30 aprile 2013

Il giorno della sconfitta

Abbiamo perso.
Berlusconi ha vinto.
Abbiamo perso come generazione, come singole persone, come reti di relazione.
Abbiamo perso nell'impegno politico e abbiamo anche perso quello nel volontariato, dato che è diventato impossibile farlo.
Abbiamo perso per l'irrilevanza della nostra cultura, perchè alla prova dei fatti non è servito a nulla leggere "Vita e Destino" o "I Promessi Sposi".
Abbiamo perso anche la resistenza, dato che ai vincitori neppure interessano le nostre opime spoglie.
Se è per questo, non ci interessano neppure quelli più sconfitti di noi, gli illusi della vittoria, i complici della restaurazione e della stagnazione.
Ci interessa aver passato i trenta, i quaranta, come se fosse antani.
Eppure siamo vivi, integri, anzi, integerrimi, intatti.
Non contaminati neppure dalle buone intenzioni e dalla farina del diavolo.
Eppure siamo abituati ad imitare l'acqua che scava la pietra:
questa battaglia è completamente perduta, ma ci sono ancora anni di luce: c'è tempo per vincerne un'altra.

26 aprile 2013

Cadere Dormendo...

Avete presente la sensazione di cadere nel vuoto durante il sonno?
Credi di ritrovarti col sedere per terra ed invece ti risvegli nel tuo letto.
Ecco, a me sta succedendo all'incontrario.
E nel microsecondo che dura il salto nel vuoto mi vengono in mente le solite futilità:
ma io sono di Sinistra?
E di che Sinistra?
Sono per le pari opportunità tra generi e ceti sociali, ma pure per la meritocrazia.
Sono per la scuola pubblica, ma quella in cui si boccia.
Sono per impostare l'economia su parametri ecologici e per garantire all'uomo una vita di relazione, ma non credo allo Stato come datore di lavoro e sono favorevolissimo ai licenziamenti dei dipendenti pubblici in esubero per non parlare dei nullafacenti e non tanto per giustizia ma perchè per ognuno di costoro vagano nel paese molti disoccupati in più.
Sono cattolico e credo che i comportamenti prescritti dalla Fede non siano atti privati, ma che non possano e non debbano essere codificati in leggi, fatte per tutti e non per i soli Cattolici.
I diritti individuali non sono in contrasto con la Società finchè chi la pensa diversamente può comportarsi diversamente.
Sono per la Palestina Libera ma non sono contro Israele e penso che prima di Israele ad opprimere Gaza sia Hamas.
Sono contro l'acquisto degli F-35 ma ritengo indispensabile che il Pase abbia una sua difesa aerea.
Sono per la Sanità Pubblica intesa come servizio a tutti i cittadini e non come un prodotto.
Sono per una ridistribuzione del carico fiscale non solo in base al patrimonio ma anche in base  alla funzione sociale della ricchezza accumulata.
Penso che senza Verità e Giustizia per Genova resteranno troppe ombre sullla Repubblica.
Che penso sia vivissima, come dimostrato dalla partecipazione di tante persone ai recenti avvenimenti.
Penso che se non si rende centrale il lavoro non si va da nessuna parte.
Ora, fino ai recenti avvenimenti ritenevo che gran parte di queste istanze fossero parte della missione del Partito Democratico.
Ed ecco, puntuale, finito il millisecondo che dura la caduta nel sonno, questa volta mi sono svegliato sbattendo dolorosamete il fondoschiena sul duro pavimento.
Non intendo annoiarvi con un riassunto di quel che sapete già da fonti più chiare di me sulla disastrosa performance del PD dalla Campagna Elettorale ad oggi e non è assolutamente detta l'ultima! 
Ma, un'eventuale alleanza politica di quel che resta del PD con il PDL cancellerebbe definitivamente questa mia convinzione di trovare nel PD i miei valori di riferimento.
Fermo ma troppo passivo oppositore del Governo Monti non intendo reiterare l'errore di non aver fatto una opposizione più dura: sono un fermo ed attivo oppositore di un governo con il PDL che non sia di esclusivo respiro di risoluzione delle urgenze più immediate e riforma della legge elettorale.
Pertanto, pubblicamente, do il mio appoggio alle iniziative di Pippo Civati per riportare il PD a quello che dovrebbe essere!
Visitate il suo blog e sosteniamoci a vicenda sui social network ed ovunque sia possibile.
Siamo caduti dormendo, ora ci svegliamo e camminiamo ad occhi aperti dove noi vogliamo.



25 aprile 2013

25 Aprile 2013

No, poca retorica.
Solo un po' di memoria.
Un ricordo lieve, come la terra che copre le spoglie di chi non tornò.
Partigiani dietro le linee tedesche, soldati italiani ed alleati nelle trincee dall'Adriatico al Tirreno.
Servitori dello Stato e cittadini scannati dalla Mafia, scrittori perseguitati, passanti macellati dalle bombe di stato, emigranti con la schiena dritta e uomini che dicono la verità.
Uomini che dicono la verità in mezzo a gente che mente credendo di essere verità: 
Uomini in mezzo a fascisti.
Altro che ricorrenza.
E' cronaca.





20 aprile 2013

irrilevanza

Ma tutto il tempo da me dedicato alla Politica, fuori e dentro un Partito, nelle strade, sui social network, scrivendo, parlando, dannandomi, insomma, questo tempo, questo tempo speso da me e da quelli come me per costruire, immaginare, il software libero, le energie rinnovabili, la lotta alla cementificazione, il partito radicato, insomma, fate voi.
Dico, ma tutto questo tempo, questi sforzi, dove se ne sono andati?
A che cosa sono serviti?
TI viene da sperare che almeno abbiano fatto male a qualcosa, che siano stati un errore, uno sbaglio, un guidare contromano, che abbiano peggiorato la situazione invece di migliorarla.
E com'è, invece, che ho questa sensazione di compelta, assoluta e generalizzata irrilevanza?

19 aprile 2013

ZeroZeroZero: la tua vita lontano dalla tua vita.

Finito ieri sera.
E l'unica cosa che mi ha davvero colpito è la sofferenza di Saviano.
Il linguaggio è quello di 'Gomorra', moderno e teso.
La narrazione non è avvincente come nel suo precedente lavoro ma assolutamente neppure noiosa.
Saviano racconta fatti, li snocciola. li  mette in riga, come piste parallele di coca.
Bianche di coca, rosse di sangue, le pagine scorrono senza intoppi nè velocità.
Saviano ci mette pochissimo a convincerti dell'immensità del potere del Narcotraffico di cocaina e della sua pericolosità.
E della ferocia, quella che si studia in apposite scuole, quella che si impara, che si apprende come si impara ad andare in bicicletta.
La smisurata ferocia che ruota attorno alla cocaina.
Saviano è efficiente ed efficace in questo.
Nota tecnica: mi piacerebbe che Saviano esplicitasse in maniera completa la sua idea di legalizzazione, le cinque righe cinque in cui lancia la sua idea non bastano neppure come provocazione ...
Gran parte delle parole le spende nel narrare le storie di cocaina  e le storie di chi la cocaina la tratta.
Troppe parole.
Non perchè siano sprecate, ma perchè tolgono equilibrio al testo.
Ogni tanto, infatti, affiora il vero senso dell'opera.
Il Dolore di Saviano.
Soprattutto nel finale: "Ho guardato nell’abisso e sono diventato un mostro."
Ecco, quando affiora la sofferenza dell'uomo solo, strappato a se stesso, ecco che le parole accelerano, come sotto effetto della coca.
Roberto, grazie per tutte le tue parole.
Ma, il prossimo libro, scrivilo per te.
Non per noi, non contro di loro.
Scrivi del tuo dolore, della tua vita sotto scorta, della tua vita lontano da Napoli.
Della tua vita lontano dalla tua vita.

25 marzo 2013

Ovvietà nascoste

La Basilicata è una regione gelida d'inverno e soffocante d'estate.
E' incontaminata per gran parte, nell'altra parte è inquinata, ma non a causa di inesistenti industrie.
E' più povera di strade che di denaro e di denaro non ce n'è.
Le ferrovie più diffuse sono quelle del monopoly e dei trenini dei bambini.
Il Partito Democratico Lucano è anche riuscito ad avere Sindaco ed Opposizione nello stesso comune.
Acqua e Petrolio si mescolano nel suolo mentre la relativa ricchezza si separa dai suoi abitanti.
E' difficile da raggiungere da qui, facilissima se chiudi gli occhi.
Ha un cielo sottile, così sottile da poterci andare oltre col respiro.
Una Terra perfetta, mare, montagna, città d'arte, collina e pianura, una Regione terribile, povertà, dissesto, emigrazione, rabbia atavica.
Che sfiga: è casa mia.

18 marzo 2013

Il Mestiere delle Armi: le forze armate dell'antica Roma


Iniziamo dalla fine:

"Al lettore la scelta se vedere come eredi delle legioni le algide truppe imperiali dell’oscuro Darth Vader di Star Wars o gli equipaggi multirazziali, disciplinati ma ricchi di emozioni e stati d’animo contraddittori di Star Trek, esploratori verso l’ignoto, con i loro avamposti di fronte all’Altro per estendere e consolidare i confini del mondo conosciuto."

Scorrevole, ma storicamente preciso e scientificamente accurato, questo saggio sull'Esercito Romano è stato di lettura piacevole ed avvincente.
Il più famoso esercito imperiale della Storia ha, per forza di cose, una Storia ed un'evoluzione di usi e costumi.
Civiltà dentro la civiltà.
Ed anche "Predatori del mondo intero, adesso che mancano terre alla vostra sete di totale devastazione andrete a depredare anche il mare!"
Ma, appunto, per citare il sorprendente epilogo di questo interessantissimo saggio, sarà vera la versione di Tacio o quella di Virgilio?
La Storia di Roma è solo (giustamente) riassunta.
Qui, il protagonista, è il soldato.
Prima coscritto tra i "ricchi", i cittadini romani dotati di censo sufficiente a pagarsi le armi, poi professionista di estrazione proletaria (a servizio del generale che li pagava).
Ma questa non è una storia politica.
E' la storia di uomini, del loro essere fratelli in armi, 'commilitones'. 
E' il racconto di uomini capaci di costruire ponti, città, acquedotti e di vincere in battaglia in grande inferiorità numerica grazie a disciplina e pazienza.
Grazie, Federica Guidi, per averci ricordato come anche da queste parti c'è stato un tempo in cui serietà, valore, cameratismo e sacrificio (ed anche allora raccomandazioni e bustarelle) portassero non solo terrore e morte, ma anche....



"«E in cambio che cosa ci hanno dato loro?» 
«... l’acquedotto.» 
«Come?» 
«L’acquedotto!»
«Ah, sì, sì, quello ce l’hanno dato, è vero»
«... E anche le fognature!»
«Oh, sì, le fognature... Reggie, ti ricordi com’era la città prima?»
«Sì, ok, vi concedo che l’acquedotto e le fognature sono due cose che hanno fatto...»
«... e anche le strade»
«Ma ovviamente anche le strade, non c’è neanche bisogno di dirlo ehhh... ma a parte le fognature, l’acquedotto e le strade...»
«L’irrigazione!»
«La medicina.»
«Sì, sì, certo...»
«La scuola.»
«Ok, ok, fin qui ci siamo.»
«... e il vino!»
«Sìì, quello ci mancherebbe sul serio se i Romani se ne andassero.»
«E i bagni pubblici!»
«Che cosa hanno fatto i Romani per noi?»
«Hanno portato la pace!»
«Figurati, chiudi il becco!»
Dal dialogo tra patrioti ebrei contro la dominazione romana 
MONTY PYTHON "


PS: io ho scelto, tra Star Wars e Star Trek, a chi associare la X Legio di Cesare ...

13 marzo 2013

13 Marzo 2013

Un Papa Fracesco, ecco, un Papa che sceglie oggi il Nome del Poverello di Assisi, un Papa che si presenta a me col sorriso in una serata come questa, un Papa che esordisce salutandomi e mi chiede di pregare...
Cinque minuti di Perfetta Letizia, oggi, 13 Marzo 2013.

12 marzo 2013

Il mio intervento al Direttivo Partito Democratico Materano dell'11 Marzo 2013


Scrivo queste parole da lontano e ben conscio della fievole voce con cui sono scritte.
Fievole, ma, spero, chiara.
Questo direttivo si apre su uno scenario di potenziali grandi opportunità per il Partito Democratico, purchè il Partito sopravviva allo shock di cui, ancora in questi giorni, è manifestamente preda.
Il pensiero politico è interrotto.
Le implicazioni della grave sconfitta misconosciute.
Cosa è venuto fuori dalla Direzione Nazionale?
L’appello su “La Repubblica” ai Grillini perchè si accordino col PD sui famosi Otto Punti?
E le responsabilità?
Sia quelle del livello Nazionale che di quelli locali?
Tarallucci e vino come al solito?
Non basta dirsi a vicenda, strizzandosi l’occhio: “Ah, abbiamo sbagliato, non abbiamo letto bene le carte, i sondaggi, i sorrisi della gente per strada, scusate, faremo meglio la prossima volta”.
I fatti sono quelli che sono:
Il Partito Democratico è stato sconfitto con gravi conseguenze per la governabilità del Paese.
Eppure, il Partito Democratico Materano aveva già sotto gli occhi un esempio di partecipazione innovativa.
Il Sottoscritto non è qui per caso, ma perchè alle passate elezioni comunali la sua proposta di “Candidatura Collettiva” ha raccolto un numero di consensi di gran lunga superiori alle aspettative vero e proprio sintomo di una necessità di cambiamento palese tra i nostri sostenitori.
Il modello dell’impegno condiviso, un uso del Web per fare rete, la proposizione di strumenti innovativi per l’economia sono già andati a vantaggio del Partito Democratico alle scorse Comunali.
Purtroppo, neppure una di quelle istanze di cambiamento, di innovazione, di gestione collegiale e partecipativa dell’azione politica sono state accolte.
Ed ora si grida “al lupo, al lupo”.
Mi si darà atto di non aver portato in Segreteria e nel Direttivo queste istanze con spirito e modalità distruttive, rottamatrici, ma di aver sempre cercato il dialogo, il confronto, finalizzato, però, all’adozione concreta e rapida di strumenti politici ed amministrativi risolutivi.
Che fossero espressione delle istanze di chi ha votato per la “Candidatura Collettiva”, quasi 150 voti di operai, giovani materani laureati e studenti, di professionisti e precari, voti praticamente tutti riconfermati al ballottaggio.
Puntualizzazione d’obbligo, per come sono andate le cose.
E, invece, nulla è stato possibile realizzare.
A me sembra del tutto evidente che un Partito Democratico fautore del Piano Casa 1, 2, X, non potrà mai chiedere il  voto ad Elettori a cui invece sta a cuore una politica abitativa antispeculativa e che miri a riportare la legge della domanda e dell’offerta nel fondamentale settore dell’edilizia.
Ma guai a chiedere un censimento delle case sfitte prima di decidere se bruciare altro suolo o meno, si diventa scomodi in fretta a toccare il mattone!
Probabilmente, il Partito Democratico Materano è un buon paradigma della situazione nazionale.
Sordo alle istanze di rinnovamento, cieco di fronte alla possibilità di attuare provvedimenti urgenti e perfettamente fattibili a costo zero, incapace di mantenere persino gli impegni presi di comune accordo ed in continuo affanno nella ricerca di un impossibile equilibrio interno.
Impossibile perchè il Partito si ostina a non considerare la realtà della Città e del Paese come fattore determinante di questo famoso ed irraggiungibile punto di equilibrio.
Le coppie di lavoratori precari in cerca di abitazione sono o non sono parte di quell’equilibrio? Evidentemente no, se gli si offre il Piano Casa invece di provvedimenti antispeculativi.
E’ possibile adottare nuove tecnologie a costo praticamente nullo e spendere in maniera mirata i fondi PISUS per dare speranza di lavoro qualificato?
A parole subito tutti d’accordo, salvo poi veder passare i mesi senza che la proverbiale foglia si sia mai mossa.
E, ancora oggi, questi semplici dati di fatto non entrano nel dibattito.
Chi voterà mai il Partito Democratico Materano e Lucano?
I genitori dei figli costretti ad emigrare?
I giovani vincitori di bandi europei, vincitori da mesi ed anni in paziente attesa che la burocrazia regionale faccia l’uovo?
Cinque Stelle vince perchè offre almeno una speranza, una prospettiva.
Mentre la nostra credibilità è ai minimi termini.
Troppi compromessi nell’Era Berlusconiana, troppo recente l’esperienza del governo Monti.
Ed è inutile lamentarsi del fatto che gli Elettori dimenticano i lustri dei disastri berlusconiani mentre ricordano la nostra prolungata acquiescenza.
Sappiamo tutti bene che urlare un bellissimo risultato non implica nè avere in tasca il come arrivarci nè tanto meno l’esserci arrivati, ma ai cittadini stremati basta anche solo questo di fronte ad anni ed anni di delusioni ed occasioni mancate.
Ma, invece di ascoltare, nei Direttivi Nazionale e Regionale, un’analisi di responsabilità ed opportunità, si scopre che siamo tutti allineati e coperti dietro gli Otto Punti di Bersani, perpetuando l’illusione che questo PD possa trovare accordo ed alleanza con 5 Stelle.
Non ho modo di ascoltare il dibattito, ma spero che smentisca completamente queste mie parole.
Spero che il PD Materano programmi ed attui una svolta Politica immediata, allargando la definizione della linea se necessario con un congresso straordinario.
Abbiamo terribilmente bisogno che gli uomini e le donne del Partito Democratico si assumano la responsabilità delle circostanze ed evitino la facile linea di condotta del “Dopo di noi il diluvio”.
E’ nel marzo del 2013 che si potrebbe decidere l’esito delle elezioni Comunali/Regionali del 2015 per non parlare delle probabili Elezioni Politiche Anticipate di qui a qualche mese.
Vi chiedo, quindi, un gesto collettivo e personale di grande coraggio.
Grazie e a presto.

10 marzo 2013

Comma 22 (catch 22)


Ecco.
Il famoso Comma 22.
"But it's a catch 22!"
Si esclama oltreoceano di fronte ad una situazione paradossale!
Da queste parti non esclamiamo così, per esempio quando ti arriva una raccomandata in cui un Ente Pubblico ti chiede un documento che l'Ente Pubblico in questione avrebbe dovuto emettere settimane prima ...
Sto vedendo il film tratto dal romanzo di Heller, romanzo che finisce dritto nella mia coda di lettura privilegiata...
Tutto sommato, però, le cose in Italia non devono andare troppo male se viviamo nel quotidiano le assurdita' dell'USAAF anni '40...
Ce la possiamo fare ...



"Il Maggiore riceve tutti, ma solo nel suo ufficio e in orari in cui lui non c'è"