13 agosto 2012

Pit Stop in Umbria

Finalmente, siamo riusciti a 'consumare' la nostra vacanza smartbox.
Destinazione: Umbria.
E' stata una vacanza breve e non troppo faticosa nonostante il viaggio, andata e ritorno, sia stato di 1200 km e rotti.
Non abbiamo avuto problemi di traffico, l'autostrada era libera se si eccettuano i nostri bravi italioti a 100 km orari sulla corsia centrale con quella di destra liberissima.
Che dire, l'Umbria è una terra bellissima.
Abbiamo visitato Perugia, Spello, Assisi, Castiglione sul Lago e Todi.
Tutte località bellissime che ti fanno venir voglia di tornare e completare l'opera.

In Umbria, come ovunque in Italia, del resto, si mangia benissimo per tutte le tasche.
L'Umbria è certamente più avanzata di Matera, turisticamente parlando. Ma non sono irraggiungibili.
Come da noi nei Sassi, anche lì ci sono auto nei centri storici.
E, per quanto più pulite, anche in quelle bellissime cittadine ci sono le carte a terra.
Notevoli, però, i percorsi meccanizzati pedonali che collegano i centri storici ai parcheggi fuori porta.
Per me è stato importante rivisitare i luoghi francescani a breve distanza dal Campo Scout.
Ma non come verifica, dato che non c'è miglior verifica del Campo.
Ma come ristoro.
La situazione è difficile ma sarebbe stata peggiore senza questa sosta, questo riposo.
Grazie a tutti per il bellissimo regalo.



3 agosto 2012

La cittadella della gioia





Il rumore, nell’igloo, è assordante.
Solo i tuoni riescono a sovrastare per qualche secondo il fragore della pioggia battente.
La luce dei fulmini li precede e conto i secondi tra lampo e tuono: sempre più di venti.
I fulmini cadono lontano.
Bene.
La pioggia mi culla e sono solo pochi i pensieri che ricordo prima di scivolare nel sonno.
Sono ancora una volta ad un campo scout.
Per una combinazione fortunata mi sono ritrovato in un autobus mezzo pieno da un reparto in festa.
Fortunata davvero.
Non conoscevo nessuno dei ragazzi del Reparto se non di vista.
Ma nell’autobus che ci portava al campo l’atmosfera era così serena che ho immediatamente iniziato a dimenticare i miei guai.
Poi, la fatica frenetica dei primi giorni, dedicati al montaggio del campo.
Cambusa, tavolo di reparto, fontana con rubinetteria, portale con issa bandiera, il primo magico tramonto.




In punta di piedi mi ritaglio il mio spazietto in una Comunità che prende forma nelle prime ore del campo.
Il tempo è inclemente: inziamo con un caldo soffocante, con la polvere che si incolla al sudore sulla pelle.
Ma gli unici giorni di pioggia di Luglio li prendiamo in pieno noi al campo.
Prima le nuvole, poi un acquazzone notturno con una pioggerella insistente per la giornata intera.
Nel tardo pomeriggio sembra che vada meglio, ma il bivacco è illuminato presto più dai lampi che dalla fiamma.
Ci ritiramo al sicuro nelle tende.
Ho fatto il mio ultimo giro di ispezione tra le tende con le prime gocce d’acqua che già vibrano nell’aria.
Ed eccomi qua, assieme ad altri 29, in una tempesta coi fiocchi.
La pioggia nel bosco spaventa col suo fragore, ma lava via anche un sacco di croste dal mio cervello stanco.
Bisogna essere lucidi, al campo.
Per evitare di confondere la meravigliosa realtà che si costruisce in pochi giorni tra i boschi con quella, terrificante, che ci attende in Città.
La Realtà dei boschi esiste per contrastare e correggere quella della Città.
Ma non esiste davvero nel mondo reale.
Però, per qualche giorno, è bello abbandonarsi al sogno che questi valori non siano così disprezzati e negletti nella Città dei Sassi come altrove.
I ragazzi sono meravigliosi.
Sotto un cielo plumbero da cui insiste la pioggia, il loro sorriso basta ad illuminare i cuori e a scacciare la fatica.
Le attività non vengono interrotte dalla pioggia, solo un po’ ostacolate. Le missioni di Squadriglia, la Deliziosa (yum!) gara di cucina, il percorso Hebert, le Scoutiadi, anche l’Hyke di coppia per i ragazzi dell’ultimo anno, tutto procede mentre il tempo, progressivamente, migliora.
La legna si asciuga, ma non è un gran vantaggio dato che i ragazzi hanno potuto imparare ad accendere il fuoco e a cucinare anche con la legna umida per non dire bagnata.




A fine campo lo staff è stanco, ma non risente dello stress della stanchezza.
L’ultima sera la Santa Messa conclude il nostro campo in serenità.
Resterà per sempre, nella mia memoria, la danza del Reparto, spontanea, gioiosa, mentre stavamo cantando, appunto,  “Danza La Vita”.
Ecco l’immagine che scelgo di portare con me.
I Ragazzi del Reparto Pellicano, Matera 2, che si alzano in piedi cantando e danzano assieme.
Danzano assieme nel centro della cittadella della gioia che hanno edificato in nove giorni di campo senza temere pioggia nè sole.
Ed io non posso che ringraziare loro e la mia Comunità Capi per avermi consentito ancora una volta di prestare il mio Servizio.
E, anche se penso che non possa bastare, terrò il tempo e starò pronto...


Tutto Scorre, di Vasilij Grossman


Questo struggente racconto rappresenta l'eredità morale dell' autore di "Vita e Destino".
Un vecchio deportato torna a Mosca dopo 30 anni di Gulag.
Nelle 144 pagine del breve romanzo, le atrocità sovietiche sono narrate senza risentimento, senza traccia di odio da parte del narratore - vittima.
Anche per i delatori più sordidi Grossman afferma la necessità di non emettere giudizi affrettati, ma di comprendere, meditare, capire.
Terribile, poi, la descrizione dell'Holdomor, il terribile genocidio per fame organizzato da Stalin contro le popolazioni contadine ucraine tra il 1929 ed il 1933.
Parole atroci che descrivono fatti atroci pur senza traccia di rabbia e desiderio di vendetta.
Grossman descrive, afferma, racconta l'orrore senza giudicare i carnefici. Racconta il Gulag indicando responsabilità ma non accanendosi a richiedere la vendetta sui colpevoli. Queste pagine mi hanno profondamente commosso e meritano senz'altro un posto speciale nella mia biblioteca.




Quanta sofferenza inutile, descritta qui.
"Tutto ciò che è disumano è assurdo ed inutile!"
Ecco il sunto di questo mirabile libro.
Narra di tenebre spaventose, ma brilla in contrasto, il pensiero dell'autore.
In quanto umano.
Logico.
Utile.



21 luglio 2012

Si parte per il Campo!



Il cuciniere di squadriglia


Se sono un cuciniere davver senza rival

ed ho per la cucina un gusto assai special

lo devo a mia cugina che seppemi educar

a fare i raviolini senza mai sbagliar.


Rit.:


Minestron, minestron, quant'è buon, quant'è buon.

Sono io il cuciniere di squadriglia.


E il ragù, e il ragù, fallo tu, fallo tu:

Mescolando, rimestando, finché il fuoco va.

Mescolando, rimestando, finché il fuoco va.


Oltre che cuciniere sono anche pionier
e devo combinare insieme i due mestier,
così col mio risotto oltre la colazion
io posso cementare insieme anche i matton.

Rit. 





PS: i riferimenti al cemento e al mattone spero non inquietino gli osservatori disinteressati, tornerò on-line a fine Luglio.

18 luglio 2012

Il PD e la Bufala su Hollande

Qualche giorno fa si è sparsa sui social network la notizia secondo cui il neo Presidente Francese avrebbe abolito d'imperio tutte le auto blu transalpine per dedicare i relativi fondi alla creazione di centri di ricerca con assunzione di 2560 giovani scienziati. Il Presidente Hollande, inoltre, avrebbe affermato: "un dirigente che guadagna 650.000 euro all'anno, se non può permettersi il lusso di acquistare una bella vettura con il proprio guadagno meritato, vuol dire che è troppo avaro, o è stupido, o è disonesto. La nazione non ha bisogno di nessuna di queste tre figure".
Ovviamente, la veridicità di questi fatti è inversamente proporzionale alla diffusione ed all'apprezzamento manifestata sul web.
Il desiderio di normalità rappresentato delle, purtroppo, false parole del Presidente Francese è fortissimo in Italia.
Il desiderio di poter ascoltare qualcuno di sensato è tale da generare allucinazioni e miraggi.
Di cui saranno altri ad approfittare, appunto, spacciando miraggi.
Perchè il Partito Democratico si dimostra sempre meno capace di parlare.
Parlare, esprimersi, dimostrare con parole di avere un progetto coerente.
Gli italiani hanno sete, ma noi ci impegnamo per fargli scegliere tra pozzi avvelenati ed arsura.
E la nostra acqua la spargiamo a terra.

17 luglio 2012

Due conticini sull'IMU Materana

Facciamo due conticini semplici semplici e pure semplificati senza considerare in prima battuta la differenza di valore delle abitazioni:
Secondo il bilancio di previsione per il 2012, a Matera si incasseranno € 8.000.000,00 dall'IMU.
Di cui 2 Milioni dalla prima casa e 6 milioni dalla seconda casa.
2 milioni di € che provengono da una aliquota dello 0,4.
6 milioni di € che provengono da una aliquota dello 0,76.
In altri termini, ogni seconda (terza quarta ecc) casa rende allo stato quanto due prime case.
Nota di colore: le case nuove invendute dalle ditte costruttrici sono tassate come la prima casa.
Spero che le implicazioni di questi numeretti siano intuitive, più che altro per risparmiarvi la mia possibile spiegazione.
No?
Beh, la faccio breve: il numero di seconde case di proprietà è superiore al numero delle prime.
E probabilmente ci sono un sacco di terze, quarte, quinte ... decime case.
Se ogni proprietario di prima casa ne avesse una seconda dall'IMU sulla seconda casa si sarebbe dovuto incassare qualcosa come 3,8 Milioni. Non 6.
E già questa sarebbe una condizione assurda: una Città povera dove la gran parte della popolazione ha due case...
Figuriamoci con un incasso di 6 Milioni.
Ora, ricordiamoci che esistono i monolocali, i garages e le ville di 30 stanze, quindi l'analisi deve comunque essere approfondita.
Ma una Città in cui il numero di seconde (terze ecc) case di proprietà supera quello delle prime ha qualcosa che non va di terribilmente serio nella propria struttura sociale ed economica.
I cattivi pensieri li lascio a voi.


Accidia

La quantità di persone che desiderano un'Italia laica, moderna, efficiente ed equa non è facilmente stimabile ma senz'altro è più che sufficiente per innescare una massa critica di rinnovamento e conversione del Paese.
Diritti delle Persone, lavoro, reddito, energia rinnovabile, ambiente come ricchezza, decementificazione e diritto alla casa, tutele, l'elenco delle cose di Sinistra indispensabili a questo processo non è breve e non lo ripeterò qui, anche perchè c'è Pippo Civati ad averne scritto uno bellissimo per contenuti e realizzabilità.
Insomma, sono in tanti a desiderare che questi provvedimenti vengano realizzati quanto prima.
Da parte di chi?
Chi dovrebbe essere, nei consigli comunali, regionali, in Parlamento ad agire secondo questi "desiderata"?
Dov'è il Partito che rappresenta questa non piccola fetta di popolazione?
Mistero.
I risultati dell'Assemblea del Partito Democratico sono sotto gli occhi di tutti.
Il progetto per l'Italia (bello o brutto che sia) di Bersani è stato mediaticamente schiacciato dalla polemica sui matrimoni omosessuali che si sono mangiati anche la ben più cruciale battaglia per le Primarie di collegio.
Intendiamoci: io sono completamente favorevole ai matrimoni omosessuali, assai più che ai riconoscimenti delle coppie di fatto, banalmente perchè vivendo in Italia sono diventato allergico a chi accampa diritti senza doveri.
Ma non è questo il punto.
Il PD è stato mediaticamente massacrato.
Un risultato utile, per esempio, all'attuazione del matrimonio omosessuale, vero?
Mi domando se gli autori della polemica lo desiderino sul serio, questo matrimonio omosessuale.
Per fortuna, il tempo stringe.
Tra poco si vota.
E ognuno dovrà fare le sue scelte.
Vediamo un po' cari amici di sinistra che desiderate tanto, ma tanto tanto un'Italia diversa.
Chi volete che sia a realizzarla, cari bravi ragazzi di Sinistra ?
Il PD no.
E' evidente.
Non volete che sia il PD.
Vediamo un po':
volete che sia Vendola? 
Quello del supporto alla FIOM/CIGL senza se e senza ma? 
Ma non volevate un mercato del lavoro diverso che dia sollievo ai precari?
Vendola mi piace quando approva la legge sul software libero e va in TV dicendo cose di sinistra.
Mi piace un po' meno quando si parla di Sanità Pugliese o quando da queste parti vota a favore del Piano Casa cementificatore berlusconiano.
Mi piace pochissimo quando realizzi che si scrive SEL ma si legge Vendola.
Oppure Di Pietro.
Quello della guerra al Papy senza se e senza ma, sì, proprio quello di Scilipoti...
Sì, proprio lui.
Ah, ma è anche quello che si è opposto / opporrà ad una commissione parlamentare su Diaz e Bolzaneto.
Ma non volevate i numeri di matricola dei poliziotti sugli elmetti?
Già.
Per non parlare, cari amichetti che del PD Lucano avete così chiara idea, di quello che è l'IDV locale.
Oppure Grillo.
Ah, i bravi ragazzi di Grillo, quelli sì che sono onesti, puliti e con le idee chiare. Ma le battute omofobe di Grillo (che ora rilancia sul matrimonio omosessuale),  le sue affermazioni xenofobe e post leghiste in generale vi piacciono uguale? E le espulsioni via raccomandata dal suo movimento personale vi piacciono?
E fossero queste le obiezioni più gravi.
No.
Personalmente la cosa più grave è nei fondamenti.
La Partecipazione.
E' irrilevante, in fondo, di chi abbiate più o meno fiducia.
Tanto la vostra fiducia corrisponde ad una vera e propria delega politica firmata in bianco.
Fate voi.
Il PD non piace.
Ma  le le ha fatte le primarie.
Ve la potevate prendere la tessera e votare chi le cose di cui sopra aveva in cuore e mente la volontà e capacità di fare.
Mica Pippo Civati è l'unico, ci sono cento altri esempi sparsi per l'Italia.
La mia domanda è:
cosa vi ha impedito di partecipare e costruire il Partito che vi piace?
E poi:
Qual è il vostro piano per avere le cose a cui tenete tanto?
Immaginate che i provvedimenti tanto auspicati si materializzino nel codice e siano applicati per qualche forma di magia?
Poi prendete pure in giro i Cattolici perchè credono, mentre, francamente, una simile massa di attese messianico magiche di un mutamento epocale dell'italico stivale senza che ci si debba schiodare da Facebook mi sembra assai più fideistico di tutti i Dogmi della Santa Chiesa.
Buon sonno ipnotico a tutti e se vi avanza un po' di narcotico per favore datene anche a me così mi rilasso un po'.

10 luglio 2012

Fontamara




In capo a tutti c'è Dio, padrone del cielo.

Questo ognuno lo sa.

Poi viene il principe di Torlonia, padrone della terra.

Poi vengono le guardie del principe.

Poi vengono i cani delle guardie del principe.



Poi, nulla.




Poi, ancora nulla.






Poi, ancora nulla.





Poi vengono i cafoni.




Ignazio Silone

8 luglio 2012

10 COSE BUONE PER L’ITALIA CHE LA SINISTRA DEVE FARE SUBITO

Direttamente da qui, il Blog di Pippo Civati:

1. Salvare la politica. Soprattutto da se stessa: col superamento dei rimborsi elettorali, con i
tetti di spesa e i rendiconti trasparenti, e col controllo di un’autorità indipendente (la Corte dei
Conti) sui bilanci. Stop a listini e listoni bloccati, e stop anche ai vitalizi e al numero di mandati
(non più di tre).
2. Corruzione zero. Decadenza dalle cariche e ineleggibilità dei condannati in via definitiva,
anagrafe pubblica degli incarichi, degli appalti e delle consulenze, adozione dei meccanismi
internazionali contro la corruzione tra privati e l’autoriciclaggio, con il ripristino del reato di falso
in bilancio.
3. Fisco 2.0. Un nuovo patto fiscale tra Stato e cittadino, basato sulla lealtà, sulla
ridistribuzione, e su strumenti nuovi: semplificazione contabile, gestione elettronica delle
fatture, più oneri deducibili, più tracciabilità e la limitazione dell’uso del contante. E poi una
vera pressione sui paradisi fiscali (la Svizzera).
4. Il credito pubblico per abbassare le tasse. Spending review, fatta non con i tagli lineari,
ma con l’abbattimento degli sprechi e la revisione delle partecipazione statali (e locali,
soprattutto). Ristrutturazione del capitale pubblico e privato. Incubatori per le startup,
efficientamento della giustizia civile, e soprattutto il passaggio del carico fiscale dai mobili agli
immobili. E una mini-patrimoniale a progetto.
5. Uguaglianza è un po’ più di equità. I precari non sono solo di più: stanno peggio che
altrove. Contratto unico, sussidio universale e reddito minimo di cittadinanza come orizzonte,
come accade in tutta la Ue. E concorrenza leale, che è parente stretta dell’uguaglianza.
6. Una questione maschile. La nostra società deve essere a misura di donna: perciò si deve
chiedere, ancora, la parità, promuovendo al contempo la differenza. Riconoscere il tempo
dedicato alla cura (anche ai fini della pensione), porre la maternità a carico della fiscalità
generale, rendendo obbligatorio il congedo parentale per i padri per un tempo congruo.
7. Terra! Cinquant’anni dopo Le mani sulla città, di Francesco Rosi, il tema del consumo di
suolo non è ancora centrale nella politica italiana. Primo, fermare la rendita e l’uso improprio
degli oneri di urbanizzazione, secondo orientare la spesa pubblica al riuso e al recupero, terzo
promuovere l’agricoltura e la riflessione sul cibo, tema del futuro.
8. Green vuol dire democratico. Anche malgrado le battaglie poco considerate, e i
referendum snobbati. Efficienza, rinnovabili, rete e piano energetico nazionale le priorità
assolute. Una rivoluzione che muove dalle nostre città, e dal comportamento di tutti, cittadini,
amministratori, legislatori.
9. La cultura del futuro. Dobbiamo ‘mangiare’ chi dice che con la cultura non si mangia.
Valorizzare il ruolo degli insegnanti, veri alleati dei produttori. Superare il dualismo tra cultura
umanistica e tecnica: perché la ‘novità’ è che servono entrambe, al Paese della creatività, della
storia e della cultura. E l’informazione è centrale, in tutto questo, non secondaria.
10. Il paese dell’innovazione. L’Italia non ha altra scelta: la banda larga vale qualche punto di
Pil, significa occupazione, servizi avanzati, risparmi e nuove soluzioni per la vita quotidiana
della Pubblica Amministrazione, delle imprese e dei cittadini. Innovazione non è il contrario di
tradizione, ma di conservazione.