24 febbraio 2023

io mi iscriverei a Possibile ma Possibile mi vorrebbe? No.



Per due anni sono stato un semplice tesserato di Possibile di cui ho condiviso le battaglie e la linea.

Ho apprezzato anche lo 'smarcarsi' a sinistra sul tema della Guerra in Ucraina.

Smarcarsi che, purtroppo, si è esaurito gradualmente fino ad appiattirsi su posizioni che non posso più condividere.

Oggi è stato pubblicato un post social in merito con la posizione ufficiale del Partito:

Duecentomila morti. Otto milioni di rifugiati. Queste le stime drammatiche a un anno dall’aggressione armata voluta da Vladimir Putin, in violazione dell’integrità territoriale dell’Ucraina e della Carta delle Nazioni Unite.
Il nostro pensiero in questo triste anniversario va alle popolazioni ucraine e russe, che stanno pagando - in modi diversi - con il più alto prezzo un’aggressione scellerata. A chi vede i propri affetti sparire così, all’improvviso. A chi porta aiuto umanitario nelle zone di combattimento. A chi resiste, sotto i bombardamenti o in una cella.
A dodici mesi dall’avvio dell’invasione russa, l’attenzione della comunità internazionale è ancora rivolta solo alla fornitura di armi, mentre troppo poco è stato fatto per raggiungere un cessate il fuoco, né ipotesi alternative sono state perseguite per far rientrare la crisi prima che scoppiasse in tutta la sua brutalità, come l’interposizione di una forza di pace. Ogni giorno che passa sotto le bombe, è sempre più difficile trovare la via verso la pace, l’unica vittoria possibile.
In Ucraina si combatte e si muore ogni giorno. È una guerra senza soluzioni in vista, in cui né l’aggressore, né il resistente sembrano poter conseguire una vittoria. È una guerra su cui aleggia il rischio fatale dell’escalation e che già ha innescato crisi di portata globale, da quella energetica a quella alimentare. È una guerra alle porte, per ciascuno di noi.
Alle macerie che si accumulano deve contrapporsi la necessità di costruire la pace. Non possiamo permettere che l’Ucraina sprofondi nello stesso baratro della Siria, frantumata da oltre un decennio di conflitto senza fine. Il confronto politico ha sinora anteposto le condizioni militari della guerra a quelle diplomatiche della pace. Occorre invertire l’ordine delle priorità ed aprire una via negoziale.
La guerra è una via bloccata: non saranno le armi, i morti e la fame a portare una pace duratura. Ci appelliamo al Governo Italiano e all’Unione Europea affinché lavorino risolutamente sull’unica via di uscita: l’apertura di una conferenza di pace con la più ampia partecipazione internazionale.


In sostanza: Basta armi e spazio ai negoziati. Ossia: resa a Putin e morte e schiavitù per gli ucraini.

Un allineamento al 'pensiero' dei vari Orsini, Berlusconi, Santoro, Vauro (vignette antisemite incluse), che, elettoralmente capisco bene abbia un peso: almeno il 60% degli italiani la pensano così.

Una posizione che non è la mia.

Ed è incompatibile con la mia coscienza.


Taccio per carità di patria sui passaggi che portano ad una responsabilità ucraina sullo scoppio della guerra o l'incredibile fantasia della forza di interposizione.

Chi propone di cessare il sostegno militare alla disperata resistenza ucraina ha l'obbligo morale e materiale di dimostrare e dettagliare ragionevolmente la proposta di pace alternativa a cui aderisce. Dimostrare di come i diritti del popolo ucraino (già, non ci sono solo i diritti dei lavoratori italiani al mondo) verrebbero tutelati, di come la legalità internazionale verrebbe implementata e di come la giustizia per le vittime dei crimini di guerra sarebbe tutelata.

E, ovviamente, essendo ciò impossibile, nessuno è mai riuscito nell'impresa.

Nemmeno Possibile.

Che ha abbandonato, oggettivamente, l'approccio laico alla questione in favore di uno ideologico.

Una religione, un credo, al posto della scienza.

Non straccio la tessera, non la brucio, non l'abbandono.

Ecco il mio messaggio di commiato:


Non sono compatibile, in coscienza, con la posizione di Possibile sull'Ucraina espressa nei post social di oggi.

Pertanto, non rinnoverò la tessera.

Vi faccio i miei auguri per l'impegno nel Partito per le battaglie di civiltà su ambiente, lavoro e diritti e vi ringrazio per la passione di cui sono stato (muto) testimone.

Buon proseguimento e grazie.


Conserverò un bel ricordo della passione politica dei militanti che si sono fatti veramente il mazzo per tante iniziative su diritti, ambiente e lavoro. Sia chiaro, io non ho partecipato attivamente se non sul web, faccio il mio Servizio altrove. 

E ora?

Non ho fretta di trovare un'altra casa. 

Probabilmente devo rassegnarmi al fatto che in Italia non è possibile, come in Finlandia, conciliare l'approccio scientifico ed etico su diritti, lavoro, ambiente con gli stessi declinati in chiave geopolitica: c'è un blocco mentale ideologico di antioccidentalismo in generale ed antiamericanismo in particolare che, me ne devo fare una ragione, è impossibile da superare.

Probabilmente questi temi sono ben considerati in Più Europa, ma nel caso prima ci dovrei pensare bene.

Concludo con la lettera aperta con cui, due anni fa, è iniziata la mia avventura, augurando a questa piccola forza di opposizione di ritrovare la capacità di applicare gli stessi criteri che applica a diritti, lavoro, ambiente anche al popolo ucraino aggredito e massacrato:

Caro Pippo, 

tu non ti puoi ricordare di me, ero uno dei tanti alla Cavallina di Bologna qualche anno fa e al massimo ci siamo incrociati qualche volta su Twitter.

Abbiamo una foto di gruppo assieme e come mio massimo vanto posso esibire una intervista in TV alla Convention di Matteo Renzi di Milano alla vigilia delle famose primarie in cui mi dichiaravo Civatiano.

Un po' poco, magari invece tanto se aggiungo che mi considero ancora Civatiano.

Ora ti dovrò annoiare un po' con la mia autobiografia, ma senza queste informazioni, pallose finchè vuoi, la nebbia di guerra ti avvolgerebbe più fitta.

Chi sono?

Sono un quasi quarantesettenne Bolognese, Ex Materano (attualmente migrante economico), Ingegnere.

Lavoro nell'industria del software medicale, sono un Capo Scout dell'AGESCI, sono sposato e ho una bambina.

Quando vivevo ancora a Matera sono finito anche nella segreteria cittadina del PD dopo una bella esperienza alle elezioni comunali che videro Salvatore Adduce vincitore.

Poi, sono emigrato.

Quando non lavoro mi piace molto leggere (viaggio sui 60 libri l'anno) qualcuno anche della tua casa editrice ;)

Certo, ho anche altri interessi, che so, la montagna, la cucina, la bicicletta, ma credo di averti dato un'idea.

Ho sempre pensato che dopo la Pandemia vorrei 'andare avanti' e non tornare al Natale del 2019.

Le parole d'ordine "Clima" e "Patrimoniale" mi rappresentano in pieno.

E' da tanto tempo che medito sull'iscrizione a Possibile.

Ma.

Caro Pippo, io mi iscriverei anche, ma sei sicuro di volermi?

Io sono uno di quelli che mentre applaude al matrimonio omosessuale (vabbè, un altro sottoinsieme dei diritti umani nè più nè meno) vorrebbe firmarsi 'Padre' e sarebbe anche contentissimo di vedere che altri papà o altre mamma si firmano genitore 1 o genitore 2. 

Ognuno come si sente.

Incluso il sottoscritto che vorrebbe ancora, serenamente, definirsi Padre.

Io sono uno di quelli che pensa che l'ora di religione sia antiquata, che l'Italia abbia ancora un sacco di strada da fare sulla via della Laicità ma che vede (caso precedente come esempio) preferita  la strada dell'ateismo di stato rispetto a quella dell'inclusione. Come dire, se le interferenze del Vaticano pesano in un verso, applichiamo il verso opposto, come se privare di diritti qualcuno possa compensare i diritti di qualcun altro.

Io sono uno di quelli che vede Gaza prima occupata da Hamas, poi, se resta spazio, assediata da Israele.

Io sono uno di quelli che la parola deterrenza la vede attuale come la parola clima e preferirebbe che le fregate, l'Italia, le avesse usate (in deterrenza) per difendere i diritti umani in chiave anti Erdogan invece di venderle all'Egitto e usare una dittatura come proxy per difendere solo gli interessi economici.

Io sono uno di quelli che pur non apprezzando affatto i provvedimenti di Conte non si è mai illuso, da un lato, che al suo posto potesse materializzarsi Berlinguer invece di Salvini, dall'altro, che gli italiani si sarebbero improvvisamente comportati meglio dei giapponesi in termini di rispetto della vita altrui.

Te lo specifico perchè a 'sinistra' la tesi della libertà del singolo prevalente sula vita di terzi sembra montare come il partito bolscevico nel 1917. 

Io sono uno di quelli che ha salutato con entusiasmo l'elezione di Elly Schlein qui in Emilia-Romagna per ritrovarsela, poi, ad approvare il Passante di Mezzo di Bologna, la trasformazione dell'ultima risaia in una colata di cemento, l'uso dei fondi per gli investimenti per l'ennesima autostrada. Il Clima, già.

Insomma, con la Crisi Climatica all'orizzonte e le autocrazie (Semplifico: l'Islam estremista alla ISIS/Iran e anche quello francese, Polonia/Ungheria in petto, Russia e soprattutto Cina) alle porte forse qualche presa di posizione in merito andrebbe presa un po' più aggiornata di Yankee go home.

Il Partito Democratico non mi rappresenta più da un bel pezzo e avrei davvero bisogno di una Comunità Politica ed umana che sia capace di incidere sulla Crisi Climatica, l'ampliamento (non mera difesa) dei diritti umani (quelle cose lì che vanno da uno stipendio decente alla casa, passando per le libertà civili ma anche quelle religiose e di difesa dell'Uomo dalla Macchina).

Se dovessi scegliere tra conservare Padre/Madre sui moduli e uno straccio di Comunità Politica che persegua gli obiettivi di cui sopra non esiterei a scegliere la Comunità: dopotutto sono Cattolico e mi è stato promesso che le forze dell'Inferno non prevarranno sulla mia Chiesa, quindi non ho difficoltà, proprio perchè ne faccio Testimonianza, a sacrificare i miei convincimenti per gli altri.

Tuttavia, se il dibattito sulla Laicità si deve ridurre alla cancellazione dei Cattolici, il modello della lotta alle conseguenze dei mutamenti climatici è l'Emilia Romagna del Passante di Mezzo e smettiamo (bello) di vendere armi all'Egitto perchè la sponda opposta del Mediterraneo ci sembra pacifica come l'Islanda e Diritti & Libertà non hanno bisogno di Difesa  credo di avere un problema di compatibilità.

Nel caso, voterò il meno peggio.

Ma mi piacerebbe davvero che si potesse far dibattito secondo metodologia scientifica e cercare di includere in Possibile invece che escludere rispetto agli obiettivi di Progresso (misurabile, non opinabile: per me poter firmare Genitore 2 o Papà è progresso, Dover firmare solo Genitore 2 o Papà è regresso, tanto per fare un esempio).

Come direbbe Steven Pinker: la sazietà è meglio della fame, la salute è meglio della malattia, la conoscenza è meglio dell'ignoranza, la vita è meglio della morte.

Scusami la prolissità e l'eventuale contorsione di pensiero, lo so che tra draghi, conti, vassalli valvassini e valvassori sono giornate 'diversamente' interessanti.

Non è che ti stia chiedendo di convocare assemblea come si usava quando eravamo bambini, ma vorrei evitare di iscrivermi a Possibile per scoprire di essere a mio agio lì come se fossi ad un simposio di Trumpiani o di Tronisti o vedi tu.

Vorrei tornare ad avere una forza politica di riferimento, ad avere una idea, ma anche una ideologia se serve.

Che dire, la testa è per + Europa, il Cuore è per Possibile.

Ma l'Anima?

Grazie per il tuo tempo, in bocca al lupo e a presto


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