La Libreria Cifarelli è il luogo in cui ho imparato ad amare i libri.
Il Cavaliere mi accoglieva sempre con sorrisi e le commesse erano gentilissime.
Mi perdevo al secondo piano, strapieno di libri per ragazzi, illustrati, lucidi, profumati.
Entravo lì e restavo a lungo a girare tra gli scaffali più alti di me.
Ricordo chiaramente le vacanze di Natale del 1987.
Avevo tredici anni ed ero fresco dalla visione di Top Gun.
Stavo cercando un qualche libro di avventure a tema, ma fu una copertina rossa ad attirare la mia attenzione, una copertira rossa come il testo del titolo: "Uragano Rosso".
E, siccome era Natale, mi permisi anche il lusso di comprare un altro romanzo dello stesso autore che aveva in copertina un sottomarino: "La grande fuga dell'Ottobre Rosso".
Al mattino di Natale del 1987 iniziai a leggere Uragano Rosso. Andai avanti tutto il giorno e proseguii per gran parte della notte fino a completare il grosso romanzo (quasi mille pagine) in poco più di due giorni.
Le trame dei romanzi non ve le racconto, non sia mai che sia accusato di spoilerare faccende degli anni '80 del secolo scorso...
Ma mi piace ricordare un paio di personaggi di quel romanzo.
Il Meteorologo dell'USAF che si trova bloccato dietro le linee nemiche nell'Islanda occupata dai russi.
Il generale dell'Armata Rossa Alekseyev che si ritrova a salvare il mondo dalla follia dei suoi bolscevichi e corrotti superiori.
Da allora, Tom Clancy è stato un appuntamento fisso della fine dell'Estate, quando, in genere, uscivano i suoi romanzi.
Avevo tredici anni ed ero fresco dalla visione di Top Gun.
Stavo cercando un qualche libro di avventure a tema, ma fu una copertina rossa ad attirare la mia attenzione, una copertira rossa come il testo del titolo: "Uragano Rosso".
E, siccome era Natale, mi permisi anche il lusso di comprare un altro romanzo dello stesso autore che aveva in copertina un sottomarino: "La grande fuga dell'Ottobre Rosso".
Al mattino di Natale del 1987 iniziai a leggere Uragano Rosso. Andai avanti tutto il giorno e proseguii per gran parte della notte fino a completare il grosso romanzo (quasi mille pagine) in poco più di due giorni.
Le trame dei romanzi non ve le racconto, non sia mai che sia accusato di spoilerare faccende degli anni '80 del secolo scorso...
Ma mi piace ricordare un paio di personaggi di quel romanzo.
Il Meteorologo dell'USAF che si trova bloccato dietro le linee nemiche nell'Islanda occupata dai russi.
Il generale dell'Armata Rossa Alekseyev che si ritrova a salvare il mondo dalla follia dei suoi bolscevichi e corrotti superiori.
Da allora, Tom Clancy è stato un appuntamento fisso della fine dell'Estate, quando, in genere, uscivano i suoi romanzi.
Intendiamoci subito: Tom Clancy e' un Repubblicano di destra con cui non ho, ideologicamente, nulla da spartire.
Ma la politica estera e le realta' geopolitiche, nonche' quelle militari, si vedono meglio senza lenti colorate.
E lui era molto bravo in questo.
C'e' una realta' concretissima regolarmente ignorata dalle opinioni pubbliche dell'Europa Occidentale, quella fatta di rapporti di forza e propensione all'uso della violenza per motivi ideologici.
Tom Clancy fu colto di sorpresa dalla caduta del muro di Berlino ma ha, poi, azzeccato numerose infauste previsioni, dalle modalita' dell'attentato dell'11 Settembre alla Crisi Ucraina alle tensioni nel Mar della Cina passando per una anticipazione concretissima di cosa succede quando un M1 Abrams incontra 4 T-72.
Questo Omero minore della retorica militarista americana ne ha azzeccate piu' di quante ne abbia sbagliate.
Anche se non riesco piu' a leggere i suoi scritti con il piacere di 25 anni fa mi mancheranno, dopotutto era uno scrittore integro, non ce ne sono molti.
E, poi, oltre la retorica, Tom Clancy scriveva sempre a chiare lettere le conseguenze della spettacolare e cinematografica applicazione dell'High tech war:
"il cielo sul campo di battaglia non appartiene a nessuno, fuorché ai morti"
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