8 luglio 2020

Venite, venite, B-52

B-52 Stratofortess


Quello qui sopra è un bombardiere nucleare americano B-52.
E' in servizio dal 1955, ossia da 65 anni. 
Secondo i programmi resterà in servizio nell'aviazione americana ancora per molti anni fino a sfiorare il secolo di vista operativa.
Guardatelo bene.
Poi pensate alla vostra vita:
Al vostro reddito di dieci o anche cento volte quello dei vostri nonni.
Alla vostra vita media che, soprattutto se siete donne, è quasi triplicata da quando il bestione qui sopra era sui tavoli da disegno.
Pensate alle automobili, al cinema, alla tv, alle elezioni, anche a quella rottura di coglioni che sono le elezioni comunali materane, pensate alla libertà, a quella di parola, a quella di stampa, anche a quella di usare Facebook per inneggiare alla Cina o a Giuseppe Stalin.
Pensate a Internet e pure a Youporn, alla letteratura, ai farmaci salvavita, ai supermercati, all'aperitivo, alla rivoluzione sessuale, alla libertà religiosa, ai diritti umani, al matrimonio omosessuale, all'Erasmus, agli smartphones, alla lavatrice, al frigo, alla birra, alla lavastoviglie e all'asciugacapelli.
Pensate alla TAC, alle vaccinazioni, al benessere di massa, agli antidolorifici, agli antibiotici, allo shopping, ai voli low cost, al veganesimo, alla non violenza, ai figli dei fiori, a Woodstock, ai Nirvana, ai Pink Floyd, a Fabrizio De Andrè, ai Baustelle, pure a Guccini, al turismo, in poche parole a tutto quello che è diverso nella vita in Europa, Giappone, Corea del Sud, Australia e Nord America rispetto alla Corea del Nord, all'Egitto, al Sinkiang.
Anche il diritto di scrivere/leggere queste mia cazzate.
Anche questo blog, questo social network, questo schermo da cui leggete.
Tutto.
Tutto è sotto la Protezione delle ali del B-52.
Nemmeno un grammo delle nostre vite esisterebbe in maniera riconoscibile al di fuori del raggio d'azione dei B-52.
Insomma, viviamo tutti all'ombra delle sue ali.
Non vuol dire che sia una cosa nè buona nè giusta.
Non vuol dire che sia qualcosa di immutabile, non migliorabile o innocente.
Sotto le ali dei B-52 sono stati commessi crimini orrendi, stragi di innocenti e delitti contro l'umanità.
Ma c'è anche tutto quello di cui sopra, incluse le migliori speranze di affrontare i mutamenti climatici.
E lontano dalla sue Ali c'è la Repubblica Teocratica dell'Iran, l'agonia di Hong Kong, l'annessione della Crimea, l'omofobia fatta legge nell'Islam e in Russia, il gulag, la sorveglianza di stato del singolo, il delirio Jahdista e chi più ne ha più ne metta.
Il B-52 prima o poi andrà in pensione e sarà dimenticato.
Ma non potrete far finta di campare meglio del resto del mondo e di tutta la precedente umanità dolente per vostro merito o per diritto divino/naturale.
Sono i B-52 a offrirvi questa spettacolare ed unica opportunità di vita.
Potete anche ammirare Salvini o idolatrare Mao, grazie ai B-52.
Potete pure farvi pestare a Genova, se è per questo, grazie ai B-52.
E non è una questione di sputare nel piatto in cui (abbondantemente) si mangia.
E' che per andare lontano dalle ali dei B-52 prima bisogna rendersi conto di dove si è:
non si arriva al Polo Nord andando sempre verso Est.
.

 

4 luglio 2020

Le nostre anime di notte




Ho passato il lockdown in letture che si possono dividere secondo due filoni:

  1. riletture di romanzi ansiolitici (ES: Harry Potter, il Cardinale, Nei Panni di Pietro, Dance Dance Dance;
  2. Kent Haruf con la sua Trilogia della Pianura e il romanzo "Le nostre anime di notte".
Credo che i romanzi di Haruf mi abbiano scelto, più o meno come io ho scelto di rileggere Harry Potter perchè ne avevo bisogno.
Sapere che il male può essere affrontato e sconfitto anche da Neville Paciock/Longbottom in lunghe ore di letture mentre l'ansia sale a livelli intollerabili è stato un farmaco potentissimo.
La lettura è stata la mia ancora di salvezza in questa primavera che resterà nella Storia.
Haruf l'ho incontrato per caso e le sue parole hanno fatto fatica a farsi spazio, all'inizio.
Harouf mi è stato necessario, spietato come la vita, delicato come i colori dell'alba, determinato nel descrivere situazioni di profonda umanità.
I suoi romanzi sono privi di una trama lineare, sono finestre su vite, sentimenti e giorni.
Si arriva ad Holt, la cittadina fittizia del Colorado in cui sono ambientati i romanzi, (probabilmente ispirata a Yuma: se volete leggere qualcosa di Haruf fateci un giro con google maps), si passa un po' di tempo coi suoi abitanti, poi ci si congeda.
Si entra nelle vite ordinarie di persone che non sono implicate in avventure, omicidi, furti, o complotti.
Fanno la spesa, si occupano dei genitori anziani, si incontrano con gli amici, fanno un giro in bici.
Affrontano il male senza nessuna speranza di batterlo semplicemente perchè non è nei loro obiettivi sopravvivergli o superarlo.
Come ognuno di noi sa in cuor suo, del resto.
Chi di voi spera di vedere la fine delle malattie?
La fine delle ingiustizie?
La trilogia della Pianura e Le nostre anime di notte (mi mancano ancora la strada di casa e vincoli) sono stati di grande aiuto.
La letteratura può essere di sostegno?
Pepe Carvalho, il protagonista dei romanzi di Manuel Vázquez Montalbán, pensa di no: brucia i libri proprio perchè leggerne tantissimi sin dall'infanzia non gli ha insegnato a vivere.
Io concordo abbastanza con Carvalho: leggere è bellissimo e serve a tante cose ma non a vivere.
Eppure, le parole di Kent Haruf vanno molto vicine ad avermi dato un sollievo fisico.
Perchè anche la mia vita di questi mesi avrebbe potuto scriverla lui.
Ma ho dovuto farlo io.
 

21 maggio 2020

GrattaCAPI Ambientali

Con molta gratitudine per Mattia Civico condivido il nostro pezzo su Proposta Educativa:  scelte individuali, scelte politiche e rilevanza delle stesse in tema ambientale. Come dimostra la Pandemia è necessario intraprendere azioni complesse, lungimiranti e condivise per evitare guai peggiori. E in tema ambientale siamo già catastroficamente in ritardo.

15 maggio 2020

la solitudine delle parole che curano






E' più di una settimana che cerco di scrivere qualcosa sulla differenza tra una Messa e uno spettacolo cinematografico pur restando del tutto contrario all'apertura precoce delle Chiese (come di ogni altra attività non essenziale che possa essere inutilmente rischiosa per la vita, scout inclusi).
Ma sono stato distratto.
Dall'odio su una vita salvata, poi l'odio su centinaia di migliaia di persone che ti mettono il piatto a tavola, poi l'odio sulla scienza, l'odio sulle biciclette.
Uso la parola odio perchè ritengo che sia la parola, sola, somma di tanti stati concreti delle vite delle persone: ignoranza materiale, paura, privazione di empatia, vedete voi.
Alla fine credo che tutto questo derivi da malattie diverse delle nostre anime, delle nostre coscienze e dei nostri corpi, malattie di cui Covid-19 è solo una manifestazione più estrema.
E allora ho riletto il mio post sulla differenza tra Messa e Cinema e l'ho trovato simmetrico rispetto all'odio.
Senza nemmeno una parola o intenzione di odio dentro.
Ma "senza odio" non basta.
Non mi basta più.
Sento il bisogno di andare avanti, andare oltre.
Nel cuore della pandemia mi piacerebbe che tutto fosse per quanto possibile, Cura.
I vangeli ci dicono che Gesù ha guarito molti malati, ma ci dicono anche che ha curato tutti quelli che ha incontrato.
Ho cancellato il mio post perchè non conteneva nessuna Cura.
Poi, domani me ne dimenticherò, ma oggi ho ben chiara una via di uscita dalla paura, dall'ignoranza, dalla solitudine.
La cura.
E se è impossibile, per me, per come sono fatto, aver cura delle Persone, costandomi molto ogni gesto di attenzione.
Ma può essere che mi riesca di usare poche parole di Cura.
Anch'esse sole, flebili, magari cieche, senza effetto di guarigione.
Ma luminose nella mia notte.

3 maggio 2020

Coronavirus e Aquile Randagie




Rigetto in pieno la narrazione bellica che viene fatta da governi e media della pandemia.
Siamo vittime, dirette o indirette, di una malattia.
Una malattia che riguarda tutti e tutto: corpi e anime sia di malati che di sani. 
E la Società intera.
Non siamo in guerra e un dottore non è un colonnello delle truppe corazzate.
Quindi, rigetto certi paragoni tra gli scout di oggi e le Aquile Randagie.
Le Aquile Randagie resistettero al Nazifascismo, ossia al Male umano, partecipando anche alla Resistenza e furono coinvolte nella Seconda Guerra Mondiale.
Noi scout dell'Italia afflitta dalla Pandemia non siamo in guerra.
Non dobbiamo resistere ad un invasore, non dobbiamo resistere ad un regìme infernale e neppure proteggere la nostra Promessa dalla barbarie fascista.
Quindi, se le sedi sono chiuse, i reparti congelati, non c'è lo stesso alcun motivo di fare paragoni controproducenti.
Ma possiamo prendere esempio: possiamo ricordare ai ragazzi che se le poche Aquile Randagie hanno resistito alla violenza per vent'anni, noi tutti possiamo resistere alla separazione (fisica, perchè possiamo vederci tutte le volte che vogliamo) dovuta alla malattia per DUE (2) DUE.
Poi, se sono solo 1,5 tanto meglio.
Ma c'è di più:
I corpi li curano i medici, la società, però, possiamo contribuire a curarla anche noi.
Come il nostro Maestro che non ha guarito il Mondo ma lo ha curato.
Il miglior contributo che lo scoutismo possa dare, oggi, è applicare con rigore Promessa e Legge per evitare contagi.
Nei mesi che verranno sarà fondamentale la responsabilità del comportamento di ognuno.
E credo che ricordare ai ragazzi quanto sia fondamentale aiutare i medici ... non ammalandosi sia davvero una buona idea.
Mantenere il distanziamento sociale seguendo le indicazioni degli scienziati è qualcosa che può salvare vite ed è alla portata di Cocci come di Arcanda.
Ed è una cosa molto seria.
Altrettanto serio è un altro compito:
contribuire a curare la Società.
E questo è IL compito originario dello scoutismo.
E i farmaci per la cura della Società sono somministrabili, anche questi, da Cocci come da Arcanda.
Sono la Solidarietà, la Fedeltà, l'Empatia, la razionalità, il duro lavoro, l'equità, il rispetto e cento altre cose che hanno bisogno di una traduzione politica per diventare pratiche.
Quindi, mentre lo Scoutismo dovrebbe, oggi, contribuire a fermare Covid19, dovrebbe anche contribuire alla cura della malattia della Società.
Pensando al mondo nuovo.
E alla traduzione politica (non partitica) di idee e proposte. 
Pensare come Comunità diverse, pensare a come salvarci dalla Crisi Climatica, da quella Economica, imparando dalla Catastrofe e non riparandone solo i danni superficiali.
Le Aquile Randagie, poche persone elette, hanno seminato lo scoutismo presente.
Se duecentomila scout seminassero un nuovo futuro credo che sarebbe una cosa ben fatta.

28 aprile 2020

Congiunti?





Prima la cura, poi la rinascita. 
Nel frattempo: pensiamo, progettiamo, ricostruiamo.
Ma senza un singolo contagio avvenuto in attività.

25 aprile 2020

La Liberazione Incompleta

Giunto alla sera di questo 75° 25 Aprile non ho saputo scrivere nulla, postare una canzone, riportare un ricordo. Tutto mi ricordava l'imperfezione di questa giornata, tutto aveva in sè un germe di "contro" qualcosa, qualcuno, anche oltre il naturale essere contro il male. Mentre scende la notte penso che il 25 Aprile resta discontinuo, incompiuto, incompleto, come l'Italia, come la mia stessa vita. Probabilmente non è un male riconoscere che a noi tutti spetta il compito di completare la Liberazione dell'Umanità, raccogliere un fardello più leggero di quello dei partigiani e caricarselo più nel cuore che sulle spalle.  Ho passato questo 25 aprile a commentare un brano del Vangelo e a riflettere. Festa della Liberazione, tanto cara, tanto lontana dalla completezza.  Non tutto il male ho di fronte, non tutto il bene ho nel cuore.


18 aprile 2020

Un Appello per un Progetto Educativo Nazionale (Scout e Non)




Non ho idea di come sarà la mia vita tra 3 settimane, 3 mesi, un anno.
E, lo confesso, mi mette molta ansia iniziare anche solo a pensarci.
Dato che per lavoro mi occupo (anche) di analisi dei rischi di dispositivi medici mi trovo, per deformazione professionale, a pensare più a cosa può andare storto che a cosa può andare bene.
Del resto, il Secondo Principio della Termodinamica ci ricorda che la sfiga prevale sulle botte di culo per venti a zero.
Con il destino personale, familiare e del Paese così incerto vale la pena di occuparsi di Scoutismo proprio oggi?
Ci vuol poco a rispondere di sì e non solo perchè decine di migliaia di ragazzi chiedono di ascoltare i nostri "Eccomi".
Ma anche perchè da qualche parte si dovrà ricominciare a progettarlo, 'sto futuro.
Lo scoutismo, l'avrete magari già letto qui da qualche parte, si interessa pochissimo di partiti e moltissimo di Politica. E la Pandemia di Covid-19  ci obbliga a farne tanta.
Sostengo che  l'Agesci  la Democrazia Associativa dell'Agesci a tutti i livelli (ma credo valga anche per il CNGEI) abbia due problemi, uno piccolo ed immediato, l'altro gigantesco e appena meno pressante.
Per prima cosa è necessario che le modalità di gestione in emergenza delle unità sia un minimo condiviso e definito, soprattutto a livello di calendario.
Dato che in Agesci i cervelli non mancano se qualcuno esperto (ma esistono esperti in cose del genere?) possa suggerire le modalità migliori di contatto online tra Capi e Ragazzi e tra Ragazzi non sarebbe male.
Ma sarebbe senz'altro necessario parlargli chiaro.
Capi, ve lo ricordate quel periodo di tempo tra il campo estivo e la ripresa delle attività?
Non so voi ma io facevo i conti alla rovescia con appena meno impazienza di Harry Potter che aspetta tutta l'estate di andar via dai Dursley e tornare ad Hogwarts.
So per certo che è così per tantissimi ragazzi.
Che hanno il diritto di sapere la verità: fino al vaccino sicuramente, fino ad un R0 di 0,0001 probabilmente, le attività non possono ripartire.
Ma questa, dopotutto, è solo una faccenda tecnica.
Spero vivamente che venga affrontata in maniera autorevole, univoca e definitiva.
La sfida vera è un'altra.
Penso ad tutti i ragazzi che per mesi (tremo di dover profetizzare: almeno 12-18) saranno tagliati fuori dalla loro vita abituale, dal contatto fisico, dal fare l'amore a tutte le forme di socialità che sono evaporate alla fine dell'inverno.
Penso al contesto di comunità fino ad ieri prospere che, come minimo, affronteranno un periodo molto duro e alcune si trasformeranno dai luoghi più fiorenti della Terra a cittadine con una situazione occupazionale da Italia meridionale.
E a quello che accadrà al Lavoro in Italia meridionale non riesco nemmeno a pensarci.
Penso alla prevedibile incapacità dell'Italia di adottare misure razionali: ci sarà un Sindaco che inviterà a non accalcarsi negli autobus, a non intasare di traffico automobilistico le strade e di polveri sottili (filocovid) i polmoni invitando tutti ad usare la bici il più possibile?
Insomma, il mondo è già cambiato è non è detto che ci ritroveremo in un mondo migliore a fine emergenza.
Il mondo migliore va pensato oggi.
E chiedo a tutti gli scout: pensiamolo anche noi, altrimenti ci toccherà migliorare qualcosa che avrebbe potuto essere già migliore con un nostro contributo dato per tempo.
E il tempo è adesso.
Chiedo agli Scout di pensare.
Pensare come cittadini, come cristiani.
Pensare a quello che è successo e pensare a come sanarne le cause:

Il collasso ambientale, le disuguaglianze, lo sfruttamento, la gestione privatistica della Cosa Pubblica, la censura sulle informazioni, la crisi della democrazia, la crisi del pensiero scientifico,  la pianura Padana assediata da lustri da un inquinamento spaventoso, la caccia all'untore, questi e altri fattori hanno contribuito alla Pandemia ben più del sorgere singolo di Covid-19.

Quali sono le contromisure minime alle cause di questo disastro che, come cittadini e cristiani, possiamo pensare, proporre e accettare?
Non faccio nessuna retorica.
Nemmeno un grammo.
Nelle nostre Comunità Capi, Zone e via salendo a tutti i livelli della democrazia associativa, le conseguenze pratiche della Pandemia dovrebbero essere affrontate: non credo di scrivere niente di particolarmente innovativo.
Ma io propongo e sollecito che la discussione si estenda al modo di rendere il Mondo migliore e non solo a tornare a come era prima.
Perchè è ora che la voce di chi non ha voce deve essere portata all'attenzione delle nostre Comunità, partendo dalla Parrocchia e finendo alla Nazione.
Discutiamo, mettiamo nero su bianco il frutto dei nostri ragionamenti, poi proponiamo, proponiamo con forza strade nuove per un futuro che sia migliore del passato prossimo che oggi ci sembra un paradiso perduto.
E che, invece, di fatto era l'anticamera dell'inferno.
E che sia chiaro: la nostra è "La Scelta di Vivere" ed è bene che sia espressa presto,  per non doverci trovare a rincorrere "La scelta di non morire" quando potrebbe essere troppo tardi.
Facciamo Nuove tutte le Cose.

11 aprile 2020

La bicicletta, il coronavirus e il passo dell'ultimo




La mobilità urbana del XXI secolo, negli stati più avanzati, fa un uso ridotto dell'automobile demandando quella individuale alla bicicletta e quella collettiva a tram, autobus e metropolitane.
Oslo ha chiuso il centro al traffico motorizzato ottenendo un invidiabile primato assoluto in termini di morti sulle strade: una sola persona in tutto il 2019.
I motivi per cui l'uso dell'automobile viene disincentivato sono i più vari: è un mezzo molto pericoloso, inquinante, pochissimo efficiente e davvero tanto costoso per utenti e collettività.
Inoltre, le città paralizzate dal traffico e in cui i lavoratori si ammalano causa inquinamento non fanno per niente bene agli affari.
In estrema sintesi ecco perchè le nazioni più ricche d'Europa spingono molto per la mobilità ciclabile.
Certo, non è qualcosa che si improvvisa e richiede pianificazione e ponderate scelte politiche oltre ad una fattiva collaborazione dei cittadini.
Insomma, la mobilità ciclabile aiuta le nazioni anche a diventare più efficienti ed una nazione più efficiente è capace di adottare provvedimenti più complessi, ad esempio, per la gestione della Pandemia da Covid-19.
L'Italia non ha affrontato la crisi nel migliore dei modi possibili secondo scienza e coscienza.
Di sicuro non mi metto qua a snocciolare un mix di verità oggettive e mie opinioni personali, mi limito a ricordare che alcune nazioni sono riuscite a controllare la Pandemia in maniera piuttosto efficace ricorrendo a provvedimenti complessi, sofisticati e supportati dalla collaborazione massiccia di una  popolazione consapevole (ES: Corea del Sud e Nuova Zelanda).
La Quarantena imposta alla popolazione secondo modalità per lo meno discutibili è, praticamente, l'unico mezzo di contrasto alla Pandemia messo in campo dallo Stato Italiano.
Dopo più di un mese di blocco e un minimo di 3 settimane ancora di fronte da passare in casa è oggettivo che l'assenza di indicazioni su come affrontare Maggio e sulle strategie attive di contrasto al virus (alla Corea del Sud) è inaccettabile
Sia per ragioni squisitamente sanitarie, che di tutela della libertà personale.
Come ogni ciclista urbano sa la sua vita è alla mercè del livello di irrazionalità umorale del momento di automobilisti, vigili, assessori, sindaci, ostruzionisti parlamentari del nuovo codice della strada.
E' seccante scoprire che anche la vita del cittadino comune razionale, rispettoso di leggi e prossimo, è alla mercè di una simile catena di insufficienze cerebrali che partono da chi butta la plastica nel cassonetto dell'umido, passano dal comportamento medio in automobile e finiscono nella nostra classe politica.
E' davvero frustrante sapersi perfettamente in grado di mantenere la distanza sociale, prendere le precauzioni raccomandate dall'OMS e ritrovarsi sequestrati in casa a causa dell'italianità più becera e irrazionale.
Benvenuti nel Club:
ai ciclisti urbani (ma si possono aggiungere tutte le categorie che volete) capita tutti i giorni.
Se il Paese non è in grado di fare un minimo passo nell'applicazione di ricette semplici e consolidate con basso livello di complessità (due ciclabili decenti, far rispettare i limiti di velocità e le strisce pedonali,  far funzionare il sito internet dell'INPS) come può far funzionare le complesse misure presa dalla Corea del Sud?
Non giustifico la linea di condotta governativa, ne constato semplicemente la cause.
Senza voler sollevare bandiera bianca, ricordo che la gestione di sistemi complessi è fallimentare se anche solo uno degli elementi di controllo non è all'altezza del compito.
E' necessario fare progressi, misurabili ed in fretta.
E' necessario per la nostra sopravvivenza.
Ma necessario non implica istantaneo.
Magari gli italiani saranno più propensi ad eleggere i Burioni  al posto del Salvini, partendo dai comitati di quartiere e finendo coi parlamentari.
Ci tengo a inserire un altro fattore nel mio ragionamento: in Route, il campo mobile degli scout, quando la strada è lunga e difficile si deve imparare ad andare col passo dell'ultimo, per quanto sia più faticoso per chi ha un passo più lungo.
Arrivare per primi e trovarsi soli non ha molto senso, soprattutto se tenda e cibo sono rimasti indietro.
Per tacere del senso di viaggiare (e vivere) con qualcuno se non si ha voglia di camminarci assieme.
E proprio in una Pandemia non si può lasciare dietro nessuno se non altro per evitare che diventi il prossimo focolaio.
Quindi, sì.
Dobbiamo andare al passo del mio vicino che, sano e forte, a metà  marzo entra nell'ascensore già occupato per scendere UN piano di scale.
Dobbiamo andare al passo della signora che ha parcheggiato, poco fa, esattamente sulle strisce pedonali, con almeno 6 posti auto liberi adiacenti.
Dobbiamo andare al passo di chi butta l'umido nella plastica per puro sfregio, di chi è incapace di rispettare una coda, al passo di chi guida a 70 all'ora in zona 30 smanettando col cellulare, al passo di chi crede alle bufale e alle menzogne atroci dei fascioleghisti, dobbiamo andare anche al passo degli evasori fiscali, dei corrotti, di chi ci sta sulle scatole, di chi vive per gettare sabbia nell'ingranaggio che salva tutte le vite, la sua inclusa.
Non è questo il momento di porsi il problema, in pratica il principale dei nostri tempi, dell'Educazione del Popolo Italiano.
Non esprimo giudizi sul governo, mi limito a constatare l'ovvio: 
la quarantena non è lo strumento migliore esistente.
Ma è l'unico alla portata di Stato e Popolo italiano.
Sperando che tra un paio di settimane siamo riusciti a fare sufficienti progressi da avere a disposizione strumenti più adeguati.
Che so, due piste ciclabili di emergenza per evitare di ammazzarsi di traffico e di contagio preso in autobus affollati.
Per esempio, tanto per partire dalle cose facili.