Una di queste due opere è di fantasia.
L'altra è basata su dati di fatto scientifici.
Una di queste due opere è basata su un atto d'accusa smentito dalla magistratura penale fino al terzo grado di giudizio.
L'altra sulle sentenze definitive della Magistratura penale, sulle Perizie (d'ufficio, non di parte) e sull'ingegneria aerospaziale.
Ho visto l'opera di Paolini forse una decina di volte.
Ho acquistato il DVD, letto il quaderno.
Ero un credente.
Da anni, a credere, ho preferito sapere.
Forse da quando ho visto il relitto del DC-9 a Bologna e di tracce di shrapnel da testata di missile aria aria nemmeno l'ombra. O da quando non mi tornarono i conti sul MiG-23.
Fatto sta che ho abbandonato da tempo il dogma della battaglia aerea.
Così, dopo aver letto USTICA Un'INgiustizia civile, di Alegi e Tricarico, ho deciso di approfondire con Ustica, i fatti e le fake news di Bonazzi e Farinelli.
Non tento una descrizione del testo: se questo saggio ha un difetto è quello di non essere per nulla 'riassumibile'.
Ma è il difetto della tecnologia e della scienza: va studiata per esteso per essere compresa.
La narrazione della battaglia aerea è smontata con un fact checking puntuale che ad ogni 'voce' contrappone un documento, ad ogni fantasia la realtà.
Probabilmente sono riduttivo, ma vi faccio giusto un esempio: la vulgata dice che aerei francesi sono atterrati su una portaerei nel Tirreno? Gli autori fanno notare che la carta usata per questa affermazione è dell'Italia Nazionale e... manca della Corsica: niente portaerei, solo un 2 in geografia. Cossiga dice che il DC-9 è stato abbattuto da un missile a risonanza? Gli autori fanno notare che questo tipo di missile non è mai esistito (e penso mai esisterà). Un po' come un testimone di omicidio che affermi di aver visto l'assassino usare la spada laser di Star Wars...
E potrei continuare con una lunga teoria di ricostruzione della verità opposta a fantasiose bugie.
In sostanza, si sta ai fatti. Non ai 'si dice'.
Sul finire del suo spettacolo teatrale, Paolini chiede ai suoi spettatori di alzarsi ed indignarsi.
Ecco, io non chiedo ai miei pochi lettori di indignarsi per le balle e le fake news su Ustica.
Ma condivido coi miei lettori l'indignazione (o frustrazione?) per i diritti negati, per l'arretratezza del Paese a cui siamo condannati da intellettuali, giornalisti, cantautori, sindacalisti e politici sedicenti progressisti (ma probabilmente solo antiamericani), incapaci di andare oltre l'odio ideologico sostituito alla competenza e alla comprensione di scienza e tecnologia.
Aspetta e spera su Salario Minimo, Matrimonio Egualitario, mobilità ciclabile ed altre cose normalissime in paesi in cui la classe dirigente di sinistra non è accecata dall'odio ideologico antioccidentale: chi crede alla battaglia aerea, semplicemente, non ha gli strumenti culturali per portare avanti con successo battaglie di civiltà e progresso.
Se non per caso.
Per questo, io mi indigno.
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