15 maggio 2023

Bell P-39 Airacobra: ossigeno per l'Armata Rossa









Il Bell P-39 Airacobra è stato un caccia americano prodotto durante la Seconda Guerra Mondiale e...

Ben poco usato dagli americani.

Aveva un abitacolo a cui si accedeva con uno sportello simile a quello di un'automobile.

Ma la sua caratteristica principale era il motore posizionato ... dietro l'abitacolo.

Questa soluzione dava problemi di raffreddamento ma consentiva un'ottima manovrabilità e liberava il muso dell'aereo dall'ingombro del propulsore lasciando spazio per un armamento particolarmente potente. 

Per scelta progettuale, il caccia fu ottimizzato per il combattimento a bassa quota e fu usato in patria solo  limitatamente.

Fu fornito in quantità agli alleati (Italia cobelligerante inclusa), ma, ad esempio, la RAF inglese lo rifiutò.

Fu in Russia che l'aereo fece fortuna: sul fronte orientale, infatti, i combattimenti aerei avvenivano per lo più a quote medio basse dove l'aircobra poteva dare il meglio di sé.

Quasi cinquemila caccia P-39 furono forniti all'URSS dagli USA.

E i piloti sovietici si trovarono bene: apprezzarono i 'confort' dell'aereo americano: strumentazione completa, affidabilità, protezione, corazzatura e qualità costruttiva.

Tutte cose assenti nei caccia sovietici.

Nello stesso periodo l'Italia produsse meno di 11mila aerei di tutti i tipi.

I nazisti ne fabbricarono 120.000, i sovietici 157mila e i Giapponesi 76mils ma le democrazie doppiarono le dittature di gran lunga: 130.000 aerei furono prodotti dagli inglesi, 324.000 dagli americani.

Ho già parlato qui dell'assoluta rilevanza degli aiuti USA all'URSS secondo gli stessi storici sovietici.

Più di 14mila aerei impiegati dai russi furono di origine Occidentale.

Una bella percentuale, direi, resa ancor più rilevante dalla maggior qualità delle forniture occidentali

Ma di questo, Putin e putiniani se ne scordano spesso e volentieri.

Soprattutto in Italia va di moda questa teoria terrapiattista dell'Armata Rossa che avrebbe liberato Auschwitz da sola e dei comunistri che avrebbero liberato l'Italia da soli.

Nessuna meraviglia che, su queste basi di 'ragionamento', il fallimento politico e culturale sia una costante in cotanti senni.

14 maggio 2023

Barbiana, 5 - 7 Maggio 2023







Cosa resterà di questo lungo fine settimana scout a Barbiana?

Il profumo degli arrosticini sull'uniforme è svanito in lavatrice.

E gli abbracci? Gli abbracci, finalmente! Quelli, svaniscono?

E le parole, quelle dette, quelle scritte, quelle pensate per il prossimo numero di Proposta Educativa, quelle parole che finiranno stampate ed arriveranno nelle case di trentamila Capi Scout?

E il ricordo di quell'aula, il pensiero di quel pozzo accanto a cui Don Milani faceva lezione d'estate lì dove non c'era acqua corrente, corrente elettrica e neppure una strada, ma...

Cosa resterà?

L'esempio di Don Milani?

Ma figuriamoci se io posso seguire l'esempio di Don Milani.

Anche il suo famoso "I Care" è al di fuori della mia portata.

Il mio 'i care' è limitatissimo ad ambiti ben precisi e circoscritti ed è minuscolo al suo confronto.

E la Testimonianza di Alberto Capannini di Operazione Colomba?

Le più belle parole di Pace che abbia mai sentito su Siria e Ucraina.

Bellissime anche perché, finalmente, prive di ogni viltà nel definire le responsabilità del conflitto.

Forse passerà tutto.

Forse ricorderò tutto.

Alcune ore di perfetta famiglia felice.

E molte altre di un Servizio appassionato e razionale per i trentamila Capi dell'AGESCI.

Ma quello che sicuramente non dimenticherò è l'intreccio di vite che si è consolidato in questi quattro anni di un Servizio inaspettato e bellissimo.

Tutti i ragionamenti che si possono fare su esperienze come queste: un luogo simbolico, un cielo stellato sopra una piccola banda di sorelle e fratelli, bambine e bambini, un Testimone, lasciano il passo alla banalità della mia (nostra) inconsistenza,

Io penso che, per quanto ci si sforzi, ci si impegni, si vada a tutte le riunioni e gli eventi associativi, si faccia sacro voto di Servizio, non si sarà mai abbastanza, mai sufficienti, mai adeguati in confronto a Don Milani o a un volontario dell'Operazione Colomba, rispetto all'unico compito che abbiamo:

amare, attraverso il Servizio.

Per fortuna, il Servizio colma tutte le lacune, tutte le distanze, tutte le mancanze.

Curtiss P-40: le tigri volanti e il destino di Taiwan









Quale fu la nazione ad avere più vittime durante la Seconda Guerra Mondiale?

Facile: l'URSS.

E chi si è guadagnato il secondo posto in questa terribile classifica ?

Su, senza guardare su google.

D'istinto, magari direste  la Germania o il Giappone, le nazioni sconfitte.

E invece no.

Fu la Cina.

Senza addentrarci nella storia della Cina, sappiate che l'atroce guerra scatenata dal Giappone contro la Cina iniziò negli anni '30.

Leggetevi qualcosa sullo Stupro di Nanchino e sull'operato dell'Unità 731 e magari inizierete un po' a capire come mai i giapponesi sono così  'antipatici' agli altri asiatici in generale e ai Coreani e Cinesi in particolare.

Avete letto? Non di sole SS muore l'Umanità.

E da adoratore del Giappone non posso ignorare la rimozione dei crimini di guerra delle forze imperiali giapponesi da parte del Giappone moderno.

Roba che anche a noi italiani riesce benissimo.

Quello che restava del Celeste Impero si trovò a combattere l'esercito giapponese praticamente senza aiuti, senza aviazione e assolutamente senza marina.

In soccorso dei cinesi non andarono gli inglesi. Nè i francesi, nè gli scandinavi.

Le potenze fasciste erano schierate coi giapponesi, quindi...

Ci andarono i russi e gli americani.

Vi lascio un link alla storia della missione russa mentre qui parliamo di quella americana: le (più o meno famose Tigri Volanti.

Che usarono, appunto, il Curtiss P-40.

Fu il caccia standard degli USA nei primi anni della Seconda Guerra Mondiale.

L'aereo non era niente di che, dato che gli esemplari venduti alla RAF le prendevano anche dai modesti caccia italiani in Nordafrica.

Ma in Cina, con tattiche adeguate, riuscirono a tener testa anche ai famosi Zero Giapponesi.

Inoltre, era un buon incassatore ed era amato dai piloti che aveva riportato a casa nonostante i danni.

Nota di colore: l'aereo ha le insegne dell'aviazione nazionalista, le stesse di quelle di Taiwan.

Cari compatrioti, quando parlate di Taiwan riguardo alle mire della Cina, ricordatevi che Taiwan è una democrazia completa (8° posto nel ranking mondiale), mentre l'Italia è una democrazia imperfetta (siamo 31mi), dati del 2021.

Insomma, a Taipei sono più bravi che a Roma nella difficile arte della Democrazia.

Lo so che siamo abituati ad accontentarci, ma non buttiamo via qualcosa di prezioso.

Difendiamolo.

E' vero, non è più tempo di Tigri Volanti.

Dovrebbero bastare i cuori di molti, per progresso, a soppiantare il coraggio di pochi.




12 maggio 2023

F-4 Phantom II: un'intera aviazione in un solo aereo










Sì, sa tanto di pubblicità ma è piuttosto vero.

L'F-4 Phantom II poteva svolgere quasi tutti i ruoli: caccia intercettore, caccia per superiorità aerea, bombardiere tattico, aereo per il supporto ravvicinato, strike nucleare, attacco antinave e, in versioni ad hoc, ricognitore e soppressione delle difese aeree nemiche.

Entrò in servizio agli inizi degli anni '60  e, da allora, ha combattuto praticamente in tutte le guerre, inclusa quella contro lo Stato Islamico.

Grecia, Turchia, Corea del Sud ed ... Iran ce l'hanno ancora in servizio.

Già, Iran: prima della caduta dello Shà e l'ascesa dei preti sciiti, l'Iran era un alleato USA con un'aviazione di prim'ordine: F-14 Tomcat, F-5 e, appunto, una spina dorsale di F-4E.

Ed ecco le statistiche di combattimento:

La prima cifra indica il numero di vittorie aeree, la seconda di abbattimenti subiti in combattimento aereo, la terza il numero di F-4 abbattuti dalla contraerea

F-4 Phantom 306-106-545
Vietnam War (US Navy) 40-7-66
Vietnam War (USMC) 3-1-74
Vietnam War (USAF) 108-33-337
Desert Storm (USAF) 0-0-1
Soviet border clash 1976 (Iran) 1-0-0
Dhofar War (Iran) 0-0-1
Kurdish rebellion (Iran) 0-0-1
Iran-Iraq War (Iran) 68-29-33
Iran Gulf Clash 1984 (Iran) 0-1-0
Kurdish Civil War (Iran) 0-0-1
War of Attrition (Israel) 26-3-5
Yom Kippur War (Israel) 55-28-22
Syrian border clashes 1974-1981 (Israel) 4-3-1
Lebanon War (1982) (Israel) 1-1-1
Lebanon War 1982-2000 (Israel) 0-0-2

Nonostante la vulgata (e la mancanza del cannone nelle versioni precedenti la "E"), il Phantom fu un efficace MiG Killer durante la guerra del Vietnam: i combattimenti si svolsero in territorio nemico con l'F-4 all'attacco ed i MiG in difesa (con tutti i vantaggi del caso). Un abbondante rateo di 3:1 a favore del Phantom è molto più di quanto fece la Royal Air Force (in difesa) durante la Battaglia d'Inghilterra: 1,13 aerei tedeschi abbattuti per ogni aereo della RAF perso.

Su un aereo iconico come il Phantom sono stati scritti centinaia di libri e sono disponibili moltissimi siti web: se siete curiosi, di materiale gratuito c'è n'è in abbondanza.

Il modellino Italeri rappresenta l'F-4D del Capitano Steve Ritchie, l'unico asso dell'USAF nella Guerra del Vietnam.

Qualche difetto di istruzioni ma, tutto sommato, più che decoroso.

Il Phantom si presta ad essere costruito più e più volte:

quello della Marina/Marines, quelli inglesi, tedeschi, giapponesi, iraniani, l'F-4G Wild Weasel, il ricognitore, l'F-4E dotato di cannone, insomma, credo proprio che l'F-4 tornerà...


9 maggio 2023

Fairey Fulmar: il Capo AGESCI medio.






Dotato dello stesso motore di Hurricane e Spitfire (ma con il peso aggiuntivo di equipaggiamento per portaerei, secondo pilota e carburante extra), il Fulmar fu un caccia imbarcato inglese.

Era un monoplano monomotore biposto: pilota e navigatore.

Lento, poco manovrabile, goffo, sottopotenziato e insufficientemente armato.

Una vera ciofeca, sulla carta.

E, invece, il caccia pesante Fairey Fulmar fece la sua bella figura durante i primi anni della Seconda Guerra Mondiale.

Non era pensato per il comattimento contro i caccia tedeschi ma, grazie alla maggior autonomia, era  destinato al contrasto di ricognitori, bombardieri ed aerosiluranti dell'Asse di cui fece strage durante la sua breve carriera.

In pratica, per dottrina ed impiego, il Fulmar è stato il trisnonno di aerei ben più famosi come l'F-14 Tomcat.

Curiosamente, il navigatore non era stato dotato di una mitragliatrice per la difesa del settore posteriore e le fonti dicono che gli equipaggi si arrangiarono imbarcando armi leggere e... rotoli di carta igienica da lanciare verso gli attaccanti per confondere gli avversari.

Nel 1942 iniziò ad essere sostituito  da caccia imbarcati più moderni e finì nel dimenticatoio.

Ecco, io penso che il Fulmar sia una buona rappresentazione del Capo Agesci medio.

Poco formato, imperfetto, carisma in affitto, intenzionalità educativa di piccolo calibro.

Ma esattamente al posto giusto nel momento giusto per rendere un grande Servizio.

Un Servizio sproporzionatamente enorme rispetto alle sue modeste capacità.

E per questo dico grazie.

1 maggio 2023

Panavia Tornado: una idea di Europa

Tornado GrMk1 con 2 missili antiradar ALARM sotto le ali, 2 sidewinder in piloni laterali, 2 bombe a guida laser e, ai piloni esterni, un POD ECM (destra) e uno di contromisure (sinistra)


Inizia la prima parte di un ragionamento sull'idea di Europa partendo dal velivolo europeo per Antonomasia: il Panavia Tornado.

I modellini per la seconda parte li ho già ma ci vorrà del tempo...

Dunque, il Tornado è un bireattore multiruolo: un bombardiere tattico ottimizzato per le operazioni a bassissima quota (Versione IDS, quella del modellino), un aereo da guerra elettronica (ECR) e un intercettore pesante (ADV).

L'Italia li ha/avuti in servizio tutti e 3 in tempi diversi.

Il modellino è della versione inglese, un po' troppo dettagliato per le mie capacità.

La versione ADV e quella ECR non si trovano facilmente in scala 1:72 e per ora non sono in programma.

Il Tornado è pura tecnologia anni '70/80 con qualche spruzzatina di aggiornamento di tanto in tanto.

Bimotore, biposto, con ali a geometria variabile, era in grado di volare automaticamente seguendo il profilo del terreno a quote bassissime.

Era armato con 2 cannonida 27mm, 2 missili aria aria per autodifesa e disponeva di 4 piloni subalari e 3 sotto la fusoliera. 

In pratica, il Tornado era progettato per volare sotto la copertura radar del Patto di Varsavia sfuggendo, così, alle difese aeree della Germania Orientale.



La foto pubblicitaria originale dell'epoca qua sopra è esplicativa: sotto la cortina [di ferro].

L'aereo era progettato per buttar giù i ponti sui grandi fiumi di Germania Orientale e Polonia, attaccare i campi d'aviazione dell'aviazione rossa volando a bassissima quota in maniera completamente automatica.

Insomma, era figlio della dottrina NATO della risposta flessibile che prevedeva diresistere con armi convenzionali (si sperava) alle orde corazzate del Patto di Varsavia.

Seppur impiegato in varie guerre, fortunatamente, il Tornado non è mai stato usato secondo le specifiche originali.

Ora, la bibliografia ed i siti per approfondire ce n'è a bizeffe e non starò a ripetere, sintetizzando, informazioni disponibili, in miglior forma e qualità, altrove.

Ragioniamo, invece, sul significato politico dell'esistenza del Tornado.

A differenza dell'F-104G, che fu prodotto su licenza americana da varie aziende europee, il Tornado volò, 10 anni dopo, nel 1974, come progetto totalmente nuovo.

E totalmente (beh, salvo un po' di avionica) europeo.

Inghilterra, Germania e, parente povero, Italia, si accordarono, una generazione dopo aver smesso di spararsi, per costruire un aereo da combattimento moderno il cui scopo era la difesa comune.

Gli Ex Nemici non si limitavano a produrre un aereo dei vincitori americani.

Si erano accordati per lavorare assieme , definendo requisiti comuni e dividendosi il lavoro tra le rispettive industrie.

E' vero, non fu una passeggiata (firma dell'accordo, 1968. Primo volo, 1974. Entrata in servizio 1981).

E' vero, si litigò parecchio: gli italiani e i tedeschi avrebbero preferito un monoposto, gli inglesi tennero duro e imposero il biposto di maggiori capacità).

Ma, alla fine, circa 650 Tornado entrarono in linea ricordando ai marescialli sovietici che tentare di arrivare a Parigi coi loro T-72 forse non era più cosa.

E a noi europei?

Il Tornado è stato uno dei primi frutti concreti di questa Europa di cui ci si riempie troppo la bocca e troppo poco cuore e mani

E poi?

Beh, poi la storia andò avanti: in America avevano riscoperto il dogfight, la superiorità aerea: gli F-15 ed F-16 invasero i mercati.

Il Tornado aveva sostituito l'F-104G nei ruoli di attacco tattico, ma per la caccia non era un gran che: la versione ADV era 'tagliata' sui requisiti RAF per intercettare al largo i bombardieri russi, non come caccia per il combattimento manovrato.

All'Europa serviva un aereo ad hoc.

Ma questa è un'altra storia...


PS: non ho resistito. Ovviamente la versione RAF era superaccessoriata rispetto a quella dell'Italia. Aveva anche un serbatoio aggiuntivo nella grande deriva verticale. Per non parlare della dotazione elettronica...

Evabbè, bisogna sapersi accontentare: anche così, finalmente, i cari amici ungheresi dal 1984 in poi sapevano che, se avessero partecipato all'invasione dell'Italia coi loro padroni russi, gli sarebbe caduto in testa qualcosa di spiacevole...












25 aprile 2023

Macchi MC 202 Folgore: un aereo da 25 Aprile

MC 202 Folgore coi colori dell'Italia antifascista





Il Macchi MC 202 Folgore fu un ottimo caccia che servì nella Regia Aeronautica durante la Seconda Guerra Mondiale e poi con l'Aeronautica Cobelligerante Italiana dopo l'Armistizio del 1943.

Ebbe due difetti: 

  1. l'armamento era appena sufficiente: 2 mitragliatrici pesanti.  Il P-47 americano ne poteva montare 8, lo Spitfire 8 leggere o 4 leggere e 2 cannoni, tanto per darvi un'idea della differenza tra noi e gli Alleati.
  2. E il fatto di essere stato prodotto in circa 1100 esemplari in totale.

Per dire, il Bearcat, il caccia imbarcato americano per antonomasia, veniva prodotto in 600 esemplari.

Al mese.

Comunque, il Folgore fu davvero un buon aereo (achtung: grazie al motore tedesco!), il primo davvero in grado di battersi ad armi pari con gli Spitfire inglesi (fino alla versione Mk IV) e surclassare i P-40 di fabbricazione americana.

Parliamo, un po' dell'esemplare che ho costruito.

E' un caccia dell'Aeronautica Cobelligerante Italiana, ossia di quella parte delle forze armate che combatterono a fianco degli Alleati dopo la resa dell'Italia dell'8 Settembre 1943.

Insomma, uno di quegli aerei che fecero il 25 Aprile.

Lo fecero assieme agli Alleati, ai Partigiani e alle forze armate cobelligeranti che liberarono l'Italia dai nazisti e dai loro servi fascisti.

Su queste pagine ho ricordato spesso (per esempio qua, qua, poi qua e ancora qua)  le forze armate cobelligeranti e non per quella che sarebbe una contrapposizione assurda ai partigiani: un peccato originale e mortale della nostra Nazione sta proprio in questa divisione artificiale tra Partigiani rossi, Partigiani bianchi, forze armate per non parlare dei vari revisionismi sui repubblichini.

Arriveremo mai ad una presa di coscienza storica in cui da un lato c'era chi combatteva per consentire ad Auschwitz di continuare a funzionare e dall'altro chi combatteva per metter fine a quell'orrore?

Ci sono stati Italiani che hanno combattuto l'invasore nazista. 

Lo hanno fatto nei GAP, nelle brigate partigiane, nei reggimenti di fanteria dei raggruppamenti motorizzati cobelligeranti, nei caccia e nei ricognitori, nelle navi e nel segreto delle attività di spionaggio.

Tutti costoro hanno combattuto per cacciare i nazisti e i fascisti.

E non penso che il problema sia che tutti costoro sono degni di memoria e ammirazione, quindi "perché i partigiani sì e i piloto di queto aereo no".

Perché, se non si riconosce la trasversalità del popolo italiano nella Lotta di Liberazione (non certo l'unità),  la stessa Lotta di Liberazione perde significato: sarebbe (e oggi di fatto è) solo propaganda di parte su un fatto storico riconducendo, quindi, il contributo alla Liberazione ad un Fatto Materiale in cui gli USA si prendono il 98% del merito, l'esercito cobelligerante l'1,5 e i partigiani il resto.

Di fatto, la crisi del 25 aprile proviene solo marginalmente dai neofascisti e dalla nostra estrema destra di governo: come si può pretendere di riportare il 25 aprile ad uno status di festa unitaria quando chi liberò l'Italia non è ammesso alle relative manifestazioni (Alleati Occidentali, Brigata Ebraica, Esercito Cobelligerante ecc.)?

Il 25 Aprile, si dice, è divisivo solo se sei fascista.

Concordo: agevolare Putin è collaborazionismo col fascismo.

E, dopotutto, anche ottant'anni fa si poteva essere contro Hitler e Mussolini parteggiando per Stalin.

L'MC202 che ho costruito è stato usato per combattere il nazifascismo.

Gli Alleati non vollero che gli aerei italiani fossero usati contro altri italiani e l'aeronautica cobelligerante operò per lo più sui balcani.

Finalmente, dismesse le insegne coi fasci littori, era toranto il tricolore.

Il tricolore degli italiani contro la tirannia.

E tanto dovrebbe bastare per fare discernimento.

19 aprile 2023

SM-79 Sparviero: L'Eccellenza non basta



Stiva bombe (aperta) e siluro
















La cabina in approntamento


Il Savoia-Marchetti S.M. 79 "Sparviero" è stato un bombardiere medio ed aerosilurante Italiano della Seconda Guerra Mondiale: un gioiello di  tecnologia e di prestazioni...

A metà anni '30.

Dovete sapere che gli aerei, a quei tempi, diventavano obsoleti con lo stesso ritmo dei cellulari. Un aereo doveva essere aggiornato almeno ogni anno se non più spesso (ammesso che avesse sufficiente potenziale di crescita). Tra il 1940 e il 1945 gli Spitfire inglesi furono prodotti in una ventina di versioni e sottoversioni, giusto per fare un esempio eclatante.

Durante la Guerra di Spagna (1936-39), lo Sparviero si comportò benissimo: era così veloce da non aver bisogno di caccia di scorta.

Fu prodotto in massa (relativamente: 1200 esemplari in tutto) per la Regia Aeronautica ma, quando l'Italia entrò nella Seconda Guerra Mondiale, era un aereo obsoleto e fu un vero peccato che la Regia Aeronautica l'abbia usato per tutta la durata del conflitto.

Tanto per cominciare, il primo problema dello Sparviero era la formula trimotore: un bombardiere aveva bisogno di una prua vetrata con buona visibilità per il puntatore e la postazione di mira dello Sparviero era molto sacrificata.

Inoltre, la stiva bombe era concepita in maniera tale da far cadere le bombe veticalmente (ossia perpendicolari al flusso aerodinamico) e non orizzontalmente, il che implicava una grande dispersione degli ordigni.

Poi, la fusoliera: era fatta di tralicci di tubi d'acciaio, non proprio il massimo per risparmiare peso. Le ali erano in legno e i rivestimenti in tela: l'SM-79 andava a fuoco spesso e volentieri.

Attenzione: non è che l'industria italiana non sapesse fare di meglio: non era incentivata a farlo. Nel regime di corruzione fascista imperante la qualità non pagava e l'innovazione era solo un costo. Tanto paga pantalone...

Questo passava il convento e i piloti della Regia si sacrificarono con il solito inutile coraggio.

Lo Sparviero fu usato anche come aerosilurante con qualche successo: 4 cacciatorpediniere e altre 3 piccole navi da guerra inglesi finirono a picco.

Niente di esaltante, sia chiaro: il velivolo era decisamente troppo grosso per il ruolo.

Gli aerosiluranti inglesi, giapponesi ed americani erano molto più piccoli.

L'Italia, povera, con una industria farraginosa, perennemente a corto di risorse, motori e materiali, mandava a fare l'aerosilurante un bestione di dieci tonnellate largo 20 metri, propulso da ben TRE motori e con a bordo 6 persone mentre per lo stesso ruolo (e con risultati ben diversi) gli alleati usavano aerei più piccoli e meno costosi (in genere monomotori bi/triposto). Insomma, i fasci si comportarono da poveri che spendono più dei ricchi.

E non solo: come aerosilurante, lo Sparviero era teoricamente in grado di trasportare due siluri. In pratica, con quel peso aggiuntivo l'aereo diventava lentissimo e poco manovrabile, quindi la configurazione con due siluri non venne quasi mai usata.

Ma per anni, in foto di propaganda, il regime mostrò l'aereo con due siluri, preparando gli inglesi al peggio...

Furbi, no?

Sei debole, pianifichi di aggredire chi è più forte, prepari il tuo avversario a rendersi ancora più forte.

Si può bluffare, certo, ma non quando hai già deciso in anticipo di mostrare le tue carte...

Nota modellistica: il kit italeri è men che mediocre (non che io sia un gran modellista): i numeri sulle sprue sono messi a casaccio e anche con senso invertito, quindi bisogna girare la sprue ogni volta e per fortuna il pezzo 6 e il pezzo 9 non erano confondibili. Poco chiare anche le istruzioni per le decals. Assemblaggio discreto.

A me è piaciuto farlo e documentarmi un po' con un occhio alla Memoria di una generazione sfortunata.

10 aprile 2023