Per parlare dell'origine di questo aereo non devo parlare di questo aereo.
Cominciamo da suo nonno, il Mirage III.
Fece faville nelle mani dei piloti israeliani durante la Guerra dei Sei Giorni.
Gli israeliani chiesero alla Dassault (la ditta francese fabbricante dei Mirage) una versione semplificata del Mirage III dato che il sofisticato radar di controllo tiro del Mirage:
a) era inaffidabile e poco prestante: i piloti israeliani lo facevano spesso rimuovere e sostituire con una zavorra di cemento;
b) era inutile dato che nel clima del Medio Oriente l'equipaggiamento ogni tempo era superfluo e gli scontri avvenivano quasi sempre a breve raggio.
Nacque, così, il Mirage 5.
Solo che, dopo la Guerra dei Sei Giorni, la Francia iniziò a voltare le spalle ad Israele e il governo francese mise l'embargo ad Israele.
Ricordo che gran parte dell'equipaggiamento delle forze armate israeliane era di origine francese all'epoca.
E ora entrano in azione gli 007 del Mossad.
I 50 Mirage V acquistati dagli israeliani erano anche stati pagati in parte.
La Dassault, a cui faceva comodo un cliente capace di fare cotanta pubblicità ai suoi aerei (i mirage israeliani avevano fatto polpette dei MiG arabi), cedette volentieri i progetti del Mirage V al governo israeliano.
La IAI, il gruppo industriale della difesa di proprietà dello Stato Ebraico, era fiduciosa di poter replicare il Mirage.
Ma c'era un problema: il motore.
Il motore del Mirage era prodotto dalla Secma, un'industria statale francese: non c'era modo che i suoi dirigenti disobbedissero a De Gaulle.
Ma dato che quel motore era prodotto anche in Svizzera su licenza per i Mirage svizzeri, il Mossad riuscì a recuperare i progetti da un ingegnere svizzero (che però fu pizzicato dal controspionaggio elvetico).
Il risultato fu lo IAI Nesher che si comportò benissimo durante la (Prima?) Guerra del Kippur.
Nota: anche il SudAfrica fece una cosa del genere producendo un derivato simile, il Cheetah.
E così arriviamo al Kfir: una ulteriore evoluzione del Mirage III con avionica moderna e, soprattutto, un motore americano (lo stesso dell'F-104 e dell'F-4): il J79.
Ha avuto anche un piccolo successo di esportazione in Sud America, Sri Lanka ed è stato usato come aggressor dagli americani con la denominazione F-21.
Ormai non è più in servizio in Israele e anche gli altri utilizzatori penso che stiano per mandarlo in pensione.
Dedicato a Nika e a tutte le vittime del regime teocratico iraniano & affini, tanto popolari tra i progressisti occidentali.
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