27 giugno 2023

#USTICA Un'INgiustizia civile, di Alegi e Tricarico



A pelle, senza googolare: chi ha causato la strage di Ustica?

Scommetto che avete pensato al missile e alla battaglia aerea.

No: secondo la magistratura penale italiana (3 gradi di giudizio) la strage è stata causata da una bomba. Niente missili, niente depistaggi, niente battaglia aerea. Secondo un magistrato civile, invece, scienziati e ingegneri che facevano parte della commissione di periti d'ufficio (non di parte: d'ufficio) nonché tutti gli altri giudici, non hanno capito niente e il missile c'era. Come per certe sentenze di correlazione tra vaccini ed autismo, del resto.

La Strage di Ustica è un mistero italiano. Nel senso che è solo in Italia che il mistero c'è: all'estero, date le evidenze scientifiche, il mistero non c'è.

Sono andato a vedere al cinema "Il Muro di Gomma". 

Ho letto "Funerale dopo Ustica". 

Ho comprato il DVD de "I TIGI" Di Marco Paolini.

Sono stato un credente, lo ammetto.

Sono anche andato due volte a visitare il Museo della Memoria di Ustica (che, en passant, ignora completamente le sentenze penali di assoluzione).

Ma, da quando ho avuto accesso alle fonti internazionali e alla stampa specializzata, ho iniziato a sospettare che le cose non stessero come vulgata volesse.

Per quel che può interessare, vi racconto il mio percorso di redenzione.

Nel 1989 (prima della caduta dell'URSS), un Mig23 sovietico ebbe uno strano e tragico incidente: l'aereo decollò da una base in Polonia, ebbe un problema per cui il pilota si eiettò e... E invece di precipitare, il MiG continuò per la sua strada invadendo lo spazio aereo della Germania Occidentale per poi precipitare, esaurito il carburante, in Belgio provocando una vittima al suolo.

Il tragitto del MiG23M sovietico dal decollo alla caduta per esaurimento del carburante: circa 900 km


Distanza percorsa: circa 900 km. Ossia, in pratica, l'autonomia massima del modello più avanzato del MiG23 a velocità di crociera. Il che (ma questo non è un dato che si trovava facilmente all'epoca nelle edicole di Matera) equivale ad un raggio di combattimento pratico di circa 300 km.

Questa notizia restò a circolare nel mio cervello messa a raffronto con una delle 38 teorie su Ustica che prevedono il coinvolgimento, nell'abbattimento del DC-9 ITAVIA, di un MiG-23 libico (versione da esportazione con prestazioni inferiori a quella in linea con l'aviazione sovietica).

Non commetto spoiler se vi dico che questo MiG con Ustica non c'entra assolutamente nulla, salvo aver fatto da involontario alibi ai complottisti.

Ancor prima di avere accesso ai libri di Tom Cooper sull'aviazione libica, dopo vari anni, mi si accese la lampadina: il MiG 23 libico non avrebbe mai e poi mai avuto l'autonomia per decollare dalla Libia (ma in pratica nemmeno dalla Tunisia) e mettersi a fare battaglie aeree a nord di Ustica ben oltre il limite teorico del suo raggio d'azione e almeno 2 (se non 3) volte oltre il suo raggio d'azione pratico:

Il tragitto del MiG23 libico dal decollo alla caduta per esaurimento del carburante: circa 800 km


Secondo la versione di Tom Cooper (e quella ufficiale), invece, i conti tornano: il MiG decolla da Bengasi, dopo un po' il pilota sviene per un problema alla maschera d'ossigeno, l'aereo, a velocità di crociera, consuma il carburane e si schianta in Calabria dopo aver percorso circa 800 km (più il tempo dell'esercitazione).
Appunto, i conti tornano e coincidono con quelli dell'incidente del 1989.
Beh, francamente, questa storiella, oggi, non la considero poi così fondamentale.
Perché, nel frattempo, ben altre fonti e ben altre prove mi hanno portato a sapere e non a credere.
Le sentenze di assoluzione, i libri di Tom Cooper, anche la docuserie "Indagini ad alta quota" episodio 13x7.
E questo libro: USTICA Un'INgiustizia civile, di Alegi e Tricarico.
Il testo ha due anime: quella comprensibilmente indignata di un Generale che, incredulo, si trova a ribadire l'ovvio dopo una lunga teoria di accuse infamanti ed inconsistenti all'Aeronautica (ma non a lui personalmente).
Ricordo che i generali, assolti per non aver commesso il fatto (tu sei innocente ma quel reato qualcuno l'ha commesso) hanno rinunciato alla prescrizione e sono poi stati assolti perché il fatto non sussiste (ossia quel reato sta solo nella fantasia del Giudice Istruttore). 
E poi l'anima scientifica di Gregory Alegi, un Professore Universitario che fornisce al lettore le evidenze tecnico scientifiche scaturite dalle sentenze penali.
Incuriosito, ho anche partecipato, la settimana scorsa ad un convegno sulla strage organizzato a Bologna il 19/06/2023 da una associazione delle vittime della strage (quella che ha riconosciuto il valore delle sentenze penali e che si batte ancora perché la magistratura non si arrenda).





Sono molto contento di aver partecipato a questo convegno, sia perché ho potuto approfondire la tematica sia per aver finalmente incontrato il Professor Gregory Alegi. Tuttavia, sono anche un po' triste. Sono un uomo di sinistra. Da ragazzino, appassionato di aviazione, avevo creduto sulla parola a Marco Risi, il regista de "il muro di Gomma" e poi  a Marco Paolini. Pensavo di sapere e, invece, quando da Adulto ho avuto accesso alle fonti internazionali, ho scoperto di essere stato ingannato. Sono molti anni che sono cosciente della follia della tesi della battaglia aerea, ma questo non mi aiuta a infrangere il vero muro di gomma. Quello dell'ignoranza più becera alla #novax che spiega perfettamente il Putinismo dilagante a Sinistra. Io credo che una persona di Sinistra che voglia continuare a considerarsi tale, dovrebbe prendere le proprie opinioni maturate sull'atto di accusa Priore e rivederle in base alle sentenze penali di assoluzione dei generali. Sarebbe bellissimo vedere Marco Paolini aggiornare il suo splendido spettacolo I-TIGI, basato sull'atto di accusa di Priore, adeguandolo alla verità scritta nelle sentenze definitive della magistratura penale. 

Ricordo ai miei lettori che, in Italia, la giustizia civile ha acclarato la correlazione tra vaccini ed autismo, il che, ovviamente, non è. I fatti, al momento, secondo la giustizia penale (che ha ribaltato completamente i convincimenti personali di Priore), parlano esplicitamente di bomba.  In questi casi, se non si fida della letteratura tecnica e della magistratura penale, il mio modesto suggerimento è: "fai tu". Si deve aver voglia di leggere le carte e farsi un'opinione di merito basata sulle prove scientifiche prodotte durante le inchieste e dei periti d'ufficio e non su un bel film che, fino a prova contraria, è fiction.

E  ora?

E ora mi aspetto di trascorre un altro anniversario della strage (27 giugno) farcito  di fake news su una battaglia aerea a cui, per quel che valgono le prove su cui è fondata la relativa teoria, avrebbe potuto partecipare anche l'Enterprise di Star Trek.

Io continuerò a studiare, per esempio leggendo questo libro:


Perché i diritti umani, la libertà, il benessere e la pace non vengono da convincimenti.

Ma da verità scientifiche.

E se la Magistratura penale ha stabilito che 81 persone sono state assassinate da una bomba, si deve cercare chi quella bomba ha commissionato e piazzato.

Non faccio dietrologie e non intendo cadere nella trappola del complotto anticomplotto.

Non formulo ipotesi ma lascio ai lettori uno spunto: un occhio alle implicazioni della fine del lodo Moro la darei.

E spero che, domani,  almeno uno dei miei lettori, non dico cambi idea, ma accolga in sé il seme del dubbio.


 #USTICA Un'INgiustizia civile, di Alegi e Tricarico 

17 giugno 2023

Idroplano Savoia S.21: Meglio Porco che fascista












Nei giorni del centenario della nostra Aeronautica Militare dedico questo modellino a tutti i piloti e avieri caduti a causa delle guerre fasciste: uccisi dal nemico, assassinati dalla corrotta incompetenza della violenza fascista.

L'Idroplano da caccia Savoia S.21 non è mai esistito.

E' il frutto della fantasia di quel genio di Hayao Miyazaki che, con il film di animazione Porco Rosso, omaggia proprio il coraggio degli aviatori italiani.

E proprio perché è un aeroplano di fantasia che lo dedico alla nostra aeronautica.

Non l'iconico F-104, nè l'assurdo CR-42 e neppure il superbo Eurofighter Typhoon.

Scelgo l'S.21 perché la fantasia è un ottimo rifugio di fronte all'asprezza della realtà.

Scelgo l'S.21 perché il coraggio , l'abilitàe l'ingegnosità dei piloti (e dei tecnici) italiani sono ben rappresentati nel film.

E, in ultima analisi, perché è un bellissimo aereo che non ha mai ucciso nessuno.


PS: nota modellistica. Il kit della FineMolds è molto giapponese.

Nel senso che è TUTTO in giapponese, quindi, se non si  ha un minimo di esperienza, potrebbe essere complicato montare il modellino.

Ed è anche molto giapponese nel senso che è un kit di elevata qualità per plastiche, incisioni, assemblaggio e decals.

Mi sono divertito molto, sia a montarlo che a volarci...


31 maggio 2023

F-89J Scorpion: l'intercettore più potente







Da destra a sinistra: il contenitore coi razzi aria aria,
il razzo a testata nucleare genie e i missili aria aria Falcon







L'F-89 Scorpion è stato un intercettore americano dei primi anni 50.

Non aveva altro scopo che la difesa aerea del Nord America dai bombardieri sovietici Tupolev Tu-4 (la copia russa del B-29 americano della Seconda Guerra Mondiale), Myasishchev M-4 e Tupolev Tu-95 (di cui solo l'ultimo dotato dell'autonomia necessaria a colpire gli USA senza rifornimento in volo).

L'aereo era un jet di prima generazione, terribilmente sottopotenziato con motori ben poco affidabili.

Tuttavia, aveva una spaventosa potenza di fuoco.

Le prime versioni furono armate di cannoni, poi si passò ai razzi aria aria da 70mm  e si concluse con i missili aria aria.

Le ultime versioni del jet furono gli intercettori dotati di sole armi aria aria più potenti mai costruiti.

Più dell'X Wing, per dire.

Infatti, oltre a missili aria aria falcon di prima generazione, lo Scorpion era armato con due razzi aria aria a testata nucleare AIR-2 Genie.

In una singola occasione, il razzo fu anche testato dal vivo ed eccovi qua il video dell'Operazione Plumbbob John!

Una follia, vero?

L'aereo rapprsentato dal modellino era armato con 2 razzi a testata nucleare, 4 missili aria aria e, alle estremità alari, era dotato di due serbatoi  contenenti anche una cinquantina di razzi aria aria.

Non c'è assolutamente dubbio che fosse una minaccia letale per i bombardieri sovietici che, per numero e prestazioni, difficilmente avrebbero potuto superare le difese aeree USA dell'epoca.

Difese aeree che persero importanza con l'avvento degli ICBM, ma questa è un'altra storia.

Ora, perché costruire un F-89?

Per mostrarvi il video di una bomba atomica?

Sì, anche.

Ma, per lo più, ho scelto questo caccia in memoria dei B Movies di fantascienza degli anni '50 che mi piacciono tanto.

Quelli in cui il mostro o l'alieno, dopo una prima fase in cui la sua esistenza è stupidamente ignorata dalle autorità (che se la ridono delle dichiarazioni del valente scienziato di turno), viene affrontato, senza successo, dai  primissimi jet dell'USAF (F-86/84/94/89).

Ma, poi, è sconfitto con l'ingegno dallo scienziato di cui sopra, con l'aiuto di un'altrettanto valente assistente stangona, si intende.

Diciamo che questo modellino è un mio personale omaggio a quella parte di Hollywood che, dietro una patina di granitico patriottismo ed orgoglio per le centinaia di Jet come l'F-89 che luccicavano sugli aeroporti dell'USAF, sotto sotto, voleva trasmettere il messaggio dell'inutilità di queste armi.

E diffondere tra la popolazione americana prima, occidenale poi, che la sicurezza viene solo dalla conoscenza e dal progresso.

E che l'ignoranza è la vera minaccia letale da cui guardarsi.

L'F-89 non ha mai sparato un colpo: il miglior indice di successo possibile.


25 maggio 2023

49 anni: l'età della rivoluzione

 


Ho ancora i capelli.
Non tutti, ma abbastanza.
E ho ancora voglia di farla, una rivoluzione.
Senza ghigliottine, al massimo con un po' di ripassi obbligatori di storia, fisica e matematica.
E' vero, invecchio.
Ma, di sicuro non divento obsoleto.
PS: se date retta a me, la rivoluzione non solo si fa davvero, ma riesce anche! 
Tanti auguri a me.

17 maggio 2023

Bristol Blenheim: per salvare Helsinki!




Oggi vi parlo di un bombardiere leggero inglese della fine degli anni '30: il Bristol Blenheim.

Già obsoleto all'inizio delle ostilità, il Blenheim era un piccolo bombardiere leggero dotato di armamento difensivo modesto ma di un buon carico bellico.

Già nel 1942 era stato ritirato dal servizio di prima linea anche nei teatri di guerra meno impegnativi.

Eccetto uno.

Quello Finlandese.

La piccola Finlandia, aggredita a freddo dall'Orso Russo di Stalin nel 1940, ricevette modesti aiuti dalle Democrazie Occidentali (che stavano già combattendo, con poco successo, la Germania Nazista). Non avevano molte armi da condividere con la Finlandia e non era nemmeno semplice recapitarle.

Ma i Finlandesi riuscirono ad ottenere qualche esemplare di Blenheim e la licenza di produzione che fu avviata lentamente e sempre su piccoli numeri.

I Blenheim finlandesi furono impiegati come ricognitori e bombardieri tattici pagando un prezzo altissimo in termini di perdite man mano che i caccia sovietici miglioravano in qualità e prestazioni.

Nelle prime versioni, l'aereo aveva una letale particolarità: lo sgancio delle bombe avveniva secondo un meccanismo piuttosto primitivo: con una fune si sbloccavano i portelli della stiva bombe che... restavano chiusi: era il peso delle bombe sganciate dai loro supporti a spalancare i portelli.

E se la spoletta era difettosa o mal regolata...

Almeno 3 aerei finlandesi esplosero in volo per questo difetto di progettazione.

Le piccole forze armate finlandesi combatterono non solo con disperato coraggio ma anche con inaspettata efficienza (senza assolutamente addentrarmi nelle dinamiche di Guerra d'Inverno e Guerra di Continuazione) e quando Stalin si trovò Signore e Padrone dell'Europa Orientale, nel 1945, si guardò bene dall'imporre alla Finlandia sconfitta la sua bestiale occupazione.

E così, oggi, la Finlandia è uno dei paesi più prosperi e felici del Pianeta.

Anche grazie a questo aereo.


Nota modellistica: questo kit è veramente spartano ed era anche incompleto (mancava la parte inferiore del muso, guardate un po' come mi sono arrangiato a ricostruirlo:




Questo modellino chiude un 'ciclo'.
Nelle ultime settimane mi sono dedicato a kit semplici, assemblati in serie e in velocità.
Ho in mente un progetto didattico, chissà se va in porto...
Diciamo che il prossimo sarà assemblato con meno fretta.




16 maggio 2023

Dewoitine D.520: le scarpe di cartone






Oggi parliamo di un caccia francese di fine anni '30: il Dewoitine D.520.

Non fu un cattivo aereo,  ma non resse il confronto coi ME-109 tedeschi.

Era ben armato per i tempi: durante la primavera del 1940, 4 mitragliatrici leggere e  un cannone da 20mm erano un armamento pesante.

Era anche piuttosto maneggevole. 

Tuttavia, la mancanza di addestramento a tattiche moderne di guerra aerea dei piloti francesi fece pendere la bilancia in favore dei caccia tedeschi.

La Francia fu sconfitta in pochi giorni dal BlitzKrieg nazista e  parecchi di questi aerei furono catturati, intatti, a terra.

E chi decise di usare questi aerei (obsoleti contro i tedeschi del 1940) per difendersi dai supercaccia americani del 1943?

Ma la fascistissima Regia Aeronautica!

Gli obsoleti D-520 di preda bellica furono impiegati, per disperazione, negli ultimi mesi di guerra contro gli Alleati.

Disperazione causata dall'inefficienza e corruzione nella produzione aeronautica fascista, si intende.

Mica disperazione di fronte alle distruzioni dei bombardamenti alleati sulle nostre città difese ancora anche da biplani CR-42.

Il fascismo è una merda per tutti, non solo per le sue vittime innocenti. 

Ma anche per gli stessi fascistissimi piloti dell'Arma fascistissima per antonomasia: l'aviazione.



 

15 maggio 2023

Bell P-39 Airacobra: ossigeno per l'Armata Rossa









Il Bell P-39 Airacobra è stato un caccia americano prodotto durante la Seconda Guerra Mondiale e...

Ben poco usato dagli americani.

Aveva un abitacolo a cui si accedeva con uno sportello simile a quello di un'automobile.

Ma la sua caratteristica principale era il motore posizionato ... dietro l'abitacolo.

Questa soluzione dava problemi di raffreddamento ma consentiva un'ottima manovrabilità e liberava il muso dell'aereo dall'ingombro del propulsore lasciando spazio per un armamento particolarmente potente. 

Per scelta progettuale, il caccia fu ottimizzato per il combattimento a bassa quota e fu usato in patria solo  limitatamente.

Fu fornito in quantità agli alleati (Italia cobelligerante inclusa), ma, ad esempio, la RAF inglese lo rifiutò.

Fu in Russia che l'aereo fece fortuna: sul fronte orientale, infatti, i combattimenti aerei avvenivano per lo più a quote medio basse dove l'aircobra poteva dare il meglio di sé.

Quasi cinquemila caccia P-39 furono forniti all'URSS dagli USA.

E i piloti sovietici si trovarono bene: apprezzarono i 'confort' dell'aereo americano: strumentazione completa, affidabilità, protezione, corazzatura e qualità costruttiva.

Tutte cose assenti nei caccia sovietici.

Nello stesso periodo l'Italia produsse meno di 11mila aerei di tutti i tipi.

I nazisti ne fabbricarono 120.000, i sovietici 157mila e i Giapponesi 76mils ma le democrazie doppiarono le dittature di gran lunga: 130.000 aerei furono prodotti dagli inglesi, 324.000 dagli americani.

Ho già parlato qui dell'assoluta rilevanza degli aiuti USA all'URSS secondo gli stessi storici sovietici.

Più di 14mila aerei impiegati dai russi furono di origine Occidentale.

Una bella percentuale, direi, resa ancor più rilevante dalla maggior qualità delle forniture occidentali

Ma di questo, Putin e putiniani se ne scordano spesso e volentieri.

Soprattutto in Italia va di moda questa teoria terrapiattista dell'Armata Rossa che avrebbe liberato Auschwitz da sola e dei comunistri che avrebbero liberato l'Italia da soli.

Nessuna meraviglia che, su queste basi di 'ragionamento', il fallimento politico e culturale sia una costante in cotanti senni.

14 maggio 2023

Barbiana, 5 - 7 Maggio 2023







Cosa resterà di questo lungo fine settimana scout a Barbiana?

Il profumo degli arrosticini sull'uniforme è svanito in lavatrice.

E gli abbracci? Gli abbracci, finalmente! Quelli, svaniscono?

E le parole, quelle dette, quelle scritte, quelle pensate per il prossimo numero di Proposta Educativa, quelle parole che finiranno stampate ed arriveranno nelle case di trentamila Capi Scout?

E il ricordo di quell'aula, il pensiero di quel pozzo accanto a cui Don Milani faceva lezione d'estate lì dove non c'era acqua corrente, corrente elettrica e neppure una strada, ma...

Cosa resterà?

L'esempio di Don Milani?

Ma figuriamoci se io posso seguire l'esempio di Don Milani.

Anche il suo famoso "I Care" è al di fuori della mia portata.

Il mio 'i care' è limitatissimo ad ambiti ben precisi e circoscritti ed è minuscolo al suo confronto.

E la Testimonianza di Alberto Capannini di Operazione Colomba?

Le più belle parole di Pace che abbia mai sentito su Siria e Ucraina.

Bellissime anche perché, finalmente, prive di ogni viltà nel definire le responsabilità del conflitto.

Forse passerà tutto.

Forse ricorderò tutto.

Alcune ore di perfetta famiglia felice.

E molte altre di un Servizio appassionato e razionale per i trentamila Capi dell'AGESCI.

Ma quello che sicuramente non dimenticherò è l'intreccio di vite che si è consolidato in questi quattro anni di un Servizio inaspettato e bellissimo.

Tutti i ragionamenti che si possono fare su esperienze come queste: un luogo simbolico, un cielo stellato sopra una piccola banda di sorelle e fratelli, bambine e bambini, un Testimone, lasciano il passo alla banalità della mia (nostra) inconsistenza,

Io penso che, per quanto ci si sforzi, ci si impegni, si vada a tutte le riunioni e gli eventi associativi, si faccia sacro voto di Servizio, non si sarà mai abbastanza, mai sufficienti, mai adeguati in confronto a Don Milani o a un volontario dell'Operazione Colomba, rispetto all'unico compito che abbiamo:

amare, attraverso il Servizio.

Per fortuna, il Servizio colma tutte le lacune, tutte le distanze, tutte le mancanze.

Curtiss P-40: le tigri volanti e il destino di Taiwan









Quale fu la nazione ad avere più vittime durante la Seconda Guerra Mondiale?

Facile: l'URSS.

E chi si è guadagnato il secondo posto in questa terribile classifica ?

Su, senza guardare su google.

D'istinto, magari direste  la Germania o il Giappone, le nazioni sconfitte.

E invece no.

Fu la Cina.

Senza addentrarci nella storia della Cina, sappiate che l'atroce guerra scatenata dal Giappone contro la Cina iniziò negli anni '30.

Leggetevi qualcosa sullo Stupro di Nanchino e sull'operato dell'Unità 731 e magari inizierete un po' a capire come mai i giapponesi sono così  'antipatici' agli altri asiatici in generale e ai Coreani e Cinesi in particolare.

Avete letto? Non di sole SS muore l'Umanità.

E da adoratore del Giappone non posso ignorare la rimozione dei crimini di guerra delle forze imperiali giapponesi da parte del Giappone moderno.

Roba che anche a noi italiani riesce benissimo.

Quello che restava del Celeste Impero si trovò a combattere l'esercito giapponese praticamente senza aiuti, senza aviazione e assolutamente senza marina.

In soccorso dei cinesi non andarono gli inglesi. Nè i francesi, nè gli scandinavi.

Le potenze fasciste erano schierate coi giapponesi, quindi...

Ci andarono i russi e gli americani.

Vi lascio un link alla storia della missione russa mentre qui parliamo di quella americana: le (più o meno famose Tigri Volanti.

Che usarono, appunto, il Curtiss P-40.

Fu il caccia standard degli USA nei primi anni della Seconda Guerra Mondiale.

L'aereo non era niente di che, dato che gli esemplari venduti alla RAF le prendevano anche dai modesti caccia italiani in Nordafrica.

Ma in Cina, con tattiche adeguate, riuscirono a tener testa anche ai famosi Zero Giapponesi.

Inoltre, era un buon incassatore ed era amato dai piloti che aveva riportato a casa nonostante i danni.

Nota di colore: l'aereo ha le insegne dell'aviazione nazionalista, le stesse di quelle di Taiwan.

Cari compatrioti, quando parlate di Taiwan riguardo alle mire della Cina, ricordatevi che Taiwan è una democrazia completa (8° posto nel ranking mondiale), mentre l'Italia è una democrazia imperfetta (siamo 31mi), dati del 2021.

Insomma, a Taipei sono più bravi che a Roma nella difficile arte della Democrazia.

Lo so che siamo abituati ad accontentarci, ma non buttiamo via qualcosa di prezioso.

Difendiamolo.

E' vero, non è più tempo di Tigri Volanti.

Dovrebbero bastare i cuori di molti, per progresso, a soppiantare il coraggio di pochi.




12 maggio 2023

F-4 Phantom II: un'intera aviazione in un solo aereo










Sì, sa tanto di pubblicità ma è piuttosto vero.

L'F-4 Phantom II poteva svolgere quasi tutti i ruoli: caccia intercettore, caccia per superiorità aerea, bombardiere tattico, aereo per il supporto ravvicinato, strike nucleare, attacco antinave e, in versioni ad hoc, ricognitore e soppressione delle difese aeree nemiche.

Entrò in servizio agli inizi degli anni '60  e, da allora, ha combattuto praticamente in tutte le guerre, inclusa quella contro lo Stato Islamico.

Grecia, Turchia, Corea del Sud ed ... Iran ce l'hanno ancora in servizio.

Già, Iran: prima della caduta dello Shà e l'ascesa dei preti sciiti, l'Iran era un alleato USA con un'aviazione di prim'ordine: F-14 Tomcat, F-5 e, appunto, una spina dorsale di F-4E.

Ed ecco le statistiche di combattimento:

La prima cifra indica il numero di vittorie aeree, la seconda di abbattimenti subiti in combattimento aereo, la terza il numero di F-4 abbattuti dalla contraerea

F-4 Phantom 306-106-545
Vietnam War (US Navy) 40-7-66
Vietnam War (USMC) 3-1-74
Vietnam War (USAF) 108-33-337
Desert Storm (USAF) 0-0-1
Soviet border clash 1976 (Iran) 1-0-0
Dhofar War (Iran) 0-0-1
Kurdish rebellion (Iran) 0-0-1
Iran-Iraq War (Iran) 68-29-33
Iran Gulf Clash 1984 (Iran) 0-1-0
Kurdish Civil War (Iran) 0-0-1
War of Attrition (Israel) 26-3-5
Yom Kippur War (Israel) 55-28-22
Syrian border clashes 1974-1981 (Israel) 4-3-1
Lebanon War (1982) (Israel) 1-1-1
Lebanon War 1982-2000 (Israel) 0-0-2

Nonostante la vulgata (e la mancanza del cannone nelle versioni precedenti la "E"), il Phantom fu un efficace MiG Killer durante la guerra del Vietnam: i combattimenti si svolsero in territorio nemico con l'F-4 all'attacco ed i MiG in difesa (con tutti i vantaggi del caso). Un abbondante rateo di 3:1 a favore del Phantom è molto più di quanto fece la Royal Air Force (in difesa) durante la Battaglia d'Inghilterra: 1,13 aerei tedeschi abbattuti per ogni aereo della RAF perso.

Su un aereo iconico come il Phantom sono stati scritti centinaia di libri e sono disponibili moltissimi siti web: se siete curiosi, di materiale gratuito c'è n'è in abbondanza.

Il modellino Italeri rappresenta l'F-4D del Capitano Steve Ritchie, l'unico asso dell'USAF nella Guerra del Vietnam.

Qualche difetto di istruzioni ma, tutto sommato, più che decoroso.

Il Phantom si presta ad essere costruito più e più volte:

quello della Marina/Marines, quelli inglesi, tedeschi, giapponesi, iraniani, l'F-4G Wild Weasel, il ricognitore, l'F-4E dotato di cannone, insomma, credo proprio che l'F-4 tornerà...