26 settembre 2025

Capitolo 3: l'incontro, parte 6

 


Mi chiusi in camera per iniziare i preparativi: fondamentalmente una lunga e

dolorosa seduta di depilazione.

Per gli abiti non c’era nulla da fare: non avevo trovato niente di economico

che potesse soppiantare la mia unica gonna rossa al ginocchio e anche a voler

disobbedire e presentarmi all’appuntamento con la mia unica minigonna

non sarei mai riuscita a passare inosservata davanti ai cerberi della Portineria:

per le suorine sarei dovuta sempre essere la brava ragazza cattolica da manuale dei boy scout.

In camera non c’era la TV e non riuscivo a concentrarmi su nessuna lettura.

Man mano che la sera avanzava e tutti i dettagli del mio piano andavano a posto,

l’ansia cresceva fino a divorarmi le viscere.

Vorrei dire che l’ansia e la determinazione si contendevano il mio corpo ma non era così.

L’ansia per quello che sarebbe accaduto l’indomani non era contrastata dalla mia determinazione

a proseguire. 

Due campi di battaglia diversi.

Avrei capito solo dopo qualche tempo che la determinazione veniva da me stessa,

l’ansia da mia madre, l’avrei capito quando avrei imparato a trasformare l’ansia in eccitazione

e poi in piacere.

Provai con un po’ di musica, provai anche a vedere un film in divx sul portatile,

neppure giocare mi aiutò: il tempo si era, ormai, alleato con l’ansia e non ci fu nulla da fare

fino alle ore piccole.


Marta legge per addormentarsi

Mentre, sdraiata sul letto, leggevo senza capire nulla «La Strada delle Stelle»

(il giorno dopo sarei stata costretta a rileggere tutto) mi venne anche l’ansia di non riuscire

a svegliarmi in tempo.

Misi la sveglia all’orologio, al cellulare, pure alla vecchia radiosveglia che avevo trovato

in camera.

Mi addormentai verso le tre e alle sette fui strappata da due sveglie diverse al sonno

di ragazza per entrare nel giorno che mi avrebbe visto diventare donna.


つづく

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