1 aprile 2024

Fairey Swordfish: come usare bene un biplano durante la Seconda Guerra Mondiale

Eccolo qua la nemesi della Regia marina.

Quest'antiquato ma perfetto aerosilurante biplano  ha sbriciolato la nostra flotta con un attacco notturno al porto di Taranto e fatto fare un'adeguata figura di escremento al regime fascista.

Lo Swordfish è stato prodotto fino al 1944.

"Ma come" - Direte voi: "Sei stato sempre a criticare l'italietta fascista che ha prodotto fino alla fine il biplano CR-42 e ora che ci fai sapere che anche gli inglesi produssero un biplano per tutta la guerra invece di criticarli li lodi?"











Beh, perché la tecnologia va impiegata bene.

Gli avversari dello Swordfish non erano caccia da superiorità aerea  più veloci e meglio armati ma navi: navi di superficie, all'inizio della Guerra, sottomarini, dopo.

A parte maciullare la marina dei fasci, lo Swordfish contribuì ad affondare la corazzata nazista Bismark e, negli anni successivi, quando le difese aeree delle navi nemiche si dimostrarono impenetrabili per i lenti biplani, gli inglesi semplicemente cambiarono bersaglio: invece che contro navi dotate di cannoni antiaerei a tiro rapido e magari sotto la protezione di caccia intercettori moderni, gli Swordfish, dotati di radar, furono usati per la lotta antisommergibile. Potevano decollare  dalle piccole portaerei di scorta e dai mercantili dotati di catapulta. E affrontare la contraerea di un singolo sottomarino privo di copertura aerea al centro dell'Atlantico, era un rischio accettabile, soprattutto di notte.

Quindi, gli inglesi fecero un ottimo affare costruendo duemila e passa biplani Swordfish, molti dei quali dotati di radar, in funzione antisommergibili.

L'Italia fascista fece un pessimo affare nel costruire quasi duemila biplani CR-42 Falco per mandarli al macello contro Hurricane e Spitfire.



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