Torno ai miei lettori con un breve (almeno nelle mie intenzioni) post di aggiornamento sulla situazione NordCoreana.
Qualche settimana fa la Corea del Nord ha lanciato il suo primo ICBM, il Hwasong-14.
ICBM sta per Intercontinental Balistic Missile.
E', in soldoni, un missile a lungo raggio il cui scopo è trasportare un'arma nucleare.
E, seppur con tutti i dubbi del caso, pare che i Nord Coreani siano arrivati ad implementare la necessaria miniaturizzazione.
Che non è roba particolarmente complicata, serve solo un po' di esperienza, dopotutto è una tecnologia degli anni '60.
A quanto pare, Kim ha fra le mani un aggeggio in grado di minacciare almeno l'Alaska il che implica che, entro pochi anni sarà in grado di minacciare gli USA interi.
Non è questo il punto.
Il regime Nordcoreano ha un unico obiettivo.
La propria sopravvivenza.
Non la 'liberazione' dei poveri sudcoreani vittime dell'imperialismo nè tanto meno l'incenerimento della nazione imperialista per antonomasia: gli USA.
No, la dinastia Kim vuole solo tirare a campare, possibilmente per sempre.
Non è suo interesse che si spari sul serio da quelle parti.
Quindi, tra Kim che minaccia orrori atomici da visi sempre sorridenti e Trump che invoca bellicosa retoricità chi la spunterà?
Ma, cari, ovviamente i dollari.
In pratica, non succederà proprio niente.
Se avete pazienza leggetevi questo post del New York Times di cui condivido pienamente l'analisi (anche se tenderei a diminuire leggermente l'efficacia della potenza di fuoco Nordcoreana motivando la mia bassa stima con l'esperienza storica della generale scarsa efficacia di armate da parata alla '8 miloni di baionette').
Anche questo articolo è estremamente efficace nel descrivere la probabile realtà.
Gli USA hanno le mani legate.
Non si può pensare di trattare la Corea del Nord come l'Iraq di Saddam: la Corea del Sud sarebbe mezza distrutta anche nelle migliore delle ipotesi e la Cina non permetterebbe mai la caduta del suo stato cuscinetto.
A meno che...
Devo sottolineare un fatto tecnico ma di importanza cruciale: durante la Guerra Fredda URSS CINA USA ecc erano stati razionali e ci vuol poco (se si ha voglia di studiare, ovviamente) a rendersi conto che i loro arsenali e i loro schieramenti (per tacere delle rispettive dottrine operative) erano esclusivamente difensive e di deterrenza. La Corea del Nord, fatevene una ragione, sta dispiegando una dottrina operativa e fa esercitazioni mirate al First Strike.
Il suo arsenale nucleare non è di deterrenza e la dottrina risultante dai test di lancio da sottomarino e l'imminente 'test Guam' di lancio multiplo ne sono la prova.
Qui una precisa analisi del caso.
E cosa potrebbero fare gli USA?
Nulla.
Non si può fare niente.
I Coreani del Nord hanno già missili con testate nucleari.
Hanno un sacco di artiglieria in grado di spianare interi quartieri di Seoul.
Possono colpire il Giappone.
Duramente.
Non c'è modo per gli USA di distruggere tutte le armi nucleari Nordcoreane e nemmeno di distruggere l'artiglieria in tempo utile per evitare che Seoul somigli ad Aleppo.
La crisi Coreana è gravissima anche per le sue conseguenza di secondo livello: che cosa succederà quando anche gli altri stati dell'Asia si arrendereanno alla proliferazione? Il Giappone accantona da anni materiale fissile, ad esempio. La Corea del Nord si è abilmente infilata tra le maglie della debolezza degli USA di Obama (ricordiamoci anche i milioni di vittime del suo 'capolavoro' siriano) e sarà molto difficile far rientrare il genio nella bottiglia. Il regime nordcoreano ha tutt'ora attivi gulag e campi di sterminio e non sarà politicamente possibile effettuare un first strike stile Iraq per le ragioni di cui sopra. La minaccia di un test missilistico plurimo verso le acque di Guam, (CVD: la dottrina del First Strike Nordcoreano) poi, potrebbe fungere da casus belli ma la Corea del Sud è troppo esposta e ha già ingoiato l'affondamento di una sua nave ad opera di un sottomarino nordcoreano senza reagire.
In caso di First Strike NordCoreano anche solo convenzionale, però, la Cina potrebbe defilarsi e una volta messo in conto di perdere le vite di migliaia di civili sudcoreani e qualche centinaio di Giapponesi la Corea del Nord avrebbe i giorni contati.
Ovviamente, in caso di First Strike Nordcoreano Nucleare si aprono scenari orrorifici su cui non intendo indugiare.
Quindi?
Quindi business as usual: ignoriamo che quando il faccione sorridente del Kim compare in TV dietro c'è la sofferenza, lacrime e sangue che il popolo della Corea del Nord paga per i nostri telefonini da due soldi.
Insomma, invece di stare appresso a gente del genere suggerisco vivamente di iniziare ad interessarsi al riscaldamento globale.
Oh, poi se siete tra quelli che non trovano troppo male l'idea di un breve inverno nucleare per rimettere a posto tante cose io non posso aiutarvi, vi serve l'esorcista e la psichiatria.
La Crisi Nordcoreana è la classica dimostrazione di come le vie dell'inferno siano lastricate di buone intenzioni. L'appeasement si è spinto troppo oltre ed ora non c'è nient'altro da fare che sopportare Kim e il sangue grondante dal suo regime. NordCoreano e SudCoreano, tanto per cominciare.
EDIT del 20170824: trovo questa intervista a Brian R. Myers, docente di relazioni internazionali alla Dongseo university di Busan, in Corea del Sud, particolarmente preziosa.
Qualche settimana fa la Corea del Nord ha lanciato il suo primo ICBM, il Hwasong-14.
ICBM sta per Intercontinental Balistic Missile.
E', in soldoni, un missile a lungo raggio il cui scopo è trasportare un'arma nucleare.
E, seppur con tutti i dubbi del caso, pare che i Nord Coreani siano arrivati ad implementare la necessaria miniaturizzazione.
Che non è roba particolarmente complicata, serve solo un po' di esperienza, dopotutto è una tecnologia degli anni '60.
A quanto pare, Kim ha fra le mani un aggeggio in grado di minacciare almeno l'Alaska il che implica che, entro pochi anni sarà in grado di minacciare gli USA interi.
Non è questo il punto.
Il regime Nordcoreano ha un unico obiettivo.
La propria sopravvivenza.
Non la 'liberazione' dei poveri sudcoreani vittime dell'imperialismo nè tanto meno l'incenerimento della nazione imperialista per antonomasia: gli USA.
No, la dinastia Kim vuole solo tirare a campare, possibilmente per sempre.
Non è suo interesse che si spari sul serio da quelle parti.
Quindi, tra Kim che minaccia orrori atomici da visi sempre sorridenti e Trump che invoca bellicosa retoricità chi la spunterà?
Ma, cari, ovviamente i dollari.
In pratica, non succederà proprio niente.
Se avete pazienza leggetevi questo post del New York Times di cui condivido pienamente l'analisi (anche se tenderei a diminuire leggermente l'efficacia della potenza di fuoco Nordcoreana motivando la mia bassa stima con l'esperienza storica della generale scarsa efficacia di armate da parata alla '8 miloni di baionette').
Anche questo articolo è estremamente efficace nel descrivere la probabile realtà.
Gli USA hanno le mani legate.
Non si può pensare di trattare la Corea del Nord come l'Iraq di Saddam: la Corea del Sud sarebbe mezza distrutta anche nelle migliore delle ipotesi e la Cina non permetterebbe mai la caduta del suo stato cuscinetto.
A meno che...
Devo sottolineare un fatto tecnico ma di importanza cruciale: durante la Guerra Fredda URSS CINA USA ecc erano stati razionali e ci vuol poco (se si ha voglia di studiare, ovviamente) a rendersi conto che i loro arsenali e i loro schieramenti (per tacere delle rispettive dottrine operative) erano esclusivamente difensive e di deterrenza. La Corea del Nord, fatevene una ragione, sta dispiegando una dottrina operativa e fa esercitazioni mirate al First Strike.
Il suo arsenale nucleare non è di deterrenza e la dottrina risultante dai test di lancio da sottomarino e l'imminente 'test Guam' di lancio multiplo ne sono la prova.
Qui una precisa analisi del caso.
E cosa potrebbero fare gli USA?
Nulla.
Non si può fare niente.
I Coreani del Nord hanno già missili con testate nucleari.
Hanno un sacco di artiglieria in grado di spianare interi quartieri di Seoul.
Possono colpire il Giappone.
Duramente.
Non c'è modo per gli USA di distruggere tutte le armi nucleari Nordcoreane e nemmeno di distruggere l'artiglieria in tempo utile per evitare che Seoul somigli ad Aleppo.
La crisi Coreana è gravissima anche per le sue conseguenza di secondo livello: che cosa succederà quando anche gli altri stati dell'Asia si arrendereanno alla proliferazione? Il Giappone accantona da anni materiale fissile, ad esempio. La Corea del Nord si è abilmente infilata tra le maglie della debolezza degli USA di Obama (ricordiamoci anche i milioni di vittime del suo 'capolavoro' siriano) e sarà molto difficile far rientrare il genio nella bottiglia. Il regime nordcoreano ha tutt'ora attivi gulag e campi di sterminio e non sarà politicamente possibile effettuare un first strike stile Iraq per le ragioni di cui sopra. La minaccia di un test missilistico plurimo verso le acque di Guam, (CVD: la dottrina del First Strike Nordcoreano) poi, potrebbe fungere da casus belli ma la Corea del Sud è troppo esposta e ha già ingoiato l'affondamento di una sua nave ad opera di un sottomarino nordcoreano senza reagire.
In caso di First Strike NordCoreano anche solo convenzionale, però, la Cina potrebbe defilarsi e una volta messo in conto di perdere le vite di migliaia di civili sudcoreani e qualche centinaio di Giapponesi la Corea del Nord avrebbe i giorni contati.
Ovviamente, in caso di First Strike Nordcoreano Nucleare si aprono scenari orrorifici su cui non intendo indugiare.
Quindi?
Quindi business as usual: ignoriamo che quando il faccione sorridente del Kim compare in TV dietro c'è la sofferenza, lacrime e sangue che il popolo della Corea del Nord paga per i nostri telefonini da due soldi.
Insomma, invece di stare appresso a gente del genere suggerisco vivamente di iniziare ad interessarsi al riscaldamento globale.
Oh, poi se siete tra quelli che non trovano troppo male l'idea di un breve inverno nucleare per rimettere a posto tante cose io non posso aiutarvi, vi serve l'esorcista e la psichiatria.
La Crisi Nordcoreana è la classica dimostrazione di come le vie dell'inferno siano lastricate di buone intenzioni. L'appeasement si è spinto troppo oltre ed ora non c'è nient'altro da fare che sopportare Kim e il sangue grondante dal suo regime. NordCoreano e SudCoreano, tanto per cominciare.
EDIT del 20170824: trovo questa intervista a Brian R. Myers, docente di relazioni internazionali alla Dongseo university di Busan, in Corea del Sud, particolarmente preziosa.
Nessun commento:
Posta un commento
Che ne dici?