Riporto con ritardo, perchè non vada perso nel mare dei social, le mie considerazioni di inizio mese sulla grande marcia per una presunta pace tenutasi a Roma il 5 Novembre 2022:
La manifestazione di Roma a cui l'AGESCI partecipa è vecchia.
E' roba anni '70, quando di fronte allo strapotere di missili nucleari ed armate corazzate sovietiche accampate dal Baltico al Mar Nero il PCI chiedeva il disarmo delle democrazie occidentali.
L'AGESCI mi chiede di fare di più, di andare avanti, di uscire dall'autoreferenzialità.
Ecco perché, in fondo, non guardo con irritazione agli scout che oggi manifesteranno a Roma per una pace con la lettera minuscola, la pace di Chamberlein, ingiusta, nei fatti al più una breve tregua prima che la benzina che queste manifestazioni portano alle macchine belliche delle autocrazie venga impiegata per nuove guerre di aggressione.
Sono persone di ottima volontà ma con pochi strumenti tecnici di discernimento: chi volete che sappia quanto fossero terrorirzzati per la presunta ovvia reazione delle democrazie occidentali i generali di Hitler alla vigilia di Monaco? Chi volete che sappia cosa fu Monaco?
La guerra di Putin, la repressione in Iran, i missili di Kim, la grande armata navale pronta a sbranare Taiwan sono un unico gigantesco e nuovo evento con cui fare i conti.
Chi ha letto gli scritti di B.P. è familiare con il disegno che riporto: la Didascalia Originale recita così: "Tom il Piede Tenero vuole abbattere un albero. Ma non ha affilato l'accetta e così lo bastona soltanto".
Ecco, a me pare che la partecipazione alla manifestazione di Roma sia ben rappresentata da questa vignetta di B.P. Il Piede Tenero Tom, prima o poi, diventerà un Esploratore Esperto.
Ma non oggi.
Perchè è la Giustizia che genera la Pace ed è la Pace che permette di vivere in Non Violenza. Non il viceversa.
Io magari mi sbaglio, ma rileggendo le pagine del mio blog scritte anni fa, direi di avere un buon curriculum di previsioni azzeccate.
Buona Strada a chi si mette in cammino per dientare artigiano di pace, sperando che diventi presto qualcosa di più di un ragazzo di bottega.