Partitica.
Non me ne meraviglierei affatto se i soggetti del caso potessero accampare pretese di innocenza rispetto allo status quo secondo i propri stessi criteri di valutazione.
Chi sono gli innocenti in questo paese?
Forse, solo gli elettori di qualche Partito mai compromesso con scelte scellerate impegnati in attività di volontariato utile e dal cristallino comportamento pubblico e privato e lavorativamente immuni da ogni sospetto.
Gli altri, il 99,99999% della Popolazione, in pratica, no.
Non che siano colpevoli.
Semplicemente, non possono affermare nè, razionalmente, davvero convincere gli altri di essere le innocenti verginelle che ritengono di essere.
Perchè non possono provare di essere diversi, non secondo il buon senso comune, ma secondo i propri stessi criteri di valutazione che tanto si dilettano ad esporre in pubblico.
Quello che non è chiaro, che so, ad un Docente Universitario o a un Dipendente della Pubblica Amministrazione o ad un qualunque altro privilegiato rispetto alla norma corrente, è quanto appaiano ridicoli ed ipocriti nel manifestare disgusto per la Politica Partitica in generale, per due motivi concomitanti: l’impossibilità banale nel prendere le distanze dal marciume di cui sono partecipi e nel non rendersi conto della prima, silenziosa,  domanda che viene in mente all’interlocutore a  cui manifestano il proprio disprezzo è SEMPRE: “Ma tu vorresti farmi credere di non essere lì per raccomandazione di un altro politico? Di essere davvero l’unica mosca bianca priva di peccato originale?
Lo so, se uno si ritiene davvero puro ed incontaminato è difficile che gli venga in mente di essere comunque giudicato così dal prossimo suo, ma capita nelle migliori famiglie.
Se sono tutti uguali, allora siamo tutti uguali.
Se nessun altro è lì per merito perchè dovreste essere proprio voi l’eccezione?
Quindi, così sia.
Contenti voi.
E’ il vostro stesso parametro di giudizio che vi condanna.
Intendiamoci, io non solo non lo credo, ma so e ho le prove di quanto questo sia falso.
E di quanto sia anche abbastanza semplice informarsi e distinguere.
Tuttavia, abbiate pazienza. Non sono io che vi considero uguali allo Scilipoti di turno. Siete voi che lo affermate quando mi venite a raccontare “Ah, quel partito lì? Ah, quella gente là?” Dal basso della vostra posizione di privilegio, per vostra stessa tacita ammissione ottenuta da ‘quell’altro partito e da quell’altra gente lì’.
Quindi, cari voi, rassegnatevi. Non allo status quo.
Ma alla precisione suffragata dai fatti.
Perchè le generalizzazioni ci rendono cloni.
E davvero servi.