9 gennaio 2021

Essiccare, che passione


 

Era Hyboriana, da qualche parte a Sud della Cimmeria

Generale: Un'altra vittoria! Questo è bene. Ma qual è il meglio della vita?
Guerriero: La steppa immensa, un veloce cavallo, falchi sul tuo polso e il vento che ti stordisce.
Generale: No! ... Conan, qual è il meglio della vita?
Conan: Schiacciare i nemici in battaglia, inseguirli mentre fuggono e ascoltare i lamenti delle femmine.
Generale: Questo è bene.

....

20201 D.C., Bologna

Facebook: Angelo, che dici? Qual è il meglio della vita?
Angelo: ehm, temo che non sia conforme agli standard delle tue politiche di comunità;
Facebook: vabbè, era sottinteso: qual è il meglio della vita?
Angelo: lo scout..
Facebook: noooooooooooo ne ho le palle pieneee!
Angelo: vabbè, allora vado sul materiale: leggere un bel libro in poltrona con un calice di vino e un tagliere di salumi lucani...
Nazivegan Heidi: Noooo Maledetto Assassinooo!!!
Angelo: Patton, che ti tengo a fare in libreria? Sistema i facinorosi. [Suoni di Carri Armati Sherman che denazificano l'ambiente]. Va bene comunque resisto per quanto riguarda libro e vino, ma che mi mangio?
Essiccatore: Hai mai provato le zucchine e le cipolle essiccate?

Spero abbiate gradito il siparietto.

Il fatto è che davvero ho cercato a lungo una alternativa salutare ai salumi per il mio sgranocchiare qualcosa la sera mentre leggo.
Così, per Natale, mi sono regalato un essiccatore (di fascia bassa).
E' poco ingombrante (L x P x H = 26 x 25 x 21 cm)  e dopo una mezza dozzina di lavorazioni posso darvi qualche opinione ed un paio di trucchetti.
Fa quello che promette: snack di origine vegetale, sia dolci che salati.
Ho provato zucchine, cipolle e cavolo nero per il salato, kiwi, mele e banane per il dolce.
Il procedimento è semplice e piuttosto rapido (per le preparazioni di base):
lavare gli ortaggi, affettarli con uno spessore di 1-2 mm (mi trovo molto bene con un coltello di ceramica) poi versarli in una ciotola e condirli con sale ed olio per la preparazione di base degli snack salati. Per quelli dolci: nulla. 
Poco olio, mi raccomando: non deve colare giù tra un vassoio  e l'altro.
Mescolate bene e iniziate a riporre sui vassoi le rondelle di verdura. All'inizio vi verrà naturale tenerle ben distanziate ma l'essiccazione ne riduce di molto le dimensioni.
Potete fare assembramenti senza troppi timori.









il risultato finale è qualcosa del genere:







La consistenza al palato è quella delle patatine per gli snack salati e quello delle caramelle gommose per la frutta.
La frutta essiccata, poi, è davvero dolce ma niente paura: è tutto fruttosio che si è concentrato nell'essiccatura e non è necessario aggiungere zucchero per trasformare la lieve dolcezza di un pezzo di mela o di banana in una consistente dolcezza che si trova nello stesso pezzo essiccato.
I ricettari online abbondano con preparazioni anche complesse in cui non mi sono avventurato per mancanza di tempo.
Già: il tempo.
Parliamo un po' del tempo e, ovviamente, anche del denaro.
Per riempire i 5 vassoi di un mix di cipolle e zucchine ci potete mettere al più una ventina di minuti, un quarto d'ora con un po' di pratica.
Considerate un altro quarto d'ora per svuotare e pulire l'apparecchio.
Diciamo che per produrre 3/4 ciotole di snack ci vuole una mezz'ora abbondante e una nottata di funzionamento.
Con una potenza minima assorbita di 210W ed una massima di 260W un ciclo  di essiccazione consuma tra un minimo di 1,7 kWh per  8 ore alla temperatura minima ed un massimo di 3,1 kWh per 12 ore alla temperatura massima. Ma tenete presente che ci sono un sacco di ricette che richiedono fino a 72 ore di tempo di essiccazione.
In pratica, con la mia tariffa, un ciclo di essiccazione mi viene a costare poche decine di centesimi, molto meno di un Euro.
Ma ecco la controindicazione: non è tanto il costo, quindi, dato che tra materia prima e corrente si va a risparmiare davvero parecchio rispetto agli equivalenti commerciali già pronti, ma il rapporto tra tempo e quantità prodotta.
Dopo una notte di lavoro il prodotto viene ordinariamente spazzolato in pochi minuti.
E non è un male: la croccantezza delle cipolle si perde abbastanza in fretta mentre quella della frutta essiccata dura un po' di più.
Però, per disporre ogni sera di uno snack salutare, l'aggeggio dovrebbe essere costantemente in funzione mentre il tempo per impiegarlo c'è solo nel week end.
Insomma, non si può fare gran scorta di zucchine/cipolle essiccate (ma proverò con qualche contenitore ermetico).
Alla fine della fiera: la soluzione al mio problema di avere qualcosa di salutare da sgranocchiare la sera esiste ma non è pratica.
Questo non vuol dire che non vada bene, solo che l'offerta non copre la domanda.
Ed ora un paio di dritte:

  • Tempo e temperatura di essiccazione (tranquilli, sono indicate in tutte le ricette) sono funzione del contenuto di acqua di ciò che andate ad essiccare: conviene essiccare per classi omogenee, ad esempio kiwi e mela vanno piuttosto bene assieme, zucchine e cipolla no
  • nel vassoio inferiore l'essiccazione è più rapida;
  • se mettete ad essiccare le cipolle nel vassoio inferiore e in quelli superiori la frutta una qualche ricaduta dell'arome di cipolla sulla frutta essiccata ci sarà: magari farete successo con le fragole secche alla cipolla di Tropea, ma ne dubito;
  • occhio che una banana essiccata diventa poco più di una ciotolina di rondelle (al 90% anche noi siam fatti d'acqua), non esagerate con le quantità sennò altro che snack salutare...

Al momento sono parecchio soddisfatto e metto in funzione l'essiccatore un paio di volte a settimana (le sere di Venerdì e Sabato) il che mi da poche occasioni per sperimentare nuove ricette oltre a quelle basiche.
Ma oggi sono riuscito a fare questo:






Carpaccio di Manzo in marinatura di salsa di soia e limone essiccato...

Una delizia, credetemi!
Nazivegan Heidi: Noooo Maledetto Assassinooo!!!
Angelo: Zukov, che ti tengo a fare in libreria? Sistema i facinorosi. [Suoni di Carri Armati T34 che denazificano l'ambiente]. 

Stasera proverò le carote e poi cercherò di procurarmi semini e spezie per aggiungerli al semplice condimento di sale ed olio che ho usato.
Eh, sì: la carne essiccata resterà una eccezione.

1 gennaio 2021

Sessantasei Libri




Sessantasei libri letti nel 2020 per un totale di 28913 pagine.

L’effetto Pandemia è stato apprezzabile ma non più di tanto: nel 2019 i libri letti erano stati 61 ma più similzi: le pagine lette nel 2019 sono state 20302.


Leggere si conferma una delle mie più grandi passioni ma resta sempre da decidere quanto la cosa sia utile.
Date le circostanze non ho molta voglia di fare bilanci di fine anno ma una carrellata ai libri letti la faccio volentieri.
I mesi più duri della pandemia li ho affrontato con riletture di romanzi ansiolitici, ad esempio tutta la saga di Harry Potter e i primi romandi di Murakami.
"1793" di Niklas Natt och Dag è stato un buon inizio, niente di eccezionale ma almeno è stata una lettura originale, così come "Milano disillusa" di Oscar Logoteta è stata una piacevole novità.
Ha fatto seguito la trilogia della città di K di Agota Kristof di cui ho apprezzato la scrittura, un po' meno l'ansia.
La sorpresa dell'anno è stato Kent Haruf di cui ho letto quasi tutto con soddisfazione e anche sollievo. Chi non vorrebbe come vicino di casa i Fratelli McPheron?
Piccole gemme sono state "La regina degli Scacchi" di Tevis, "Leggero il passo sui tatami" di Antonietta Pastore, "Inno di Battaglia" di Hess e "Per la Gloria" di Salter, questi ultimi due ambientati durante la Guerra di Corea

Nella saggistica segnalo senz'altro "La Grande Guerra Patriottica dell'Armata Rossa" di Glantz e  "Queste Verità" di Jill Lepore di cui ho scritto sia qui che soprattutto qua
Un altro saggio si cui consiglio la lettura è "Il Superorganismo" di Edward O. Wilson e Bert Hölldobler, perchè non parla solo di formiche ma anche di intelligenza artificiale e pensiero di Specie.

Tra i fumetti ricordo "In questo Angolo di Mondo" di Fumiyo Kono e Scheletri di Zerocalcare.

Le delusioni? Raramente commento i libri che non mi piacciono negativamente, perchè il gusto è soggettivo, ma non ho apprezzato "Seni ed Uova", "Cambiare l'acqua ai fiori" e "Non c'è Fede che tenga".

E questo 2021 come lo vedo dal punto di vista della lettura? 
Beh, per prima cosa ho deciso di affiancare ad anobii (qui la mia libreria) Goodreads in cui sono riuscito ad importare la libreria di anobii.
Credo che inizierò il 2021 con la rilettura via audible di "Vita e Destino" di Vasilij Grossman.
Una bella impresa, considerando lo sterminato numero di personaggi da tenere a mente.
Ho deciso di rileggerlo perchè ritengo "Vita e Destino" uno dei maggiori romanzi del Novecento: dopo aver visto il fior fiore della Sinistra Italiana abbracciare l'individualismo più sfrenato ed egoista l'angoscia dei crimini stalinisti mi sembrerà più lieve.
Dopotutto, ho iniziato il 2020 pensando che il problema fossero i fan di Salvini e lo chiudo con la consapevolezza che sono tutti gli adoratori di moloch inclusi quelli con la maglietta di Che Guevara.
E poi?
Beh, voglio procurarmi una copia di "Sospetto e Silenzio" di Orlando Figes, al momento introvabile.
E poi voglio leggere, tutto qua; incontrerò e accoglierò tante vite in attesa che il vaccino mi restituisca un pezzo della mia.
Perchè virus o no, io sono vivo.


31 dicembre 2020

Un Anno (e rotti) di Proposta Educativa



Mi sa che è tornato il tempo di parlare di scautismo dedicandogli l'ultimo post del 2020.

Anche perchè è una delle poche realtà che, non solo ha retto l'urto della Pandemia, ma sta anche continuando a fare del suo meglio per migliorare il Mondo che verrà. 

E' passato poco più di un anno da quando ho deciso di prendermi un periodo di pausa dal Sevizio in Unità.

Ed è passato all'incirca lo stesso tempo da quando, accaldato e un po' intimorito, uscivo dalla Metropolitana di Milano per ritrovarmi sulla tomba di Baden a pregare.

Avevo pensato di prendermi una vacanza, invece mi sono ritrovato, inaspettatamente, alle prese con un Servizio piuttosto impegnativo.

Credo di dover ringraziare questo post per la mia cooptazione

Ovviamente, io non avevo nessuna idea di come funziona la redazione di una rivista con 30mila copie di tiratura per 4 numeri all'anno:

quando la Capo Redattrice mi ha mandato il Timone del primo numero pensavo che si riferisse a qualche oscura faccenda di scoutismo nautico.

E' un Servizio di pochi per moltissimi: una dozzina di persone che per quattro anni si assumono la responsabilità di esprimere la Voce di una Associazione di trentamila adulti (e 150mila ragazzi) in un complesso equilibrio tra i pensieri dei singoli, il Piano Editoriale e la  comune lettura della realtà.

Come tutte le forme di Servizio in Associazione ne ho sempre sentito il peso della Responsabilità che trovo molto differente da quella di un Servizio in unità.

Ma di quale sia lo Scopo di Proposta Educativa e di quanto sia uno strumento utile per i capi preferisco parlare in altra sede.

In Proposta Educativa ho riscoperto il peso delle parole:

le persone per cui scrivo sono filtrate dalle parole e le parole devono essere scelte con cura.

Per fortuna, non solo da me: se non fosse per il costante aiuto e pazienza della CR e degli altri Redattori...

Ma le parole che scrivo non le scrivo per me, al contrario di queste.

Io scrivo così: non sto ad immaginarmi i trentamila sconosciuti pur accomunati da una fratellanza che ha dimostrato la sua concretezza anche in questo terribile 2020.

Scrivo per i Capi che conosco, che ho incontrato e che in qualche caso ho pure cresciuto.

Le Parole, almeno le mie, sono per le Persone, non per il loro Numero.

La mia sensazione, il mio sentire è simile a quello che provavo alla fine del CFA: non che un altro mondo è possibile, ma che esiste già.

E' piccolo ma è forte e ci si vive davvero bene.

Ma bisogna farlo sapere a tutti.

Lo so, ci hanno già provato.

Ma so' capatosta.

Ci vediamo in un posto tipo questo, tra un paio di anni.


29 dicembre 2020

Una bistecca, le tue coronarie e un neonato in Nuova Zelanda



Considerate una bistecca, magari proprio una Fiorentina, le vostre coronarie e un neonato dall'altra parte del mondo.

Un neonato sanissimo, non importa se figlio di persone benestanti o povere, di un matrimonio felice o scalcinato.

Ciao, Bill, benvenuto al mondo!

Scommetto che nel Dicembre del 2020 è nato almeno un bambino che si chiama Bill in Nuova Zelanda.

Beato lui, vive in una Nazione praticamente Covid Free e piuttosto avanzata per Qualità della Vita ed indice di Sviluppo Umano.

Questo bambino, nato negli ultimi scampoli del 2020, ha tutte le carte in regola per una vita lunga (probabilmente fino ai 120 anni, quindi fino al 2140) e colma di fioriture umane.

Però tu ti stai mangiando 'na Fiorentina.

E' poco salutare per il tuo cuore, ma saranno pure fatti tuoi, sei grande e vaccinato (finchè ci è consentito dirlo).

Il problema è che la tua bistecca  è una piccola parte della grande macchina fatta da scelte collettive ed individuali che minaccia la vita di Bill.

Tra cinquant'anni Bill potrebbe soffocare nella CO2, essere sommerso dall'Oceano o essere vittima di Covid-69.

La gigantesca spada di Damocle dei mutamenti climatici che pende sulla testa di Bill la stai costruendo anche tu mangiando la tua bistecca.

Oggi.

Come ieri.

E non importa quanto sia piccola la tua parte, la fai ogni giorno.

Mi risponderai, magari: "Sono forse io custode di mio fratello" (o dei figli degli altri)?

Già, è sempre la stessa storia, solo che 'sta volta è globalmente letale.

Per la cronaca, parlo a me stesso: ieri al Conad le fiorentine erano in offerta e non ho resistito.

Dopotutto è mio pieno diritto legale, no?

Il Diritto Legale del singolo e la vita di un bambino dall'altro lato del mondo.

Che sia Covid o l'Effetto Serra il Singolo uccide la Specie.

"Il viaggio più lungo è quello che conduce alla casa di fronte" 

Don Tonino Bello.



PS: qui si rispettano tutte le religioni, incluso il veganesimo antispecista ma io professo un'altra religione.

16 dicembre 2020

Assembra-menti

 



Qui sopra c'è una bottiglia di vino, Aglianico del Vulture per la precisione.

Se non ci si deve mettere alla guida o al lavoro il consumo di alcool è permesso.

Non mi risultano limitazioni legali, nemmeno in caso di patologie o gravidanza.

Le evidenze scientifiche concordano nel considerare il vino una sostanza tossica e piuttosto pericolosa anche se una minoranza qualificata della comunità scientifica ne considera salutare un uso in modiche quantità.

Eppure, berne fino a  intossicarsi non è reato.

Berne fino a morire  non è reato.

Il Consumo di Alcool è lasciato alla responsabilità del singolo.

Una fiducia mal riposta, dato il costo sociale ed umano in vittime di incidenti, malattie, violenze, conseguenze della dipendenza.

Il consumo responsabile di alcolici forse è un ossimoro, forse qualcosa di possibile.

Non so.

Il Governo può proibirlo, mantenerlo legale, imporre restrizioni o toglierle.

Ma, al netto delle circostanze socioeconomiche madri delle dipendenze, la scelta è del singolo.

E ci si può trovare, del tutto incolpevoli, vittime delle scelte di altri: se me ne sto a debita distanza ma un altro mi si avvicina non posso far molto, soprattutto quando l'altro è 'moltissimi altri'.

Colpevolizzare i cittadini per gli assembramenti è ridicolo, assolvere in massa il singolo irresponsabile è italico.



15 dicembre 2020

la dittatura dell'armadio rack

Un mio fortunato post su Facebook di oggi:




Questi sono server in un armadio rack. Fanno funzionare le cose: Internet, la posta elettronica, Facebook, la corrente che vi arriva in casa, i vostri telefoni cellulari, i semafori, gli ospedali, pure le trasmissioni di Barbara D'Urso. Sono basati su brevetti di multinazionali potentissime e in parte su tecnologia militare. Per costruirli servono metalli rari. Funzionano in base a principi fisico-chimici complessi e grazie ad astrusi linguaggi di programmazione che solo in pochi capiscono.

Gestiscono la vostra vita.

Quindi, se vi fidate di quello che c'è in un armadio rack e ne accettate l'esistenza (e lo fate, altrimenti non potreste leggere queste righe) potete accettare immuni, il vaccino e il verbo di Burioni.

Se no andate dove c'è il contatore dell'Enel, staccatelo, sedetevi sul pavimento e aspettate tranquillamente la morte.

Ma zitti. 

8 dicembre 2020

Amazon: Piegare il cucchiaio

C'è una scena, nel film "Matrix" in cui un bambino invita il protagonista a piegare un cucchiaio con la forza del pensiero.

Dopo l'inevitabile fallimento del protagonista il bambino gli mostra come si fa: 

Bambino: "Non cercare di piegare il cucchiaio. È impossibile. Cerca invece di fare l'unica cosa saggia: giungere alla verità".

Neo: "Quale verità?"

Bambino: "Che il cucchiaio non esiste".

In queste settinane è in corso una campagna antiAmazon su più fronti, dai social ai media mainstream.

E penso che sia l'ennesimo mix di arretratezza e cattiva coscienza da parte di una opinione pubblica/massmedia ancora una volta compeltamente impreparati alla comprensione della realtà.

Facciamo qualche ragionamento sulle principali motivazioni di questa campagna.

La tutela dei negozi fisici:

    • Comprendo che ci sia un equilibrio tra funzione sociale e impresa ma sul serio il rischio di impresa in Italia deve nuovamente ricadere sul Pubblico in maniera così generalizzata? I Negozianti fanno beneficienza o lavorano per un legittimo profitto in un regime di semiconcorrenza ? Le mie esperienze con i negozi fisici, per quanto riguarda l'ambito informatico, sono particolarmente negative ben prima che Amazon irrompesse sul mercato. Inoltre, comprare su Amazon molto spesso vuol dire comprare dal negozietto sotto casa che si è attrezzato per vendere Online, quindi, con un potenziale mercato di livello nazionale e non di quartiere. Sarebbe il caso di seguirlo fino in fondo 'sto neoliberismo darwinista che tanto piace agli imprenditori (leggasi anche titolari di esercizio commerciali) del Bel Paese. Piuttosto,  non sarebbe meglio concentrarsi sul far pagare le tasse ai colossi del web? Ah, no, se un popolo è allergico alla legalità è allergico eh, che pretendete.

La tutela dei lavoratori:

    • Ecco, questa è la cosa che mi interessa di più e su cui ritengo si abbiano almeno flebili speranze di successo. Quello che succede nei magazzini di Amazon non è accettabile e questo è piuttosto oggettivo. Ma perchè, che cosa succede nei 'negozi di quartiere'? Perchè non vi fate un giro su pagine FB tipo "il Padrone di Merda?" Il settore del commercio  non è proprio tutelato come quello dei ministeriali. Non si capisce perchè sia riprorevole sfruttare un magazziniere e/o un corriere di Amazon ma non un commesso o una cassiera di un negozio fisico.  

Il Modello di Comunità (Piegare il Cucchiaio)

    • Questa è la cosa che mi farebbe anche sbellicare dalle risate se non mi facesse laicamente irritare. Ma cosa credete? Che non piacerebbe anche a me  finire di lavorare alle 16:30, fare un giro in bicicletta fino ad una libreria, chiacchierare col simpatico libraio del caso, poi prendere l'aperitivo al caffè letterario lì di fronte? Ammesso e non concesso che mi fosse possibile spendere parecchio di più per lo stesso bene acquistato in un negozio fisico invece che sul web, quando si pensa che dovrei effettuarli, codesti acquisti? Hanno introdotto la settimana di 30 ore e non me l'hanno detto? Penso ai regali di Natale: anche senza il Covid di mezzo quando sarei mai potuto andare in giro per andare alla ricerca degli specifici oggetti che ho acqusitato su Amazon? Per non parlare dei regali alla Famiglia lontana. Il Cucchiaio non esiste: comprare su Amazon non implica quasi mai un mancato acquisto in un negozio fisico.
Non è Amazon il nemico, ma chi non è capace di tassarlo e di far rispettere i diritti dei lavoratori.
Poi si può scegliere di mettersi a vendere biciclette o rimanere a fare i maniscalchi.

28 novembre 2020

il MiG 23 di Maradona

Quando il Napoli vinse lo scudetto ero in cantina ad ascoltare la Radio mentre costruivo un modellino di MiG-23.



Sul ripiano di finto marmo, sopra un telo di plastica imbrattato di colori, colla ed acquaragia, il MiG, nei colori della Vojska PVO, prendeva forma mentre dalla vecchia radio che trasmetteva “tutto il calcio minuto per minuto” elemosinavo notizie sull’unica partita che mi interessava, quella che avrebbe deciso la conquista del primo scudetto del Napoli, la mia squadra del Cuore.

Era il 10 Maggio 1987 e non avevo ancora 13 anni: il calcio era una cosa seria.

Era lo sport nel campetto dietro casa, l’argomento di conversazione, di vita, di riscatto.

All’epoca, ricordo, per me il Napoli non era solo Maradona. 

C’era Ferlaino, il Presidente che combatteva nelle arene televisive della Domenica Sportiva contro lo strapotere dei club settentrionali.

C’erano gli altri giocatori: Giordano e Carnevale e soprattutto,  i mitici Ciro Ferrara e Claudio Garella, difensore e portiere, da sempre i miei ruoli quando giocavo a pallone nel campetto di Via dei Messapi.

Il Calcio era tutto, parlato nell’intervallo a scuola, giocato subito dopo.

La stagione del primo scudetto del Napoli fu un evento Politico, anzi: uno dei miei primi eventi politici.

Il Calcio era Riscatto, il luogo dove il Sud povero poteva competere col Nord ricco, dove la capacità di prendersi un pallone in faccia valeva più della faccia tosta nel parlare con le ragazze.

Il Napoli di Maradona fu la mia prima illusione.

Tante ne sarebbero seguite, tante cose dorate si sarebbero rivelate di princisbecco.

Per primo cadde lo Sport, l’anno dopo, con lo scudetto regalato al Milan.

Le istituzioni, la Politica, la Scuola. Persino parte dello Scoutismo, si sono accavallati in una sequenza di svalutazioni che non è ancora finita.

Piuttosto mi meraviglio di quanto sia stato così caprone da rigiocare tante volte la stessa partita truccata.

Mi sto godendo il documentario su Maradona nel catalogo di Netflix.

Lo sto assaporando, come se i trent'anni in cui, per me, il Calcio è decaduto a costoso spettacolino oppiaceo per le masse non ci fossero mai stati.

Ricordo bene il ragazzino che corse felice su per le scale esultando per lo Scudetto del Napoli di Maradona.

Ma non mi si chieda di tornare a quel giorno per rivivere quella gioia: ne ho abbastanza di cose di princisbecco.

Ma stasera, con un buon rosso portoghese e l'ottima pancetta di Lucania, brindo sia al Grande Campione Maradona che all'esploratore del Reparto Matera I Sagittario che credeva nel Calcio, nello Sport e nel valore dell'Uomo.
Con la speranza che l'Uomo che è diventato smetta, tutte le volte che può, di essere un Funzionario, ligio al Politicamente Corretto e al velenoso avamposto dell'assolutismo ipocrita che mina ogni pensiero critico.



23 novembre 2020

Per la Gloria (The Hunters) di James Salter

 


Ho molto apprezzato questo malinconico romanzo di guerra in cui la guerra è descritta tanto efficacemente quanto strumentalmente.

"Per la Gloria" è il romanzo dell'inquietudine dell'uomo moderno.

Condannato all'oblio non solo se manca il vertice, ma anche dopo esserci salito.

Ogni condizione diversa da quella del successo più estremo (l'aver abbattuto 5 MiG russi) e immediato (se hai abbattuto venti caccia tedeschi non conta nulla) precipita l'uomo nello sconforto.

La lettura è scorrevole e le pagine sono un piacere per gli amanti della parola scritta.

Il Talento di Salter è prodigo di frasi lucenti, incise lì dove il resto del testo è solo stampato.

L'incipit, "Una Notte d'Inverno, gelida e buia, avanzava sul Giappone, sulle acque agitate a oriente, sulle isole scoscese sulle cità e i piccoli villaggi, sulle srade desolate" ne è solo il primo esempio.

Il protagonista si strugge nella consapevolezza che senza il successo tutto è vano e che dopo il successo tutto è vano ugualmente.

Il romanzo è rimasto attuale nonostante i quasi 65 anni di età. 

Direi che posso catalogarlo a buon diritto tra i classici.

Ne è stato tratto un bel film (i Cacciatori) in cui Hollywood sostituisce l'impresentabile ansia della futilità della guerra e della gloria con il coraggio di uccidere e morire.

Non so se Salter abbia voluto o saputo descrivere involontariamente la castrazione del Vir Occidentale, ridotto ad eroico consumatore, ma non ho difficoltà ad immaginarlo, al tramonto della sua vita, pochi anni fa, guardare le milioni di solitudini nutrite dallo streaming e dire: "Ecco, chi è caduto solo nei cieli dello Yalu era meno solo di costoro"

4 novembre 2020

Trump vince per colpa mia (la risposta è dentro te ma però è sbagliata)



Già.

Ed è lo stesso anche se perde per poco.

Ti alzi presto al mattino, vai a lavorare in bicicletta invece che in auto.

Sei attento alle questioni ambientali, dai il buon esempio sia al volante che nella raccolta differenziata.

Non ti fai nemmeno troppo impressionare dal politicamente corretto.

Sei impegnato nel volontariato, i linux day, gli scout, mascherina e tubetto di gel sempre in tasca, buon esempio, disponibilità sul lavoro.

Niente TV, magari Radio 3, sicuramente un buon libro.

Ovviamente, un grande orrore per la violenza di ogni tipo, una gran fede nella scienza (oltre che nella testimonianza di un Uomo che abitò la Terra duemila anni fa).

E mica so' tutte chiacchiere e distintivo: azioni concrete eh!

Tonnellate di CO2 risparmiate, impegno diretto in Politica, petizioni, fosse per me dopodomani potremmo fondare la Federazione dei Pianeti Uniti.

Tutto vero eh.

Tutto un inutile bla bla bla.

Posso fermarmi mille volte per far passare un pedone sulle striscie pedonali, quando quel pedone si metterà al volante farà lo stesso per altri?

C'è qualcosa di errato, si profondamente errato sia nell'idea che nell'azione di un tizio come questo.

Non chiedetemi di identificarlo, 'sto qualcosa.

Ma c'è.

Perchè ci sono gli effetti.

La mascherina portata con strafottenza col naso di fuori non sarà figlia della mascherina portata correttamente?

Eccetera eccetera eccetera.

Il mondo precipita in una distopia e non c'è modo di convincere chi ha un reddito medio basso a smetterla di votare per chi gli taglierà l'assistenza sanitaria, la scuola ai figli e ancora un'altra sequenza di noiosi eccetera.

Su queste pagine ho più volte ricordato che dalla Pandemia si uscirà col passo dell'ultimo, inteso come evasore fiscale, nomask, novax, terrapiattista e ancora una volta eccetera.

Ma, evidentemente, non basta.

C'è un errore di sistema da qualche parte che va oltre le contraddizioni della Sinistra, l'ipocrisia borghese  e la miopia che qualunque militante di un partito di Sinistra in Italia conosce bene.

E che va oltre l'enormità del fallimento pratico dei populismi (prima gli italiani --> a prenderlo in quel posto, no agli sbarchi --> e sbarcano di più, fuori i clandestini --> e si bloccano i rimpatri, l'interesse nazionale --> calzoni calati davanti a turchi libici ed egiziani) perchè anche questi fallimenti entrano a pieno titolo nel bla bla e negli eccetera di cui sopra.

Ed è un mio errore.

Per forza.