16 agosto 2024

B-24 Liberator(e) dell'Italia e una fake news perfettamente scientifica

Beh, basta robbe scout, se no poi perdo la mia fama di nazisionista (e se sostieni il diritto delle palestinesi di vivere liberi da Hamas &C allora sei nazisionista) atlantista onnivoro e ciclista inascoltato profeta di sciagure geopolitiche (tutte avveratesi).

Parliamo un po' del B-24 Liberator che ho finito di costruire or ora.

Premetto che il kit dell'Academy è un po' troppo spartano per i miei gusti, ma del resto io non sono un grande modellista, quindi va bene così.

Vediamo un po'.

Probabilmente avrete sentito parlare delle 'fortezze volanti'.

Ossia il B-17.

Mentre è meno probabile che abbiate sentito parlare del Liberator.

Eppure furono costruiti 'solo' 13mila B-17 contro 18mila B-24.

E, no: non mi unirò al coro dei tifosi che sostengono che un modello fosse meglio dell'altro.

Non parlerò, quindi, della Vexata quaestio (per gli appassionati di storia dell'aviazione) B-17 vs B-24.

Ricordo solo che il B-24 fu estensivamente usato per la liberazione dell'Italia dai nazifascisti, liberazione avvenuta (anche) a furia di bombardamenti su ponti, ferrovie e città del Bel Paese: no B-24 no Freedom.

Easy.

In due parole, il B-24 era più moderno, più facile da costruire, più veloce e capace di un maggior carico bellico. Il B-17 era dotato di più postazioni difensive, volava più in alto e dato che era un po' meno sofisticato era (molto) relativamente più robusto.

Ma prima ancora di presentarvi le foto del mio modellino eccovi un'altra immagine che, probabilmente, potreste aver visto sui social:



Riassumendo in estrema sintesi: durante la Seconda Guerra Mondiale gli Alleati avevano il grave problema delle perdite di Bombardieri (verissimo). La Luftwaffe faceva strage di B-17/24 e Lancaster.

E allora, leggenda (e uso la parola a proposito) vuole che i vertici di RAF e USAAF si fossero rivolti agli scienziati per cercare di capire come minimizzare le perdite.

Non è, però,  una leggenda che un matematico ebreo ungherese, Abraham Wald, abbia controintuitivamente calcolato, grazie alla Scienza (sempre sia lodata) che era inutile aggiungere corazze nei punti indicati dai pallini rossi nell'immagine precedente dato che gli aerei tornati alla base colpiti lì erano rappresentanti dell'insieme dei sopravvissuti, mentre gli aerei colpiti nei punti senza pallini rossi erano stati abbattuti e NON erano tornati alla base e quindi non avevano riportato indietro nessun dato statistico in merito.

Un classico caso di Pregiudizio di Sopravvivenza.

Niente da dire in merito, eh: il Dottor Wald fece benissimo il suo lavoro ed ebbe un'intuizione corretta.

E qui viene il bello.

Sui social media è diffusa la versione secondo cui Wald ebbe un ruolo fondamentale nella vittoria alleata della Seconda Guerra Mondiale rivoluzionando la produzione di aerei facendo aggiungere corazzature nelle parti 'bianche'.

Ma...

Non si è mai trovata traccia di importanti modifiche alla progettazione di qualsivoglia velivolo alleato in base alle conclusioni di Wald.

E si sa che Wald MAI disegnò un diagramma come l'immagine di cui sopra.

In altre parole, il B-24 ha subito una evoluzione tecnologica paragonabile a quella del B-17, B-25 o anche solo P-38 o Mustang, ma non risulta da nessuna parte che, a un certo punto, sia stata progettata una versione in base alle raccomandazioni di Wald, tanto che la necessità di corazzare il più possibile motori e cabina di pilotaggio era cosa nota ben prima dallo scoppio della guerra.

Pure in Italia, per dire.

Morale della ... 'storia vera'?

Che anche se basate su un fondo di verità matematicamente inoppugnabile come il rapporto Wald, certe storie sono e restano favole.

E che non serve essere novax, femministe pro hamas o putiniani per portare il cervello all'ammasso.

Ma che basta essere animati dalle migliori intenzioni per ritrovarsi sulla strada dell'Inferno.

Se non si ha voglia di verificare.







B-24 a sinistra, B-17 a destra
B-24 a sinistra, B-17 a destra

B-24 a sinistra, B-17 a destra

B-24 a sinistra, B-17 a destra















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