1 agosto 2020

Navigare con le Stelle: "Queste Verità" di Jill Lepore



Ho appena terminato la lettura di "Queste Verità, Una Storia degli Stati Uniti d'America".
E' stata una impresa impegnativa, dato che parliamo di un testo di quasi mille pagine.
Mille pagine di ossigeno, di apertura mentale, di scoperta, di meraviglia.
Considerando la quantità di tomi di storia che mi sono sciroppato negli ultimi 35 anni sono rimasto a bocca aperta in numerose occasioni.
Una l'ho già trattata recentemente, non mi ripeterò.
Mi sono sentito molto spesso, più superficiale che ignorante.
Pur avendo letto "Storia della Guerra Civile Americana" di Raimondo Luraghi, in due volumi due, mi sono reso conto di non aver inquadrato correttamente la questione dello schiavismo e del razzismo.
Pur avendo letto "Cittadini in Uniforme" di Ambrose non ho mai inquadrato correttamente la questione del nazionalismo dei cittadini bianchi poveri nè quella delle armi.
Pur avendo letto "Il Prometeo Liberato" di Landes non ho mai riflettuto a sufficienza sulla contraddizione interna alla Società Tecnologica per Antonomasia in cui imperversa il creazionismo (e il negazionismo del covid-19 sta facendo strage proprio in questi giorni).
Jill Lepore mi ha aiutato ad unire i puntini, tracciando le linee di un grandioso affresco di civiltà basata, tuttavia, su contraddizioni, violenza e schiavitù.
Credo che un Europeo interessato alla Politica e alla Storia dovrebbe correre a leggere questo libro.
Non ho metri di paragone per suggerire questo invece di un altro testo, ma insisto sull'esemplare lavoro di approfondimento che un Europeo non riuscirà a svolgere facilmente in quanto la descrizione della Società Americana e la sua Evoluzione difficilmente si trova in testi specialistici come quelli da me prima citati.
Ad esempio, ho capito di aver sempre sottovalutato la questione razziale proprio perchè quello che i romanzi (da Tom Clancy a John Edward Williams passando per Kent Haruf) e le serie TV (da Star Trek a Better Call Saul) trasmettono al lettore europeo non ha nulla a che fare con la realtà.
La questione razziale  (che non affronterò di certo qui) E' la Storia degli Stati Uniti, ancor più della questione delle Armi.
E' la Storia di una lotta per la vita e la libertà che si è intrecciata con quella delle Donne per la Parità di Diritti (e a volte la Parità di diritti per gli afroamericani e quella per le Donne e quella per le persone LGBT si sono pesantemente ostacolate a vicenda).
E del fatto che tra i più feroci (ed efficaci) avversari dei diritti delle donne ci siano state tante donne?
Cercate un po' di informarvi su Phyllis Schlafly, una donna dalle grandi capacità politiche e dall'acume strategico di un Eisenhower, ferocemente avversaria del femminismo (e con più battaglie vinte che perse nel carniere).
E cosa dire del mix di laicità dello Stato e fervore di religioso fondamentalismo (protestante)?
Jill Lepore ci mette in guardia sulla fallimentare politica di demonizzazione e svilimento delle istanze religiose e, più in generale, dalla palude letale della polarizzazione elettorale: anche in caso di vittoria di una parte non porta a niente, quando l'unità di misura è il progresso della Nazione.
Piccola provocazione: secondo Lepore, in pratica, la sinistra 'alla Left' è strategicamente più dannosa per la Laicità dello Stato del cuoreimmacolatodimaria di Salvini.
Non mi sento in grado di scrivere una recensione completa di Queste Verità: è un'opera troppo complessa per essere analizzata in maniera ragionevole da un dilettante.
Mi limito a riassumerne i caposaldi:

  • consente al lettore europeo di comprendere gli USA secondo livelli di complessità specialistici;
  • fornisce una chiave di lettura dell'evoluzione della Democrazia nei singoli paesi occidentali;
  • fornisce strumenti di speranza per  il futuro legati proprio alle cause della crisi attuale.
Nell'anno più nero della Storia degli USA (e nel resto del mondo Occidentale non va molto meglio) è un libro necessario.
Non teme la complessità, anzi, la usa come esca per i lettori.
Non è un libro ipocrita ma descrive con impietosa crudezza l'empietà di una Nazione che osa appellarsi a queste Verità: "Noi riteniamo di per sé evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità" nella stessa stanza in cui uomini e donne sono tenute schiave.
Soprattutto, nelle righe non scritte, ci ricorda che quanto succede negli USA è di capital importanza dal Giappone alla Nuova Zelanda, dalla Grecia all'Irlanda.
E, ora che i partiti sono morti, che siamo tutti soli, anzi, isolati nell'oceano del web infestato dagli squali dei negazionisti e delle fake news, "Queste Verità" sono una piccola guida al futuro.
Se i punti di riferimento sono andati perduti, se il GPS è manipolato dai Big Data, forse è ora di tornare ad imparare un'arte antica ed infallibile:
Navigare con le Stelle.

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