31 agosto 2018

i #novax alla guerra: i generali della Prima Guerra Mondiale

Disclaimer: Post semiserio. Un po' di battute mescolate ad una tragica realtà.

Il 2018 è il centenario della fine della Prima Guerra Mondiale.
Mi piacerebbe parlarne e non escludo di farlo entro l'autunno, tuttavia mi preme di più stuzzicare il lettore con alcune analogie.
La Prima Guerra Mondiale è stato un insensato massacro durante il quale, per lo più, uomini giovani e fisicamente prestanti erano mandati a correre su terreno aperto contro il fuoco di mitragliatrici a tiro rapido ed artiglieria pesante.
Il risultato pratico delle azioni tattiche 'medie' sul Fronte Occidentale era un rateo di perdite che si poteva misurare in morti al minuto (per la Francia parliamo di 1 morto ogni due secondi).
L'Esercito Inglese, durante la Battaglia della Somme, riuscì a mettere fuori combattimento sessantamila dei propri soldati in meno di 24 ore.
Gli storici si sono spesso interrogati sulle ragioni che spinsero i Generali di quel conflitto (con le dovute eccezioni) ad adottare tattiche praticamente suicide.
Cioè, no: omicide dei propri soldati, mica si suicidavano loro ...
Nei libri scritti dopo la Seconda Guerra Mondiale mi è capitato spesso e volentieri di imbattermi nella tesi  di una mancanza di comprensione della potenza degli strumenti di morte del XX Secolo per persone formatesi nel XIX Secolo.
Generalmente, gli eserciti perdenti affrontano un conflitto preparati ed equipaggiati per vincere la guerra precedente.
Così è stato, ad esempio, per i Francesi che arrivarono alla primavera del 1940 con un esercito perfetto per la Guerra di Trincea del 1918. 
E che venne travolto da un numero inferiore di carri armati tedeschi (che erano di meno e più leggeri di quelli francesi).
Ma, mentre il blitzkrieg tedesco era un modo di usare i carri armati nuovo di zecca, la dimostrazione della micidiale potenza di fuoco delle armi moderne era già evidente da molti lustri.
Insomma, i Generali si erano dimenticati delle stragi di fantei della Guerra Civile Americana  di cinquant'anni prima e, per loro, nemmeno c'era stata una guerra russo giapponese, solo 10 anni prima,  in cui la mitragliatrice e la trincea avevano fatto da padrone.
Per tacere delle Guerre Balcaniche.
Quindi, i Generali del 1914 disprezzavano la radio, ritenevano l'aeroplano una buffonata, costringevano i propri soldati ad andare all'assalto alla baionetta in divise dai colori sgargianti anni dopo che era stata dimostrata la loro pericolosità e la necessità di usare colori mimetici e ritenevano che l'elan di una offensiva ad oltranza avrebbe ridicolizzato reticolati e mitragliatrici.
Questo atteggiamento era perfettamente trasversale tra i contendenti.
A onor del vero, i tedeschi erano un po' più razionali e gli americani arrivarono sul campo di battaglia quando si iniziava ad intuire che avanzare a passo allo scoperto contro le mitragliatrici non era una tattica sagace.
Il risultato fu un carnaio immane che segnò l'inizio della fine per l'Europa delle Nazioni.
Sin da quando ho iniziato ad appassionarmi al tema mi sono sempre domandato il perchè di questa gigantesca dimostrazione di ottusità, superata solo dal razzismo genocida della macchina dell'Olocausto.
Ed ecco svelato l'arcano:
Anche all'inizio del XX Secolo il "pensiero" #novax aveva raggiunto posizioni di potere.
Anche nel 1915 c'erano persone che vivevano immersi in una tecnologia che aveva consentito il raddoppio della popolazione, la ferrovia, il telefono, la radio, l'aviazione, i gas asfissianti e che ne disprezzavano le realtà oggettive.
Riparasi dal fuoco della mitraglia era viltà, un attacco a sorpresa inutile, ritirarsi da una posizione intenibile era diserzione e l'audacia doveva prevalere sui proiettili.
Insomma, non è affatto la prima volta che persone disadattate rispetto alla realtà hanno avuto responsabilità pesantissime.
E sappiamo come è andata a finire.

Assalto alla Baionetta

Il Generale Leone impartisce un ordine stragista

Per un veloce ripasso sulle condizioni di vita e morte suggerisco la visione del film "Uomini Contro" liberamente (forse un po' troppo liberamente) tratto dal romanzo "Un anno sull'altipiano" di Lussu.
Oppure "Orizzonti di Gloria" di Kubrik 
Ovviamente di libri e film ne avrei da suggerire a bizzeffe ma mi hanno spesso raccomandato di farla breve.
E la pianto qui.


20 agosto 2018

900 posts - Roverro'

E così siamo arrivati a quota 900 post in circa 12 anni...
Il Blog si mantiene stabile sulle 60 visite al giorno ed è pochissimo commentato in piattaforma mentre su Facebook, ogni tanto, qualche bel dibattito salta fuori.
Non è che abbia perso interesse alla discussione, ma ritengo più importante lasciare una Testimonianza, una traccia.
Un filo di pensieri pubblico e, perché no, anche qualche informazione documentata.

E, a proposito di tracce:
per commemorare questo 900° post ho pensato di lasciare il testo (e gli accordi) di una canzone scout.
Non è molto diffusa in AGESCI, almeno da queste parti, mentre è sempre stata di casa nei gruppi materani.
In effetti, credo che sia un canto di origine CNGEI, probabilmente la sua diffusione nei gruppi materani è un piccolo indice di collaborazione storica tra le due associazioni.
Io credo che questa canzone abbia molto da trasmettere nei clan del 2018 e spero che venga cantata spesso.




Roverro'


LA -                                     FA SOL                        DO
Ho camminato dove fa paura guardar giù per arrivare dove c'era un fiore e nulla più
LA -                                     FA SOL                        DO
Ed ora sotto un sole ostile che mi fa impazzire per immergere i miei piedi in un nuovo mare
RE -                            SOL LA -          RE - SOL LA -
Mille posti in cui son stato e non lo so il perché, mille posti che somigliano un po' a me
RE -                           SOL LA -           FA
Mille posti in cui son stato e avevo accanto te, Tu che insieme a me crescevi,
          SOL                              FA SOL
tu che ormai non ti arrendevi, la tua voce che cantava con la mia:
          DO SOL   FA      SOL DO SOL FA SOL
Siamo Rover Rover, zaino in spalla e via segui la fantasia,
          DO    SOL    FA           SOL FA SOL      DO
Siamo Rover Rover, il mondo aspetta noi, allaccia le scarpe e vai!!
LA -                                           FA SOL                  DO
Ho incontrato volti che non mi somigliano, stretto le mie mani dentro mani estranee
LA -                                                            FA SOL DO
pronunciare il mio nome in lingue incomprensibili occhi dai colori e luci indescrivibili
RE -                            SOL LA -      RE - SOL LA -
Mille vite che si incrociano e non so com'è, mille vite che assomigliano un po' a me.
RE -                           SOL LA -    FA
Mille vite che si incrociano e ci siete voi, voi che siete qui vicino,
      SOL                                  FA SOL
che seguite il mio cammino, che se chiudo gli occhi sento ancora che:


     DO SOL     FA      SOL DO SOL FA SOL
Siamo Rover Rover, zaino in spalla e via segui la fantasia,
          DO    SOL    FA           SOL FA SOL      DO
Siamo Rover Rover, il mondo aspetta noi, allaccia le scarpe e vai!!


FA                                    SOL FA                          SOL
E ritrovo nelle storie della gente la mia vita in ognuna scopro che non è finita
FA                              SOL         FA
E ritrovo nelle storie della gente questa voglia di cercare l'avventura, ripartire ogni giorno ed
DO
esser:


  SOL     FA                      SOL DO SOL FA SOL
Rover Rover, zaino in spalla e via segui la fantasia,
          DO    SOL    FA           SOL FA SOL      DO

Siamo Rover Rover, il mondo aspetta noi, allaccia le scarpe e vai!!

Nessuno è immune: il Servizio Associativo ai tempi del populismo xenofobo ed antiscientifico

In cent'anni e passa, i Capi Scout ne hanno viste delle belle.
Avevano appena iniziato a raccapezzarsi riguardo a questa meraviglia detta scoutismo quando sono stati travolti dal carnaio della Prima Guerra Mondiale.
Dopodiché, tornati a casa, lo Scoutismo gli deve essere sembrato davvero un potente antidoto contro l'orrore della guerra e l'alienazione della Società Industriale dei primi del '900.
E, infatti, lo scoutismo è decollato perché chi fa servizio ha ben più di una percezione di lasciare il mondo un po' meglio di come lo ha trovato.
Quando è iniziata l'era delle dittature fasciste lo scoutismo è stato proibito ovunque ed immediatamente per essere sostituito dalle perverse organizzazioni delle varie gioventù hitleriane e balilla.
Subito prima (e durante) la Seconda Guerra mondiale, per restare in Italia, alcuni scout si opposero allo scioglimento dei loro gruppi e passarono in clandestinità facendo parte attiva della Resistenza ai nazifascisti.
No, non sto scrivendo una storia dello scoutismo.
Vorrei solo ricordare al lettore che per settant'anni, in Italia, un Capo Scout poteva esercitare una azione educativa coerente con un'idea di progresso largamente condivisa.
Stato, scuola, famiglia, Chiesa, Partiti Politici, Associazioni, più o meno e anche nel più aspro conflitto polemico, tutti tendevano ad una comune idea di Progresso.
Educazione civica ed ambientale, autonomia, collaborazione, coeducazione, rispetto del prossimo, accoglienza, educazione alla responsabilità. 
In modi diversi, ma con fine comune, questi valori appartenevano alla Collettività.
Senza andare troppo oltre, i Capi Scout sapevano di avere un compito difficile, delicato, bellissimo e condiviso con gran parte del resto degli italiani.
A fine anni '80, anche quelli di Democrazia Proletaria che, in pubblico, parlavano con disprezzo dei militaristi baciapile in calzoncini, facevano carte false pur di infilare un figlio nei lupetti.
Ma non è più il 1985.
Nel 2018, alla vigilia del mio 14 anno da Capo (come da testimonianza di applicazione ufficiale Agesci) il mio mondo è molto cambiato.
L'Accoglienza e la Coeducazione, per esempio, non sono più Valori Condivisi.
Proprio no.
Sta per iniziare un nuovo anno scout e credo proprio che mi troverò nuovamente in uniforme entro poche settimane.
In un passato un impegno del genere mi sarebbe sembrato ben più che sufficiente.
Fare servizio con le Coccinelle è una specie di vaccino contro molti dei mali di cui sto parlando, è vero.
E, poi, è un impegno piuttosto pesante, non resta molto spazio per altro.
Purtroppo, appunto, temo ormai che serva ben altro che il Servizio Associativo.
Tanto per cominciare lo Scoutismo non è, di per sé, garanzia di immunità dalla xenofobia e dal virus dell'irrazionalità.
Quando l'Agesci ha preso pubblicamente posizione contro la chiusura dei porti troppi Capi hanno commentato sfavorevolmente.
E anche sui social mi è capitato di assistere a spettacoli indecorosi:
Sei un Capo Scout di un piccolo comune della Basilicata, manco di quelli dove si raccolgono i pomodori, Statale con parenti emigrati magari all'estero.
E ti lamenti della 'invasione degli extracomunitari'?
Proprio tu che non avrai mai visto un profugo Yemenita in vita tua né hai mai dovuto dividere un autobus urbano con cinquanta ragazzini sbarcati dalla Libia ti metti a spacciare propaganda leghista?
Per scelta personale non blocco le persone sui social ma ho dovuto smettere di seguire gli aggiornamenti di stato di troppi Capi Scout perché farciti di affermazioni in linea con la propaganda gialloverde e non di certo con il Patto Associativo.
Quindi, purtroppo, il Servizio in Agesci, nel 2018, non è più garanzia di niente.
Non inizierò anche una dimostrazione della criticità della situazione attuale.
Ma una riflessione, su questa situazione, va fatta.
E in fretta.
Il Clan del mio gruppo è andato a Gerusalemme in route, praticamente tutta autofinanziata. Trenta e passa ragazzi guidati da una pattuglia striminzita di adulti che si sono fatti un mazzo tanto per autofinanziarsi e contemporaneamente continuare il loro servizio Standard in L/C ed E/G per non parlare del supporto richiesto dalle altre attività della Comunità Parrocchiale.
Non mi viene in mente cos'altro si possa chiedere a Comunità del genere: Praticamente, lo step successivo dell'impegno sarebbe l'ossimoro di una specie di "colpo di stato" scout.
Ma non mi va di far finta di niente.
L'AGESCI ha preso posizione sulla questione dei migranti, ma, ad esempio, non dovrebbe prenderla anche sulla questione dell'attacco alla Scienza?
Cioè, mica è teoria: io mi trovo tutti i sabati in una stanza piena di bambine: la questione vaccini mi riguarda direttamente.
In gruppo abbiamo anche trattato la questione delle fake news ... Più di così!
Ma, dopo anni di imbarazzato orgoglio per i primati sociali e di efficacia del Servizio, la sensazione di soddisfazione si sta rapidamente trasformando in un senso di Insufficienza e Solitudine.
Possiamo fare finta di niente? No.
Possiamo fare altro? Non lo so.
Possiamo fare altro come Adulti? 
Di sicuro dovremmo, come e che si possa è un altro paio di maniche:
La Realtà è semplice ma complessa e non complicata e lineare come va di moda oggi.

12 agosto 2018

Togli prima il #novax dal tuo occhio...

Chi sono i #novax?
Persone pericolose che antepongono propri convincimenti personali  al bene del Prossimo (in primis quello dei propri figli) a dispetto di ogni evidenza scientifica.
Tuttavia, anche se siete assolutamente favorevoli ai vaccini, considerate la bicicletta un modo di spostarsi economico, ecologico e salutare, non vi è in voi nemmeno un atomo di omofobia, eccetera, beh, tutto questo non vi esclude completamente dalla categoria di persone che qui, semplificando, abbiamo definito #novax limitatamente alla questione vaccini.
Perchè la categoria si applica a molti altri campi.
Ma veniamo al dunque.
Qualche giorno fa mi sono trovato su facebook un video in cui un Sacerdote dava la Comunione a tre donne.
Due bianche ed una di colore.
Questo video è stato condiviso e commentato in termini violenti da miei amici.
Il Sacerdote era degno di essere 'preso a ceffoni', ed era lui ' l'estrema destra'.
Per un paio di giorni mi sono scervellato su quale fosse la pietra dello scandalo.
Ci sono arrivato dopo un'altra discussione su Facebook sulle Aquile Randagie.
Il Sacerdote ha dato la Comunione in bocca alle donne bianche e in mano alla donna di Colore (che, fidatevi, si vede benissimo aver iniziato il gesto di tendere le mani prima di muoversi verso il Sacerdote).
La possibilità di scegliere su come ricevere la Comunione è un fatto normalissimo.
Il Sacerdote non ha fatto differenze, ha seguito la volontà delle fedeli.
Purtroppo, il video non è più disponibile (l'ho cercato a lungo senza trovarlo), probabilmente chi l'ha postato con fini polemici è stato informato della bufala violenta che stava diffondendo e ha pensato bene di limitare i danni.
Come ad un cavernicolo del Paleolitico un intervento a cuore aperto deve sembrare un omicidio rituale, così, a persone del tutto digiune di cattolicesimo di base, che hanno (ancora) tutta la mia stima, l'aver dato la Comunione in mano è sembrato un atto di razzismo.
Tuttavia, non posso limitarmi a giustificare con l'ignoranza tecnica di queste persone il problema di un incidente antipatico ma non isolato.
Quando si da del razzista a qualcuno l'ignoranza della realtà che si giudica è più di un problema tecnico.
E' un fatto politico.
Salvini è ministro dell'interno anche perchè persone serie, laureate, competenti, scelgono di mettere sentimenti e credenze personali al di sopra della Conoscenza.
Come i #novax.
Insomma, la dottrina di Left fa danni, danni seri, gravi, incalcolabili, alla costruzione di una forza progressista, laica, solidale e razionale.
Ho riflettuto a lungo su come esprimere questo concetto senza esagerare, rendermi sgradevole e, soprattutto, mantenendo uno spirito cristiano.
Dopotutto, siamo stati avvisati per tempo che cose del genere sarebbero successe spesso.
Ma questo non significa che non si debba poter evidenziare una grave bufala.
Alla fine, nella desolazione di constatare quanto i valori siano sempre in terza fila dietro le passioni irrazionali personali, la cosa che mi angoscia riguarda solo me: dove, le mie passioni irrazionali, mi rendono un #novax?



1 agosto 2018

origliando dietro i lieti calici

Me ne sto in un locale, in una occasione conviviale estremamente piacevole, a sorseggiare un buon rosso.
Sono immerso fino al collo nei fatti miei quando entra un uomo sulla cinquantina, non proprio elegantemente vestito.
Scarpette di tela, calzoncini jeans ed una t-shirt visibilmente chiazzata di sudore.
E' abbronzatissimo, bruciato dal sole, accaldato ed assetato.
Quando incrocia la mia famiglia è gentilissimo e cortese con la mia bambina.
Chiede un caffè, che gli viene servito con familiarità.
Torno ai fatti miei, ma sono lì e non posso impedirmi di ascoltare alcuni frammenti della conversazione che quest'uomo ha con il barista.
Non mi sono messo a sbirciare e ho ricostruito questi miei pensieri solo a posteriori.
Quell'uomo o era una guida turistica abusiva od uno di quelli che tampinano i turisti per incolonnarli verso una agenzia di riferimento.
Era molto stanco e mi sembrava in uno stato d'animo di mista sfiducia e determinazione.
Senza Paura e senza Speranza.
Parlava col barista e ricordo distintamente solo due frasi.
Una su "Com cozz le paj.." (Come cazzo le pago) ed un'altra:
"Non devi avere paura del forestiero, ma del materano".
Dopodichè, quest'uomo male in arnese ha pagato (ricevendo sconto e scontrino fiscale) ed è andato via.
Anche io ho finito il mio delizioso vino, ho pagato e sono andato via.
Mi sono ricordato di quest'uomo alla periferia di Bologna, mentre tornavo in auto dalle ferie.
Ora, lungi da me giustificare l'illegalità.
Lungi da me giustificare l'indecenza.
Sta al lettore dove sia maggiore l'indecenza.
Sicuramente era nei miei occhi e nelle mie orecchie, che me ne stavo lì a sorseggiare vino grazie ad una famiglia di provenienza che ha potuto mantenermi largamente fuori corso agli studi e supportarmi nell'emigrazione.
Mentre guidavo in tangenziale mi sono venute in mente tante belle parole su questo episodio banale.
Un uomo povero che vive ai margini della legalità in una città in cui la microcriminalità ha un impatto trascurabile sulla quotidianità.
Uno per cui non c'è posto.
Nemmeno nela lista degli emigrati.
Chissà cosa ne pensa, lui, del ministro degli Interni, degli alberi di La Nera dell'ascensore della Cattedrale o della fine delle domeniche gratis nei musei.
E' una domanda retorica, semplicemente perchè quello che pensa non interessa a nessuno. Non interessa ai fortunati privilegiati della Flat Tax Area e nemmeno ai sofisticati "Morte ai nazisionisti che occupano Gaza (sic.)". Non interessa nemmeno al consigliere comunale di turno sotto elezioni che persone così le cataloga già tra gli astenuti.
Siccome sono un egoista patentato e mi interessa più capire quanto sia stronzo io e non gli altri, scrivo queste righe come mio personale promemoria.
Il resto delle parole che ho pensato le tengo per me.
La certezza di una sottile inadempienza collettiva da parte di molti verso Persone come questa,  la lascio a tutti.
A tutti quelli che hanno voglia di guardarsi indietro oltre che allo specchio.



26 luglio 2018

Un papà, proprio come lo è Dio

Quest'anno da Padre è stato quello in cui sono cambiato di più: giorno per giorno.
Ho ancora  memoria di come ero prima di diventare Padre.
Una memoria che, non ho dubbi, si affievolirà e svanirà nel tempo.
L'essere diventato Padre mi ha spinto più volte a meditare sul punto di vista di Dio.
Progettare le leggi fisiche dell'Universo per seminavi la Coscienza, aspettare pazientemente il germogliare della vita, attendere che la Complessità si faccia strada, accettare l'esistenza della sofferenza come germoglio della Mente, finalmente veder sbocciare l'Intelligenza dell'Anima e trovarsi di fronte l'orrore.
L'intelligenza naturale è legata a doppio filo alla violenza, come la massa è legata alla gravità.
E ho pensato che la mente più angosciata dell'universo sia quella di Dio.
Che vede i suoi figli ammalarsi, uccidersi, seviziarsi nel Suo Creato.
Ma come poteva fare le cose diversamente?
La genesi della Coscienza Libera richiede un prezzo terribile.
Sento la sua immensa ansia per le sue creature sparse per l'Universo.
La sento perchè sono anche io Padre dove prima ero solo Figlio.
La nascita è una nuova vita e non solo per chi viene al mondo.
Non si pensa diversamente: si diventa altro.
In questi mesi di gioia ho dovuto affrontare anche ansie ed angosce che mi hanno spinto a considerare fino agli estremi il mio percorso di Fede.
Abbastanza in fretta, tuttavia, ho realizzato come la nostra cultura insista molto nel definirci figli, assai poco padri.
Forse perchè siamo tutti figli ma non tutti padri, non so.
Sta di fatto che Dio è Padre e noi suoi figli.
Ma, quando diventiamo Padri a nostra volta, pensiamo mai al Padre Celeste come una intelligenza che ha provato una sensazione paragonabile?
Dio non ci è quasi mai vicino come 'collega' genitore, ma resta sempre qualcuno a cui affidarsi, a cui chiedere.
Eppure, è anche altro: un Padre, come me.
Che, solo negli ultimi cento anni, ha dovuto subire la disperazione di fronte ad ognuno, ognuno dei milioni suoi figli che è entrato nelle Camere a Gas.
L'orrore ripetuto  ed aggiunto ad ogni singolo orrore dei milioni di vittime.
E la disperazione di Dio Padre di fronte ad ognuno dei carnefici che gettava lo Zyklon B.
La gioia  per quest'anno con la nostra bambina ha sempre avuto un contrappeso di ansie e paure.
Ma è un contrappeso che portano tutti i genitori, anche Dio.
Quest'anno è passato nella ricchezza e, a contemplarlo nella sua interezza, sento tutte le ansie disperdersi nella gioia del ricordo ma soprattutto in quella del presente.
E del futuro. 
Dopotutto, sono in buona compagnia

20 luglio 2018

Tu sei il Male di Roberto Costantini

Io non sono mai stato in Svezia o in altri paesi Scandinavi.
Ma quello che so è che sono posti con elevatissimi livelli di civiltà, benessere e rispetto dei diritti umani.
Quando ho letto la trilogia del millennium ero rimasto piuttosto perplesso su una storia molto italica del tutto avulsa da un contesto così nordico.
Mi sono imbattuto per caso nel primo romanzo che vede protagonista il Commissario Balistreri.
La scrittura di Costantini mi ha catturato sin dalle prime pagine, ma non sono un lettore dai gusti difficili, quindi non mi sono subito entusiasmato.
Ho trovato molta nostalgia della mia infanzia nella descrizione di quell'Estate del 1982 in cui, a 8 anni, scorazzavo nella periferia in costruzione della Capitale Europea della Cultura 2019.
E ricordo ancora la finale del mondiale, vista a casa degli Zii sul loro televisore a colori (noi ne avevamo uno in bianco e nero).
Eppure, non è stato l'effetto nostalgia dell'infanzia a coinvolgermi.
Ma il protagonista raccomandato.
Non voglio spoilerare nulla di più.
Insomma, la trama è classicamente avvincente, i colpi di scena non mancano, ma quello che rende irresistibile la scrittura è la completa plausibilità dell'accaduto.
Un italiano che vada oltre il 'comune sentire' dell'era dei Social Network conosce i meccanismi che fanno funzionare il Paese e i limiti del Potere dei potentati feudali da cui siamo governati.
Chiesa, Confindustria, Apparati dello Stato, ognuno con il suo pezzetto di Stampa e Parlamento a corredo, ecco, fa tutto parte del dna dei cittadini del Bel Paese.
I Complotti su più livelli li abbiamo inventati noi, come il Fascismo ed i Servizi Segreti Deviati.
Balistreri, quindi, non è un pesce fuor d'acqua come potrebbe essere un automibilista medio italiano a Copenaghen.
E non è neppure tanto simpatico.
Il suo realismo è l'altro punto di forza di questo romanzo.
Inizierò a breve il secondo volume e se la qualità del testo si manterrà ai livelli di questo bel romanzo mi troverò di fronte ad un degno erede di Stieg Larsson, senz'altro migliore per stile e scrittura.

17 luglio 2018

Il Paradiso Terrestre è sotto sfratto

Breve post scritto in emergenza e più che altro per futura memoria, quindi poco documentato ed ancor meno argomentato.
Il vertice di ieri tra Trump e Putin assieme ad altri recenti avvenimenti di importanza globale sono una minaccia all'Unione Europea.
Quando pensate all'UE, molto probabilmente, a livello statistico, vi sbagliate.
Semplicemente perchè non vi rendete conto delle implicazioni pratiche della sua esistenza.
Le riassumo così: l'Unione Europea della fine XX inizio XXI Secolo è senza ombra di dubbio il luogo più pacifico e prospero con minor violenza e maggior benessere collettivo dell'intera Storia documentata dell'Umanità.
Se dovessimo individuare un Paradiso Terrestre, con parametri di Confronto la Storia ed il Resto del mondo (a parte gli ovvi Auschwitz e Terzo mondo, aggiungeteci serenamente anche la Roma di Adriano), questo sarebbe l'UE.



Ecco, a quanto pare, questo Paradiso è parecchio a rischio:
Brexit, Trump, migranti, squilibri economici, pochezza della classe dirigente, populismi, nazionalismi e anche inconsapevolezza del beneficio di quasi 80 anni di pace da parte dei beneficiari.
Questi ed altri fattori lo mettono gravemente a rischio.
Se crolla l'UE la prospettiva è quella della prima metà del XX Secolo.
E basta così.

#NoVax, #primaglitaliani, #daglialciclista: stessa faccia, stesse morti

Consideriamo una lampadina a incandescenza, di quelle a filamento, così è più semplice.
E' fatta di vetro, metallo e  gas inerti.
Se collegata ad una fonte di energia elettrica trasforma il 5% circa di questa energia in luce visibile.
Una lampadina è un oggetto di uso comune per la cui fabbricazione, tuttavia, non si può ricorrere all'empirismo o al buon senso.
Bisogna produrre i bulbi, gli attacchi, i filamenti.
Estrarre, immagazzinare e inserire nel bulbo un gas inerte.
Per non parlare del piccolo dettaglio della produzione e del trasporto dell'energia elettrica.
Una lampadina a incandescenza è il frutto di secoli di studi e progressi nel campo della fisica, chimica, metallurgia ed ingegneria.
Non ho ancora mai sentito mettere in dubbio che la luce elettrica sia, lì a rischiarare la notte, per questa catena di fatti.
Ma temo che verrà presto il momento in cui non sarà più così nemmeno per le lampadine e scommetto che qualcuno già predica che la corrente elettrica non c'entra niente ma il merito è della bioenergia di Gaia.
Perchè, fondamentalmente, 1/4 della popolazione italiana crede nella stregoneria nè più ne meno come ai tempi dell'Inquisizione.
Si noti come anche in Afghanistan la percentuale di #novax sia drasticamente inferiore a quella italiana.
E non c'è niente in grado di smuoverla da queste convinzioni superstiziose.
La cosa grave è che la punta di lancia di questa relativa minoranza è costituita da persone che vivono in democrazie occidentali, hanno una istruzione medio superiore e un livello di reddito di certo non sotto il livello di sussistenza.
Sono perfattamente integrati nel sistema tecnologico occidentale.
(ab)Usano internet, la moderna aviazione commerciale, i più sofisticati strumenti di lavoro e di comunicazione che scienza e tecnologia mettono loro a disposizione.
Eppure, come novelli Torquemada, abdicano alla razionalità a macchia di leopardo.
Non infilerebbero mai le dita nella presa ma guidano parlando al cellulare.
Non lascerebbero mai il gas della cucina aperto ma espongono senza batter ciglio bambini propri ed altrui a probabilità altissime (1 su cento, anche 1 su mille sono probabilità altissime quando si tratta di vita o di morte), appunto, di morte o grave invalidità.
Anche la mobilità ciclabile è frutto di calcolo matematico.
I Danesi sono stati tra i primi a stabilire in maniera scientifica i vantaggi della bicicletta sull'automobile.
Andare in bici fa bene agli affari e al protafoglio della collettività.
C'è tutto da guadagnare, numeri alla mano, dal passaggio da una mobilità urbana basata sull'automobile ad una basata su mezzi pubblici e biciclette eppure i provvedimenti di incentivo alla forma di mobilità più efficiente ed efficace del XXI secolo sono regolarmente osteggiati in funzione di ragioni irrazionali.
Se la stampa pubblica i dati relativi ai consistenti vantaggi economici del bike to work i commenti sono sui ciclisti assassini che intasano le strade a cui bisogna imporre la targa e tutti hanno visto investire un carrozzino da un ciclista che è passato col rosso sul marciapiede velocissimo.
Ovviamente, nelle statistiche di comuni, città metropolitane, regioni e ministeri di questi misfatti non c'è traccia (statistica).
Ultimamente, poi, le cose sono drammaticamente peggiorate.
Il Governo GrilloLeghista sposa in pieno l'approccio antiscientifico su un gran numero di questioni.
I migranti, la criminalità, il lavoro, le pensioni, ancora i vaccini e non ho nemmeno voglia di continuare l' elenco, perchè mi sono stancato di dimostrare che la Terra non è piatta.
Su tutte queste (e anche su altre non elencate) questioni l'approccio è quello novax: scienza e statistiche sono inoppugnabili in un verso, noi andiamo in quello opposto. 

In parole semplici:

"I vaccini sono dannosi" e "i ciclisti sono pericolosi" appartengono alla stessa categoria di balle scientificamente sbugiardate.

Come controprova, il consumo di carne per motivi di salute ed ecologici è in costante diminuzione.
Come se ne esce?
Con la perseveranza. 
Non lasciando spazio al terrore e all'errore matematico.
Per non affibbiare la colpa solo ai soliti noti grilloleghisti concentriamoci brevemente su un argomento in cui il comportamento antiscientifico degli Amministratori locali sia trasversale alle forze politiche
Un esempio piuttosto banale è l'evidente irrilevanza, per i sindaci #daglialciclista di dati di fatto scientifico come l'analisi dei rischi in ambito Mobilità.
Il numero di vittime dirette ed indirette della Mobilità Tradizionale è spaventoso.
Per ridurlo gli interventi devono agire in maniera da minimizzare l'Indice di Priorità del Rischio 

RPN = PxGxR 


dove:


P = probabilità di accadimento
G = gravità dell'effetto
R = possibilità di rilevamento da parte dei controlli (rilevabilità).


Per valori di R minori è maggiore la probabilità che i controlli siano efficaci, mentre per valori di P e G maggiori è maggiore il rischio.


Se consideriamo i dati disponibili scopriamo che gli incidenti causati dalle bici sono veramente pochi (ES:

http://www.eupolis.regione.lombardia.it/shared/ccurl/0/889/TER14022_CMR_Quaderno_1_Ciclisti.pdf) rispetto al totale.
possiamo definire RPN da biciclette qualcosa tipo 1x2x5 = 10 mentre per le auto questo valore schizza a 9x10x5 = 450 (posta identica la probabilità che i controlli 'vigili' facciano il loro dovere dissuasorio imparzialmente).

Che cosa ha fatto il  Sindaco di Bologna l'anno scorso da un punto di vista strettamente matematico con la campagna di #risvegliocivico (spostare i controlli dalle auto ai ciclisti)? 

Ha aumentato la Rilevabilità dei ciclisti a spese di quella degli automobilisti.
RPN 'risveglio civico ciclisti' = 1x2x4 = 8 mentre giocoforza RPN 'risveglio civico automobilisti' = 9x10x6 = 540

Ossia, passiamo da un valore di rischio 10 per i ciclisti e 450 per gli automobilisti a un drammatico '8' per i ciclisti e '540' per gli automobilisti.

Occhio, i numeri sono solo una ipotesi basata sugli ordini di grandezza, ma ben fondata e soprattutto largheggiano per eccesso sui rischi generati dai ciclisti indisciplinati: dei 3200 morti del 2016 possiamo stimare con eccesso che al massimo una decina siano le vittime dei ciclisti, 
Sappiamo già che nel 2017 il comune ha già fatto un giro di vite contro i ciclisti e sappiamo anche che (dati del comune emersi in commissione mobilità) gli incidenti fino ad agosto 2017 hanno già doppiato quelli di tutto il 2016.
Inoltre, i dati più recenti confermano il trend:
basta leggere qui per quel che riguarda Bologna (e il numero di pedoni investiti sulle strisce nel 2018 è sicuramente molto maggiore che nel 2017) e qui per quanto riguarda l'UE.
Pertanto, la domanda è: rispetto al carico di dolore legato a incidenti, invalidità, morte, neoplasie da inquinamento, denaro  sperperato dalle aziende nel traffico, questa campagna di 'risveglio civico' è o non è una atroce beffa?
E non è tutto.
Purtroppo, alle sparate neofasciste si sta rispondendo con dubbia efficacia.
Penso all'iniziativa "io non sto con Salvini" che non mi pare un gran piano.
Tanto per cominciare la strategia di demonizzare l'avversario politico non ha buoni precedenti.
Ma, andando sul concreto, è solo uno specchioflash alle cazzate grilloleghiste.
Non porta da nessuna parte.
Indispettisce ancor di più quegli elettori che si sono resi conto, in cuor loro, di aver fatto una cazzata votando M5S e Lega.
Ma, la cosa più grave, è che rende ancor più difficile il dialogo con milioni di nostri concittadini che hanno votato questi partiti di governo per rabbia e, più probabilmente, per paura dettata da ignoranza.
E io non posso avere nessuna speranza di ribaltare la situazione se non diminuendo la paura e l'ignoranza, di certo dando del razzista e basta a destra e a manca non ne faccio di strada (non diminuisco la percentuale di razzisti, per entrare in tema).
Già, perchè quello che ci serve non è certificare l'assurdità di certe situazioni ma convincere le persone che starebbero meglio se si comportassero razionalmente.
Ora, quando in un autobus urbano vedo coportamenti disdicevoli da parte di qualsivoglia minoranza io ne sono infastidito come chiunque altro, ma so che nello stesso autobus è molto probabile che vi siano altri membri di quella stessa minoranza che si comportano  impeccabilmente.
Solo che costoro sono invisibili.
Le statistiche sono così tanto disprezzate da M5S e Lega perchè la loro diffusione e comprensione causerebbe l'estinzione di questi partiti.
Ma se anche all'amministrazione bolognese capita spesso e volentieri di agire al di fuori del rigore scientifico (ad esempio sulla mobilità ciclabile con decisioni sanguinose per la collettività) come posso pensare che milioni di concittadini stanchi, spaventati e non attrezzati per un gran numero di sfide complesse e nuove possano fare di meglio?
No, da questa faccenda non se ne viene fuori con un muro contro muro.
Se i Grilloleghisti campano sulla menzogna non resta che dire la Verità.
Ma non a loro.
Alle persone che hanno paura.
Senza costoro, Salvini non è nulla e Di Maio ha una luminosa carriera nel campo della ristorazione sportiva.
Considerate le brave persone che li hanno votati e che pensano, uscendo di casa, di correre il rischio di essere rapinati  dagli zingari e che ignorano che il maggior rischio che corrono, 1 uomo su 2 ed 1 donna su 3. è di ammalarsi di cancro. O, più nell'immediato, di crepare in un incidente stradale causato dal cellulare. E a questi che bisogna parlare e ripetergli la verità. Non quella soggettiva, ma quella dei numeri: i migranti aumentano, i reati diminuiscono, ad esempio.
E così via.
Lo so, mi sono dilungato e ho fatto un mezzo minestrone.
Il punto è che non ne posso più di novax, antivegani, anticiclisti et similia.
La matematica non è un'opinione.

1 luglio 2018

Non stancarti di andare, di Teresa Radice e Stefano Turconi: il manuale della controffensiva

Ho impiegato molto tempo ad assaporare le oltre trecento pagine di questa delicata ma concreta graphic novel.
Non ci sono fronzoli nè retorica, ma arte, dignità, verità.
Avendo seguito con sgomento, angoscia e scoramento le vicende Siriane sin dall'inizio (e l'assenza di reazioni da parte delle Opinioni Pubbliche Occidentali) ho trovato subito interessante storia e ambientazioni.
Non sono un esperto d'arte ma al mio occhio inesperto le tavole sono di una bellezza emotiva che non ricordo da tempo.
L'opera è complessa e lunga, densa, con vari piano di lettura.
Le tavole sono intermezzate da testi, insomma, non è un fumetto che si legge in un pomeriggio.
Io ci ho impiegato settimane, godendomi la tristezza, la trepidazione e i pensieri che questa storia, appassionante e tragicamente attuale, mi ha trasmesso.
Ma, soprattutto, questa è una storia di speranza e di coraggio.
Il coraggio, sta nel scriverla una storia come questa.
Una storia che trabocca di verità, deserta di luoghi comuni.
Io credo che il punto di forza sia nel dimostrare che può capitare a chiunque di essere travolti dalle tragedie della Storia, lasciare tutto, mettersi in cammino e trovarsi profugo, in fuga, braccato, separato dai figli e anche peggio.
A chiunque.
E che l'accoglienza è un gesto razionale (ma questo ce lo metto io) oltre che di minima umanità (e questo lo descrivono alla perfezione gli autori).
Non stancarti di andare non parla solo di accoglienza, immigrazione, amore.
Parla della quotidianità di persone normali che, viste da vicino, sono tutte uniche e straordinarie.
Parla della distanza:

tra le persone, fisicamente separate dall'odio.
Tra una madre ed un figlio, mentre cresce dentro il suo seno.
Tra persone che si amano, perchè anche l'amore soggiace alla termodinamica.
Tra generazioni, non semplicemente padri e figli.
Tra la fede e la sua applicazione.

E parla dei ponti, tutti diversi, ma fatti tutti della stessa sostanza:
Amore, conoscenza, tolleranza.






In questo fumetto non ci sono eroi e nemmeno malvagi, ma persone comuni che sono travolte dall'amore oltre che dalla storia.
Ma c'è almeno una persona reale che ha ispirato uno dei personaggi più grandi di questo fumetto:
Padre Dall'Oglio, per cui si spera e si prega ancora...



Un'opera preziosa e da diffondere, perchè è solida, perchè non è campata in aria ed è un'ancora di cultura italiana in un mare di decadenza morale e sociale.