16 marzo 2011

Fukushima e Bengàsi, il Suicidio di una generazione ( l'eterno riposo indotto da sonno )


Familiarizzatevi con questa cosuccia in foto qua sopra.
Vi piace?
No?
Che peccato.
A giudicare dalle azioni medie della nostra Collettività mi sembrava che vi foste particolarmente affezionati.
Visto in Libia?
La nostra completa indifferenza, anche al di là del becero egoismo, ci rende complici per l'ennesima volta di un dittatore sanguinario dove la banale autoconservazione dei nostri interessi ( petroliferi ) ci avrebbe suggerito di appoggiare i partigiani.
Ma già, noi siamo pacifisti.
E, nonostante Fukushima, ce ne continuiamo a stare inerti abbabbiati alla TV mentre l'anticultura berlusconiana uccide le energie rinnovabili italiane nelle stesse ore in cui il nucleare avvelena mortalmente il Giappone.
Ne abbiamo già parlato, il programma nucleare italiano è solo un altro modo per costoro di arricchirsi a danno della Collettività, niente di più.
Eppure, noi, inerti, immobili, attendiamo.
Attendiamo di dover imbracciare l'oggetto in foto quando verrà il Colonnello a punirci per il tradimento come ha promesso?
Attendiamo, attendiamo sempre.
Manco le firme per mandare a casa Silvio vogliamo sforzarci a mettere.
E' sempre sbagliato, c'è sempre qualche insufficienza nelle insufficienti azioni di terzi.
Tanto da bloccarci nel nulla.
Non vi preoccupate, dormite tranquilli.
Ma non sarà divertente quando sarete svegliati dalle sirene.

Nel frattempo, buon ascolto.




La Gioia

Nonostante l'orrore atomico, la tragedia libica, lo sconforto di questi tempi, la paura paralizzante, il dispiacere per non essere in grado di rimediare ai guasti del tempo, nonostante una giornata terribile, ora, poco fa, lavandomi i denti, mi sono trovato a ricordare di un anno fa, di vent'anni fa ma anche di oggi e di domani e sono comparse nel mio cervello le note di questo canto, con le voci di chi lo ha cantato con me, adulti e ragazzi, adulti di oggi e ragazzi di un tempo.
Chi mi manca è con me.
Cantandola assieme, niente sconforto, niente paura.


Ascolta, il rumore delle onde del mare
ed il canto notturno dei mille pensieri dell'umanità,
che riposa, dopo il traffico di questo giorno,
e di sera si incanta davanti al tramonto che il sole le dà.
Respira, e da un soffio di vento raccogli,
il profumo dei fiori che non hanno chiesto che un pò di umiltà
e se vuoi puoi cantare, e cantare che hai voglia di dare
e scoprire che ancora nascosta può esistere la felicità
Perché, lo vuoi, perché, tu puoi riconquistare un sorriso,
e puoi cantare e puoi gridare perché, ti han detto bugie,
ti han raccontato che l'hanno uccisa che han calpestato la gioia
perché, la gioia, perché, la gioia, perché, la gioia è con te.
E magari fosse un attimo vivilo ti prego
e magari a denti stretti non farla morire
anche immersa nel frastuono puoi farla sentire
hai bisogno di gioia come me ... la,la,la,la
Ancora, È già tardi ma rimani ancora
a gustare ancora per poco quest'aria scoperta stasera
e domani ritorna, tra la gente che cerca e dispera
tu saprai che nascosta nel cuore può esister la felicità.
Perché, lo vuoi, perché, tu puoi riconquistare un sorriso,
e puoi cantare e puoi gridare perché, ti han detto bugie,
ti han raccontato che l'hanno uccisa che han calpestato la gioia
perché, la gioia, perché, la gioia, perché, la gioia è con te.

E magari fosse un attimo vivilo ti prego
e magari a denti stretti non farla morire
anche immersa nel frastuono puoi farla sentire
hai bisogno di gioia come me ... la,la,la,la

15 marzo 2011

Maledetta Ignoranza.

Cliccando sul titolo di questo post arriverete alla voce di Wikipedia intitolata "Disastro di Černobyl'". Credo che valga la pena andarsela a leggere, per ovvie ragioni.
Per i più pigri, invece, ecco qui una cartina esplicativa del succo del discorso di oggi:
Rappresenta le zone contaminate in maniera grave nei dintorni della Centrale maledetta.



Ossia, è un'ennesima bufala nuclearista quella che sostiene che " Tanto siamo circondati dalle centrali nucleari di Francia e Germania, se esplodono quelle siamo morti tanto vale costruirle anche noi".
La ricaduta radioattiva in caso di incidente si sparge per migliaia di Km, ma, generalmente, le zone rese inabitabili a lungo termine sono assai più ristrette. Ecco la cartina delle centrali nucleari francesi:



In altre parole, soprattutto con un occhio alla cartina precedente e considerando le rispettive scale, un incidente nucleare grave nelle centrali della Provenza, anche con venti prevalenti ovest est ( ed in genere i venti spirano da est verso ovest ), contaminerebbe gravemente la Francia al di là delle Alpi. Tra l'altro, le Alpi sono altine, e tratterrebbero sul versante Francese gran parte dei radionuclidi più pesanti e pericolosi ... Certo, in Piemonte e Lombardia non sarebbe rose e fiori, ma una cosa è avere mezza Pianura Padana inabitabile per secoli ( le zone rosse ed arancioni della prima cartina ), cosa certa in caso di incidente nucleare sulla Pianura Padana, un'altra è affrontare le conseguenze di un incidente in Francia, conseguenze paragonabili a quelle posti Černobyl del 1987.
Nel caso più probabile, poi, i venti che soffiano da est verso ovest porterebbero la nube sul resto della Francia Meridionale e sull'Atlantico...
In pratica, come si deduce dai fatti di Černobyl del 1987, un incidente nucleare  ha conseguenze gravissime anche a distanza di migliaia di Km, ma nel raggio di poche decine km dal luogo del disastro le cose vanno davvero peggio. Per sempre.
Quindi, francamente, se proprio non vogliamo investire in rinnovabili, meglio comprare la corrente dai francesi piuttosto che pagare salatissime centrali e comprare l'uranio dal Ciad et similia.
Per il resto rimando al mio post di qualche tempo fa ...
In quanto alla cronaca di questi minuti, beh....
Solo angoscia e frustrazione...

14 marzo 2011

Patria, 17 Marzo 2011


Sono stato tentato a lungo di impostare questo topic come elenco di contrapposizioni.
Che so, alla Lega Nord, degna erede di una tradizione neocolonialista che ha spolpato il Sud Italia di tutte le sue ricchezze e continua a farlo ancor oggi con politiche di rapina economiche ed umane.
Ma poi ho pensato alla Patria.
Ossia,  al perchè mi incazzo coi berluscones o i leghisti ed affini.
Perchè io sono cittadino di un'Italia per cui sono concretamente patriota.
Solo che è difficile rendersene conto.
E' vero che i piemontesi hanno macellato il Sud, ma è anche vero che noi non siamo solo il frutto di quello stupro.
Siamo ben altro.
Nonostante tutto, siamo un miracolo.
Dal Marocco alla Croazia, credo che siamo la Nazione dove si vive meglio nel Mediterraneo.
E, questo, grazie allo Stato Unitario.
Esistono tante tante e tante ragioni per festeggiare, per essere fieri dell'Italia.
I motivi che possono indurre a non farlo sono dei 'nonostante tutto'.
Di cui portare memoria, per cui indignarsi, per cui lottare.
Ma insufficienti per togliersi il gusto di festeggiare centocinquant'anni di Vita della Patria.
Perchè la mia Patria, quella da me direttamente conosciuta e vissuta, è stata avara e disonesta ma mi  ha nutrito e fatto vivere in relativo lusso.
Non ho avuto tanti professori indimenticabili.
Ma ne ho avutoi.
Non ho avuto la miglior scuola possibile, ma ne ho avuta una.
Soprattutto, ho potuto vivere assieme ad altri Patrioti e scoprire un significato alto di Comunità e Popolo.
Quindi, questa settimana, magari rifletterò un po' sulle cose che fanno grande l'Italia, sui cardini che ci consentiranno di smuovere il bel paese una volta che la tempesta sarà passata.
Ed ecco, ovviamente, la colonna sonora della settimana, giusto per ricordare a suon di musica, la nostra musica, cosa per me, in piccolissima parte ovviamente, è Patria:



10 marzo 2011

Battesimo

Beh, spero che questa non la veda il Mister,
non credo che la birra sia proprio raccomandata per il post allenamento:



Ma dovevo battezzare i miei guantoni e non conosco altro modo di farlo, sudore a parte.
Ma questo non manca...

E' prematuro lanciarsi in approfondite considerazioni su cosa sia la Boxe per me, quindi vi lascio con un'affermazione semplice e temo banale:
per me la Boxe è il modo di far fare al mio corpo tutto quello che vuol fargli fare il mio cervello.

Il Partito Democratico va coi .deb !!!



Già.
Ieri il Partito Democratico Materano ha praticamente completato la sua migrazione al Software Libre.
Niente di che, per carità: un PC c'era già e ci abbiamo montato ubuntu 10.10, idem su un altro pc recuperato in giro, mentre su un vecchio portatile ibm ( pentium 3 con 384 MB RAM ) abbiamo installato Debian 6 con desktop lxfce.
Ora, la strada per arrivare a completare la migrazione al software libre della pubblica amministrazione locale non è certo a buon punto, ma grazie all'impegno della Segretaria del PD Materano, Simonetta Guarini che ha spinto per questo gesto di buon senso, un atto concreto è stato compiuto.
Non più progetti o buoni propositi, ma realtà acquisita come fatto.
Da ieri, consiglieri comunali, militanti, assessori, dirigenti e quadri useranno software libre per le loro attività nella sede del Partito.
E, dato che sono nella Segreteria del Partito e non in Giunta o in consiglio comunale, mi sembra comunque un buon inizio.
Credo che ora il Partito possa lanciare un'iniziativa pubblica di stimolo all'amministrazione per iniziare a recuperare il terreno perduto.
Vedremo quanto saremo capaci di spingerci in alto, tuttavia, al contrario del  solito, la mia testardaggine in questi casi è una Virtù e non un difetto.
A breve, come purtroppo potrebbe essere tra mesi, lancerò una vera e popria "Call to Duty" per concretizzare anche a livelli maggiori la diffusione del software libre.
Credo che un evento di tipo informativo e di confronto ci stia pure, ma subito dopo sarà necessario avere un cronoprogramma della migrazione, le dichiarazioni di principio sono sicuramente confortanti, ma solo quando sono uniche e seguite da fatti.
Questo è un fatto, avanti il prossimo.



PS: a breve magari posterò un video collegato all'evento!

7 marzo 2011

La Panza e la Neve ( Week End sul Pollino )


Così, dopo soli 4 mesi da quando ho lasciato il Servizio attivo in Agesci, mi è finalmente riuscito di fare un week end in montagna.
Insomma, questo intervallo di tempo dovrebbe farmi riflettere, ma tant'è.
Così, incuranti di pioggia e maltempo, ci siamo incamminati verso Terranova del Pollino attraversando una Provincia di Matera visibilmente colpita dal maltempo.
A Matera la statale era mezzo interrotta per lavori di pulitura dal fango, nel metapontino abbiamo incrociato camions dell'esercito e strade immelmate.
La pioggia ci ha accompagnati per tutta la giornata di Sabato, ma eravamo più in ricerca di tranquillità che di Sole.
Abbiamo pernottato alla "Grotta di Guarino", un piccolo albergo diviso tra una struttura ricettiva all'estremo nord del paese ed il ristorante più centrale.
La camera era pulita e calda, con una bella vista sulla valle ad ovest di Terranova.
Ed anche la tavola non è stata da meno: pasta fatta con farine locali e la genuinità degli ingredienti a far da padrona.
Siamo rimasti sommamente soddisfatti.



Purtroppo, eravamo non solo gli unici clienti della struttura, ma, probabilmente, anche gli unici turisti in tutta Terranova del Pollino se non proprio in tutto il lato orientale del Parco.
Parlando col gestore, il Signor Guarino, abbiamo potuto avvertire l'amarezza di una situazione di drammatico abbandono ed atavica rassegnazione.
Terranova ci ha offerto sì pace e tranquillità, sì un' abbondante Pensione Completa a 50 €, ma anche una sensazione di irrimediabile abbandono.
Amiamo il Parco, amiamo il Pollino e non ci fa piacere, ad ogni sognato ritorno, verificare il continuo deterioramento della situazione: dallo spirito degli abitanti, al degrado delle strade e delle strutture, all'allontanamento dai parametri minimi di un nuovo modello di sviluppo sostenibile anche basato sul turismo.
La prenotazione via web è un miraggio, la flessibilità dell'offerta anche. Ricordo che abbiamo dovuto rinunciare spesso a passare le vacanze nel nostro bel parco perchè, magari, l'hotel a capodanno è aperto solo con pacchetto 4 giorni mentre noi di ferie ne abbiamo al solito due.
Per non parlare dello stato dei sentieri, dell'impossibilità di fare trekking con percorsi di più giorni causa assenza di aree attrezzate ma anche di poter piantare una tendina per una sola notte in quota, salvo poi dover tollerare gli scempi estivi del Visitone dove la Forestale tollera falò, cumuli di immondizia, motocross e seghe elettriche in azione a tutto motore.
Così, Domenica, dopo aver caramente salutato la Grotta di Guarino della cui ospitalità siamo stati estremamente soddisfatti, ci siamo incamminati verso Casa del Conte e, parcheggiata l'auto poco dopo la fine dell'asfalto, siamo saliti verso la Sorgente Catusa. Il tempo, seppur non splendido, è stato buono, col sole a tratti tra nubi a volte lievi a volte minacciose.



Ci siamo ben presto trovati nella neve, questa volta le cose sono andate un po' meglio grazie alle ghette, ma mi sa che le mie scarpe da trekking non sono più impermeabili come un tempo e mi sono comunque bagnato i piedini. 
Lo scenario del Pollino innevato è indescrivibile, incantato, un antidoto a molti mali.
Purtroppo, il fegato te lo fai anche quassù, quando ti imbatti in rifugi abbandonati e sfasciati, con tanto di rifiuti sparsi qua e là: ma dico, proprio lì dovevano depositare pezzi di PC ed addirittura pistoni? 
A due passi dalla Sorgente Catusa?
Che, per fortuna, rimane splendida incorniciata dalla neve.
Fatto rifornimento ( l'acqua della sorgente pare sia anche un ottimo souvenir da regalare agli amici ), ci siamo incamminati per il sentiero del Brigante che abbiamo percorso per un bel pezzo in un paesaggio invernale.
A farci compagnia le impronte degli animali sulla neve, numerose e diverse a testimonianza della ricca biodiversità del Parco,
Però, verso le 12:30 siamo tornati indietro, attratti da un altro tipo di spettacolare scenario:
quello del ristorante " La Luna Rossa", di Federico Valicenti, dove ancora una volta ci siamo deliziati parimente della sua compagnia e delle sue prelibatezze gastronomiche.



Per fortuna, Federico sa tirar su il morale sia riempiendo la pancia sia parlando delle opportunità senza nascondere i problemi e siamo andati via da Terranova rinfrancati, oltre che sazi...
Sarebbe salutare che week end del genere fossero praticamente mensili, mentre noi non ci muovevamo da agosto.
Però sarebbe anche carino poter condividere la gioia che trasmette il Parco del Pollino.
E, dato che tra qualche settimana Silvana riapre, un pensierino ce lo farei.
Per non parlare di organizzare un bel pernottamento su una delle Serre in Estate...
Non vedo l'ora...
Intanto, il pieno noi l'abbiamo fatto, speriamo di riuscire a tornar su prima di tornare  in riserva...

Su Tripoli non sventola la bandiera arcobaleno.

Non è la prima volta che  ne scrivo, non è la prima volta che ne parlo.
Quindi, vengo direttamente al punto ché già sono noioso di mio:
c'è una strettissima correlazione tra il perdurare inarrestabile dell'anticultura berlusconiana e l'altrettanto costante perdurare dello pseudopacifismo antiamericanista antisraeliano nella sinistra italiana.
Se non altro perchè per affrontare e sconfiggere il berlusconismo, non tanto e non solo in palrmaento, ma nella Società, bisogna saper opporre fatti alla propaganda e non perdere mai di vista la Realtà.
Cosa che, purtroppo, non è.
Non si batterà mai il berlusconismo se ci si ostina a disprezzare anche il solo concetto che esiste differenza tra un AK-47 ed un AR-70.
Che esiste differenza tra un Sukhoi 22 ed un F-16.
Perchè?
Perchè anche per la rivolta libica il primo pensiero della sinistra pseudopacifista è stato che gli aerei che macellano la folla sono forniti dagli americani, che i fucili sono italiani.
Il primo?
Ma anche l'ultimo.
I rivoltosi libici sono trattati manco fossero miliziani filosionisti, semplicemente non esistono.
Non ci preoccupiamo della Libia neppure per calcolo, siamo completamente ciechi.
Eppure è evidente che solamente l'isituzione di un regime democratico forte e stabile in Libia potrà evitarci guai serissimi: se vince Gheddafi sarà un disastro, ma niente a paragone della dissoluzione modello Somalia dello stato libico. Sarebbe una catastrofe che porterebbe quasi sicuramente ad una sanguinosa seconda guerra di Libia a cent'anni dalla prima.
Uno stato fallito ricco di petrolio e nostro fornitore principale a pochi Km da noi: un incubo.
Ma di tutto questo il popolo della sinistra se ne frega.
Salvo qualche richiesta di imporre no fly zone, ovviamente.
Richieste in piena coerenza col resto:
si chiede di imporre la no fly zone senza rendersi conto delle implicazioni pratiche:
con quali aerei? Boh! Che l'Italia debba contare per la propria difesa aerea sui soliti "americheni" è cosa che non pare preoccupare nessuno.
Ma lo sapete che questo implica una guerra guerreggiata almeno contro aeroporti e contraerea libiche con tutte le implicazioni del caso?
Quindi, forse è il caso di darsi una regolata e ricominciare a pensare con la testa in base ai fatti e non agli ideologismi tra l'altro trasmessi per sentito dire.
I rivoltosi libici vanno aiutati prima di tutto a non essere macellati e poi a trovare la loro via alla creazione di un nuovo Stato possibilmente democratico secondo i nostri standard.
Se bisogna scendere in piazza si scenda, se bisogna metter mano al portafogli ( aka: alle armi ) lo si faccia con pragmatismo, ma questo silenzio mette tristezza, questa caparbia ostinazione a leggere il mondo secondo parametri oggettivamente falsi ( Un Sukhoi 22 russo NON è un aereo fornito dagli americani ) mi fa mal sperare sulla capacità della sinistra di sconfiggere i mali di questo paese:
se vogliamo competere con Berlusconi sul piano della menzogna siamo sicuramente perdenti. Loro sono più abili.

3 marzo 2011

ed ora le previsoni del tempo: pioggia su Puglia, Campania e Calabria...

E la Basilicata?
Non esiste!
La Basilicata è stata schiantata dall'alluvione del primo marzo.
Non vi è traccia sulla stampa nazionale di questa catastrofe ambientale dovuta al classico mix di eccezionalità dell'evento ( in minor parte ) devastazione suicida del territorio  e relativa incuria ( maggior parte ) ed anche mutamento climatico:
su Matera sono caduti 90 mm di pioggia in un solo giorno, contro una media annuale di 500...
I danni sono ingentissimi, ma l'Italia non ne sa nulla.
La principale arteria della Regione è interrotta,  i danni all'agricoltura ed all'industria non si contano, spesso causati dalla mancata manutenzione dei canali del Consorzio di Bonifica, le strade già scassate della regione sono inagibili e nella sola Matera i danni sono oltre i 16 Milioni di Euro.
Nel frattempo, Roma è sorda e della nostra catastrofe nessuno dice nulla.
E il Ministro dell'Interno della Repubblica Italiana, Roberto Maroni, alfiere della Legalità e paladino della lotta allo spreco statalista ( e meridionale ) , pensa bene di buttar via 400 milioni di Euro per evitare l'election day che accorperebbe amministrative e referendum.
Nello stesso giorno in cui la Basilicata si sveglia ancora una volta sola e disperata.
Roba da chiedere indietro ben altro che i soldi delle tasse per tutte le generazioni di Lucani sftuttati nelle fabbriche del Nord, costretti all'emigrazione, mandati al macello  nelle trincee delle guerre industriali, con il territorio devastato dalla deforestazione nell'ottocento, dalla desertificazione agricola nel novecento e dall'inquinamento da petrolio e discariche nel duemila ed ancor oggi rassegnati ospiti di terre lontane da cui magari si alzano gli ipocriti strali contro gli sprechi altrui.
Grazie, Italia,
centocinquanta volte grazie.

1 marzo 2011

Cronaca di una morte annunciata: Le Energie Rinnovabili in Italia

Ammetto di essermi un po' distratto e di aver mancato in pieno le fasi preparative della pubblica esecuzione del settore delle energie rinnovabili italiano.
Infatti, il ministro Romano ha deciso che, avendo noi quasi raggiunto gli obiettivi che pensavamo di raggiungere solo nel 2020, possa bastare così.
Gli 8.000 Mw di picco da installarsi entro il 2020, appunto, saranno completati entro pochi mesi.
Coerente, il ministro Romano:
facendo parte di una compagine politica che si sforza di affossare per quanto possibile il paese gli deve essere sembrato intollerabile l'esistenza di un settore industriale all'avanguardia.
Pertanto ha deciso che il sistema di incentivi che ha miracolosamente portato l'Italia ad un insospettato 6 - - rispetto a quello che dovrebbe essere il suo livello di produzione energetica da fonti rinnovabili, se paragonata alla solita Germania, sia da smantellare.
Fine dei giochi.
Il mercato non è ancora maturo per la sospensione degli incentivi che devono essere ridotti gradualmente. Fino ad oggi, hanno funzionato. Siamo passati in pochi anni da 7000,00 a 4000,00 € per kW di picco installato ( con componenti di elevata qualità, si può realizzare anche a 3000,00  ) per gli impianti piccoli.
Invece, ciccia.
Certo, sarebbe auspicabile qualche provvedimento correttivo delle speculazioni per gli impianti a terra, ma l'incentivazione andrebbe estesa alle imprese: è paradossale che l'Italietta delle microimprese non sappia approfittare del principale vantaggio del fotovoltaico: l'azzeramento per le piccole imprese dei costi energetici.
L'Italia delle fabbrichette, dei capannoni, che si lamenta dei costi di produzione alti, non è stata capace di mettersi 20 - 200 kW di Pannelli sul tetto ed azzerarsi i costi dell'Energia proprio nel critico settore manifatturiero.
Rimando a questo articolo i dettagli, non è il caso di ripetere cose già note.
Che altro aggiungere?
Che il provvedimento può anche non passare?
Affidarsi alla speranza non è il mio forte, soprattutto quando anche la sola presa d'atto che un Ministro dello Sviluppo abbia concepito un simile abominio è sufficiente a portare allo sconforto.
PS:
Chissà se il governo regionale, nel malaugurato caso che il provvedimento passi, non possa usare i proventi del petrolio per sostituire in parte gli incentivi sul rinnovabile?