18 febbraio 2023

Apollo 11: un modellino per sognare








 

Mi sono dilettato ad assemblare il modellino dell'Apollo 11 (razzo vettore escluso).

Penso che sia la più significativa e bella macchina volante costruita dall'Uomo.

Non sto qua a tentare di riassumere l'enormità della valenza scientifica e delle ricadute pratiche di quella bellissima impresa: non credo di aver mai convinto nessuno sulla base di evidenze scientifiche e mi sono stancato anche solo di tentare di farlo. Nel caso, poi, ne ho già scritto qui.

Ma resto sempre affascinato da tutto il genio, il lavoro, la collaborazione tra centinaia di migliaia di scienziati, ingegneri e tecnici, necessari a quel primo passo sulla Luna.

Questo modellino rappresenta l'Umanità al suo meglio e quando lo guardo penso che, se ci siamo riusciti una volta, potremo riuscirci di nuovo. 

No, non ad andare sulla Luna.

Ad essere al nostro meglio.

Il kit della Revell in scala 1:96 è parecchio scadente, una brutta sorpresa data la qualità media di questa marca. Tuttavia, consente di assemblare l'astronave nelle sue varie configurazioni e immagino che lo presterò a mia Moglie per fini didattici.

17 febbraio 2023

PQ17 CONVOGLIO PER L’INFERNO (Per salvare Stalingrado)



Per Salvare Stalingrado.

Si intitola così il primo capitolo di questo saggio su una storia misconosciuta e dolorosa.

Quella dei convogli artici per rifornire l'Armata Rossa di Stalin.

Ho già scritto qui del supporto militare americano alla Russia durante la Seconda Guerra Mondiale.

I convogli artici furono la parte più terribile di questo immenso sforzo di soccorso da parte degli americani.

Navi ed uomini dovevano lottare prima contro la Natura, solo dopo contro i nazisti.

Il mare era spesso in burrasca e ricopriva le navi con ondate implacabili bagnando i marinai di guardia con l'acqua fredda del Polo. E guai a cascarci dentro: l'acqua gelida dell'Artico uccideva in secondi, piuttosto che in minuti, gli sfortunati naufraghi. Bisognava scansare gli iceberg oltre che i siluri degli u-boot. Durante l'estate, poi, il sole non tramontava mai e gli attacchi aerei della Luftwaffe potevano proseguire per quasi 24 ore al giorno.

Oltre alla Natura ostile, ovviamente, i convogli dovevano combattere i Nazisti:

sommergibili, bombardieri, aerosiluranti, mine ed anche l'incubo di veder piombare le navi tedesche di base nei porti norvegesi.

Il convoglio che subì le perdite maggiori fu, appunto, il PQ17, partito il 27 Giugno del 1942: di 34 navi mercantili partite, 23 furono affondate nelle  letali acque del Mar Glaciale Artico.

Delle 200mila tonnellate di armi, munizioni, cibo, carburante, aerei trasportate dal convoglio, ai russi ne arrivarnono solo 70mila.






Uno degli autori del libro era lì, a bordo di un peschereccio convertito in nave scorta di fortuna. 

E ha raccontato la sua guerra. 

Ma non solo la sua.

Ma come mai i tedeschi furono così abili nel distruggere il convoglio?

La tragedia ebbe una causa precisa: un errore umano.

Il Primo Lord del Mare Dudley Pound, ossia il capo della marina inglese, credette che la corazzata tedesca Tirpitz fosse uscita dal suo rifugio nella Norvegia settentrionale diretta ad intercettare il convoglio le cui scorte non sarebbero mai state all'altezza della nave da battaglia nazista: una tigre lanciata contro un branco di pecore difese da qualche cane bassotto.

Ordinò, quindi, la dispersione del convoglio: la Tirpitz non avrebbe potuto affondare tutte le navi disperse.

Fu un tragico errore. 

Prima di tutto perchè la Tirpitz non era in caccia.

E poi perchè il sistema del convoglio si era dimostrato efficace per respingere gli u-boot e gli aerei tedeschi.

Le navi, disperse, furono facile preda di aerei e sommergibili nazisti.

E fu una strage.

I naufraghi, poi, furono sottoposti ad una prova durissima e in tanti persero arti per congelamento.

Eppure i convogli continuarono ad arrivare per soccorrere i russi.

Per salvare Stalingrado.

E vincere i nazisti.






9 febbraio 2023

Vought F-8 Crusader

L'F-8 Crusader è stato un  caccia navale usato dagli USA, dalla Francia e dalle Filippine.

Armato con 4 missili sidewinder (inclusa la rara versione AIM-9C a guida radar) e 4 cannoni (che tendevano ad incepparsi durante le manovre di combattimento ad alto numero di g), vanta un lusinghiero rateo di vittorie di 19:3 contro i MiG nordvietnamiti (incluso il più veloce MiG21). Era dotato di un'ala ad incidenza variabile per le fasi di decollo e atterraggio che lo rendeva difficile da pilotare per i novellini.

E' rimasto in servizio nell'US-NAVY per vent'anni.

Il Kit dell'Italeri è senza infamia e senza lode con molte parti perfette ed alcune incomprensibilmente errate (tipo le guide missili fornite con perni in mancanza di fori in fusoliera.

Ah, una piccola curiosità: ho chiesto ad openai di scrivere un testo sul Crusader. L'AI ha riconosciuto il caccia e ha elencato una serie di... falsità, tipo "l Crusader è stato il primo caccia con un radar incorporato, Il design del Crusader è stato influenzato dalla Porsche" ed altre banalità che vi risparmio: per ora, lo studio batte l'AI.

Curiosità: l'F-8 ebbe un figlio: l'A-7... prima o poi









5 febbraio 2023

Palestina e Israele: Conferenza di Lorenzo Nannetti del 04/02/2023



Condivido la conferenza su Israele e Palestina tenuta da Lorenzo Nannetti de Il Caffè Geopolitico, la miglior sintesi che abbia mai ascoltato sulla faccenda. Investendo un'oretta scarsa di tempo si guadagna chiarezza su una faccenda dolorosissima.

4 febbraio 2023

Vani Sarca o la maledizione dell'empatia




La saga di Vani Sarca, di Alice Basso, mi ha fatto compagnia negli ultimi due mesi.
Ho letto i cinque romanzi di getto, attratto dal buonumore che mi ha lasciato ogni (audio)lettura.
Alice Basso è brava, brava da far invidia. 
La sua scrittura è precisa e ritaglia una narrazione in modo da lasciar fuori certi pezzi di realtà inglobandone altri.
Quelli che fanno sorridere e tornare il buon umore, ma anche pensare, ad esempio, alle convulse storture del mercato del lavoro e alla difficoltà di lasciar liberi gli altri dalle proprie ossessioni.

Le avventure di Vani Sarca non sono clamorose e non le capita di acchiappare serial killer o salvare il mondo.

Beh, a dirla tutta, Vani Sarca salva anche i cattivi che incontra sulla sua strada.

I cinque romanzi che compongono la saga scorrono veloci, anche perchè sono ambientati uno di seguito all'altro. Eppure... Vani Sarca cambia.

Piano piano.

E non solo lei

Alice Basso fa crescere i suoi personaggi fino ad una conclusione che, mi duole dirlo, potrebbe essere giusto sia definitiva.

Ho riso molto tra le sue pagine ma, ancora  di più, ho potuto apprezzare il buonumore risultante dalla lettura di un pensiero, di parole curate, di un'ironia affilata ma inoffensiva, solo apparentemente cattiva ma, in realtà, semplicemente empatica.

Perché, Vani Sarca lo sa, come lo sa Alice Basso, come lo so io: l'empatia è una maledizione.


1 febbraio 2023

F-105G Thunderchief Wild Weasel: distruttori di SAM e di MiG

Dopo l'A-6, proseguiamo con gli aerei della Guerra del Vietnam: oggi vi presento il modellino (non troppo ben riuscito) di un F-105G Thunderchief Wild Weasel (Donnola Selvaggia).

Era un massiccio monomotore bisonico usato, nella versione standard monoposto, come cacciabombardiere. Era dotato di una stiva bombe progettata per trasportare un ordigno nucleare ma, ordinariamente, usata per contenere carburante.

Ben 321 F-105 furono persi in combattimento sul Vietnam (su un totale di 833 costruiti) e 113 piloti morirono

17 F-105 furono abbattuti dai MiG Nordvietnamiti. Ma ben 27 MiG caddero sotto i colpi degli F-105 che, da prede, si trasformarono frequentemente in predatori. 

Ho già scritto da qualche parte di questo peculiare fenomeno della guerra del Vietnam: i caccia di scorta USA, che non avevano a bordo cannoni, esauriti i missili (assai poco efficaci) contro gli sfuggenti MiG Nordvietnamiti, spesso dovevano essere difesi dai cacciabombardieri scortati che, sganciate le bombe, difendevano i loro caccia di scorta, ormai indifesi, a colpi di cannone Vulcan da 20 mm.

Ed è proprio di una preda (l'aereo) che sfugge al predatore (i missili contraerei) diventando a sua volta prdeatore che parliamo oggi: la versione SEAD (Suppression of Enemy Air Defences) dell'F-105, ossia il biposto F-105G.

L'F105G era dotato di contromisure elettroniche aggiuntive e di una suite di combattimento in grado di utilizzare i primi missili antiradar (potete vederli sul modellino: gli AGM-45 Shrike, piccoli in 4 esemplari ed AGM-78 STANDARD ARM, più grandi in 2 esemplari).

Era il primo aereo ad entrare in zona di combattimento e l'ultimo ad uscirne.

Gli AGM-45 erano attirati dalle emissioni dei radar della contraerea, ma se questi venivano spenti il missile perdeva la via e mancava il bersaglio. Il più grosso (e di gran lunga più costoso) AGM-78, invece, poteva memorizzare la posizione del radar e colpirlo anche se veniva spento.

Quindi, gli F-105G facevano giochetti tipo: aspettavano che la batteria contraerea gli sparasse contro almeno 3 missili, gli lanciavano contro uno Shrike sfidando gli artiglieri nemici a spegnere il radar (e perdere i missili) o continuare a guidarli rischando di farsi distruggere pur di tentare di abbattere l'avversario.

Oggigiorno, la soppressione delle difese aeree  è una faccenda molto più complicata (è solo uno degli aspetti delle operazioni multidominio) e non basta un aereo armato con missili antiradar, anche se gli HARM USA sui MiG-29 /Su-27 ucraini sono stati comunque sufficienti a rovinare la giornata a molte batterie di SAM russe. 













29 gennaio 2023

Binario 21



Ho avuto modo di visitare, a latere di una Riunione di Redazione di Proposta Educativa, il Memoriale della Shoà di Milano il giorno dopo la bellissima testimonianza di Liliana Segre che potete trovare su Raiplay.

Dopo Terezin e Auschwitz pensavo che la visita sarebbe stata 'solo' interessante.

Insomma, di aver visto di peggio.

Ma ogni assurdità dell'Olocausto è terrificante a suo modo.

Il Memoriale non fa eccezione.

Non voglio tediarvi con la sua descrizione: accontentatevi di qualche fotografia:


Al termine della visita, la bravissima guida (di cui ho colpevolmente dimenticato il nome) ci ha posto le due celebri domande di Primo Levi: "Quando tutti i testimoni saranno morti, la Memoria resterà o prevarranno i negazionisti? E dopo aver visto tutto questo cosa provi?"

Mi sono avvicinato e le ho risposto.

"La Memoria resisterà, perchè i negazionisti ci sono sempre stati anche quando i testimoni in vita erano tantissimi. La Memoria, quindi sopravviverà, ma inutilmente. Perché ci sono stati l'Uganda e le Guerre Yugoslave e tante altre atrocità assurde. Perchè la Memoria è ancora vivissima eppure metà degli italiani è completamente indifferente ai massacri in Ucraina parteggiando consapevolmente o meno per gli aggressori. E così posso rispondere anche alla seconda domanda: dopo questa visita provo rabbia per l'impotenza di veder succedere di nuovo tutto quanto: e ci siamo vicinitanto così". Ho detto tenendo pollice ed indice della mano destra a distanza di pochi millimetri.

"Beh, ma perchè dice così? Bisogna essere più ottimisti! Intanto saremo pure vicini ma ancora non è successo: lei continui a fare il Capo scout dando il suo contributo alla Memoria e creando antidoti per questi veleni e non succederà mai più".

Ho salutato e sono uscito da quel luogo terribile.

Vorrei che fosse così semplice, cara Signora.

Perchè la Memoria di ciò che è stato non si traduce, non dico in azione, ma nemmeno in coscienza e consapevolezza.
La Memoria dell'Olocausto non è correlata con l'impedirne un altro.
Vedete, io le leggo le statistiche del mio blog, così come i risultati delle condivisioni social. In cima ci sono argomenti ameni, tipo "Come funziona la Spiritiera", poi robe linux. Ma articoli tipo "Perchè gli Alleati non bombardarono Auschwitz?" come tanti altri non ricevono nessuna attenzione.
La Memoria c'è: conserviamo Memoria anche degli Assiri e dei loro crudeli re.
Ma si può far Memoria dell'Olocausto senza riconoscere di galleggiare nel Mare Nero dell'Indifferenza.
Il Mare Nero dell'Indifferenza è lamentarsi di Zelensky a San Remo, che sarà anche un pessimo cantante ma deve ballare, pena la morte sua e di milioni di ucraini innocenti come DIMOSTRATO a Boucha, al suono dell'oscena orchestra di Putin.

Il Mare Nero dell'Indifferenza è condividere le vignette di Vauro che disegna Zelensky come da manuale di Goebbles su come si rappresenta l'Ebreo tipo.

Il Mare Nero dell'Indifferenza è pronunciare vuote parole di desiderio di una Pace che è solo resa e morte senza nemmeno scomodarsi ad argomentare come raggiungere anche quella atroce resa.

E magari condividere, lo stesso giorno, qualcosa sull'Olocausto per la Giornata della Memoria.

Il Binario 21 è sempre lì, pronto, servito e manutenuto da chi è dalla parte dell'assassino inventandosi capziosità fasciste per giustificare la propria ignavia morale più che materiale.

Però, mi raccomando, facendo Memoria lo stesso.


L'Odio 

Guardate com'è sempre efficiente,

come si mantiene in forma

nel nostro secolo l'odio.

Con quanta facilità supera supera gli ostacoli.

Come gli è facile avventarsi, agguantare.


Non è come gli altri sentimenti.

Insieme più vecchio e più giovane di loro.

Da solo genera le cause

che lo fanno nascere.

Se si addormenta, il suo non è mai un sonno eterno.

L'insonnia non lo indebolisce ma lo rafforza.


Religione o non religione –

purché ci si inginocchi per il via

Patria o no -

purché si scatti alla partenza.

Anche la giustizia va bene all'inizio.

Poi corre tutto solo.

L'odio. L'odio.

Una smorfia di estasi amorosa

gli deforma il viso.


Oh, quegli altri sentimenti –

malaticci e fiacchi!

Da quando la fratellanza

può contare sulle folle?

La compassione è mai

arrivata per prima al traguardo?

Il dubbio quanti volenterosi trascina?

Lui solo trascina, che sa il fatto suo.


Capace, sveglio, molto laborioso.

Occorre dire quante canzoni ha composto?

Quante pagine ha scritto nei libri di storia?

Quanti tappeti umani ha disteso

su quante piazze, stadi?


Diciamoci la verità:

sa creare bellezza

Splendidi i suoi bagliori nella notte nera

Magnifiche le nubi degli scoppi nell'alba rosata.

Innegabile è il pathos delle rovine

e l'umorismo grasso

della colonna che vigorosa le sovrasta.


È un maestro del contrasto

tra fracasso e silenzio

tra sangue rosso e neve bianca.

E soprattutto non lo annoia mai

il motivo del lindo carnefice

sopra la vittima insozzata.


In ogni istante è pronto a nuovi compiti.

Se deve aspettare aspetterà.

Lo dicono cieco. Cieco?

Ha la vista acuta del cecchino

e guarda risoluto al futuro.

– lui solo.


Wisława Szymborska

17 gennaio 2023

Heinkel He177 A-5 "GRIEF": il totalitarismo nazista fatto bombardiere

























Oggi parliamo del bombardiere pesante tedasco He177 e di come un buon velivolo sia sato trasformato in un inutile catorcio dal folle sistema politico sotto cui fu progettato.

Pariclasse dei molto più famosi B-17/24/29 americani, fu prodotto in un migliaio scarso di esemplari (contro i 12mila del B-17, 18mila B-24 e 4mila B-29).

Già dai numeri, è evidente che il suo impiego fu praticamente irrilevante ai fini bellici.

L'aereo era stato progettato come bombardiere strategico da alta quota e adottava un mucchio di soluzioni tecnologicamente avanzate: per esempio, mitragliatrici difensive in torrette telecomandate e i primissimi modelli di bombe teleguidate.

La sua raffinata aerodinamica lo rendeva molto più veloce dei B-17 e B-24, ad esempio.

Era un bimotore... col trucco: nei primi esemplari, ognuna delle sue due eliche era collegata ad una _coppia_ di Daimler-Benz DB 601. In pratica, l'aereo era un quadrimotore con l'aspetto di un bimotore. 

Questa soluzione permetteva una migliore distribuzione dei pesi e dava all'aereo una grande manovrabilità, ma causava anche gravi problemi di surriscaldamento dei motori che prendevano regolarmente fuoco. Infatti, i suoi equipaggi gli affibbiarono il poco affettuoso nomignolo di  Luftwaffenfeuerzeug, ossia accendino dell'aviazione.

Ma questo era il meno. Veniamo al dunque: i Nazisti pretesero di trasformarlo in un bombardiere in picchiata. Non pretendo di esaurire in poche rige l'argomento: ai tempi, un bombardiere in picchiata era molto più preciso nel colpire i propri obiettivi. Ricordiamo il famigerato Stuka tedesco e i bombardieri in picchiata imbarcati sulle portaerei giapponesi e americane. Però, una cosa è far uscire da una picchiata un aereo dalle dimensioni (e pesi) di uno Stuka (6 tonnellate), un'altra rendere sufficientemene robusta la struttura di un aereo che pesa 6 volte tanto (il nostro He177).

Risultato: quello che doveva essere un veloce albatross si trasformò in una specie di tacchino.

Un mix inestricabile di problemi ai motori e guai legati all'aumento del peso a causa dell'assurda decisione di trasformarlo in bombardiere in picchiata ne minarono le potenzialità e alla metà del 1944 questi aerei furono abbandonati al suolo per mancanza di carburante e pezzi di ricambio.

Non ne sentiremo la mancanza.

Prossimo modello? Due parole: Wild Weasel...




15 gennaio 2023

L'impero del Male

L'Impero del Male è una figura retorica fortunatissima.

Per gli antichi romani erano i barbari, per i greci l'Impero Persiano, per i guerrieri Arabi la Cristianità eccetera.

Per gli USA di Reagan era l'URSS.

Probabilmente, l'unico vero impero del Male sono sate le potenze fasciste durante la Seconda Guerra Mondiale, mentre ISIS e Taliban possono aspirare al più al titolo di Feudo del Male.

Ma non vorrei addentrarmi in questa pericolosa china costellata da trappole di pregiudizio.

Vorrei attirare la vostra attenzione su questa mappa (la mia immagine di copertina Facebook Attuale):





Qui la fonte.

Rappresenta la diffusione della Democrazia tra l'Umanità.

Dieci anni fa, il verde era più diffuso e intenso.

Secondo questa classifica, l'Italia risulta classificata come 'democrazia imperfetta', ma non buttiamoci troppo giù: siamo comunque un popolo privilegiato rispetto alla maggioranza dell'Umanità.

Ho riflettuto parecchio, quest'anno, sulle implicazioni di questa mappa.

Che è di per sè preoccupante ma è ancora peggio se si torna un po' indietro nel tempo: le zone dipinte di verde diminuiscono costantemente.

La Democrazia è in crisi e non perchè le autocrazie siano più efficienti (i dati parlano chiaro: la peggiore democrazia è più efficiente della migliore autocrazia: questo non è in discussione).

Ad uccidere le democrazie è una massa di cittadini avvelenata dalla disinformazione prodotta dalle autocrazie & agenti locali?

Può essere.

Non è certo un fattore da trascurare, ma ritengo che quello critico sia un altro:

L'attivismo incoerente di varia natura accomunato solo dall'antiamericanismo viscerale.

L'impero del male non è l'Iran, nè la Russia o la loro classe dirigente.

Non sono i paesi in rosso sulla mappa.

L'impero del male è la gente per bene coi lori principi contraddittori ma a coerenti solo quando si tratta di considerare l'Occidente l'origine di tutti i mali e non della modernità, dei diritti umani, della Lunga Pace e del loro stesso stile di vita comodo e sicuro.

L'Impero del Male è una società incapace di difendere i propri valori fondanti: non Dio Patria Famiglia Onore e cazzate del genere. Ma Libertà, Diritti Umani, Sicurezza e Giustizia.

Il Gay Pride, la libertà religiosa e di parola, il reddito pro capite tra i primi al mondo, l'assistenza sanitaria gratuita e la nostra vita media in vetta alle classifiche sono una conseguenza di quel bel verde.

Pure il diritto di ribellarsi all'indifferenza ai catastrofici mutamenti climatici è garantito dalla potenza militare americana.

Perchè la mappa è chiara: il rosso avanza.

Ecco l'Impero del Male, che va alle marce della pace ma non fa nulla per la Pace.

Che si taglia i capelli per le vittime degli ayatollah ma è l'unica azione che è disposto a compiere al netto del blablabla di rito (muovere la lingue, tecnicamente, è un'azione).

Che vuole giustizia per Regeni ma nulla gli importa dei rapporti di forza nel Mediterraneo Orientale.

Che si scandalizza per l'atroce destino delle Afghane ma: Yankee Go Home, of course.

Che: "Putin ha sbagliato ma..."

Che: "Tacciano le armi".

Solo quelle ucraine, però.

Eccolo l'Impero del Male.

Che odia se stesso pensando di amare il prossimo.



12 gennaio 2023

I Miei Libri del 2022

Una cosa buona nel 2022 l'ho fatta: leggere 58 libri per un totale di 23267 pagine. 

Quindi, ecco le mie parole del 2022, in autori e titoli:




Ho incontrato Alice #Basso, rivisto volentieri #King e la #Rowling e mi sono ritrovato a leggere saggistica (ma anche un romanzo) in inglese. Mi sono divertito molto.