7 dicembre 2023

Aichi Type 99 Val: ogni giorno è Pearl Harbor


Spendiamo qualche parola per ricordare il 7 Dicembre 1941 attraverso uno dei suoi protagonisti: l'Aichi Type 99 'Val'. 

Era un bombardiere in picchiata imbarcato giapponese e fece i suoi danni sia a Pearl Harbor che nei mesi successivi.

Monomotore, biposto, era armato con bombe (e non siluri).

Una macchina efficace ma che fece presto il suo tempo, declinando rapidamente assieme al resto delle capacità belliche dell'aviazione imbarcata giapponese.

Concludo con l'ennesima testimonianza antiputiniana antiterrapiattista eccetera.





NO: non ci fu nessun complotto da parte di Roosvelt e dei capi americani per farsi distruggere a posta mezza flotta e avere la scusa di bombardare con l'atomica il povero Giappone (sic.).

Ci sono innumerevoli dimostrazioni storiche inoppugnabili che smentiscono questa ennesima bufala antioccidentale e filodittatoriale.

In sostanza, gli americani si aspettavano un attacco, ma non lì. E le norme del tempo di pace, pure in allerta, non sono le stesse del tempo di guerra.

Ma non è necessario, in questo caso,  studiare il passato.

Basta leggere il presente.

Israele sapeva che Hamas avrebbe attaccato ma.

L'Occidente sa che le autocrazie sono un pericolo letale ma.

Il cambiamento climatico di origine antropica è reale ma gli autovelox no, le piste ciclabili no eccetera.

Non basta sapere per agire.












5 dicembre 2023

Benedicat: Una Promessa Adulta e la Laicità dello Stato


L'emozione di assistere a questa Promessa scout adulta la affido completamente al canto che la mia Co.Ca. ha offerto nella chiesa del  Santuario della Madonna di Bocca di Rio la notte di sabato 2 dicembre 2023.

Non credo che sarei capace di aggiungere altre parole all'intensità di questo canto (in cui spero di non aver fatto troppi danni).

Mi sa che vi dovete accontentare.

Ok, mi direte voi: <<'sta persona ha fatto la Promessa Scout e a noi che ci frega?>>

Beh, sappiate che la Promessa Scout di un Adulto ha una valenza pubblica.

M. che, da adulta, si è imbattuta negli scout e che ha scelto di unirsi a loro non per far balotte ma per offrire un servizio educativo gratuito ai più piccoli, lavora e si spende, da cattolica, per la collettività intera.

Tra l'altro, è proprio un buon esempio di quanto la religione cattolica mantenga comunque una valenza sociale pubblica e non privata e che la libertà religiosa sia altro rispetto, ad esempio, alla libertà sessuale (cosa che ai laicisti di stato piacerebbe tanto accomunare e rendere equivalenti: pregate o scopate come vi pare ma solo DENTRO casa vostra).

La promessa di M. non è una faccenda che riguarda il Gruppo AGESCI Villanova1 o, a scalare tutti i livelli, l'AGESCI nazionale o lo scautismo mondiale.

La Promessa di M. significa che, nel tempo, centinaia di persone avranno accesso ai valori del Patto Associativo dell'AGESCI che è un documento pienamente rispondente alla Costituzione Repubblicana nella sua parte laica.

La Promessa di M. significa protezione civile, tutela dell'ambiente, presidio di legalità e tutto quello che implica la possibilità, per tantissimi giovani, di partecipare alle classiche attività scout, che, senza dettagliare, vanno dal sapersela cavare da soli passando per la responsabilità verso se stessi e i più piccoli, alla vita in Comunità. 

In una sola parola: educazione.

Ammetto di non essere entusiasta quando mi affibbiano l'etichetta onorifica di educatore scout, ma devo riconoscere che la parola è quella giusta.

Tra l'altro, questa Promessa è legata adegli ambiti educativi praticamente unici: la coeducazione in primis, roba che penso non faccia nessun altro al di fuori degli scout. 

E che assieme alla diarchia, l'AGESCI fa di default dalla sua nascita, cinquant'anni fa, altro che educazione affettiva scolastica...

La Promessa Scout di M. è un impegno civile (e scout) di impatto collettivo.

E' una scelta adulta per un servizio 'politico' alla collettività con un effetto a cascata.

Ed è una scelta cristiana.

Per cui dico grazie a nome di tutte le persone sconosciute che ne trarranno gioia, crescita, felicità, vita e conforto.


4 dicembre 2023

Le Aquile della Notte, di Alice Basso



Senza fare spoiler, segnalo a tutti i miei lettori scout questo divertente romanzo di Alice Basso.

Fa parte di una serie di gialli ambientati a Torino durante la metà degli anni '30.

Beh, in questo romanzo compaiono alcuni scout clandestini. 

Quelli per antonomasia furono le Aquile Randagie lombarde, ma si sa di altri gruppi di scout che sfidarono il fascismo pur di mantener fede alla Promessa Scout.

Segnalo la cosa perché gli scout non compaiono praticamente mai, non dico nella letteratura, ma proprio in generale nelle librerie.

Quindi, dato che è una rarità, la segnalo.

A me il romanzo è piaciuto, come tutti quelli di Alice Basso.

Oh, poi non si sa mai eh, se quello che ho in punta di penna (e ormai abbondantemente su carta) da un paio d'anni a questa parte dovesse trovare un editore, magari di scout in libreria ce ne sarebbero di più ...


1 dicembre 2023

The F-111 and the Power of Christianity

Oggi vi racconto qualcosa del General Dynamics F-111 Aardvark.

Il primo aereo operativo con ali a geometria variabile.

Ne sono state costruite varie versioni:

da Attacco Tattico (A, C, E, F,), da bombardamento strategico (FB-111, poi F-111G) e quella del modellino, da guerra elettronica: EF-111A Raven.

Di una certa importanza è anche il mai prodotto in serie F-111B per la Marina Americana.

Come al solito, non starò qua a incollare roba presa da wikipedia: per sapere quanto era veloce (molto) e che raggio d'azione aveva con un pesante carico di munizioni (moltissimo) leggete la voce di wikipedia.

Dunque, l'origine di questo aereo è legata ad un tentativo (fallito) di creare il caccia multiruolo perfetto.

Un aereo capace di fare sia da intercettore pesante e bombardiere medio che ricognitore, bombardiere strategico supersonico e anche piattaforma di guerra elettronica.

L'aereo è stato un successone per i ruoli di attacco e guerra elettronica, un fallimento per il ruolo di intercettore.

Iniziamo proprio da questa faccenda.

L'F-111B, la versione da intercettazione per la marina, era troppo grosso e pesante per operare dalle portaerei. 

Aveva problemi di motori e di aumento di costi e, soprattutto, di peso.

I politici insistevano perché la marina lo comprasse, ma non c'era modo di travestire quella balena da delfino e, alla fine, un coraggioso ammiraglio si giocò la carriera sbottando davanti al Congresso così: <<There isn't enough power in all Christendom to make that airplane what we want!>> Esclamò, irritato, l'ammiraglio  Thomas F. Connolly, vice cape delle operazioni navali per la guerra aerea, di fronte ad una commissione senatoriale che insisteva perché l'US Navy portasse avanti lo sviluppo dell'F-111B.

E il progetto fu cancellato.

Ma, come una fenice, dalle sue ceneri (motori, missili phoenix e radar AWG-9), nacque niente di meno che il famosissimo F-14 Tomcat.

Un altro fatterello carino capitò quando fu presentata la versione da bombardamento Strategico (trad: con armi nucleari), l'FB-111. Alla cerimonia fu invitato il generale Curtis Le May che aveva messo in ginocchio il Giappone coi suoi bombardieri B-29. Quando gli fu chiesta un'opinione sul nuovo bombardiere, rispose laconicamente: <<It isn’t big enough>>. l'FB-111 avrebbe avuto il compito di precedere i B-52 attaccando con missili nucleari supersonici a breve raggio le difese sovietiche.

L'F-111 ha ispirato una lunga progenie di aerei, occidentali e sovietici: diretto concorrente (o più precisamente copia) fu il Su-24 Fencer.

Gli Europei provarono, con maggior successo, a sviluppare un aereo simile con doppio ruolo (il Tornado, prodotto in varianti d'attacco e intercettazione).

L'ala a geometria variabile è stata anche adottata sull'F-14 e sul bombardiere B-1. In campo sovietico, oltre al Su-24, sono stati prodotti Su-17/20/22, Mig-23/27 e i bombardieri Tupolev 26 Backfire e 160 Blackjack.

La formula dell'ala a geometria variabile è caduta in disuso, ma il sogno del multiruolo è ormai realtà:

i velivoli della generazione successiva (F-15/16/18 per fare un esempio, ce ne sono molti altri) hanno avuto molto più successo nel diventare dei veri multiruolo. In futuro, gli aerei di sesta generazione saranno completamente multiruolo, più che altro a causa dell'architettura ormai obbligata del loro sistema che prevede un caccia pesante in cui i ruoli specialistici (supporto aereo ravvicinato, ricognizione, guerra elettronica) saranno demandati a droni (loyal wingman). 

Per non parlare del fatto che nessuno può più permettersi aerei specializzati.

Ma, all'epoca, fu un tentativo fallimentare. Tra l'altro, la versione da bombardamento F-111A e quella da intercettazione F-111B avevano solo il 30% di parti in comune: anche in caso di successo la standardizzazione sarebbe stata solo teorica.

L'F-111 ha combattuto in varie guerre dal Vietnam in poi, comportandosi egregiamente. L'EF111A, tra l'altro, è stato l'unico F-111 ad abbattere un aereo nemico pur non portando nessuna arma: durante Desert Storm un EF111A fu intercettato da un Mirage F-1 Irakeno e riuscì a farlo precipitare eseguendo brusche manovre evasive ad alta velocità. Quando, nell'effimera tregua dopo la guerra fredda, i generali russi ebbero libero accesso agli aeroporti nato, pare che abbiamo mostrato poca attenzione ad F15 ed F16 concentrando la loro curiosità sull'F-111: l'aereo occidentale che più temevano.

E a ragione.

 













La differenza evidente di dimensioni tra F-14 (sopra) ed F-111 (sotto)

L'Originale (F-111 sopra) e la copia (Su-24 sotto)

L'Originale (F-111 sinistra) e la copia (Su-24 destra)

La differenza evidente di dimensioni tra F-14 (destra) ed F-111 (sinistra)

Per saperne di più suggerisco di fare un giro qui e qua.

29 novembre 2023

Monte Lungo: oltre le rocce, l'Italia


Oltre le Rocce, di Pierluigi Villari


Chi di voi ha mai sentito parlare di Monte Lungo?

Che cosa poi è mai successo a Monte Lungo?

Sono cresciuto col mito dei Partigiani sul cui coraggio è basata la nostra Repubblica.

Poi, da adulto, ho scoperto che quello non era un mito, ma che la realtà storica della Resistenza non era solo quella dei Partigiani (comunisti): 

la Resistenza fu un fenomeno relativamente poco diffuso che riguardò una fetta minoritaria ma trasversale del popolo italiano: non solo comunisti, ma anche cattolici, repubblicani, liberali e militari (e l'elenco è sicuramente incompleto). 

Ci furono anche gli scout, da ben prima che il regime fascista perdesse popolarità.

Da molti anni porto avanti una piccola e ancor più minoritaria battaglia culturale per il riconoscimento e la conservazione della memoria storica di quella che ritengo sia una parte negletta di un unico movimento di resistenza al nazifascismo.

A Monte Lungo, per la prima volta, il nuovo esercito italiano sfidò i panzer grenadier tedeschi, veterani di prima linea.

L'unità, una brigata motorizzata di volontari, con le divise a brandelli, disprezzata dagli alleati, con armi antiquate, pagò un prezzo esorbitante per la vittoria.

Oltre le Rocce, di Pierluigi Villari, racconta con stile narrativo e precisione storica la costituzione del 

I Raggruppamento Motorizzato, i sacrifici sanguinosi di quei ventenni, la loro vittoria sui nazisti e anche l'ingratitudine degli alti papaveri dopo la vittoria.
Il libro è scorrevole, piacevole per un appassionato, commovente al sol pensiero di quelle persone dimenticate sul cui sangue si basa la nostra libertà.
Ma la cosa che mi ha colpito di più sono le biografie dei sopravvissuti.
Tornati alla vita civile, dopo aver combattuto i nazifascisti dalla Campania alla Pianura Padana, diventarono medici, avvocati, ingegneri, insegnanti e artisti.
Le biografie degli ultimi soldati del re coincidono con quelle dei partigiani che fecero, al Nord, lo stesso che questi uomini fecero da Sud.
L'impegno volontario per la resistenza al nazifascismo portò a percorsi di vita simili, perché simile era il desiderio di giustizia, libertà e pace.

Chissà se, da vecchio, riuscirò a vedere il compimento di una memoria condivisa in cui la Resistenza al nazifascismo sia basata sulla realtà storica e non più sull'ideologia di parte.

26 novembre 2023

Me 262: le rondini del Male

Il Messerschmitt Me 262 Schwalbe (rondine)  è stato il primo jet usato in combattimento durante la Seconda Guerra Mondiale.

Dato che la Germania era nazista, ossia diretta da un gruppo di delinquenti di un livello mentale tale che la Camorra sì e no li userebbe per fare i pali, lo sviluppo di questo rivoluzionario aereo da combattimento fu gravemente ostacolato dalle farneticazioni di Hitler che pretese, tra l'altro di usarlo come aereo per il supporto ravvicinato. 

Beh, mettiamola così: nessuno userebbe una Ferrari per trainare un aratro, nessuno userebbe un trattore per gareggiare in formula uno. 

Eccetto Hitler, che nella sua follia omicida sarebbe stato senz'altro in grado di fare scelte del genere.

Come, appunto, usare un intercettore come aereo d'attacco al suolo per l'appoggio all'esercito. 

Quando il Me 262, diciamo almeno un anno dopo di quando sarebbe stato possibile, entrò finalmente in servizio come caccia intercettore, seminò il panico tra le già provatissime formazioni di bombardieri americani [che, ricordiamolo, attaccavano di giorno sfidando la Luftwaffe per tentare bombardamenti di precisione industria bellica, mentre gli inglesi bombardavano di notte a tappeto le città (semplifico eh)].

Ora, c'è una vulgata che sostiene quanto sarebbero cambiate le cose se il Me-262 fosse stato impiegato come caccia nel 1943 invece che a 1944 inoltrato.

Questo mito delle wunderwaffen è duro a morire e arriva fino ai giorni nostri coi Su-34/T10 Armata che avrebbero dovuto prendere Parigi e invece...

Il fatto è che di Me 262 non è che se ne sarebbero potuti produrre più di tanti: i nuovi motori a reazione richiedevano materiali speciali di cui c'era grande scarsità. 

Inoltre, consumava una quantità enorme di carburante di cui c'era ancor più scarsità.

Richiedevano personale specializzato per la produzione e la manutenzione (e l'esercito arruolava come carne da cannone anche i più specializzati tra gli specializzati).

E con motori a reazione di primissima generazione, che campavano 100 ore al massimo (e poi bruciavano) non era proprio un aereo sicuro (ma era relativamente facile da usare in combattimento).

Insomma, il Me 262 ha segnato la fine degli aerei ad elica e ha ispirato MiG-15, F-86, B-47. Una vera pietra miliare, ma anche se ne fossero stati prodotti il doppio o il triplo, si sarebbe solo sparso altro sangue senza cambiare il risultato finale (certo che se ne fossero stati prodotti e messi in servizio dieci volte tanto un anno prima...).

La singola arma non fa mai la differenza, quella la fa il contesto industriale, tecnologico e logistico.

E in ogni caso i primi Gloster Meteor, i caccia a reazione inglesi, entrarono in servizio nel 1945..

Il modellino rappresenta un esemplare di caccia notturno, biposto e dotato di radar (le antenne tipo tv sul muso). 

Era pesantemente armato con 4 cannoni da 30mm (gli aerei italiani in genere erano armati con 2 mitragliatrici da 12,7mm, fate voi...) 

I libri in foto sono quelli di Chuck Yeager, il primo uomo a superare il muro del suono che abbattè un Me 262 rimasto senza carburante e l'autobiografia di Adolf Galland, un asso della caccia tedesca che terminò la carriera di cacciatore proprio sul Me 262.












21 novembre 2023

Le ali della libertà: l'F-15 Eagle

Con un imbattuto (e ahinoi, temo in futuro imbattibile) record di 102 vittorie aeree senza alcuna perdita, l'F-15 è uno degli aerei che ha consentito alla totalità dei miei lettori una vita satolla di diritti e prosperità come mai era successo nella storia dell'Umanità.

Nato dall'esperienza del Vietnam come caccia da superiorità aerea puro ha fatto strage di MiG siriani all'inizio degli anni '80 ricordando ai pianificatori dell'Armata Rossa quanto sarebbe stato fragile il cielo sulle loro teste se si fossero avventurati con la loro Armata di liberazione di contadini ed operai oltre la Cortina di Ferro.

L'F-15 Eagle è stato costruito in 1200 e rotti esemplari e la sua origine è paradigmatica del malpensiero militare, esempio classico dei danni che la corsa agli armamenti può fare.

Dunque, gli americani fecero volare il gigantesco bombardiere XB-70 Valkyrie capace di volare ad una velocità di crociera di Mach 3.

I russi si spaventarono.

Gli americani cancellarono il faraonico bombardiere, troppo costoso e poco efficace.

I russi rimasero spaventati e progettarono un intercettore pesante in grado di abbattere l'inesistente XB-70. Lo presentarono al Mondo a fine anni '60. Era il famoso MiG-25 eh.

Gli americani si spaventarono e lanciarono un progetto di emergenza per costruire un supercaccia in grado di affrontare il MiG 25 che l'intelligence aveva spacciato per un aereo contemporaneamente velocissimo, armatissimo, agilissimo, sofisticatissimo, e tanti altri issimo.

Gli americani quindi, fecero volare l'F-15 e subito dopo un pilota russo disertò con un MiG-25 e gli americani scoprirono che quasi tutti quegli 'issimo' andavano depennati: il MiG era veloce ma ottimizzato per l'unica missione di intercettore di bombardieri volanti ad alta quota (che non esistevano più), come caccia da superiorità aerea non valeva un gran che.

Ma visto che c'erano, gli americani rimasero spaventati e a sua volta i russi si spaventarono e progettarono Su-27 e MiG-29 che al mercato mio padre comprò eccetera.

L'F-15, progettato per combattere un aereo inesistente, si trovò poi casualmente ad essere davvero in grado di surclassare tutti gli altri jet russi contemporanei facendone regolarmente polpette.

Oltre alle versioni da caccia, gli USA ne svilupparono una versione da bombardamento tattico, L'F-15E Strike Eagle che vi propongo nel modellino.

Partendo dalla versione d'addestramento, l'aereo è stato modificato ottimizzandolo per il bombardamento mantenendo intatte le capacità aria aria.

Intendiamoci, non è che un F-15E carico di missili e bombe può mettersi a combattere come se niente fosse con Su-27 &C, ma ha buone capacità di autodifesa e, se armato come caccia, torna ad essere un letale ammazza Mig (o Sukhoi, in realtà).

Ma non è finita.

Sempre basate sull'F-15E, sono arrivate nuove versioni di cui nomino solo l'F-15K destinato alla Corea del Sud (e se riuscite a reperirlo, il film Sudcoreano "Nome in codice: Operazione Top Gun" non sarà della qualità di Parasite ma per noi poveri appassionati d'aviazione va benissimo) e il nuovissimo F-15EX Eagle II che l'USAF sta rimettendo in servizio di gran furia a causa dello scarsissimo numero di F-22 (il successore dell'F-15) disponibili (Grazie Mr. President Obama) e dell'obsolescenza della flotta di F-15C.

Spendendo pure una barca di soldi, ovviamente.

L'F15EX ha un'avionica, un sistema di missione e un software di combattimento completamente nuovi e trasporta praticamente il triplo del carico bellico dell'F-15A (per non parlare della differenza prestazionale tra un AiM7 e un AiM120D).

Tuttavia, non sarà in grado di compiere missioni di superiorità aerea offensiva come l'F-22.

L'F15EX nella versione definitiva ha fatto il primo volo a novembre di quest'anno, ossia a fine del 2023. Il primo volo dell'F-15 è stato a luglio del 1972. 

51 anni fa.

Il P-51 Mustang, l'iconico caccia USA della Seconda Guerra Mondiale, volò per la prima volta nel 1940. Ve l'immaginate un P-51X, usato come caccia di punta dell'USAF, fare il primo volo nel 1990?

Penso che non farebbe male riflettere su queste date: racchiudono la nascita e il declino della nostra libertà.


















Nota modellistica: il kit della Revell dell'F-15E è stato spettacolare da montare. Ho bestemmiato in aramaico antico solo per le decals, per il resto 10 e lode...