25 aprile 2021
18 marzo 2021
il Diritto di Uccidere
Il Diritto di Uccidere è quello più concretamente tutelato al mondo.
Hai il diritto di spargere veleno in automobile, il diritto di imporre alle autorità l'assenza di controlli stradali efficaci, il diritto di mangiare carne, il diritto di infettare, il diritto di acquistare beni prodotti dal lavoro di schiavi, il diritto di finanziare dittature sanguinarie, il diritto di tenere al potere l'incompetenza più perniciosa, il diritto di ignorare le vittime di guerre causate dai tuoi appetiti e dalla mia viltà.
Hai pure il diritto di indignarti se un tuo diritto alla morte altrui prevale momentaneamente sugli altri tuoi diritti di uccidere.
Il diritto di uccidere prevale su quello di vivere, fatevene una ragione, quando morite.
5 marzo 2021
Il Primo e L'Ultimo: Stalin e Gorbačëv
Nelle prime ore del mattino di 68 anni fa abbandonava questa Terra Stalin, uno dei peggiori criminali ed assassini che la Specie Umana abbia mai generato.
Decine di milioni di uomini, donne, bambini hanno sofferto la tortura, lo stupro, la morte tra indicibili sofferenze per sua volontà.
In decine di milioni hanno vissuto tutta la loro vita nell'angoscia di ritrovarsi nell'inferno in Terra per un suo capriccio paranoico.
Il merito di aver grandemente contribuito alla fine del nazifascismo può valere come parziale discarico di questi orrendi crimini?
Assolutamente no: tanto per cominciare, se non ci fosse stato Stalin a pervertire la rivoluzione russa non ci sarebbero nemmeno state le purghe suicide del 1937 che storpiarono per un lustro l'Armata Rossa.
E se non ci fosse stato Stalin non ci sarebbero nemmeno state le disastrose operazioni (sempre suicide) dell'Armata Rossa delle sconfitte del 1941.
E potrei proseguire.
Per le vittime di Stalin non ci sarà mai giustizia su questa Terra.
L'eredità di Stalin è pesantissima tutt'oggi inquinando profondamente il pensiero dei cosiddetti progressisti che, per ora, si limitano a tirar giù statue e ostracizzare i non credenti della loro stessa fede, domani chissà.
90 anni fa, in questi giorni, nasceva Michail Gorbačëv, l'ultimo leader dell'URSS.
A leggere wikipedia non si riesce a ricostruire il clima di speranza e sollievo che le sue parole e le sue azioni portarono al Mondo.
Probabilmente Michail Gorbačëv non è un grande politico e ha commesso numerosi errori piuttosto gravi.
Ma ci ha salvati tutti perchè ha guardato in faccia alla realtà e ha preferito perdere il potere che ricorrere alla violenza.
E le duecento divisioni meccanizzate che aveva ai suoi ordini (per non parlare delle decine di migliaia di testate nucleari) glie ne avrebbero data ampia facoltà.
Aveva obiettivi chiari e poche idee su come raggiungerli.
Non riuscì a gestire al meglio la catastrofe di Chernobyl cosa che gli fece capire quanto il timone che aveva in mano fosse ormai irreparabilmente guasto.
Il suo lascito geopolitico è fallimentare, ma è un lascito di vita, non di orrore e morte.
E' il lascito di chi ha scelto di perdere pur di non dover uccidere.
Anche se pochi russi lo apprezzano avrà per sempre la mia gratitudine per aver dissolto i miei incubi nucleari di bambino e aver traghettato il mondo oltre l'orlo della guerra nucleare.
Certo, ha messo fine al un sogno di qualcuno ma anche agli incubi di moltissimi altri.
Che poi, sogno fino a un certo punto: l'Unione Sovietica sta al Comunismo come la pedofilia sta alla Chiesa.
2 marzo 2021
Mille Post
Mille (1000!) Post in quindici anni, circa duemila visitatori al mese in media.
Oltre Trecentomila visitatori
Un traguardo mica da poco, L'Inverno e la Rosa.
Se il blog non è morto, di certo non è di gran moda.
Per prima cosa ringrazio i miei affezionati lettori.
Di queti tempi, prendersi la briga di leggere un ragionamento più lungo di un twitter (che poi sia sballato è un altro discorso) merita senz'altro tutti i miei ringraziamenti.
Quando scrivo lo faccio per una esigenza del tutto privata e, raramente, anche per una esigenza di Servizio, soprattutto nell'ambito della Mobilità Sostenibile e del Software Libero.
Se penso al manifesto in calce al mio blog "In questo blog si parlerà di scoutismo, racconti e derivati... E anche un po' di linux" non posso che constatare quanto siano cambiate le cose.
I racconti sono diventati rarissimi.
Lo scautismo (sì, ho imparato che dalle nostri parti si scrive così) c'è ancora, ma vuoi la sospensione del Servizio diretto, vuoi il mio ruolo di redattore in Proposta Educativa, ne scrivo molto meno di un tempo.
Beh, quel poco mi ha dato qualche opportunità perchè è grazie a post come "scelta politica, non scelta partitica" che ho incontrato un mucchio di Persone davvero interessanti.
Anche di linux scrivo raramente, non perchè abbia smesso di usarlo, anzi, tutto il contrario.
Il motivo è che mi imbatto sempre più raramente in quei simpatici trucchetti che sarebbe carino condividere, ormai stampanti, scanner, schede video ecc. si installano automaticamente e la documentazione reperibile con una ricerca su google è migliorata tantissimo.
Se ne avessi voglia dovrei iniziare a scrivere, invece, dei problemi che ho regolarmente con Windows :).
Eppure, probabilmente, linux tornerà in forze: nel corso di una ventina d'anni ho raccolto una corposa documentazione che sarebbe troppo oneroso sistemare organicamente, ma singole soluzioni spot e qualche breve "how to" potrebbero tornare utili a qualcuno e farò del mio meglio per pubblicarli.
I racconti, beh, quelli per ora non torneranno, piuttosto dovrei vincere l'accidia abbastanza per editarli e raccoglierli per la banale autopubblicazione su amazon, vedremo.
Cosa ci aspetta?
Qualche ricetta (vi è piaciuta la procedura per fare il Pane di Matera eh?), tante biciclette, tantissimo vaniloquio.
Quello che mi secca di più? L'ormai preponderante massa di parole spesa su Geopolitica e Crisi dei valori Occidentali (la faccio breve: i diritti umani, la laicità, la razionalità) si è rivelata una sequenza di profezie Cassandresche e avrei preferito di gran lunga avere torto.
Magari se ne scrivo di meno è meglio.
26 febbraio 2021
La Pandemia come Chernobyl/Fukushima: un incidente tecnologico?
Mentre frequentavo il Politecnico di Torino, al Senato Accademico o al Consiglio di Facoltà o chi per loro, venne in mente che anche gli spietati ingegneri dovevano avere un minimo di formazione umanistica.
Così, infilarono nel triennio specialistico un esame di questo tipo.
Con molto scetticismo, scelsi, quasi a caso per quest'ennesimo accollo tra gli esami disponibili, U003 (U stava per umanistico) "Sociologia del Lavoro" andando, più che altro, per esclusione: non avevo proprio voglia di cimentarmi con "Propedeutica Filosofica" o "Lingua Italiana con esercitazioni di retorica e stilistica", trovate il tutto documentato qui.
Fu una delle mie poche scelte felici di quegli anni.
Il Professor Alberto Baldissera incentrò il corso sugli incidenti tecnologici in generale e su quelli di Bophal e Chernobyl in particolare.
Il libro di testo era "Prometeo Liberato" di Landes.
Non intendo attribuire al Professore errori che sono eventualmente solo miei, sono passati più di 20 anni da allora.
Durante le appassionanti (almeno per me) lezioni furono analizzati quei due gravi incidenti tecnologici, una analisi che demolì i miei pregiudizi dell'epoca: Bophal era frutto del necolonialismo capitalista, Chernobyl dell'arretratezza tecnologica sovietica.
Di fatto, entrambi gli incidenti erano dovuti ad errori umani concatenati a tanti livelli.
Come, del resto, l'errore umano è la causa anche del più recente disastro di Fukushima.
Quando si vanno ad analizzare in profondità le catene di eventi e le cause (non lo faccio qua, non ha senso fare copia incolla di libri e pagine web, vi ho linkato apposta wikipedia) di queste catastrofi (ma vale anche per il disastro del Vajont ad esempio) si scopre immancabilmente che i difetti ed i limiti tecnologici erano noti in anticipo.
Che i rischi erano noti.
Nel caso del reattore RBMK di Chernobyl i difetti di progettazione (Coefficiente di vuoto positivo, barre di controllo con la punta in grafite per citare i più gravi) erano arcinoti ai progettisti.
Ma le relative informazioni, per motivi politici (grazie Compagno Stalin) vennero semplicemente espunte dai manuali operativi e tenute segrete perchè la Scienza Sovietica era infallibile per antonomasia e non prevedeva difetti.
Così, quando gli operatori della Centrale si misero all'opera per effettuare un test di sicurezza (con comodi 6-7 anni di ritardo), oltre a violare le norme di cui erano formalmente a conoscenza, violarono anche i limiti della tecnologia di cui loro non erano a conoscenza. Ma qualcun altro sì.
La Parola Tsunami è giapponese: in Giappone lo sanno che dopo un violento terremoto ci si può aspettare uno Tsunami eppure i manager giapponesi decisero che ci si poteva difendere dal Terremoto (e lo fecero benissimo, mica la centrale crollò) o da uno Tsunami (e lo fecero benissimo, mica l'acqua di mare entrò nei reattori) ma non da un Terremoto seguito da uno Tsunami.
In sostanza, ricordo bene le parole del Professor Baldissera:
"La gente, semplicemente, non legge la documentazione tecnica che dovrebbe leggere oppure la legge e se ne frega".
Me ne sono accorto pure io eh.
E voi?
L' Errore Umano non è un premere il pulsante rosso pensando di star premendo il pulsante verde:
Errore Umano è la catena di decisioni errate prese per ignoranza materiale da un lato (questo fenomeno non è noto e ho preso una decisione senza conoscerne le conseguenze) e negligenza dall'altro (questo fenomeno è noto ma io non ho voluto informarmi o, peggio, mi sono informato ma ho deciso di ignorare la cosa).
Mettete assieme un giusto numero di deficienze tecnologche ed errori umani e Chernobyl è servito.
Quest'anno ho letto le più varie interpretazioni della Pandemia, incluse quelle religiose, ma per lo più mediche ed economiche.
Non ho la presunzione e tanto meno le competenze per andare a fondo ma credo che valga la pena di farsi questa domanda:
e se la Pandemia fosse più simile ad una catastrofe naturale come un Terremoto seguito da uno Tsunami amplificata dai comportamenti umani?
Quella umana è una società tecnologica per antonomasia, sin dai tempi del fuoco e della selce scheggiata.
L'Antropocene fa migrare i pipistrelli, le abitudini alimentari contrarie a 'buona norma tecnica' favoriscono lo Spillover, il Partito Comunista Cinese occulta la nascente epidemia finchè non diventa pandemia, i governi (di ogni ordine e grado) badano prima ai sondaggi e poi alla letteratura scientifica, e, esattamente come i cittadini, agiscono schizofrenicamente seguendo le buone pratiche scientifiche oggi per rimangiarsele domani.
Sapevamo delle varianti e che la produzione dei vaccini sarebbe stata un fattore critico, ma i tre stabilimenti pfeizer italiani continuano a sfornare viagra invece di vaccini.
Sapevamo che sarebbe servito un sistema di tracciamento dei contagi di capacità X ma, pur disponendo delle immense risorse di una Potenza Occidentale, queste poche decine di migliaia di operatori e la relativa infrastruttura gestionale è ancora nelle buone norme tecniche ma non nella realtà.
E i nasi fuori dalle mascherine? Tutti Djatlov, senza dubbio.
Sapevamo, sappiamo, dovremmo sapere.
Ma non abbiamo agito, non agiamo e troppo spesso, quando agiamo, agiamo male.
In queste ore la situazione sembra precipitare di nuovo, ma non c'è niente di nuovo: come direbbe la buonanima del mio Direttore Nicola: "leggetevele le carte!".
Un frigorifero rotto non si ripara facendo le boccacce.
14 febbraio 2021
Come preparare il Pane di Matera
CC BY-SA
di Mariangela Papapietro
Revisione 1 del 20210214, aggiungeremo altre foto/video nelle prossime revisioni
La ricetta e la relativa procedura sono estrapolate da un paio di video tutorial disponibili su youtube che sono comunque essenziali per prendere esempio su come dare la forma al pane, eccoli qui:
https://www.youtube.com/watch?v=SEcYL1oMuAk
https://www.youtube.com/watch?v=GC0tMYvXLLg
ne ringraziamo gli autori per averci consentito di gustare il Pane di Matera anche a Bologna.
Di alcuni ingredienti abbiamo indicato la marca perchè il risultato ottenuto è differente, non vorremmo fare pubblicità ma a seconda del tipo di lievito le cose cambiano, quindi preferiamo fornire tutte le informazioni necessarie a produrre un buon pane.
Ingredienti
DOSI PER 650 gr di farina, circa 1 kg di pane
650 g di semola rimacinata di grano duro marca molisana;
400 ml di acqua per il primo impasto;
50 ml di acqua dopo le prime due ore di lievitazione;
180 lievito madre (vero), oppure 10 gr. di lievito di birra fresco marca conad, oppure 1 bustina di lievito madre disidratato marca conad, alcuni lieviti prevedono l’attivazione con un po’ di zucchero;
12g di sale fino.
DOSI PER 1 KG DI FARINA, circa 1,5 kg di pane
1000 g di semola rimacinata di grano duro marca molisana;
615 ml di acqua per il primo impasto;
77 ml di acqua dopo le prime due ore di lievitazione;
277 g di lievito madre (vero), 2 bustine di lievito madre disidratate conad, mezzo panetto di lievito di birra fresco marca conad;
18,5 g di sale.
Attrezzatura
Sono necessari:
un robot da cucina per impastare;
una teglia da forno in ferro di almeno 30 cm di diametro;
una tazza di acciaio o altro materiale resistente alle alte temperature;
un forno elettrico ventilato capace di raggiungere almeno 250°C;
un contenitore di plastica di grandi dimensioni chiudibile ermeticamente per la lievitazione;
tagliere e coltello;
Spazio in frigorifero per il contenitore di plastica;
un cucchiaio di legno.
Tempistiche
30 minuti per la preparazione;
2 ore per il riposo iniziale;
2 ore per i vari riposi post impasto alternati alle lavorazioni;
2 ore di riposo dopo l’ultima lavorazione;
una notte in frigo per la lievitazione;
4 ore di lievitazione fuori dal frigo in una stanza calda;
1 ora di lievitazione dopo aver dato la forma all’impasto;
1 ora e ¼ di tempo di cottura;
3 ore di tempo di raffreddamento.
PROCEDURA
Preparazione dell’Impasto
Mettere nella planetaria la semola e l’acqua a filo e impastare. Quando l’acqua è stata assorbita del tutto e l’impasto abbastanza omogeneo, far riposare per due ore nella planetaria.
Trascorse le due ore, mettere nella planetaria, assieme all’impasto fatto in precedenza, il lievito e il resto dell’acqua.
Impastare per qualche minuto e solo dopo che il lievito sarà stato completamente assorbito e l’impasto è avviato potete aggiungere il sale in modo che non abbia contatto con il lievito.
Per regolarvi sulla consistenza dell’impasto suggerisco la visione del video su youtube, spesso è necessario aggiungere altra acqua perché ci sono farine che assorbono più acqua e altre che ne assorbono meno.
Fermare l’impastatrice e impastare un poco a mano nel contenitore di plastica formando una palla. Lasciare riposare per circa mezz’ora.
Lavorazione dell’impasto
Trascorsa la mezz’ora fare alcune pieghe in ciotola.
Fare le pieghe in ciotola significa “pizzicare” l’impasto dai lati e portarlo al centro (vedi video su youtube).
Lasciare l’impasto a riposare per un’ulteriore mezz’ora
Trascorsa questa seconda mezz’ora, versarlo sul tagliere e fare le pieghe (vedi video su youtube), lasciare riposare per mezz’ora nella ciotola.
Riprendere l’impasto, fare di nuovo le pieghe sul tagliere e lasciare lievitare per mezz’ora nella ciotola.
Riprendere l’impasto e rifare le pieghe.
Lasciare riposare per due ore e dopo mettere in frigo per tutta la notte nel contenitore di plastica chiuso.
Dare la forma al pane
Al mattino lasciar lievitare per 4 ore e fare la forma del pane (vedi video su youtube).
Lasciare lievitare la forma per un’altra mezz’ora /un’ora e infornare.
Cottura
Preriscaldare il forno statico a 250 gradi;
quando il forno avrà raggiunto la temperatura metterci dentro una tazza di acciaio piena d’acqua e infornare il pane mantenendo la temperatura di 250°C per 15 minuti;
poi abbassare la temperatura del forno a 200 gradi e mantenere la temperatura per 30 minuti, sempre forno statico;
Trascorsi i 30 minuti abbassare la temperatura del forno a 180°C e mantenere questa temperatura per 15 minuti;
Trascorsi i 15 minuti abbassare la temperatura del forno a 150°C e attivare la ventilazione lasciando il forno un po’ aperto (usando un cucchiaio di legno)
Togliere il pane dal forno e lasciarlo raffreddare per 3 ore in posizione verticale.
Buon Appetito
11 febbraio 2021
GNU Linux vs Pandemia: arma vincente per armata perdente
E' da troppo tempo che non scrivo nulla su GNU/Linux, pur usandolo su base quotidiana sia per lavoro che per uso personale.
Inutile girarci attorno: la battaglia per il Desktop è persa e sui rari PC fissi e i più comuni PC portatili la fa da padrona Windows 10 e a seguire MacOs.
E' pure inutile star lì a cincischiare su etica, educazione, libertà, diritti.
Non interessa più niente a nessuno.
Resiste, un numero piccolo (1-2%) ma stabile di utenti che compiono il rivoluzionario atto di usare un sistema gratuito, relativamente sicurissimo, libero, economico ed ecologico e pure facile da usare.
E non è questione di maoismo ideologico: uso windows per le cose che linux non può fare e viceversa.
In pratica uso linux 10 ore al giorno e windows per 1.
In tempi di Didattica a Distanza più che di SmartWorking sarebbe (stato) il caso di poter riciclare vecchio hardware per fornire ad ogni membro della famiglia un suo PC.
So che molti Linux User Group e volontari associati hanno fatto il possibile per aiutare chi è in difficoltà e non può permettersi di acquistare un paio di PC nuovi ma è evidente che la possibilità di mettere a nuovo un computer di dieci anni fa è praticamente sconosciuta.
Comunque, veniamo ai fatti.
Ecco qui un vecchio netbook dei primi del secolo.
Nato con Ubuntu 10.04 (ma compatibile anche con Windows 7 e XP, sistemi operativi non più supportati), mosso da un Intel Atom N570 con 2 GB di RAM, ha servito la famiglia per 10 anni senza perdere un colpo.
E oggi?
Oggi funziona con Linux Mint 20.1, un sistema operativo del 2021, non del 2001.

Chrome e Libreoffice, usati assieme, non lo mettono in affanno.

Non è più il computer che usiamo per lavoro o per svago (ma è molto utile a mia moglie che è insegnante e può portarselo senza problemi a scuola in bicicletta) ma funziona.
Funziona per il web, per usare zoom, meet e skype.

Funziona per scrivere, usare fogli di calcolo e ascoltare musica.

Funziona anche per vedere film.
Non lancio sfide nè ho voglia di compilare l'ennesimo elenco di 'si potrebbe'.
Prendo atto del fatto che la domanda (un computer con cui studiare) non si incontra con l'offerta (il vecchio computer con Windows che è diventato così lento tanto da essere inutilizzabile) se non in casi eccezionali.
Fondamentalmente, è la stessa faccenda della mobilità ciclabile.
Peccato.
26 gennaio 2021
Come chiedere aiuto informatico al vostro amico smanettone / professionista IT
Aiuto molto volentieri i miei amici a tirarsi fuori dai guai e spesso è anche divertente.
PS: se foste in grado di metter su tutte quelle procedure/tecniche tipo backup automatico, utenza non amministrativa per uso comune, eccetera, non avreste bisogno di aiuto, quindi non è questo il punto, state tranquilli, chiedete aiuto e fidatevi della persona a cui lo chiedete, vedete che vi troverete bene seguendo i suoi consigli e comprando (per voi, mica per lui) quei pochi spiccioli di hardware necessari a riparare il guasto.
24 gennaio 2021
Teologia della disgregazione
9 gennaio 2021
Essiccare, che passione
- Tempo e temperatura di essiccazione (tranquilli, sono indicate in tutte le ricette) sono funzione del contenuto di acqua di ciò che andate ad essiccare: conviene essiccare per classi omogenee, ad esempio kiwi e mela vanno piuttosto bene assieme, zucchine e cipolla no
- nel vassoio inferiore l'essiccazione è più rapida;
- se mettete ad essiccare le cipolle nel vassoio inferiore e in quelli superiori la frutta una qualche ricaduta dell'arome di cipolla sulla frutta essiccata ci sarà: magari farete successo con le fragole secche alla cipolla di Tropea, ma ne dubito;
- occhio che una banana essiccata diventa poco più di una ciotolina di rondelle (al 90% anche noi siam fatti d'acqua), non esagerate con le quantità sennò altro che snack salutare...