9 agosto 2024

F-9F Panther, i Ponti di Toko-Ri ovvero essere William Holden

 
















Ovvero essere William Holden in una delle sue migliori interpretazioni.

Ma prima parliamo del ferro.

L'F-9F Panther  è stato un jet di prima generazione usato dalla Marina USA durante la guerra di Corea.

I futuri astronauti Neil Armstrong e John Glenn combatterono in Corea su questo aereo.

I progressi tecnologici l'avrebbero trascinato nell'oblio se non fosse stato per il cinema di quegli anni.

Ma torniamo a William Holden, protagonista del film  "I Ponti di Toko-Ri", tratto dal romanzo omonimo di  James A. Michener.

Un pilota dell'US Navy, un civile richiamato in servizio, si trova nel bel mezzo della Guerra di Corea costretto suo malgrado a missioni di guerra rischiose e senza scopo.

L'uomo, sposato e padre di due bambine, sente che la prossima missione sarà l'ultima.

Il film, più che a narrare l'eroismo dei piloti della marina (dato per scontato, by the way) descrive l'angoscia dell'uomo mandato a morte certa. Uno dei miei primi film in cui il coraggio non è la spavalderia alla Custer ma la capacità di andare avanti nonostante il terrore.

Ecco, io penso che William Holden sia stata una delle più grandi star di Hollywood e non per il suo ruolo in Sabrina.

Penso alla mlinconia di Breezy, alla disperazione di Stalag 17, alla paura de i Ponti di Toko-ri, al rimorso in Squali d'acciaio e alla compassione in la ragazza di campagna

Che cosa c'è di hollywoodiano in queste interpretazioni di William Holden?

La nostra intellighenzia non perde mai l'occasione di ricordarci che gli americani sono barbari (ma passati direttamente alla decadenza).

E che il machismo, nato con John Wayne e cresciuto con Rambo II la vendetta, è tutto quello che viene dagli States.

E, invece, una delle più grandi star di Hollywood degli anni d'oro ha interpretato un mucchio di ruoli in cui la spavalderia, la forza bruta, il 'prima spara poi dici mani in alto', non hanno cittadinanza.

Anche nell'America degli anni '50 e '60 c'era evidentemente spazio per l'empatia, la debolezza, la paura, la disperazione: l'umanità più profonda.

Ed ecco qua, un modellino di aereo degli anni '50 e un attore semidimenticato.

Ma non dall'arte.


Nessun commento:

Posta un commento

Che ne dici?