21 maggio 2021

Jack Frusciante è uscito dal gruppo, trent'anni (quasi) dopo



Complice Audible ho riascoltato questo romanzo di Brizzi che avevo letto ai tempi in cui uscì diventando un caso letterario, ossia quando avevo vent'anni.

Ricordo benissimo l'impressione di quelle parole su un Angelo giovane e impreparato alle circostanze in cui gli era toccato vivere.

Insomma, passare da Matera Nord e dall'ovattato universo del Clan Orione al Politecnico di Torino non è stata una cosuccia da niente.

A quasi trent'anni di distanza cosa posso dire di questo romanzo?

Cosa posso dire a quell'Angelo ventenne che sacrificò completamente il suo presente di allora per un futuro di (quasi eh) cinquantenne con famiglia, garage, auto, lavoro sicuro, carta di credito solvibile?

Non che è andata bene, che vuoi più dalla vita! No.

Ma che sarebbe potuta andare molto peggio.

L'altro motivo per cui sto riapprezzando parecchio il romanzo è Bologna.

Una Bologna amichevole e ciclabile, in cui la bicicletta ti porta dall'amore, in cui è chiaro, si capisce, lo sanno tutti, che pedalare per questa splendida città con qualcuno accanto rende tutto sopportabile, carica nel cuore per forza una speranza, lascia indietro quella frazione di guai autoinflitta dalle nostre fragilità e dalle nostre ansie.

Questo è proprio un romanzo da proporre a Salvaciclisti, altrochè!

Perchè trasuda di tutta l'energia che la biga offre alla vita, propria e degli altri.

Leggo con tenerezza di una Bologna che non esiste più ma che per certi versi è anche migliorata e in cui il destino ha voluto che costruissi la mia casa.

Cosa pensavo quasi trent'anni fa del me cinquantenne a cui per forza avrò pensato in quei giorni leggendo il romanzo?

Non lo so più. 

Ma non ha alcuna importanza, perchè quel ventenne è ancora qui, sottoinsieme di tutte  le scelte che un ventenne non può nè comprendere nè immaginare, per sua fortuna.

L'uomo adulto non ha bisogno di disconoscere il suo passato, gli è sufficiente accettarlo e accettare che la quasi totalità dei bivi che ha preso lo ha portato avanti ed è inutile lambiccarsi su quei pochi che avrebbero potuto anche portarti più avanti di fronte alla quasi totalità degli altri che avrebbero portato direttamente alla catastrofe.

Ah, ho anche  apprezzato la trilogia ucronica di Brizzi e il romanzo sullo scautismo, magari prima o poi me li faccio autografare.

Canzone del momento: Libra, dei Diaframma:


E queste voci che

Consumano in fretta la mia vita

Mi lasciano solo al centro

Fra un passato che non conosco più

Un passato che rivive in ogni istante

E il futuro che si nasconde di fronte

A me, a a me, a me

Colpisci il passato al cuore

Le illusioni di sempre

Colpisci il passato al cuore

Le illusioni di sempre

Abbatti il futuro

Se non ti appartiene

Abbatti il futuro

Se non ti appartiene

Distruggi il futuro




PS: Cosa direi all'Angelo impantanato nel Politecnico?

Comprati una bici da ventimilalire, poi si pensa agli aerei.

13 maggio 2021

Antisemitismo di sinistra: qualcosa è cambiato?



Nella giornata di ieri, a seguito dei criminali atti del governo Israeliano e della Leadership di Hamas & Mandanti, ho provato a mantenere una posizione pacifista.

Come al solito, salvaguardare i diritti dei palestinesi e degli israeliani sui social è una faticaccia improba dato che ti prendi le botte dalle opposte tifoserie contemporaneamente.

Tuttavia, qualcosa è cambiato.

E non mi riferisco alle tifoserie, sempre attive, sempre assetate di sangue, sempre disumane.

Metto in ordine alcune novità (a parte quella catastrofica degli scontri tra israeliani arabi ed ebrei, davvero preoccupanti).

Iniziamo da quella che mi riguarda più da vicino:

Sotto il post della Segretaria di Possibile, partito a cui sono iscritto e che ha espresso per sua voce la solita prevedibile posizione unilaterale PRO HAMAS in pieno stile D'Alema (in foto a braccetto con un deputato di Hezbollah, altra nota associazione pacifista) il tono dei commenti (a parte i volgari leoni da tastiera di entrambe le tifoserie) era stranamente equilibrato e il mio, che riporto qui solo a futura memoria, ha ricevuto un cospicuo numero di apprezzamenti ed un solo insulto a cui un altro commentatore ha risposto qualcosa tipo 'l'accoglienza sbandierata non è di  casa'.

Dicevo il mio commento:

Scusami Beatrice me Hamas sta lanciando centinaia di missili esclusivamente contro obiettivi civili ed è questo che ha provocato la rappresaglia israeliana. Se una ingiustizia a Gerusalemme (scandalosa e inqualificabile come gli espropri) giustifica il lancio di centinaia di ordigni su case di civili a Tel Aviv allora giustifichi ampiamente la rappresaglia israeliana su Hamas. Sono molto deluso da queste prese di posizioni unilaterali, da tifo da stadio più che da Politica che dovrebbe proporre soluzioni ed entrare nel merito della complessità invece che sparare slogan che di pacifista hanno ben poco.

Insomma, ho raccolto sostegno invece che merda ed è una faccenda inedita.

Ho letto di deputati PD tipo Emanuele Fiano, che esprimono posizioni equilibrate (Non mi avrete mai dalla parte di chi vuole distruggere Israele ma neanche dalla parte di chi vuole che io non parli dei diritti del popolo palestinese).

Ma la vera sorpresa, in un gesto che io trovo 'squilibrato' come il post della Segretaria di Possibile è la partecipazione del Segretario del PD ad una manifestazione di solidarietà ad Israele.

Passare da dare la manina ad Hezbollah a mostrare solidarietà ad Israele per i 1500 missili ricevuto in un giorno è qualcosa di davvero inedito

Non entro nel merito perchè è inutile e lascio la contabilità dei miei morti più morti dei tuoi a chi ha sete di sangue. Quando si esce dal ristretto orizzonte geopolitico dell'ingiustizia e dalle politiche razziste del governo israeliano le cause della violenza sono piuttosto spicciole: guerra civile interpalestinese e Iran, coi palestinesi usati prima da altri palestinesi come bersagli mentre gli iraniani li usano tutti, in attesa di avere l'atomica che porterà allo sterminio di ebrei e palestinesi nella stessa apocalisse.

Per gli interessati, cercando qui sulla destra nelle Etichette la parola Israele si trovano una teoria di post anche piuttosto tecnici e dettagliati, non ho voglia di ripetermi.

Insomma, qualcosa è cambiato?

Una fetta di persone fedeli alla linea (del KGB degli anni '60) ha deciso di pensare con la propria testa?

Qualcuno poi potrebbe anche aver notato la stretta parentela e fratellanza tra Hamas Taliban Hezbollah Pasdaran e quel terrorismo che ci fa togliere le scarpe all'aeroporto anche sul Bari Bologna?

Qualcuno potrebbe anche aver notato che  slogan tipo, #metoo #nonunadimeno non vanno d'accordo col tacere sui crimini di Hamas contro la popolazione palestinese oppressa a Gaza da Hamas prima ancora di essere assediata da Israele? E con la crescente islamizzazione (Turchia, Francia ecc.) che se ne fa beffe (e polpette) del femminismo nostrano?

Per ora la tessera di Possibile me la tengo cara cara ma devo ammettere la profonda delusione provata per affermazioni che non mostrano affatto orrore per missili lanciati (da chiunque) su scuole, case ed ospedali. Ma solo per quelli lanciati da qualcuno.

PS: ma avete visto quanti razzi fabbrica Hamas nonostante il Blocco? Tanto di cappello, come farà mai... a trasformare aratri in spade.


4 maggio 2021

Buon Compleanno, Agesci

 47 anni fa, in una 'fumosa' stanza in quel di Roma nasceva l'Agesci dalla fusione dell'ASCI con l'AGI.




Io non saprei nemmeno da dove cominciare per ringraziare tutti i Capi che presero quella decisione e sono andati avanti per generazioni fino a farmi vivere lo Scautismo per come l'ho conosciuto e dandomi anche la possibilità di fare il capo in una Associazione che tra tutti i problemi che ha resta comunque la realtà educativa più avanzata ed efficace che mi risulti agire su larga scala in Italia.

Mi si conceda un piccolo perccato di orgoglio nel constatare che 21 giorni prima della mia nascita un'associazione scout cattolica prevedesse già la Diarchia, ossia la presenza contemporanea e paritetica di una Donna e di un Uomo in tutte le posizioni di Responsabilità associative.

Per non parlare dell'idea stessa della Coeducazione.

Da un lato fa piacere sottolineare questo primato (che è largamente imbattuto a 47 anni di distanza in gran parte dell'associazionismo, per non parlare della Politica, dello Sport e dell'Economia).

Dall'altro  mi sembra evidente che quel primato di civiltà sia rimasto isola felicissima, ma pur sempre isola, nel grande Oceano del Cattolicesimo.

Insomma, bene ma non benissimo.





[Foto: pagina ufficiale facebook dell'Agesci]

18 marzo 2021

il Diritto di Uccidere

Il Diritto di Uccidere è quello più concretamente tutelato al mondo.

Hai il diritto di spargere veleno in automobile, il diritto di imporre alle autorità l'assenza di controlli stradali efficaci, il diritto di mangiare carne, il diritto di infettare, il diritto di acquistare beni prodotti dal lavoro di schiavi, il diritto di finanziare dittature sanguinarie, il diritto di tenere al potere  l'incompetenza più perniciosa, il diritto di ignorare le vittime di guerre causate dai tuoi appetiti e dalla mia viltà.

Hai pure il diritto di indignarti se un tuo diritto alla morte altrui prevale momentaneamente sugli altri tuoi diritti di uccidere. 

Il diritto di uccidere prevale su quello di vivere, fatevene una ragione, quando morite.


5 marzo 2021

Il Primo e L'Ultimo: Stalin e Gorbačëv



Nelle prime ore del mattino di 68 anni fa abbandonava questa Terra Stalin, uno dei peggiori criminali ed assassini che la Specie Umana abbia mai generato.

Decine di milioni di uomini, donne, bambini hanno sofferto la tortura, lo stupro, la morte tra indicibili sofferenze per sua volontà.

In decine di milioni hanno vissuto tutta la loro vita nell'angoscia di ritrovarsi nell'inferno in Terra per un suo capriccio paranoico.

Il merito di aver grandemente contribuito alla fine del nazifascismo può valere come parziale discarico di questi orrendi crimini?

Assolutamente no: tanto per cominciare, se non ci fosse stato Stalin a pervertire la rivoluzione russa non ci sarebbero nemmeno state le purghe suicide del 1937 che storpiarono per un lustro l'Armata Rossa.

E se non ci fosse stato Stalin non ci sarebbero nemmeno state le disastrose operazioni (sempre suicide) dell'Armata Rossa delle sconfitte del 1941.

E potrei proseguire.

Per le vittime di Stalin non ci sarà mai giustizia su questa Terra.

L'eredità di Stalin è pesantissima tutt'oggi inquinando profondamente il pensiero dei cosiddetti progressisti che, per ora, si limitano a tirar giù statue e ostracizzare i non credenti della loro stessa fede, domani chissà.

90 anni fa, in questi giorni, nasceva Michail Gorbačëv, l'ultimo leader dell'URSS.

A leggere wikipedia non si riesce a ricostruire il clima di speranza e sollievo che le sue parole e le sue azioni portarono al Mondo.

Probabilmente Michail Gorbačëv non è un grande politico e ha commesso numerosi errori piuttosto gravi.

Ma ci ha salvati tutti perchè ha guardato in faccia alla realtà e ha preferito perdere il potere che ricorrere alla violenza.

E le duecento divisioni meccanizzate che aveva ai suoi ordini (per non parlare delle decine di migliaia di  testate nucleari) glie ne avrebbero data ampia facoltà.

Aveva obiettivi chiari e poche idee su come raggiungerli.

Non riuscì a gestire al meglio la catastrofe di Chernobyl cosa che gli fece capire quanto il timone che aveva in mano fosse ormai irreparabilmente guasto.

Il suo lascito geopolitico è fallimentare, ma è un lascito di vita, non di orrore e morte.

E' il lascito di chi ha scelto di perdere pur di non dover uccidere.

Anche se pochi russi lo apprezzano avrà per sempre la mia gratitudine per aver dissolto i miei incubi nucleari di bambino e aver traghettato il mondo oltre l'orlo della guerra nucleare.

Certo, ha messo fine al un sogno di qualcuno ma anche agli incubi di moltissimi altri.

Che poi, sogno fino a un certo punto: l'Unione Sovietica sta al Comunismo come la pedofilia sta alla Chiesa.

2 marzo 2021

Mille Post


Mille (1000!) Post in quindici anni, circa duemila visitatori al mese in media.

Oltre Trecentomila visitatori

Un traguardo mica da poco, L'Inverno e la Rosa.

Se il blog non è morto, di certo non è di gran moda.

Per prima cosa ringrazio i miei affezionati lettori.

Di queti tempi, prendersi la briga di leggere un ragionamento più lungo di un twitter (che poi sia sballato è un altro discorso) merita senz'altro tutti i miei ringraziamenti.

Quando scrivo lo faccio per una esigenza del tutto privata e, raramente, anche per una esigenza di Servizio, soprattutto nell'ambito della Mobilità Sostenibile e del Software Libero.

Se penso al manifesto in calce al mio blog "In questo blog si parlerà di scoutismo, racconti e derivati... E anche un po' di linux" non posso che constatare quanto siano cambiate le cose.

I racconti sono diventati rarissimi.

Lo scautismo (sì, ho imparato che dalle nostri parti si scrive così)  c'è ancora, ma vuoi la sospensione del Servizio diretto, vuoi il mio ruolo di redattore in Proposta Educativa, ne scrivo molto meno di un tempo.

Beh, quel poco mi ha dato qualche opportunità perchè è grazie a post come "scelta politica, non scelta partitica" che ho incontrato un mucchio di Persone davvero interessanti.

Anche di linux scrivo raramente, non perchè abbia smesso di usarlo, anzi, tutto il contrario.

Il motivo è che mi imbatto sempre più raramente in quei simpatici trucchetti che sarebbe carino condividere, ormai stampanti, scanner, schede video ecc. si installano automaticamente e la documentazione reperibile con una ricerca su google è migliorata tantissimo.

Se ne avessi voglia dovrei iniziare a scrivere, invece, dei problemi che ho regolarmente con Windows :).

Eppure, probabilmente, linux tornerà in forze: nel corso di una ventina d'anni ho raccolto una corposa documentazione che sarebbe troppo oneroso sistemare organicamente, ma singole soluzioni spot e qualche breve "how to" potrebbero tornare utili a qualcuno e farò del mio meglio per pubblicarli.

I racconti, beh, quelli per ora non torneranno, piuttosto dovrei vincere l'accidia abbastanza per editarli e raccoglierli per la banale autopubblicazione su amazon, vedremo.

Cosa ci aspetta?

Qualche ricetta (vi è piaciuta la procedura per fare il Pane di Matera eh?), tante biciclette, tantissimo vaniloquio.

Quello che mi secca di più? L'ormai preponderante massa di parole spesa su Geopolitica e Crisi dei valori Occidentali (la faccio breve: i diritti umani, la laicità, la razionalità) si è rivelata una sequenza di profezie Cassandresche e avrei preferito di gran lunga avere torto.

Magari se ne scrivo di meno è meglio.




26 febbraio 2021

La Pandemia come Chernobyl/Fukushima: un incidente tecnologico?

Mentre frequentavo il Politecnico di Torino, al Senato Accademico o al Consiglio di Facoltà o chi per loro, venne in mente che anche gli spietati ingegneri dovevano avere un minimo di formazione umanistica.

Così, infilarono nel triennio specialistico un esame di questo tipo.

Con molto scetticismo, scelsi, quasi a caso per quest'ennesimo accollo tra gli esami disponibili, U003 (U stava per umanistico) "Sociologia del Lavoro" andando, più che altro, per esclusione: non avevo proprio voglia di cimentarmi con "Propedeutica Filosofica" o "Lingua Italiana con esercitazioni di retorica e stilistica", trovate il tutto documentato qui.

Fu una delle mie poche scelte felici di quegli anni.

Il Professor Alberto Baldissera incentrò il corso sugli incidenti tecnologici in generale e su quelli di Bophal  e Chernobyl in particolare.

Il libro di testo era "Prometeo Liberato" di Landes.

Non intendo attribuire al Professore errori che sono eventualmente solo miei, sono passati più di 20 anni da allora.

Durante le appassionanti (almeno per me) lezioni furono analizzati quei due gravi incidenti tecnologici, una analisi che demolì i miei pregiudizi dell'epoca: Bophal era frutto del necolonialismo capitalista, Chernobyl dell'arretratezza tecnologica sovietica.

Di fatto, entrambi gli incidenti erano dovuti ad errori umani concatenati a tanti livelli.

Come, del resto, l'errore umano è la causa anche del più recente disastro di Fukushima.

Quando si vanno ad analizzare in profondità le catene di eventi e le cause (non lo faccio qua, non ha senso fare copia incolla di libri e pagine web, vi ho linkato apposta wikipedia) di queste catastrofi (ma vale anche per il disastro del Vajont ad esempio) si scopre immancabilmente che i difetti ed i limiti tecnologici erano noti in anticipo.

Che i rischi erano noti.

Nel caso del reattore RBMK di Chernobyl i difetti di progettazione (Coefficiente di vuoto positivo, barre di controllo con la punta in grafite per citare i più gravi) erano arcinoti ai progettisti.

Ma le relative informazioni, per motivi politici (grazie Compagno Stalin) vennero semplicemente espunte dai manuali operativi e tenute segrete perchè la Scienza Sovietica era infallibile per antonomasia e non prevedeva difetti.

Così, quando gli operatori della Centrale si misero all'opera per effettuare un test di sicurezza (con comodi 6-7 anni di ritardo), oltre a violare le norme di cui erano formalmente a conoscenza, violarono anche i limiti della tecnologia di cui loro non erano a conoscenza. Ma qualcun altro sì.

La Parola Tsunami è giapponese: in Giappone lo sanno che dopo un violento terremoto ci si può aspettare uno Tsunami eppure i manager giapponesi decisero che ci si poteva difendere dal Terremoto (e lo fecero benissimo, mica la centrale crollò) o da uno Tsunami (e lo fecero benissimo, mica l'acqua di mare entrò nei reattori) ma non da un Terremoto seguito da uno Tsunami.

In sostanza, ricordo bene le parole del Professor Baldissera:

"La gente, semplicemente, non legge la documentazione tecnica che dovrebbe leggere oppure la legge e se ne frega".

Me ne sono accorto pure io eh.

E voi?

L' Errore Umano non è un premere il pulsante rosso pensando di star premendo il pulsante verde:

Errore Umano è la catena di decisioni errate prese per ignoranza materiale da un lato (questo fenomeno non è noto e ho preso una decisione senza conoscerne le conseguenze) e negligenza dall'altro (questo fenomeno è noto ma io non ho voluto informarmi o, peggio, mi sono informato ma ho deciso di ignorare la cosa).

Mettete assieme un giusto numero di deficienze tecnologche ed errori umani e Chernobyl è servito.

Quest'anno ho letto le più varie interpretazioni della Pandemia, incluse quelle religiose, ma per lo più mediche ed economiche.

Non ho la presunzione e tanto meno le competenze per andare a fondo ma credo che valga la pena di farsi questa domanda:

e se la Pandemia fosse più simile ad una catastrofe naturale come un Terremoto seguito da uno Tsunami amplificata dai comportamenti umani?

Quella umana è una società tecnologica per antonomasia, sin dai tempi del fuoco e della selce scheggiata.

L'Antropocene fa migrare i pipistrelli, le abitudini alimentari contrarie a 'buona norma tecnica' favoriscono lo Spillover,  il Partito Comunista Cinese occulta la nascente epidemia finchè non diventa pandemia, i governi (di ogni ordine e grado) badano prima ai sondaggi e poi alla letteratura scientifica, e, esattamente come i cittadini, agiscono schizofrenicamente seguendo le buone pratiche scientifiche oggi per rimangiarsele domani.

Sapevamo delle varianti e che la produzione dei vaccini sarebbe stata un fattore critico, ma i tre stabilimenti pfeizer italiani continuano a sfornare viagra invece di vaccini.

Sapevamo che sarebbe servito un sistema di tracciamento dei contagi di capacità X ma, pur disponendo delle immense risorse di una Potenza Occidentale, queste poche decine di migliaia di operatori e la relativa infrastruttura gestionale è ancora nelle buone norme tecniche ma non nella realtà.

E i nasi fuori dalle mascherine? Tutti Djatlov, senza dubbio.

Sapevamo, sappiamo, dovremmo sapere.

Ma non abbiamo agito, non agiamo e troppo spesso, quando agiamo, agiamo male.

In queste ore la situazione sembra precipitare di nuovo, ma non c'è niente di nuovo: come direbbe la buonanima del mio Direttore Nicola: "leggetevele le carte!".

Un frigorifero rotto non si ripara facendo le boccacce.








14 febbraio 2021

Come preparare il Pane di Matera

 



CC BY-SA


di Mariangela Papapietro

Revisione 1 del 20210214, aggiungeremo altre foto/video nelle prossime revisioni



La ricetta e la relativa procedura sono estrapolate da un paio di  video tutorial disponibili su youtube che sono comunque essenziali per prendere esempio su come dare la forma al pane, eccoli qui:


https://www.youtube.com/watch?v=SEcYL1oMuAk

https://www.youtube.com/watch?v=GC0tMYvXLLg



ne ringraziamo gli autori per averci consentito di gustare il Pane di Matera anche a Bologna.

Di alcuni ingredienti abbiamo indicato la marca perchè il risultato ottenuto è differente, non vorremmo fare pubblicità ma a seconda del tipo di lievito le cose cambiano, quindi preferiamo fornire tutte le informazioni necessarie a produrre un buon pane.


Ingredienti


DOSI PER 650 gr di farina, circa 1 kg di pane


650 g di semola rimacinata di grano duro marca molisana;

400 ml di acqua  per il primo impasto;

50 ml di acqua dopo le prime due ore di lievitazione;

180 lievito madre (vero), oppure 10 gr. di lievito di birra fresco marca conad, oppure  1 bustina di lievito madre disidratato marca conad, alcuni lieviti prevedono l’attivazione con un po’ di zucchero;

12g di sale fino.


DOSI PER 1 KG DI FARINA, circa 1,5 kg di pane


1000 g di semola rimacinata di grano duro marca molisana;

615 ml di acqua  per il primo impasto;

77 ml di acqua dopo le prime due ore di lievitazione;

277 g di lievito madre (vero), 2 bustine di lievito madre disidratate conad, mezzo panetto di lievito di birra fresco marca conad;

18,5 g di sale.


Attrezzatura


Sono necessari:


  • un robot da cucina per impastare;

  • una teglia da forno in ferro di almeno 30 cm di diametro;

  • una tazza di acciaio o altro materiale resistente alle alte temperature;

  • un forno elettrico ventilato capace di raggiungere almeno 250°C;

  • un contenitore di plastica di grandi dimensioni chiudibile ermeticamente per la lievitazione;

  • tagliere e coltello;

  • Spazio in frigorifero per il contenitore di plastica;

  • un cucchiaio di legno.


Tempistiche


30 minuti per la preparazione;

2 ore per il riposo iniziale;

2 ore per i vari riposi post impasto alternati alle lavorazioni;

2 ore di riposo dopo l’ultima lavorazione;

una notte in frigo per la lievitazione;

4 ore di lievitazione fuori dal frigo in una stanza calda;

1 ora di lievitazione dopo aver dato la forma all’impasto;

1 ora e ¼ di tempo di cottura;

3 ore di tempo di raffreddamento.


PROCEDURA 


Preparazione dell’Impasto

Mettere nella planetaria la semola e l’acqua a filo e impastare. Quando l’acqua è stata assorbita del tutto e l’impasto abbastanza omogeneo, far riposare per due ore nella planetaria.


Trascorse le due ore, mettere nella planetaria, assieme all’impasto fatto in precedenza, il lievito e il resto dell’acqua.


Impastare per qualche minuto e solo dopo che il lievito sarà stato completamente assorbito e l’impasto è avviato potete aggiungere il sale in modo che non abbia contatto con il lievito.

Per regolarvi sulla consistenza dell’impasto suggerisco la visione del video su youtube, spesso è necessario aggiungere altra acqua perché ci sono farine che assorbono più acqua e altre che ne assorbono meno.


Fermare l’impastatrice e impastare un poco a mano nel contenitore di plastica formando una palla. Lasciare riposare per circa mezz’ora.


Lavorazione dell’impasto


Trascorsa la mezz’ora fare alcune pieghe in ciotola. 

Fare le pieghe in ciotola significa “pizzicare” l’impasto dai lati e portarlo al centro (vedi video su youtube).

Lasciare l’impasto a riposare per un’ulteriore mezz’ora


Trascorsa questa seconda mezz’ora, versarlo sul tagliere e fare le pieghe (vedi video su youtube), lasciare riposare per mezz’ora nella ciotola.


Riprendere l’impasto, fare di nuovo le pieghe sul tagliere e lasciare lievitare per mezz’ora nella ciotola.



Riprendere l’impasto e rifare le pieghe. 

Lasciare riposare per due ore e dopo mettere in frigo per tutta la notte nel contenitore di plastica chiuso.


Dare la forma al pane


Al mattino lasciar lievitare per 4 ore e fare la forma del pane (vedi video su youtube).



Lasciare lievitare la forma per un’altra mezz’ora /un’ora e infornare.


Cottura


  1. Preriscaldare il forno statico a 250 gradi;

  2. quando il forno avrà raggiunto la temperatura metterci dentro una tazza di acciaio piena d’acqua e infornare il pane  mantenendo la temperatura di 250°C per 15 minuti; 

  3. poi abbassare la temperatura del forno a 200 gradi e mantenere la temperatura per 30 minuti, sempre forno statico;

  4. Trascorsi i 30 minuti abbassare la temperatura del forno a 180°C e mantenere questa temperatura per 15 minuti;

  5. Trascorsi i 15 minuti abbassare la temperatura del forno a 150°C e attivare la ventilazione lasciando il forno un po’ aperto (usando un cucchiaio di legno)

  6. Togliere il pane dal forno e lasciarlo raffreddare per 3 ore in posizione verticale.





Buon Appetito




11 febbraio 2021

GNU Linux vs Pandemia: arma vincente per armata perdente

E' da troppo tempo che non scrivo nulla su GNU/Linux, pur usandolo su base quotidiana sia per lavoro che per uso personale.

Inutile girarci attorno: la battaglia per il Desktop è persa e sui rari PC fissi e i più comuni PC portatili la fa da padrona Windows 10 e a seguire MacOs.

E' pure inutile star lì a cincischiare su etica, educazione, libertà, diritti.

Non interessa più niente a nessuno.

Resiste, un numero piccolo (1-2%) ma stabile di utenti che compiono il rivoluzionario atto di usare un sistema gratuito, relativamente sicurissimo, libero, economico ed ecologico e pure facile da usare.

E non è questione di maoismo ideologico: uso windows per le cose che linux non può fare e viceversa. 

In pratica uso linux 10 ore al giorno e windows per 1.

In tempi di Didattica a Distanza più che di SmartWorking sarebbe (stato) il caso di poter riciclare vecchio hardware per fornire ad ogni membro della famiglia un suo PC.

So che molti Linux User Group e volontari associati hanno fatto il possibile per aiutare chi è in difficoltà e non può permettersi di acquistare un paio di PC nuovi ma è evidente che la possibilità di mettere a nuovo un computer di dieci anni fa è praticamente sconosciuta.

Comunque, veniamo ai fatti.

Ecco qui un vecchio netbook dei primi del secolo.



L' Asus EEE PC 1011PX è un apparato di 10 anni fa che abbiamo pagato € 199,00 proprio a inizio 2011.

Nato con Ubuntu 10.04 (ma compatibile anche con Windows 7 e XP, sistemi operativi non più supportati), mosso da un Intel Atom N570 con 2 GB di RAM, ha servito la famiglia per 10 anni senza perdere un colpo.

E oggi? 

Oggi funziona con Linux Mint 20.1, un sistema operativo del 2021, non del 2001.

Chrome e Libreoffice, usati assieme, non lo mettono in affanno.


Non è più il computer che usiamo per lavoro o per svago (ma è molto utile a mia moglie che è insegnante e può portarselo senza problemi a scuola in bicicletta)  ma funziona.

Funziona per il web, per usare zoom, meet e skype.

Funziona per scrivere, usare fogli di calcolo e ascoltare musica.

Funziona anche per vedere film.

Non lancio sfide nè ho voglia di compilare l'ennesimo elenco di 'si potrebbe'.

Prendo atto del fatto che la domanda (un computer con cui studiare) non si incontra con l'offerta (il vecchio computer con Windows che è diventato così lento tanto da essere inutilizzabile) se non in casi eccezionali.

Fondamentalmente, è la stessa faccenda della mobilità ciclabile.

Peccato.