24 ottobre 2018

Rinunciare (alla Sinistra)

Arriva il momento in cui si deve rinunciare.
A cosa?
Ma a contribuire a creare una Sinistra Italiana Moderna.
E non per stanchezza, ripicca o altro sentimento, umano ma improduttivo.
Per fredda razionalità.
Come dice, in "Wargames" il Professor Falken:

"L'inutilità. Che c'è un momento in cui si deve rinunciare."


Non sarò certo io a fare la miglior sintesi dei mali e delle cause dei mali che hanno portato la Sinistra al suo minimo storico, sia nelle urne, sia nei cuori degli italiani.
Ma ritengo di esporre, qui,  un punto di vista se non nuovo, almeno poco diffuso:
"La Sinistra non è in Crisi per la somma composita di problematiche macroscopiche più o meno note. Muore perchè le Persone di Sinistra sono in numero insufficiente nel tessuto sociale. Sono troppo poche le persone disposte ad accettare il continuo stato di delusione che una azione comunitaria davvero efficace comporta"

Non sta a me dipingere i tratti della 'vera' persona di Sinistra prestandomi al tradizionale gioco che poi porta all'arrivo del 'più puro che ti epura'.
Ma ci sono evidenti categorie escludenti.
Dell'antisemitismo epidemico che affligge elettori e militanti di gran parte dell'arco costituzionale ho scritto più volte.
Se sei antisemita (non importa quanto ti stracci in distinguo tra ebrei ed israeliani: se non applichi ad un militante di Hezbollah gli stessi criteri etici che applichi ai soldati israeliani SEI antisemita) non sei di sinistra.
Se sei #novax non sei di Sinistra.
Ma se pensi di essere perfettamente razionale su questioni tipo quelle dei vaccini ma ti lasci guidare dai pregiudizi, che so, verso la mobilità ciclabile o la tolleranza alle stragi automobilistiche non sei di Sinistra, nemmeno con la tessera FIOM in tasca.
E non per una motivazione ideologica alla "Il Fascismo non è una idea ma è un crimine".
Non sei di sinistra perchè sei favorevole a violazioni di diritti umani  che, però, riguardano terzi (o anche te stesso nel caso di comportamenti antisociali come nel caso della mobilità).
Attenzione:
Io sono profondamente convinto dell'incoerenza profonda dell'essere umano e che possano convivere in tempi e modi diversi verità ed errore nella stessa persona.
La delusione è il sentimento di base di una Comunità vincente.
Saremo pure degli ipocriti più o meno tutti, ma se accettiamo il fatto possiamo comunque lavorare assieme se non altro per tirarci fuori dallo status quo.
Purtroppo, la banalità dell'uomo comune non è ammessa nel verbo della Sinistra Classica.
Non parlo certo del bispensiero berlusconiano, padre nobile della politica by fake news del governo pentastelleghista.
Ma è lecito mangiarsi un hamburger pur avendo a cuore l'ambiente, come è lecito ignorare la stragrande maggioranza delle Buone Cause che meriterebbero piena attenzione per impossibilità materiale di dedicarsi a tutto.
I social, poi, hanno dato il colpo di grazia alla vera forza della Sinistra: la capacità di aggregazione popolare per compiere atti concreti.

Insomma, io non ne posso più.
E' inutile.

Dopo il crollo delle elezioni 2018 un certo numero di iniziative l'ho pure vagliata.
Al di là del solito antisemitismo diffuso, cosa su cui non torno ma che cito giusto perchè sarebbe criminale non farlo, mancano completamente elementi di novità e di reazione alla catastrofe, come se niente fosse successo.
Andiamo sul concreto, senza giri di parole.
Salvini vorrebbe espellere i ROM.
Ovviamente, la Sinistra ne difende i diritti (umani).
Per chi parteggiano gli elettori?
Ovviamente per Salvini.

E perchè? Perchè sono razzisti? 
Qualcuno sì e qualcuno no.
Cosa succede quando un gruppo di poveracci si accampa in un parco?
Non essendo quel parco dotato di infrastrutture da campeggio succede che diventa un immondezzaio.
E' colpa dei Rom?
Che domanda del cazzo.
Chi se ne frega!
A chi abita attorno al parco interessa poterci andare e che sia pulito.
Salvini non risponde a questa istanza se non indirettamente: lui vuole eliminare i Rom dal Parco.
E la Sinistra?
Pensa (male, perchè se lo avesse fatto bene il problema  sarebbe risolto da lustri) ai diritti umani dei Rom.
E ai diritti di chi attorno al parco ci abita?
A quelli la Sinistra non pensa.
E perde voti.
Inclusi quelli dei Rom che, giustamente, hanno votato per chi gli promette il Reddito di Cittadinanza.
E così abbiamo una sconfitta multipla.
Devo proseguire con altri esempi?
Che so, la mobilità?
In piena crisi ambientale nemmeno le amministrazioni di Sinistra del Nord (almeno quelle che rimangono) riescono a discostarsi dal suicida abuso di automobili comportandosi come #novax arrabbiati.
Dulcis in fundo,i crescenti attacchi ai cattolici da parte della sinistra laicista.
E non mi riferisco alle doverose sbeffeggiature alle patetiche (e pericolosissime) figure tipo Adinolfi o vari movimenti che hanno portato ai gravi fatti di Verona e neppure alle sempre necessarie battaglie contro la Pedofilia.
Ma a un continuo martellare a 360° schizofrenico (Aborto, Divorzio e recenti leggi sul fine vita ed unioni civili  esistono grazie ai Cattolici, mica grazie a Left), settario, ostile e sostanzialmente 'grillino' verso i propri alleati naturali in tema di ambiente, diritti umani, lavoro e politica estera ha francamente superato il limite.
Quello del Dottor Falken, per ripetermi.

Bassissima, poi, l'attitudine a smettere di cianciare ed agire.
E, ancora una volta, non mi riferisco alla singola, limitata, lodevole manifestazione.
Ma al costante lavorio di base (Sì, quello delle scuole di italiano per migranti, quello della Caritas, quello della FIS (Gli scout: AGESCI & CNGEI assieme).
Quello là.
Quello che non si esaurisce in un evento, ma è di  tutta la vita.
Ecco.
Da quando il governo gialloverde è andato al Potere non uno, non uno dei miei 900 e passa contatti Facebook (ovviamente non tutti 'disinistra') ha annunciato il proprio impegno in qualcosa di paragonabile.



Incorporo qui un video che ho visto (giuro) dopo aver  steso quasi tutto questo post:




Tuttavia, anche se un po' datato, per i più pigri, credo che vada benissimo quest'altro:


Ed io non ho nessuna intenzione di suicidarmi.

13 ottobre 2018

La Sublime Civiltà dell'ignoranza





In Reparto usano vecchie scatole di munizioni per conservare pentolame ed attrezzature.
Sono, ovviamente, scatole metalliche estremamente robuste tanto che resistono imperterrite alla violenta azione di generazioni di Esploratori e Guide.
Oggi ho scoperto che gli E/G non hanno la più pallida idea di cosa fosse contenuto, in origine, nelle loro casse.
Ed è bellissimo.
Che la scritta 105mm Super L36A2 non dica nulla ad un E/G è una grande conquista di civiltà.
Vuol dire che, per questi privilegiatissimi ragazzi, la minaccia della Guerra che ha riguardato le vite di tutti i loro antenati fino alla generazione dei loro nonni (e padri se ci mettiamo di mezzo l'URSS) non esiste.
Questa cosa mi è apparsa subito chiara e non ho voluto sporcare questa civilissima ignoranza.
Venga presto il giorno in cui vedendo un Carro Armato un ragazzino si domandi: 
"Ma perchè facevano i trattori così strani?"
Intanto, la Lunga Pace Europea figlia dell'Unione Europea produce questo civilissimo ed umanissimo livello di ignoranza.
Lì dove c'erano proiettili ora ci sono strumenti di Vita, Crescita e Civiltà.
Mai stato così felice di aver constatato questa civilissima ignoranza tecnica.


6 ottobre 2018

Kill Bill: Babbo Scoiattolo lascia il Cerchio dei Ciclamini



E si può dire che è tutto qua.
Questo Ciclo di Servizio, iniziato con una corsa in un prato 4 anni fa, si è concluso.
Con un po' di sforzo riesco a mettere da parte l'emotività del momento.
E devo farlo, perchè, se lasciassi prevalere l'emozione ed il puro sentimento di breve respiro, non avrei mai acconsentito a lasciare il Cerchio.
Ma l'Amore deve andare oltre l'emozione dei pochi minuti.
Ed il Servizio deve essere paziente e lungimirante.
Scrivo queste parole subito dopo la mia ultima riunione con le Coccinelle.
Non vi dispiacete se tengo per me le emozioni e non ne parlo affatto.
Non per pudore, ma per opportunità: voglio scrivere di un successo educativo e non di Amore.
Questi 4 anni nel Cerchio dei Ciclamini mi hanno fatto conoscere un metodo educativo di cui ho potuto constatare l'efficacia.
L'ambiente bosco in una unità parallela permette alle bambine di mettere a frutto i propri talenti e vivere le specificità della propria età (una maggior capacità di concentrazione, di coordinazione sociale ed affettiva, di conseguimento di mete ed obiettivi rispetto ai bambini loro coetanei) senza rinunciare alla coeducazione.
Posso testimoniare che l'ambiente bosco funziona.
Per quanto artificiale (nel senso che non si ispira ad un'opera distinta come l'ambiente Giungla) è comunque coerente ed efficace.
Tra gli 8 e gli 11 anni le bambine cambiano molto più dei bambini e i racconti contenuti in "Sette Punti Neri" ne tengono conto.
Insomma, sono stati anni di Servizio molto belli e, credo, ancor più efficaci.
Ma guardare lontano implica, purtroppo, anche il distacco.
Quando il ciclo educativo si chiude è bene dar spazio ad altri, cambiare branca e far anche vivere la dolorosa, ma necessaria, esperienza del distacco ai ragazzi.

Il succo è che le Coccinelle sono fantastiche per le bambine e le unità parallele Branco//Cerchio dovrebbero  avre maggior diffusione.

Il resto lo tengo per me.

Lo scoiattolo va in letargo, è tempo di assaporare ancora il 'profumo di quel fuoco'.

Branca E/G arrivo!



PS: Bill tornerà

17 settembre 2018

gli intellettuali hanno fatto flop o è solo omeopatia?





Questo è il titolo di un pezzo de L'Espresso, l'ennesimo, sulla catastrofe italica.
Ritengo che valga la pena leggerlo pur in disaccordo con molto di quanto scritto.
Ora, non ho voglia di commentare questo pezzo descrivendo riga per riga quello in cui concordo e quello in cui non concordo.
Ma vorrei porre qualche domanda.
Chi sono gli intellettuali, in Italia?
Chi sono i miei intellettuali di riferimento, al momento?
Io sono un intellettuale?
Chi è un intellettuale?
Iniziamo dall'ultima domanda.
Un intellettuale non è solo uno scrittore, (o un poeta, un artista,) ma è uno scrittore le cui parole influiscono sulla Società.
Altrimenti, è solo uno scrittore.
Se volessi saltare subito alle conclusioni, in base a questo mio postulato, avremmo già finito.
Infatti, in cosa la Società Italiana è stata influenzata negli ultimi 20 anni da un'opera letteraria?
In cosa è cambiato il Bel Paese dopo "Il Nome della Rosa?"
E la musica di Riccardo Nuti quanto ha influito sull'efficacia delle istituzioni scolastiche (anche solo musicali)?
In prima approssimazione, quindi, gli intellettuali sono scarsissimi in numero e qualità.
Quindi risulta facile rispondere alla domanda precedente: no, non sono un intellettuale. 
La mia azione sociale si basa su quello che faccio (agli scout e marginalmente nell'attivismo per il software libero e la mobilità moderna).
E quello che scrivo non ha nessuna importanza.
Oggi il mio panteon di riferimento è piuttosto scarso.
Da ragazzino amavo De Andrè, Silvestri, Tom Clancy, Bulgakov, Lee, Camus, Celine e potrei continuare per un po' di righe ad elencar nomi.
Nomi di morti.
Ed oggi?
Francamente, la prima persona che mi viene in mente è Murakami.
Ma di italiani viventi?
Ho apprezzato molto De Luca che si è fatto processare, ma proprio non mi viene in mente il nome di uno scrittore Italiano a cui possa riferirmi.
Quindi, per concludere, gli intellettuali italiani (che senz'altro esistono), più che un flop, hanno avuto l'effetto dell'omeopatia: un principio attivo così diluito da risultare irrilevante.
Diluito in un mare sciapo di prosivendoli partitici, tra l'altro, per lo più, antisemiti.
E le cose non vanno meglio sul piano locale, come dimostra il caso #matera2019.
Insomma, gli intellettuali italiani sono... italiani e molto raramente hanno dato prova di integrità e credibilità.
Non è questione di frattura tra intellettuali a popolo.
Ma di continuità.



Ed eccoci qual

6 settembre 2018

Il Giovane Cesare e Cesare Imperiale di Rex Warner

Ho terminato da poche ore la lettura di questi due romanzi.
Nella notte delle Idi di Marzo, Cesare ricorda la sua vita dalla prima giovinezza a qualche ora del sorgere del sole del suo ultimo giorno.
Il romanzo, diviso in due parti, è tutto in prima persona, praticamente senza dialoghi.
La narrazione degli eventi ha un suo indiscusso valore, ma sono le espressioni del pensiero politico di Cesare il vero cuore del romanzo.
Cesare fu forse il più grande di tutti i romani più per il suo pensiero politico che per i suoi indubbi meriti militari.
Era un uomo moderno con una concezione del Potere e dello Stato avanzate per il suo tempo.
Mirava all'efficienza e a modernizzare una forma di governo che negli ultimi cinquant'anni era passata da una sanguinosa guerra civile all'altra.
Capace delle stesse crudeltà efferate dei propri avversari ma disgustato dalla necessità di tali atti che considerava solo strumenti necessari, Cesare è, invece, giustamente noto per la sua Immensa Clemenza che, alla fine, gli costerà la vita.
Il fascino di Cesare, Czar, Kaiser, Imperatore per Antonomasia mi ha colpito sin dalla prima infanzia. Al cinema, nell'interpretazione di Rex Harrison. E sulla carta nella Storia di Roma a Fumetti di Biagi. Finendo, con Plutarco e con la lettura in prima persona del De Bello Gallico.
Ho letto molti romanzi con lui protagonista.
Ma i due romanzi di Warner sono senz'altro i migliori che abbia mai letto su Cesare.

"Secondo me un po’ di riflessione, un’idea di umanità che limiti e definisca l’azione, anche militare, è un vantaggio per un uomo di Stato, o per un comandante esperto, che forse dovrebbe soffrire, almeno un po’, della schizofrenia che tormenta i poeti. E in particolare essere cosciente del fatto che quando si vince una battaglia o si approva una legge non si è raggiunto nessun risultato definitivo, ma allo stesso tempo essere assolutamente convinto che vincerà la battaglia o approverà il progetto di legge. Altrimenti non si giungerà mai a niente. L’uomo di Stato, o il comandante, deve comportarsi come se credesse che le sue azioni fossero definitive, anche se in realtà pensa che siano solo necessarie."

4 settembre 2018

L'Opposizione sulla Libia: un bel tacer non fu mai scritto

Uɴ ᴀɴᴛɪᴅᴏᴛᴏ (ᴅᴀʟ ɢʀᴇᴄᴏ αντίδοτο, "ᴅᴀᴛᴏ ᴄᴏɴᴛʀᴏ") è ᴜɴᴀ sᴏsᴛᴀɴᴢᴀ ɪɴ ɢʀᴀᴅᴏ ᴅɪ ᴄᴏɴᴛʀᴀsᴛᴀʀᴇ ᴜɴᴀ ғᴏʀᴍᴀ ᴅɪ ᴀᴠᴠᴇʟᴇɴᴀᴍᴇɴᴛᴏ. 
Dunque, la crisi Libica ha conseguenze molto pesanti per l'Italia, come Paese e come Collettività di persone: economiche, politiche, militari. 
La Sicurezza fisica del Paese, una fetta di ricchezza consistente, per restare nel concreto, saranno compromesse dalla sconfitta di Sarraj, il Nostro Uomo. 
Ora, di fronte a questa serie di gravi problemi, di fronte all'inazione del Governo che doppia la viltà dei predecessori cosa fa la Sinistra? 
Accusa Salvini di voler rimandare i migranti in un Paese in Guerra. 
Cosa verissima, per carità. 
Ma è questo l'argomento principale da usare? Le parole dell'editoriale di oggi di Cavalli su #Left (non lo linko) dimostrano una intossicazione ideologica che rende invisibili i milioni di italiani che avranno danno da questa sciagurata gestione della Crisi da parte del governo italiano. 

Per favore, un antidoto.

O, almeno, l'eutanasia.

3 settembre 2018

I Sovranisti gialloverdi e la Libia: dalla Padella all'Inferno

Stamane mi sono dato una bella occhiata alle home dei giornali e a quelle dei Social Network a cui sono iscritto.
Bagatelle locali, fake news sul Ponte di Genova, altre fake news sui terremotati vs migranti, l'immancabile sport, le dichiarazioni sullo spread di Di Maio come unica cosa concretamente rilevante.
Tutto tace sul Fronte Sud.
Già.
La nostra Ex Quarta Sponda, la Libia, è in fiamme.
Le truppe del generale Khalifa Haftar, appoggiato da Francesi ed Egiziani (ricordatevi Regeni) stanno attaccando  Tripoli difesa dalle milizie del premier libico Fayez al Sarraj, appoggiato dall'Italia, dall'ONU e tiepidamente da altri stati occidentali USA inclusi (ma, a quanto pare, non dai Libici).
Suggerisco vivamente agli interessati di informarsi su siti autorevoli sulla situazione in essere.
Non intendo fare un riassunto di fonti già note ma sottolineare ancora una volta come i gravi problemi cui andremo incontro come Paese siano tutti dovuti al perfetto mix di incompetenza e ottusità ideologica pienamente trasversale a Governanti a Governati:
i precedenti governi non sono stati capaci di difendere l'Interesse Nazionale con la conseguenza di perdite industriali e problemi di immigrazione incontrollata.
Il Governo del Cambiamento sta seguendo la stessa linea.
L'Opinione Pubblica di Destra è ormai sotto effetto di stupefacenti sull'immigrazione e non è nemmeno più in grado di collegare la catastrofe Libica agli sbarchi.
Quel che resta dell'Opinione Pubblica di Sinistra è tenacemente aggrappata ad una ideologia pacifinta figlia unigenita e pare immortale dell'epoca della Prima Guerra Fredda.
Ora, se i nostri governanti fossero almeno capaci di dar seguito alla propria fraudolenta propaganda sarebbe almeno il momento di addossare ai Francesi la responsabilità del flusso migratorio libico ma non sono capaci manco di questo.
Vicende tragiche come quella libica dimostrano anche l'assoluta necessità di una maggiore integrazione europea, soprattutto se vivi in un paese debole e fragile come l'Italia incapace persino di difendere i propri interessi  vitali da minacce tutto sommato ancor più deboli.
Quindi, cari sovranisti gialloverdi, lo vedete o no che il vostro benessere dipende molto più dall'Europa che se viveste in una Nazione matura, che so, come la Spagna?
Guardatevi un po' questa immagine:






è il comunicato del Ministero degli Esteri italiano di Sabato Scorso.
Sembra di vedere in film di Fantozzi in cui è costretto a scrivere  in cielo "Fantozzi è Stronzo"!
Ma vi rendete conto il ridicolo di emettere un comunicato congiunto con la Francia che ci sta facendo le scarpe 'avanti avanti' come si direbbe a Matera?
Da allora in Libia le cose sono ulteriormente peggiorate ma non c'è scritto nient'altro nella home del nostro ministero degli esteri: eccovi la notizia in Primo Piano.





Eppure Milanesi non mi pare essere del tutto sprovveduto.
Bello 'sto governo del cambiamento: dalla Padella all'Inferno

2 settembre 2018

La decadenza dell'Europa Occidentale di Mario Silvestri: Algebra dell'Antifascismo

Quando ho letto questa monumentale opera?
Non ricordo esattamente.
Probabilmente, tra il Ginnasio ed il Liceo.
Einaudi aveva pubblicato l'opera in 4 volumi e l'ultimo, introvabile tutt'ora anche su ebay, ricordo di averlo preso in biblioteca e di essermelo fotocopiato pagina dopo pagina.
Nel 1990 o giù di lì.
Di cosa parla quest'opera?
E' un saggio storico che affronta la storia d'Europa tra il 1890 ed il 1945 usando come riferimenti degli eventi l'evoluzione scientifica e tecnico-militare.

Sviluppo Industriale Italiano a cavallo della I Guerra Mondiale


Diplomazia, guerre e rapporti di forza sono illustrati dal punto di vista della Tecnica, delle risorse e della Produzione Industriale.
Quanto costa una Corazzata in termini di Prodotto Interno Lordo?
E quanto influisce il possesso di un brevetto per la produzione di acciaio di qualità superiore nell'efficacia delle corazze?
E la capacità di produzione dell'ammoniaca (Fertilizzanti o Esplosivi)?
Per me, la storia fatta così era una novità assoluta.
Abituato ai manuali scolastici, in cui gli eventi, semplicemente, accadono e al più i numeri sono quelli delle vittime, trovai subito d'estremo interesse l'approccio tecnologico ed industriale alla Storia.
Ho riletto almeno 3 volte tutti e 4 i volumi e mi riprometto da anni di rileggere nuovamente l'opera.
L'approccio Statistico, che ho incontrato tra queste pagine per la prima volta, mi ha aperto gli occhi aiutandomi a sfatare i falsi miti della Storiografia di Base.
Prendiamo, ad esempio, la Caduta della Francia.

Le forze in campo nel  maggio del 1940



I tedeschi battono gli anglofrancesi perchè sono in schiacciante superiorità numerica e perchè i francesi non hanno voglia di combattere.
E, in parallelo, la disperata difesa Sovietica durante i primi mesi dell'Operazione Barbarossa:
i tedeschi furono fermati dal Generale Inverno!
Poi, quando vai a leggere le statistiche delle perdite scopri che sia durante la vittoriosa invasione della Francia del 1940 che durante i primi mesi (vincenti) dell'Operazione Barbarossa dell'anno successivo i tedeschi hanno avuto in entrambi i casi il 6,6% di perdite.
Ossia, che i francesi combatterono disperatamente, come i russi davanti a Mosca.
E che le cause della disfatta di un esercito più grande che soccombe ad uno più piccolo possono essere individuate con più probabilità nell'incapacità dei comandi.
In parole semplici: i tedeschi battono i francesi a livello intellettuale.
I nazisti sono battuti dai sovietici per lo stesso motivo, più precisamente perchè Hitler ha messo l'ideologia sopra i numeri e non è stato capace di adeguare obiettivi, strategia e tattica ai numeri della logistica.


Produzione Aeronautica



Caratteristiche dei Carri Medi

Mario Silvestri era un uomo di idee, non di ideologia.
L'idea viene dal greco  ἰδεῖν, vedere.
Ossia, Silvestri era un Ingegnere che vedeva e non si limitava a guardare.
E, quello che vedeva, scriveva.
Numeri, statistiche, molti fatti e ben poche opinioni.
Traendo conclusioni razionali da fatti e non dalle opinioni.
Personalmente, credo in Cristo, ma la mia religione è civile ed è la Scienza.
E, tra le scienze includo anche la Storia scritta come in questi 4 volumi.
Una nota a termine.
Mario Silvestri mi ha lasciato una definizione di Fascismo di cui l'Esperienza mi ha confermato la perfezione:





Io la riassumo così:

Il Fascismo è la menzogna che crede di essere la Verità.



31 agosto 2018

i #novax alla guerra: i generali della Prima Guerra Mondiale

Disclaimer: Post semiserio. Un po' di battute mescolate ad una tragica realtà.

Il 2018 è il centenario della fine della Prima Guerra Mondiale.
Mi piacerebbe parlarne e non escludo di farlo entro l'autunno, tuttavia mi preme di più stuzzicare il lettore con alcune analogie.
La Prima Guerra Mondiale è stato un insensato massacro durante il quale, per lo più, uomini giovani e fisicamente prestanti erano mandati a correre su terreno aperto contro il fuoco di mitragliatrici a tiro rapido ed artiglieria pesante.
Il risultato pratico delle azioni tattiche 'medie' sul Fronte Occidentale era un rateo di perdite che si poteva misurare in morti al minuto (per la Francia parliamo di 1 morto ogni due secondi).
L'Esercito Inglese, durante la Battaglia della Somme, riuscì a mettere fuori combattimento sessantamila dei propri soldati in meno di 24 ore.
Gli storici si sono spesso interrogati sulle ragioni che spinsero i Generali di quel conflitto (con le dovute eccezioni) ad adottare tattiche praticamente suicide.
Cioè, no: omicide dei propri soldati, mica si suicidavano loro ...
Nei libri scritti dopo la Seconda Guerra Mondiale mi è capitato spesso e volentieri di imbattermi nella tesi  di una mancanza di comprensione della potenza degli strumenti di morte del XX Secolo per persone formatesi nel XIX Secolo.
Generalmente, gli eserciti perdenti affrontano un conflitto preparati ed equipaggiati per vincere la guerra precedente.
Così è stato, ad esempio, per i Francesi che arrivarono alla primavera del 1940 con un esercito perfetto per la Guerra di Trincea del 1918. 
E che venne travolto da un numero inferiore di carri armati tedeschi (che erano di meno e più leggeri di quelli francesi).
Ma, mentre il blitzkrieg tedesco era un modo di usare i carri armati nuovo di zecca, la dimostrazione della micidiale potenza di fuoco delle armi moderne era già evidente da molti lustri.
Insomma, i Generali si erano dimenticati delle stragi di fantei della Guerra Civile Americana  di cinquant'anni prima e, per loro, nemmeno c'era stata una guerra russo giapponese, solo 10 anni prima,  in cui la mitragliatrice e la trincea avevano fatto da padrone.
Per tacere delle Guerre Balcaniche.
Quindi, i Generali del 1914 disprezzavano la radio, ritenevano l'aeroplano una buffonata, costringevano i propri soldati ad andare all'assalto alla baionetta in divise dai colori sgargianti anni dopo che era stata dimostrata la loro pericolosità e la necessità di usare colori mimetici e ritenevano che l'elan di una offensiva ad oltranza avrebbe ridicolizzato reticolati e mitragliatrici.
Questo atteggiamento era perfettamente trasversale tra i contendenti.
A onor del vero, i tedeschi erano un po' più razionali e gli americani arrivarono sul campo di battaglia quando si iniziava ad intuire che avanzare a passo allo scoperto contro le mitragliatrici non era una tattica sagace.
Il risultato fu un carnaio immane che segnò l'inizio della fine per l'Europa delle Nazioni.
Sin da quando ho iniziato ad appassionarmi al tema mi sono sempre domandato il perchè di questa gigantesca dimostrazione di ottusità, superata solo dal razzismo genocida della macchina dell'Olocausto.
Ed ecco svelato l'arcano:
Anche all'inizio del XX Secolo il "pensiero" #novax aveva raggiunto posizioni di potere.
Anche nel 1915 c'erano persone che vivevano immersi in una tecnologia che aveva consentito il raddoppio della popolazione, la ferrovia, il telefono, la radio, l'aviazione, i gas asfissianti e che ne disprezzavano le realtà oggettive.
Riparasi dal fuoco della mitraglia era viltà, un attacco a sorpresa inutile, ritirarsi da una posizione intenibile era diserzione e l'audacia doveva prevalere sui proiettili.
Insomma, non è affatto la prima volta che persone disadattate rispetto alla realtà hanno avuto responsabilità pesantissime.
E sappiamo come è andata a finire.

Assalto alla Baionetta

Il Generale Leone impartisce un ordine stragista

Per un veloce ripasso sulle condizioni di vita e morte suggerisco la visione del film "Uomini Contro" liberamente (forse un po' troppo liberamente) tratto dal romanzo "Un anno sull'altipiano" di Lussu.
Oppure "Orizzonti di Gloria" di Kubrik 
Ovviamente di libri e film ne avrei da suggerire a bizzeffe ma mi hanno spesso raccomandato di farla breve.
E la pianto qui.


20 agosto 2018

900 posts - Roverro'

E così siamo arrivati a quota 900 post in circa 12 anni...
Il Blog si mantiene stabile sulle 60 visite al giorno ed è pochissimo commentato in piattaforma mentre su Facebook, ogni tanto, qualche bel dibattito salta fuori.
Non è che abbia perso interesse alla discussione, ma ritengo più importante lasciare una Testimonianza, una traccia.
Un filo di pensieri pubblico e, perché no, anche qualche informazione documentata.

E, a proposito di tracce:
per commemorare questo 900° post ho pensato di lasciare il testo (e gli accordi) di una canzone scout.
Non è molto diffusa in AGESCI, almeno da queste parti, mentre è sempre stata di casa nei gruppi materani.
In effetti, credo che sia un canto di origine CNGEI, probabilmente la sua diffusione nei gruppi materani è un piccolo indice di collaborazione storica tra le due associazioni.
Io credo che questa canzone abbia molto da trasmettere nei clan del 2018 e spero che venga cantata spesso.




Roverro'


LA -                                     FA SOL                        DO
Ho camminato dove fa paura guardar giù per arrivare dove c'era un fiore e nulla più
LA -                                     FA SOL                        DO
Ed ora sotto un sole ostile che mi fa impazzire per immergere i miei piedi in un nuovo mare
RE -                            SOL LA -          RE - SOL LA -
Mille posti in cui son stato e non lo so il perché, mille posti che somigliano un po' a me
RE -                           SOL LA -           FA
Mille posti in cui son stato e avevo accanto te, Tu che insieme a me crescevi,
          SOL                              FA SOL
tu che ormai non ti arrendevi, la tua voce che cantava con la mia:
          DO SOL   FA      SOL DO SOL FA SOL
Siamo Rover Rover, zaino in spalla e via segui la fantasia,
          DO    SOL    FA           SOL FA SOL      DO
Siamo Rover Rover, il mondo aspetta noi, allaccia le scarpe e vai!!
LA -                                           FA SOL                  DO
Ho incontrato volti che non mi somigliano, stretto le mie mani dentro mani estranee
LA -                                                            FA SOL DO
pronunciare il mio nome in lingue incomprensibili occhi dai colori e luci indescrivibili
RE -                            SOL LA -      RE - SOL LA -
Mille vite che si incrociano e non so com'è, mille vite che assomigliano un po' a me.
RE -                           SOL LA -    FA
Mille vite che si incrociano e ci siete voi, voi che siete qui vicino,
      SOL                                  FA SOL
che seguite il mio cammino, che se chiudo gli occhi sento ancora che:


     DO SOL     FA      SOL DO SOL FA SOL
Siamo Rover Rover, zaino in spalla e via segui la fantasia,
          DO    SOL    FA           SOL FA SOL      DO
Siamo Rover Rover, il mondo aspetta noi, allaccia le scarpe e vai!!


FA                                    SOL FA                          SOL
E ritrovo nelle storie della gente la mia vita in ognuna scopro che non è finita
FA                              SOL         FA
E ritrovo nelle storie della gente questa voglia di cercare l'avventura, ripartire ogni giorno ed
DO
esser:


  SOL     FA                      SOL DO SOL FA SOL
Rover Rover, zaino in spalla e via segui la fantasia,
          DO    SOL    FA           SOL FA SOL      DO

Siamo Rover Rover, il mondo aspetta noi, allaccia le scarpe e vai!!