«Oh Marta, pare siano usciti i risultati del test, andiamo a vedere?»
«Cavolo sì, mi metto le scarpe, prendo la borsa e facciamo una volata».
«Ma no, sono su internet, dai scendiamo in sala informatica».
Ci precipitammo a passo svelto per le scale.
Lei era piuttosto agitata e mi lasciai contagiare in maniera del tutto irrazionale dai suoi timori.
Il Collegio si stava riempiendo: oltre alle 4 matricole c’erano già le prime studentesse degli anni successivi che rientravano per gli esami.
Tutti i computer erano occupati ma un’altra matricola stava consultando la pagina web dei risultati e ci cedette la tastiera immediatamente: eravamo passate tutte e 4.
Di fronte al nostro allegro entusiasmo, una studentessa più anziana, pallida nonostante fosse ancora estate, interruppe le nostre risatine di gioia:
«Aspettate a festeggiare!»
Ricordo ancora i dettagli della scena.
I capelli castani raccolti in una coda con un semplice elastico, una maglietta a maniche corte larga e informe, due occhi stanchi dietro occhiali rotondi dalla montatura dorata.
La ragazza sollevò gli occhi dal monitor, si stiracchiò e si alzò.
«Entrare al Poli è facile, il difficile è uscirne! Meh, mi vado a fare un caffè».
E ci lasciò così, più indispettite che preoccupate.
Ovviamente chiamai subito casa, mandai un SMS a Giulia, una delle altre matricole propose addirittura di andare ad un pub vicino a festeggiare.
Beh, una birra ci stava tutta, ma l’espressione della studentessa pallida mi stava suggerendo che ogni festeggiamento sarebbe stato prematuro e declinai l’invito.
Cedetti solo quando Suor Agata intervenne e disse esplicitamente: «Andate pure a festeggiare, ragazze, Marta, non ti isolare: ti farà bene una birra. Una sola però».
La serata fu piacevole e la birra aveva il sapore del successo.
I successivi due giorni li passai leggendo, giocando e a spasso con Alessia alla ricerca di qualcosa da mettermi.
La missione fallì, ma, almeno, il tempo passò più in fretta.
つづく


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